Consigli non richiesti

consigli-non-richiesti Quante volte ci troviamo di fronte ad un genitore che fa qualcosa che ai nostri occhi è totalmente inammissibile? Magari dà uno schiaffo al bambino, o lo strattona, o magari utilizza un sistema educativo che non ci piace e che pensiamo sia totalmente sbagliato. Stiamo lì e fremiamo per dare un consiglio, condividere la nostra saggezza o almeno quello che noi abbiamo imparato dalla nostra esperienza. Eppure sappiamo che i consigli non richiesti sono raramente benvenuti. Sono molto pochi i genitori che reagirebbero ringraziandoci e modificando il loro comportamento.
Ecco perché abbiamo creato questa pagina, per poterla usare ogni volta che abbiamo voglia di elargire consigli a qualcuno, insomma è una possibilità di dare fiato alle trombe, ma non con il diretto interessato. E’ chiaro che è meglio sfogarsi qui che ergersi a pedagogista dell’anno di fronte all’amica o peggio al parente che vorremmo istruire!

Si sa che la gente da buoni consigli,
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente da buoni consigli
se non può più dare il cattivo esempio

Questa pagina però ha anche un’altro scopo. Essere a disposizione di tutte quelle persone che sono alla ricerca di un consiglio ma non hanno voglia di chiederlo, ma che naturalmente capiteranno qui e leggeranno quello che altre mamme e papà avrebbero voluto dire (e a volte urlare) ad altri genitori. Insomma, un punto di scambio neutro per chi dà consigli e per chi ne riceverà senza averli chiesti.
Del resto i consigli non richiesti non sono necessariamente cattivi consigli.

Così una vecchia mai stata moglie
senza mai figli, senza più voglie,
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutte il consiglio giusto.

Le regole sono semplici:

– Lascia il tuo consiglio non richiesto come commento a questa pagina. Specificando brevemente la problematica per permettere a chi cerca consigli su quell’argomento di trovarne

– Non utilizzare un linguaggio aggressivo (non sono ammesse parolacce!)

– Non rispondere ai consigli lasciati da altri. Non sta a te giudicare se il consiglio è giusto oppure no.

Buoni consigli a tutti!

97 thoughts on “Consigli non richiesti”

  1. Alla carissima viziata al 7° mese di gravidanza che ieri mi ha tenuta incollata al telefono con ben 20 minuti di registrazioni vocali totali per sentirla lamentare de:
    – il ginecologo che la segue si è raccomandato più e più volte che non deve più aumentare di peso e deve togliere i dolci e ma lei non può che arriva natale e deve andare dai parenti e non si vuole privare delle merende o dei biscotti e che ha le voglie.
    – che non vede l’ora che passino questi due mesi che ora è troppo stanca
    – che ha troppe cose da fare e da pensare.

    Senti mia cara figlia di papà ma cosa pensi di fare dopo che sarà nato tuo figlio?!?! pensi di riposarti?!?! ahahahahahahaha, aspetta che mi vien da ridere!!!!
    No scusa, contando che non lavori, contando che non hai altri figli o altre persone a cui badare cosa fai tutto il giorno da essere stanca?!?!?!?!
    Ah già tu non vuoi rinunciare ai dolci…povera cucciola, quell’ignorante del ginecologo non sa che sta arrivando natale! Ma sì mangia quel che ti pare tanto cosa vuoi che ne sappia il ginecologo del diabete in gravidanza o delle complicanze dovute al sovrappeso!
    Dopotutto è solo della salute e del benessere di tuo figlio, del quale sei responsabile, che si sta parlando!

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    • mamma infelice, si sente che sei una mamma infelice, e una amica poco sincera. avresti dovuto dirle queste cose al telefono e staresti meglio con te stessa.
      poi il livelli di stanchezza sono diversi da persona e persona e fisiologici.
      e se non ha figli e non lavora, e magari tu lavori e hai piu’ di un figlio organizza la tua vita in modo tale da non lavorare e avere aiuti.
      insomma, che amica falsa che sei.
      se le persone avessero piu’ coraggio nel tagliare i rapporti al momento giusto invece di sbroccare qua, i rapporti sarebbero piu’ sinceri.

