Tema del mese: una questione di genere

genderDiciamolo chiaramente: l’Italia non è un paese in cui uomini e donne hanno le stesse possibilità. Eppure noi, ai nostri figli, vorremmo dare il massimo, a tutti, indipendentemente dal fatto che siano femmine o maschi. Vorremmo che diventassero degli individui forti, capaci di fare le loro scelte indipendentemente dal loro sesso. Maschi e femmine nella stessa maniera. Senza limitazioni di genere. Eppure la questione di genere non è semplice come sembra. Cosa distingue l’uomo dalla donna? Quali differenze sono culturali e quali sono genetiche? E’ vero che i maschi sono più attratti dalle macchinette e le femmine dalle bambole? E un maschio può indossare collane, mollette nei capelli, e giocare con le pentoline? E una femmina può sporcarsi nel fango, desiderare una macchina da corsa, e amare il gioco del calcio? Abbiamo già discusso l’importanza della scelta dei giochi e di come alcuni giochi siano normalmente vietati ai maschi, trattandosi di giochi da femmine. Ma sono solo i giochi i colpevoli? E’ vero che i bambini sono più fisici e le bambine sono più verbali?
I bambini imparano a 360 gradi, imitano i grandi, leggono storie, vedono film, vengono martellati dalle pubblicità. Quali messaggi gli arrivano? Quali li segnano? Ma soprattutto cosa possiamo fare per rompere il mito della velina e del calciatore?
Questo mese faremo un po’ di esercizi per capire in che modo i bambini acquistano una identità di genere, e cosa possiamo fare come genitori, per far si che la prossima generazione sia un po’ più paritaria della nostra. Perché non so voi, ma io un po’ di preoccupazione ce l’ho.

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107 thoughts on “Tema del mese: una questione di genere”

  1. Io sono ormai un po’ vecchia come mamma, i miei tre figli hanno già compiuto i quarant’anni.
    Però posso parlare della mia esperienza, in un’epoca in cui, potete immaginare, era fortissima la discriminazione dei giochi ‘maschili’ e ‘femminili’. Tra l’altro mia suocera era ed è tuttora ‘tradiziona-lista’ in questo, in lei ho trovato una certa resistenza.
    Tra il maggiore e l’ultima ci sono 3 anni di differenza, sono praticamente cresciuti insieme. Mio figlio, compiuto da poco un anno, desiderava un bambolotto e l’ha avuto. Be’, non ho avuto grossi problemi con le mammine ‘benpensanti’ perché fin verso l’età di quattro anni sembrava proprio una bambina, dai lineamenti aggraziati e i riccioli lunghi! Me ne sarei infischiata comunque, però.
    La prima figlia al contrario sembrava un maschietto fino ai due anni, e bisogna dire che fin verso i 7-8 anni hanno per lo più indossato tutine tutti e tre. Comunque nessuna delle due bambine ha mai giocato con una bambola: non è che fossero proibite, del resto ne ricevevano in regalo dai parenti, è che proprio non erano interessate. I giochi che compravamo noi erano spesso ma non solo del tipo ‘educativo’: mattoncini Lego a non finire, trenini, tricicli, trottole, palle, strumenti musicali, letterine e lavagnette magnetiche (hanno imparato a leggere molto presto, anche con le lettere capovolte!), ‘mangiadischi’ e dischi di fiabe, album da colorare e matite, libri ecc. Avevano anche ciascuna il proprio orsacchiotto della nanna (che il maschio non aveva mai desiderato), ma solo una delle due si divertiva a vestirlo e spogliarlo con vecchi pigiamini e fingeva fosse suo figlio.
    Crescendo vedevano (insieme a noi, lo confesso!) le serie TV da Furia (cavallo del West) a Heidi ai primi cartoni giapponesi, ma senza distinzioni di gusto fra i tre.
    Mio marito mi ha sempre spalleggiato.

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  2. dai Toni scherzavo 😀
    Non ti paragonerei mai a nessuno, era per dire che mi sono piaciute le cose che hai detto e non volevo ripetere quanto detto negli altri commenti. L’unico a cui ti ho paragonato forse è stato mio padre che per quando grandioso, su certe cose è ancora un pò ancorato ad una mentalità un pò.

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  3. Ah sì, dal livello dei (quasi) tutti i post che ho letto si deduce che anche voi lo surclassereste in fatto di spessore culturale, per cui sarebbe facile pescare canditat-e premier di cui essere più orgogliosi.

