Elisa

Facciamo un orto: tradizionale o sinergico?

Per due anni in un bel terrazzo soleggiato ci siamo dilettati a produrre piccole quantità di ortaggi, più che altro per far capire alle bimbe che i pomodori – per dire – nascono da una pianta, che qualcuno li raccoglie e che sono molto più buoni se li mangi nel periodo giusto, quando il sole della tua terra ti aiuta a farli maturare, mentre tu ti occupi di abbeverarli, togli le erbacce, pulisci attorno.

Il voto ecologico

Cosa vuol dire ripartire dalle persone? Vuol dire pensare a come queste si cibano e a quanto si muovono, perchè l’obesità – per fare un esempio – è una questione ecologica oltre che politica, tanto quanto lo sono i tagli alla sanità. Se investiamo sulla nostra salute, costeremo meno (molto meno!) allo stato. E mangiare bio, diminuire le proteine animali e gli zuccheri raffinati (per fare un esempio), imparare ad autoprodurre  almeno qualcosa invece che  comprare senza riflettere cibo pronto e industriale, corrispondono ad un investimento semplice ma efficace sulla nostra qualità di vita.

Menù di Natale a basso impatto

Avete già definito uno straccio di menù natalizio? Ci sono famiglie in cui il menù non si tocca ed è fortemente tradizionale arriva verticalmente da nonni e prozii e si tramanda in modo inesorabile a figli e nipoti, che – volenti o nolenti – si devono adattare alle portate classiche di famiglia. C’è chi inizia le danze con il cenone della vigilia (e non si arresta fino a Santo Stefano e oltre), chi festeggia solo il 25, chi mangia carne, chi pesce…