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      • io invece solidarizzo con Mamma Infelice! Certe gravide sono davvero insopportabili, e non si può dire loro niente senza sembrare delle stronze malefiche e senza cuore.

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  2. mi è già capitato varie volte di vedere genitori con due figli, i cui primogeniti hanno tra i 2 e i 3 anni, non calcolare minimamente i “grandi”, in quanto ormai i”fratelli maggiori” debbano cavarsela da soli. Peccato che una volta io abbia soccorso una bimba che stava per soffocare col cibo (coi genitori che manco se ne sono accorti), le altre volte io abbia tirato giù o supervisionato bimbi in pericolo al parco (saliti in cima a giochi alti o in procinto di fare cose pericolose). A voi tutti che mi guardate come “mamma ansia” mentre, betamente, ve ne sbattete dei vostri figli: A DUE ANNI NON SONO GRANDI, e soprattutto, non è non cagandoli più, che li aiuterete a cresscere!

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  3. fanculo a chi mi ripete continuamente ” LASCIA TUO FIGLIO AI PARENTI SENNò NON SI ABITUA A STARTI LONTANO “… ma chi vi ha chiesto nulla ?? vuole stare appiccato alla mamma e che ci stia , vuole stare in braccio ..embè? le braccia sono le mie mica le vostre! a vostro tempo avete cresciuto i vostri figli a modo vostro e io faccio a modo mio! Il figlio è mio è me lo cresco io! sarà troppo attaccato, sarà piagnucolone , ma sticazzi ..!! sempre a criticare l’operato delle altre mamme.. sempre pronti a dare consigli non richiesti.. ma chi vi ha chiesto niente? ma che mi frega di come hai cresciuto tu tuo figlio , io cresco il mio secondo il mio modo, la mia natura, il mio essere mamma!

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    • Che rabbia quando sento certi genitori che picchiano i figli per insegnare loro…a non picchiare! O che urlano quando i bambini alzano la voce! …e poi scrivono di averle provate tutte. Un bambino che viene picchiato dalla persona che dovrebbe trasmettere pace rispetto … Grrrrrr.
      Sbroccate? Bevete un bicchiere d acqua e fatevi un giro in lavanderia…. Picchiereste un amico o un vicino di casa che magari non amate neanche tanto?.. Cosa vi fa alzare le mani contro un bambino?????

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      • ho letto un articolo su una rubrica della rivista Internazionale, proprio qualche giorno fa. Diceva che lo “scapaccione”, altro non è che il frutto della “cultura” o meglio, della “tradizione” educativa che ci è stata lasciata. E’ infatti “sdoganato” in quanto si è “sempre fatto”. Ma dal punto di vista emotivo ed educativo, è ormai comprovato che sia sbagliatissimo (non serve assolutamente a NULLA, se non a sfogarsi) e l’articolo faceva anche intelligentemente notare come perpetrare questo comportamento, renderà i nostri figli/e dei genitori che useranno anche loro lo scapaccione in futuro. Dunque (lo dico anche a me stessa): tratteniamoci!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    • Totalmente d’accordo con te. A me oltre a queste cose mi hanno detto perché non do degli sculaccioni a mia figlia di due anni se non corre da me subito quando la chiamo. Detto da gente che picchia suo figlio e che la conseguenza è che il figlio picchia gli altri bambini a scuola perché segue l esempio di mammina sua .ma poi dicono che le maestre sono esagerate .. ma come si permette questa gente di dispensar consigli…

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  4. ma a volete smettere di picchiare i vostri bambini? e per picchiare intendo quello che voi chiamate un “normale” sculaccione e pacca sulle mani. E’ violenza, sappiatelo. E’ prevaricazione del più forte sul più debole. E poi è molto divertente quando affermate che “mio figlio non capisce, gli ho anche dato due sculaccioni ma continua a fare ciò che non deve!”
    ma va?
    sappiate che è normale che vostro figlio no capisca alla prima, ma almeno parlate, spiegate, fate capire perchè non deve fare qualcosa affinchè in futuro abbia chiaro il motivo dei vostro no e non perchè è così solo perchè lo dite voi.
    evolvetevi ca**o