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  4. Cara Barbamamma, la tua proposta di candidarmi a premier non mi inorgoglisce, perchè dai l’impressione di avere come unico termine di paragone l’attuale premier; in caso contrario personaggi di assoluto livello, autentici pesi massimi ne avresti a iosa. In quale considerazione l’innominato tenga le donne lo si deduce anche da questa barzelletta che ha suscitato grasse risate tra i servi da cui si fa circondare: “Due amici sono al ristorante. Entra una bella signora. Uno dei due fa:
    – Hai visto che donna? Io me la porterei subito a letto.
    – Ehi, guarda che è mia moglie! – esclama l’altro.
    – Guarda che io pagherei.”
    E poi quello lo surclasserei anche nel numero di libri letti, dato che l’ho sentito dire che da più di vent’anni non trova il tempo per leggere un libro.
    A proposito di libri, ci sono ormai biblioteche sulla tesi dell’Eva sapiens. Pare addirittura che sulla base dei mitocondri sia possibile risalire a 150.000 anni fa per l’unica progenitrice di tutti, ma solo a 75.000 anni fa per l’unico progenitore di tutti, in barba agli sproloqui sulle costole di Adamo. Questo per togliere a Daniela gli ultimi dubbi sulla scientificità di certe credenze universalmente accettate. Non solo dai Testimoni di Geova.

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  5. Non so più qual è il post giusto!

    Qualcuno ha accennato (ma non ritrovo il commento) alla chiesa.

    Ieri sera siamo andati a messa, caso rarissimo perché non siamo praticanti ma era una ricorrenza particolare. C’è il libro con le canzoni (so che non si chiama così, ma abbiate pietà…). Mia figlia mi chiede di leggere cosa c’è in copertina.

    Nella casa del padre.

    E perché non c’è anche la madre?

    Ecco, in effetti, padre, figlio e spirito santo. E al massimo c’è Maria che serve solo da tramite (qualcuno dovrà partorirlo sto figlio). E che poi è diventata importante, ma col compito di consolare e chiedere perdono per noi. Basta.

    Senza polemica, solo un’altra riflessione che mi ha portato la mia peste.

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  6. Accidenti che bello! Quante cose interessanti! Devo dire grazie a tutti perchè questo mese in particolare, sento che come genitore e come donna e moglie sono cresciuta davvero. Per fortuna mio marito non è avvocato ;p
    Anche se un pò tardi siamo riusciti a scrivere il nostro post per il blogstorming e ne siamo veramente felici. Ci abbiamo messo tanto anche perchè più che scrivere abbiamo parlato tantissimo e letto tutti i commenti. Sarebbe impossibile raccontarvi tutto, ma è doveroso un grazie alle autrici e a tutti quelli che hanno commentato.
    possiamo candidre Toni premier? :p

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  7. Due cose:

    1) adoro Toni. Ce ne fossero di piú, di uomini cosí, anche se so che comunque non é l’unico.

    2) sono d’accordo sulla noiositá dei personaggi femminili, specie della Disney-Pixar. Posso capire Biancaneve, che é una favola tradizionale e risente della mentalitá di quando é stata ideata, ma le nuove storie, invece? Nemo, Up, Ice Age, Shrek, Monsters&Co. Tutti maschi. Nessuna femmina cool.

    Ne parlavo col mio moroso, che lavora coi giochi per computer. La sua teoria é che chi fa il concept design di questi personaggi é di solito un gruppo di maschi, e non hanno altre idee se non inventare qualcuno in cui si identifichino loro stessi. Da cui tutti questi protagonisti maschili.

    Qui in Svezia poi fu ideato un personaggio odiosissimo, la Häxan surtant (Strega vecchiaccia acida): una manager acidissima, strega, che fa intristire il mondo. Personaggio che trovo tremendamente diseducativo in quanto fa associare la figura della donna (sottolineo donna) imprenditrice e in carriera, con quella di una strega malvagia e prona a causare la massima infelicitá possibile nel prossimo: mi meraviglia che la patria di Astrid Lindgren abbia potuto produrre un’idea simile.

    le mie alternative:
    A questo punto, c’é l’Apemaia, che ha un amico maschio, il quale peró si limita a far da spalla. Coraggiosa, rompiscatole, indipendente, eroica quando salva l’alveare dai calabroni.

    E poi ci sono tutte le protagoniste femminili dei film di Miyazaki, meravigliosi anche dal punto di vista artistico.

    Pippi Calzelunghe é scontata.

    Purtroppo l’elenco é corto. Potremmo inventarne noi qualcuna, no?

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  8. Sapete che la Disney fece uno studio e trovò che se un personaggio dei cartoni è femmina di solito al cinema vanno solo le bambine, mentre se è maschio vanno entrambi. Ergo i vari Chicken Little (che inizialmente doveva essere una pulcina), Nemo, Saetta McQueen, tutti maschi per aumentare il pubblico. Quanti papà maschi hanno portato il figlioletto maschio a vedere Pocahontas o La Sirenetta rispetto a quante mamme hanno portato la figlioletta a vedere Nemo o Chicken Little? (quelli con uno di ogni sesso non vale 😉 )

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    • Stefano, in effetti è proprio così: io mica sono riuscita a portare mio figlio a vedere la principessa e il ranocchio…
      Vabbè che non è neanche voluto entrare a Toy story 3 ed ha imbucato la sala dove facevano karate kid. Però in effetti il filmone in uscita Winx in 3D non lo abbiamo neanche messo nei nostri programmi…