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  5. Ciao a tutti!ho bisogno assolutamente di consigli: mia figlia ha due anni e mezzo,e da quando è nata ha sempre per così dire bruciato le tappe,camminato a 10 mesi,prime parole a 7mesi..sempre sveglissima e ricettiva.
    Ad oggi mi rendo conto che forse è un po troppo nel senso che soprattutto negli ultimi mesi è esagerata:non si ferma un attimo,non ascolta,urla,mi risponde male…ci sono dei momenti poi in cui questo essere iperattiva supera tutto ad esempio:nel suo muoversi e agitarsi capita che sbatte la testa…ma lei non fa una piega,ovvero continua nel suo moto perpetuo e capita di nuovo che sbatti la testa…
    Fino a che decide lei di fermarsi.
    Ora ho letto di bimbi amplificati…lei sembra rientrare nelle caratteristiche tranne Per il fatto che non mi sembra sensibile a rumori e luci…
    Comunque sono confusa.Non so neanche se sia giusto creare delle classificazioni.
    Un ultima cosa:le ho levato il pannolino sulla soglia dei due anni, mi sembrava pronta…il tutto ha funzionato bene fino a qualche tempo fa..adesso fa sempre pipì e cacca addosso. Più le dico che deve andare in bagno e più lei fa il contrario.
    Non so piu cosa dirle. please consigliatemi.

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  6. Care mamme (e quante ne conosco!) che mollano i figli/e al nido/asolio/scuola alle 8 e li riprendono alle 20 dai nonni, e poi nel week end magari li lasci dai nonni dal mattino alla sera oppure anche a dormire perchè “sono stanca” e “ho bisogno dei miei spazi”…..MA CI HAI PENSATO BENE PRIMA DI FARE UN FIGLIO? E soprattutto, COME MAI NON PARLI/PENSI AD ALTRO CHE A FARNE UN ALTRO (o altrI)?

    Credi davvero che sia NORMALE che tu ti occupi di tuo figlio, se va BENE, due ore al giorno (anche quando potresti, tipo il week end), delegando tutto il resto ai poveri nonni o ad altre figure?

    NONNI/E: ribellatevi anche voi però!

    TUTTO QUESTO NON E’ NORMALE (necessità a parte, ovviamente!)

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    • Sono un giovane medico che viaggia spesso e volentieri. Ho la colf, baby sitter ogni giorno e mia madre all’occorrenza si occupa della figlia.
      La piccola non ne risente assolutamente, inoltre restando in tema, va ad una scuola di lingue dall’eta’ di 4 anni, ora ne ha sette e parla fluentemente tre lingue.
      Consiglio a tutte le mamme di non farsi tutti questi problemi. Se potete investite in voi stesse, e arricchitevi. Anche se pensiamo di fare un ottimo lavoro, alla fine commettiamo sempre qualche sbaglio.
      I figli cresceranno ugualmente anche se non state con loro tutti i giorni e i week end.

      So di avere una posizione favorevole in questo senso. All’asilo nido capitava di vedere madri imbruttite, senza interessi, hobby, studi..e i loro figli ne erano l’immagine.
      Pensate un poco anche a voi stesse. I figli sono pezze e core come si dice, ma non alienatevi totalmente.

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      • ecco..la frase I FIGLI CRESCERANNO LO STESSO è tipica di chi non ha alcuna voglia di prendersi le proprie responsabilità di genitore…..tipica proprio.

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        • Salve, non si preoccupi: la dottoressa in questione si renderà conto delle conseguenze delle sue scelte educative al momento cruciale, ossia quando la figlia avrà necessità e andrà a rivolgersi alle persone con cui ha legato da piccola.
          Sul fatto che i figli crescono non si discute: il problema è con chi e che insegnamenti potrebbe ricevere.
          E per quanto riguarda gli hobby e le passioni… sta alla madre trovare il giusto equilibrio.
          Sono moglie e madre di un bambino di diciotto mesi e sta con me da quando l’ho partorito, mio marito lavora ma in casa è presente, amorevole, ed entrambi ci compensiamo in modo da poter mantenere i nostri interessi (alcuni in comune fra l’altro) e tuttavia passare il tempo con nostro figlio.
          I parenti ci sono, ma hanno il ruolo che noi abbiamo stabilito abbiano: il ruolo di parenti. Siamo noi i suoi genitori, imparerà da noi ciò che gli occorre per i primi anni, poi inizierà a frequentare l’asilo e contemporaneamente gli passeremo le nostre passioni (film, letteratura – adora guardare i dvd di Benigni quando decanta la Divina Commedia di D. Alighieri – musica – adora la classica, l’arpa, perfino il genere fantasy in cui cantano nella lingua elfica di Tolkien e altri..) poi quando faccio esercizi di yoga ad esempio, mi fa compagnia giocando con la scatola delle forme e a volte cerca di imitarmi… insomma, cerchiamo di non farci mancare niente.
          Sta ai genitori trovare un buon equilibrio, fra noi e con i nostri figli perché ho scoperto che come gestiamo le nostre emozioni e perfino come scegliamo i nostri pensieri (allo stesso modo di come scegliamo i vestiti ogni giorno) loro lo capiscono e lo prendono come modello da seguire.
          Ad esempio adesso, a settembre il draghetto compirà 18 mesi, cammina, gorgheggia e sa usare abbastanza bene la scatola delle forme, sa accendere la ps3 e usarla per mettere su i dvd, fortuna nostra che il telecomando non glielo facciamo adoperare o rischiamo che guardi la televisione, piena com’è di porcherie e ciarpame.

          Tutto questo per dire, esistono molti modi di vivere, ma l’ideale, da figlia che è cresciuta vedendo i propri genitori quattro ore al giorno per diciotto anni, sarebbe che stessero con la madre ed il padre.
          Io i miei li vedo come dei conoscenti, più che estranei ma meno che amici perché sostanzialmente non li conosco bene, anche il rapporto di fiducia durante la fase adolescenziale che ho vissuto era incrinato, avevo i miei nonni che mi avevano fatto da genitori e dopo la loro dipartita mi sono trovata a vivere con degli estranei da piccola e questo è stato deleterio.
          Auguro alla dottoressa di vivere un’esperienza diversa o si ritroverebbe a soffrire come ha sofferto mia madre, donna madre di una figlia che le vuole bene ma niente di più.

          Un consiglio utile per chi si rtrova come me con un bimbo “precoce” e/o “fuori taglia”: le frequenze armoniche sono un portento per noi e per loro (http://www.mutatemente.com/solfegggio_tones.html).
          Le ascolto sin da quando ero incinta e non manco di metterle su almeno un’oretta al dì in sala dove siamo tutti insieme, ad un volume sostenibile.

          Detto questo, colgo l’occasione per salutare l’intero gruppo di lettori

          Cordialmente

          Silvana F.

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          • Buonasera Silvana,

            Ho letto parte della sua risposta con interesse e sono serena nel potere dire che mia figlia e’ circondata da persone presenti, amorevoli di ogni strato sociale. Coppie miste, anche dello stesso sesso, ed e’ anche accudita da due grandi animali pelosi con i quali litiga, gioca e rincorre.
            Ma in tutto questo ha molto chiaro chi sono io, che non sono un’amica come il resto della ciurma felice che ci circonda.
            Sa bene che sono una madre severa, e si rivolge a me con rispetto.
            Come sara’ da grande? Non lo so.

            Responsabilita’? Ognuno si crea, modula, plasma la vita che meglio crede.

          • e se un giorno la bimba cresciuta dovesse andare a chiedere consiglio da uno dei nostri amici, dai nonni, dalla tata sarei solo che felice.
            Se dovessi morire improvvisamente preferisco sappia tutti i nomi delle persone che sanno della vita della mamma.

            E’ un percorso che abbiamo stabilito come genitori dall’inizio. Una famiglia allargata circondata da tante persone e molti interessi.
            Sappiamo che il nostro punto di vista non e’ l’unico e che siamo solo esseri umani. Sara’ a lei a scegliere che persona essere, intanto ha la grandissima fortuna di crescere in un ambiente molto stimolante.