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      • Questo commento di Stefano mi fa venire un po’ di dubbi. La prima reazione è stata del tipo “cacchio è vero!” poi sono andata a vedere i DVD che il Vikingo guarda normalmente. Il campionario Disney include anche Sirenetta e Biancaneve, ma in effetti Biancaneve lo annoia da morire, mentre la Sirenetta la guarda ogni tanto anche se non rientra tra i suoi preferiti. Però devo dire la verità anche io trovo che siano personaggi un po’ noiosi. Biancaneve non è altro che bella, e non fa nulla di interessante, e la cosa migliore che riesce a fare è di lavare e pulire e cucinare per i 7 nani, non dimostra particolare intelligenza ne furbizia, è anche un po’ fessa e se non fosse per un principe che la salva, se ne starebbe ancora nel bosco in una bara di cristallo. Insomma, se i personaggi femminili sono ammicanti a dei criteri di femminilità un po’ sorpassati è evidente che i maschi risultino meno interessati. Il Vikingo per contro ama Alice nel paese delle meraviglie, personaggio femminile, ma anche assolutamente neutro insieme a tutta la serie di assurdi personaggi che incontra. E poi, chiaramente adora anche Pippi, pur essendo una bambina. Insomma siamo sicuri che la Disney non si stia scaricando un po’ di responsabilità sui genitori? E sulle Winx non voglio commentare, che mi verrebbe un commento troppo acido 😉

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  9. Si, Toni è proprio un mito!! Ti ringrazio soprattutto perchè mi hai dato una grossa soddisfazione: il falsissimo tono tranquillo che ho tenuto evidentemente era ben interpretato, ma ti assicuro che me lo volevo mangiare, Massimiliano!!

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  10. E’ ufficiale: Toni è un mito! 🙂
    Comunque si trattava solo di opinioni diverse e … “non sono d’accordo con te, ma sono pronto a morire perchè tu possa sempre continuare a dire: non sono d’accordo con te”.

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  11. Un sociologo-antropologo-etologo potrebbe ricavare utilissime riflessioni sulla “differenza” da questi quattro ultimi post. Noi maschi siamo sempre pronti alla rissa, anch’io. Le femmine fanno gruppo e tendono piuttosto a smussare i conflitti. Darwin ci spiegherebbe che la competizione ha selezionato i maschi “più adatti” per milioni di anni e l’aggressività migliorava le loro chance. Poi pare che le femmine dei nostri antenati-bestioni abbiano cominciato a dare ai maschi collaborativi più possibilità di riprodursi che ad altri, intervenendo direttamente nel processo evolutivo. Oggi si parla di “Eva sapiens”. Quindi anche il metodo che avete scelto voi amministratrici del sito rispecchia l’etologia ancestrale delle femmine della nostra specie. AAA come mi piace la differenza! “Vive la difference”

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  12. @Toni, hai ragione ma per quanto mi riguarda ho cercato di mantenere i toni sul confronto civile, tanto anche argomentando serenamente lo abbiamo fatto nero. Infatti se n’e’ andato…

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  13. Un’ultima cosa. Mi pare che siate troppo buone con certi interventi. Mi pare ad esempio che quell’avvocato voglia perfino le classi “nonmiste”, perchè i maschi si sentirebbero svantaggiati con le compagne che riescono meglio. Ma come fate a trattenervi. Avete capito cosa vorrebbe?
    Siccome le femmine sarebbero troppo brave, mettiamole in una riserva tra loro, così i maschietti possono continuare tranquillamente a sentirsi superiori, senza complessi.
    Nella mia città in alcune scuole i migliori usciti con 100 lode sono stati stranieri, addirittura ne-gri. Con la stessa logica dovrebbero fare classi monoetniche separate tra aborigeni e stranieri, così i nostri possono continuare tranquillamente a credersi superiori, senza complessi.
    A quando ricominceremo a sentire che gli Ebrei hanno troppi Nobel, che gli zingari sono troppo … boh!, che i negri hanno una carica vitale pericolosa, che i gay sono pericolosi pedofili, che le mescolanze inquinano: alla fine finiscono lì tutti.
    Vabbè che siete donne, ma potreste anche dirgli qualcosa.

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    • ah ah ah Toni! Ma questo non è un sito di donne! Non è nemmeno un sito di mamme! E’ un sito di genitori (e qualche nonno) che discutono sempre in toni molto civili, confrontandosi su argomenti che riguardano l’essere genitori. Dovresti leggere le discussioni che abbiamo avuto nel mese di giugno quando abbiamo parlato di aborto e simili! Se hai tempo guarda la discussione sulla 194, poi però non venire a dirci che non hai dormito stanotte, eh?! 😉

      Nel caso specifico non credo che un approccio più aggressivo avrebbe avuto un vantaggio per nessuno, o avrebbe smosso nessuno dalla sua posizione di partenza. Ed è anche giusto così. Per me lo scopo di questo sito è di portare i genitori a riflettere, e magari scoprire che ci sono altri che la pensano diversamente, e se tutto va bene e ci si mette in discussione, magari troviamo tutti una terza via da percorrere. Se qui venissero solo persone che la pensano come me e Silvia, non sarebbe di grande utilità.

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