            Sono scelte individuali. Ho sempre saputo di non volere sacrificare la mia carriera in favore della maternità, e per ora sono molto felice del nostro percorso.

          • Buongiorno Silvana e Primearmi, sono rimasta molto colpita dalla rabbia che leggo fra le righe dei vostri commenti.
            Forse quando la figlia di Giorgia crescerà penserà che sua madre l’abbia abbandonata per farsi i fatti suoi. Ma mi dispiace deludervi – si, deludervi, perchè il vostro ‘augurio alla dottoressa’ di non trovarsi in questa situazione onestamente mi sembra sottintendere il contrario: visto che sei una madre snaturata che osi anteporre la tua carriera a tua figlia, ti meriti che fra un po’ lei ti snobbi e ti abbandoni come tu stai facendo con lei. Così impari a non stare al tuo posto. – potrebbe anche non succedere.
            Io sono figlia di un papà che ha viaggiato per anni in giro per il mondo, ma vi assicuro che non l’ho mai e poi mai percepito come assente. In qualunque posto fosse, per me era sempre lì, vicino a me. E per quanto io possa amare zii e nonni, ho sempre saputo che i miei genitori erano altro.
            E a voi auguro di non richiedere mai ai vostri figli di pagare il prezzo della vostra presenza assidua, di non dire mai e neppure pensare ‘con i sacrifici che ho fatto per te tu mi ripaghi così (andando a vivere lontano, sposando quella strega/quel buono a nulla che a me non piace, avendo delle idee diverse dalle mie’).
            Cordiali saluti e buone feste da un’altra dottoressa che sta per partorire e che commette il sacrilegio di amare sia la propria famiglia che il proprio lavoro, e che per questo non se l’è sentita di scegliere tra i due.

          • GIULIA: hai comletamente travisato il mio intervento. La risposta forse “secca” a Giorgia, è stata dovuta ai toni usati da Giorgia, estremamente giudicanti. Nessuno dice che non bisogna amare il proprio lavoro, nè che bisogna annullarsi per i figli. Ma io ritengo (forse è solo una mia personale opinione), che un bimbo/a di 1-2 anni, abbia bisogno dela presenza genitoriale, e viceversa: io rimango a bocca aperta quando vedo una delega totale dei genitori ai nonni, non solo per necessità, ma anche per comodità. Ok il lavoro, ma magari lasciare continuamente il bimbo perchè è “pesante” ai nonni, a me fa pensare. Tutto qua.

          • Primearmi ti rispondo in quanto trattasi di me. Ci vuole un po’ di giudizio Nell’immaginare che i figli non sono mollati/delegati ai nonni come immagini tu. Nel mio caso ci sono tate a disposizione dati gli orari in ambulatorio e ancora tate ben pagate e molto qualificate. E’ la stessa cosa che facevano con me i miei genitori ai quali risparmio la cura di nipoti a tempo pieno. Il fatto che mi possa permettere questo stile di vita e’ una scelta che si sposa benissimo con noi, la nostra famiglia. Chi vuole immaginare meno amore, predizioni di figli ribelli, dico di non perdere tempo in quanto già ne avete poco.

          • E poi dovremmo mostrare proprio un po’ più di solidarietà verso la figura genitoriale. Si vorrebbe sempre la madre alienata, affaticata, sempre di corsa, senza sonno…tanto che quando si incontra il contrario si pensa che sia una madre snaturata poco curante. Forse dovreste essere oneste con voi stesse e regalarvi quello che magari vi manca e non usare la propria stanchezza per vedere quello che negli altri non c’e’.

      • cara GIORGIA, il mio intervento infatti era ispirato a casi reali di persone che conosco. che il tuo caso sia diverso, mi fa solo piacere. Nessuno vuole madri stravolte e alienate, ma a me fa sorridere che, dopo aver lasciato tutti i pomeriggi il bambino (o i bambini!) ai nonni, ci si prenda un week end libero, dicendo che si è troppo stanchi per occuparsi dei propri figli anche nel week end. Casi reali di persone che conosco.

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        • Ma che ci importa di quello che fanno gli altri. Guardiamo il nostro piatto, sicuramente non e’ tutto fresco come lo presentiamo.
          Viviamo e lasciamo vivere !
          se vogliono prendersi il week end saranno anche fattaci loro, la stanchezza e’ individuale, non tutti vivono le incombenze quotidiane allo stesso modo.
          Il libro della vita non si giudica durante alla lettura ma alla fine del percorso e per questo non me la sento di dare giudizi. Ho imparato soprattutto nell’ultimo periodo a tenerli per me. Non porto le scarpe di altre mamme, le mie me le “posso permettere” e sono fatte a mano per calzare il mio piede, ma magari un’altra mamma mi manderebbe a quel paese.
          Le persone avranno sempre da ridire, ma intanto il tempo scorre.
          ciao !

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          • Giorgia, sono daccordo con te!
            Scrissi questo post (molto polemico, lo ammetto!) molti mesi fa: tutte le mie amiche lasciavno con facilità i bimbi a altre figure (nonni soprattutto), per una serie di scelte gestionali e di vario tipo (diverse dalle mie). mi sentvo diversa, inadeguata e soprattutto più in difficoltà di loro. Poi il tempo è passato, ed ora, a distanza di quasi un anno, anche io riesco a “delegare” quel tanto che mi basta mia figlia. Allo stesso tempo sono soddisfatta della presenza che le ho garantito (anche se mi è costato un bel sacrificio iniziale, e non è sempre facile). Ora mi sto godendo un po’ della “nuova” indipendenza, e soprautto i frutti del lavoro fatto…cosa che le mie amiche non fanno o fanno diversamente, vista la diversità delle scelte che hanno fatto! come dici tu, la ruota gira, le cose cambiano, e le scelte possono essere giuste per qualcuno e sbagliate per qualcunaltro, anche a seconda dei momenti storici che si vivono! Un saluto!

          • chissà diavolo perchè passo di qui oggi…
            forse apposta per farti una standing ovation, primearmi!!
            quanto mi sei piaciuta a tornare, quasi un anno dopo con questa analisi lucida. Chapeau!!

          • prime armi,

            mi fa molto, molto piacere leggere questa testimonianza della ruota che gira.

            ciao 🙂

    • Capita purtroppo che il lavoro sia precario ma che lo stipendio in casa si debba portare e che stare a casa con il proprio bimbo a volte malato sia visto come un favore elargito dall’alto e non come un diritto sacrosanto. Capita che per tutti questi motivi si sia costretti a delegare la persona più preziosa della propria vita ad altri che non sono nè la mamma nè il papà. Con conseguenti mastodontici sensi di colpa. Quando pulce al mattino appena sveglio midice:”mamma non andare, stai con me” il mio cuore si stringe, mi viene da piangere ma con un sorriso e un bacino gli dico che anche se non mi vede io sono comunque sempre con lui, che la giornata passa veloce e che quando meno se lo aspetta busserò alla porta. Non tutte le mamme desiderano la carriera. A me personalmente non interessa, mi serve il lavoro per mantenere la mia famiglia purtroppo. Se avessi un part-time forse la coperta non sarebbe più troppo corta….

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      • Salve, il mio intervento sopracitato esclude a priori chi non può seguire il proprio figlio causa forza maggiore (lavoro).

        Ci tenevo, leggendo le sue parole, a farglielo presente.

        Saluti

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  7. Questione inglese: soltanto ricordarvi che se l’inglese viene insegnato a partire dai 6 anni,viene appreso ugualmente,proprio come è accaduto a molti di noi…soltanto farvi presente che tra le tante teorie e pratiche educative con fondamenti scientifici ci sarebbe anche quella,molto semplice ma funzionale della naturalità. Soltanto così per dire che dai 0 ai 5 anni si può anche fare a meno di pallose scuole bilingue dove le educatrici interagiscono in una lingua che non è quella utilizzata. Ed ultima cosa ma solo così perchè non so stare zitta, ma chissene fotte dell inglese!!! Lo posso imparare anche quando avrò tanta motivazione mamma!Adesso fammi ridere e giocare,disegnare e rotolare,non voglio essere primo,ed essere avanti,lasciami essere,che poi tutto il resto sarò in grado comunque di apprenderlo!

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    • sono D’ACCORDISSIMO! e lo dico da amante folle delle lingue! Come tutte le cose, è una passione che può essere coltivata solo se la si ama e si ha la giusta motivazione ed interesse. Che NON si può imporre!

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    • D’accordo con Francesca, io l’inglese l’ho imparato durante il progetto Erasmus. I bambini hanno bisogno di “tempi morti” per fare quello che gli pare, anche oziare, visto che poi da grandi, come capita a noi, non si ha più un minuto per fare nulla! E già le scuole normalmente offrono tantissime attività, perfino al nido!

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  8. Care mamme che fate sesso tre volte a settimana
    che vi svegliate felici malgrado i risvegli notturni dei pupi e premiate con un bel p****** il marito che non si è nemmeno alzato una volta
    che avete il reggiseno coordinato a un punitivo tanga in pizzo
    E che quando sempre il marito ritorna la sera lo accogliete amorevoli perché poverino lavora tutto il giorno
    Smettetela di criticare chi non ce la fa dicendo che non sa tenersi il marito
    se siete vere amiche aiutate le donne cancellate a riprendere colore
    Altrimenti levatevi dai piedi che il marito vi aspetta

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  9. Il mio consiglio:
    Stampate le pagine di genitori sbroccano. Una decina. Quindici. In tre/quattro/cinque copie.
    Fatele leggere ai vostri mariti e compagni.
    Fatele leggere a madri e suocere.
    Fatele leggere au figli adolescenti.
    Che capiscano, che si immedesimino, che si comportino bene, che contribuiscano se non con i fatti con un decoroso silenzio.

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  10. Mio figlio, tempo fa il seguito ad una dermatite aveva delle ferite che si procurava anche grattandosi. Suocera: devi farlo vedere, ma da quanto tempo è cosi? Che non faccia infezione!
    Io, annuisco.
    Mi chiedo, ma che caxxxxxla vuoi, ti droghi? Per chi mi hai preso! Secondo te non lo disinfetto…
    Ora, sta bene e lei nn parla più.
    Ma ne avrei tanti di lampi di genio non richiesti da esaurimento

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    • Il mio consiglio per le suocere-nonne: Anche se credete che avreste fatto meglio di noi mamme e che se lasciassimo fare a voi tutto il mondo andrebbe a posto, cercate di ricordare come eravate 30 o 40 anni fa, alle prese con il primo figlio….le paure e il senso di inadeguatezza che provavate. E poi provate ed aggiungerci la presenza ingombrante di una suocera che cerca di evidenziare i vostri “errori” ….forse riuscireste a creare un’empatia tale da mettere veramente tutto a posto!!

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  11. Allattate al seno i vostri figli. Allattateli per molto tempo, finché lo desiderano. Se vi dicono che non avete latte, che non potete allattare,che il latte andrà via, si farà cattivo,diventerà acqua…non credete a nulla. Cercate supporto, fatevi spiegare, allontanate chi vi guarda di traverso. Allattare vostro figlio è il regalo più bello che possiate fargli dopo la vita. È un investimento sul suo futuro e sulla sua salute. Non sono della Lega del Latte ma se avessi incontrato una di queste persone ai primi mesi di vita di mio figlio, quanto mi avrebbe aiutata! Invece ero circondata da gente ignorante e cattiva che cercava di convincermi che il biberon era la cosa migliore, per potermisi togliere dai piedi e potersi sollazzare con una creatura di pochi giorni senza l’ ingombrante presenza materna (parlo di nonni e zii, specialmente paterni, eh già! Gli stessi che ora che mio figlio è un vivacissimo treenne hanno sempre da fare quando gli chiedo di guardarmelo un po’!). Ho allattato mio figlio fino ai suoi due anni e mezzo e ne sono fiera! Alla facciaccia di tutti !!!Non vergognatevi mai di allattare vostro figlio, anche se è grandino: si dovrebbe vergognare chi ha tanta ignoranza e supponenza addosso da potercisi fare una pelliccia.

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    • Mi aggrego a Pesce.
      Vorrei consigliare alle mamme di bambini appena nati di combattere per poter allattare al seno esclusivamente. Allattare al seno non è un optional o una fortuna di poche mamme, è la regola, non l’eccezione.
      Purtroppo la società si plasma intorno alle acute, studiate e calcolate azioni del marketing che mira solo al guadagno e tutti siamo, più o meno, vittime di ciò e non è solo di latte artificiale che parlo, ma di tante altre cose, a partire dall’acqua minerale alle pubblicità di giocattoli sotto Natale.
      Ma bere acqua minerale o dal rubinetto ci cambia poco la vita, l’allattamento invece è per sempre, è un investimento fondamentale da fare e non solo i primi 3-6 mesi, ma anche oltre e non è solo una regola dell’OMS, è una realtà normale se guardiamo a 200 anni fa, quando la polvere non esisteva. Se poi riuscite ad avviare l’allattamento al seno, per favore, non smettete dopo pochi mesi, chiedetevi perché devo smettere? Fatevi questa domanda. E soprattutto chiedetevi: cosa do al mio bambino quando vuole del latte? Se voi avete il vostro, perché smettere per dare quello della mucca o quello artificiale? Un altro falso mito è togliere il seno a 12 mesi, ma perché? Il latte di mamma è il migliore, non capisco la scelta, soprattutto se il latte c’è, anche se a voi sembra di no (seno “apparentemente” vuoto). Io ho allattato mia figlia fino a 2 anni e mezzo e sto allattando l’altra che ha 9 mesi. Non sono riuscita a tirare una goccia con il tiralatte, ma le bambine crescevano nella norma se non di più perché loro sapevano come fare. All’inizio è stata dura, ogni sessione di allattamento durava 1 ora , 1 ora e mezza, cambiavo seno da dx a sx e viceversa più volte e le bimbe piangevano, così mi alzavo, un giro con loro in braccio e si ricominciava, finché la produzione non si è regolarizzata e pure loro. Sono una mamma lavoratrice, la piccola di 9 mesi va a scuola ma l’ultima cosa che faccio prima di portargliela e la prima quando la riprendo è darle il seno ed è naturale. Seguo solo il mio istinto e sento che questa è la cosa giusta. Cercate di ascoltare il vostro istinto e non i pareri non richiesti di persone molto più confuse sul tema di quanto non si creda (Pediatri compresi!!!)

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    • io ho allattato e allatto tutt’ora mio figlio,seppur svezzato.. ! non ti dico i pregiudizi e i commenti dei parenti del tipo : ” ormai è svezzato, ormai è grandicello ” .. ma chisenefrega!!! io faccio come mi pare !!

      ps di suocere invadenti ne so qualcosa… auguriii

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      • A me è successo il contrario… Io ho provato ad allattare per mesi ma niente all ospedale hanno dato artificiale quindi io provavo ma nn usciva gran che quindi dovevo per forza dare L aggiunta se nn volevo farlo morire di fame… Cosa mi sono sentita dire per mesi ” no nn allatti? Peccato nn passerai anticorpi a tuo figlio! Nn allatti? Perché nn vuoi !ecc…” Io già ero depressa per questo è mi sono sentita ancora peggio!quindi come fai fai la gente deve sempre rompere i C…..!!!!!

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  12. cari voi tutti, che mi chiedete scusa quando i nostri bimbi si azzuffano, non vi preoccupate tanto di scusarvi, non c’è bisogno, i bimbi giocano, si azzuffano per gioco e per sbaglio si fanno male: non sono cattivi…qunado però poi , stanchi ed esausti, siete voi a dare due sculacciate ai vostri figli, uno schiaffetto innocuo,così, davanti a tutti,solo perchè sono vivaci, bè-allora dovreste chiedermi scusa, perchè state insegnando a vostro figlio che quando ci vuole, la violenza ci sta.

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