Mamme della rete contro Chiara Ferragni

Maternité – Pablo Picasso

Nel caso siate appena tornati da Marte e non vi abbiano aggiornati, ecco la novità: Chiara Ferragni ha partorito.

Fermi! Non cominciate a fare gesti col braccio per il illustrare la vastità del c… che ve ne frega perché in realtà ve ne frega – oh, se ve ne frega, non fosse altro che per l’urgenza di partecipare al rito collettivo di cinismo puerperale da lanciare contro la Nostra.
Ce ne vuole di pelo sullo stomaco per bulleggiare una primipara in fase di secondamento e col neonato attaccato al seno eppure, to’, ne avevamo, e più di tutte ne avevano le mamme. Chi l’avrebbe mai detto.

La prova? Questo breve compendio di frasi trovate sul web appena dato l’annuncio del socialparto.

– “Ma chi se ne frega di questi due. Di questi tre.” Niente, appunto. È per questo sei qui a commentare

– “Ferragni? Fedez? Non so neanche chi siano”. E vantatene pure. Lei è una imprenditrice (sì, imprenditrice) e blogger italiana conosciuta in tutto il mondo per aver stravolto le modalità di comunicazione online e richiamato sui social l’attenzione che le aziende dedicavano ai media tradizionali; una precorritrice che ha inventato un nuovo linguaggio della rete, inaugurato un filone professionale tra i più desiderati, collaborato con le più grandi firme della moda e del fast-fashion e creato un proprio marchio grazie al quale fattura milioni di milioni, venendo studiata a Harvard come case-history.
Lui è il suo compagno.
Tu, non so.

– “Ma il bambino porta il cognome di lei. Quanta boria!” Se gli avessero dato solo il cognome del padre, poi non se lo sarebbe filato nessuno. Del resto, come fa di cognome Fedez? E di nome?

– “Che poi a ‘sto bambino hanno dato un nome da maschio e uno da femmina. Povero piccolo, già asservito all’ideologia gender”. Lucia non è il secondo nome, ma il cognome del padre (per l’appunto).

– “Fedez è come la canottiera per l’uomo elegante: semplicemente non esiste, quindi non è registrato ad alcuna anagrafe con alcun cognome. Immagino lo stesso si possa dire della gentile signorina Ferragni e della sua ingombrante famiglia virtuale. Quanto al pupetto, ammesso che esista al mondo reale: povera creatura!”. E i Marò?

– “Poche foto. Sicuramente hanno venduto l’esclusiva ai giornali perché questa è gente che pensa solo ai soldi.” Mica come noi che vendiamo il nostro tempo e la nostra forza lavoro in cambio di un più nobile pugno di euro!

– “Troppe foto. Probabilmente lo hanno fatto nascere perché non sapevano più come vivacizzare il loro account Instagram.” È andata sicuramente così. A te non la si fa, eh?

– “La spettacolarizzazione pubblica delle cose intime mi fa schifo.” Devo essere la sola a cui venivano scattate – e poi mostrate al mondo -, foto di me seduta sul vasino o durante il bagnetto. E parlo degli anni Settanta.

– “Oddio, adesso parlerà solo di pappe, cacche e pannolini.” Sarebbe davvero stranissimo. Si sa che dopo il parto si approfondisce lo studio delle riflessioni kantiane di carattere gnoseologico ed epistemologico del periodo precritico.

– “Che schifo! Il bambino contro il petto nudo del padre, con tutti quei tatuaggi!”. Guarda che non pungono.

– “La foto in cui piange l’ha fatta subito dopo essersi resa conto di come hanno chiamato il figlio?” Siamo sopravvissuti a Maicol e Suellen, sapremo sopportare Leone.

– “Bello sforzo, partorire in una clinica americana!” Hai ragione. Vuoi mettere quanto sarebbe stato meglio se si fosse portata la carta igienica da casa e avesse condiviso la camera con altre partorienti e i loro parenti, come tutte noi?

– “Che poi avranno dieci tate e il bambino non lo vedranno mai.” Di’ la verità, hanno chiesto a te di tenerlo mentre loro vanno al cinema.

– “A me hanno fatto togliere smalto e maquillage,  perché a lei sono stati concessi??” Perché è una mamma kattiva tutta balocchi e profumi, si sa.

– “Io non ero come lei: ero come quella dell’esorcista e avevo anche la stessa camicia da notte. Mio marito neanche lo volevo vicino, altro che abbracci.” E quindi?

– “Io non trovo giusto spiattellare le proprie cose nei social.” Commento trovato su un social.

– “Ma io dico, è appena nato tuo figlio e a che pensi?? A farti la foto da postare sui social? Penosi. Sinceramente sono basita da tutto questo insignificante clamore ma vedo che c’è gente che apprezza ed è proprio questo genere di apprezzamento che fa crescere la futilitá.” Signoramia, non me lo dica. Per tacere del fatto non si trova un parcheggio in centro neanche a pagarlo oro.

– “Ha solo fatto crescere la superficialità che questo genere di ” umanità” richiede. Nulla di profondo, solo business… A me fanno pena anche queste squallide cose, se penso a tutto l’essenziale che il mondo invece richiede.”. Oh, non lo dica a me. Io, non vedo l’ora di diventare reginetta di bellezza per vincere la fame del mondo.

– “Io non li invidio per nulla.” Capisco. Sono solo molto giovani, molto ricchi, molto belli, molto innamorati e hanno appena avuto un bambino. Però no, davvero, ti credo.

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6 thoughts on “Mamme della rete contro Chiara Ferragni”

  1. Premesso che so a malapena chi siano Fedez e Ferragni…. mi dà fastidio in generale quando vengono ‘usati’ I minori a fini commerciali. Perché di fatto è così, la loro immagine viene usata per ricavarne maggior visibilità e di conseguenza un tornaconto economico. Non lo trovo corretto, che si tratti di baby modelle o dei figli di personaggi famosi. Un minore, a maggior ragione un neonato non può dire la sua a tal proposito, non può scegliere, non può commentare I post. Mi rendo conto che si tratta di un parere del tutto personale, ma per me prima del diritto della Ferragni a far soldi viene il diritto di suo figlio ad essere tutelato.

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  2. se mai avrò dei figli spero eccome di avere le risorse per permettermi tate, domestiche e aiuti vari
    sul fatto della condivisione o degli sponsor sui bimbi direi che è un fenomeno molto diffuso, in effetti non fanno niente di diverso da quello che si vede, poi si è liberi di giudicare la cosa giusta oppure no, quelle sono opinioni personali, ma non è una novità ecco

    l’unica cosa sulla quale non concordo è il “molto giovani”… hanno 30 anni non sono esattamente due ragazzini, per me molto giovane è 20 anni, a 30 sei decisamente adulto, non dico vecchio ma la mentalità del ragazzo o della ragazza inizi a lasciarla alle spalle

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  3. SuperLOL!!! Del resto, al tempo della “carta” nn andavano forse molto forte quelle riviste (tuttora esistenti) attraverso le quali ci hanno elargito scene familiari – anche tipo quelle descritte qui – dei “ricchi e famosi”? Raro sentir dire “certo ma la tal principessa/ attore / cantante / miliardaria / quelchevvipare” e poi uno qualsiasi dei commenti tipo quelli citati sopra. Provo un’ipotesi: siccome su Internet ci possiamo stare tutti, ci nasce la sensazione che siamo tutti uguali, nel senso che le nostre vite abbiamo tutte le stesse dinamiche. Dubbio che al tempo della “carta” a nessuno veniva, perché appariva ovvio che se il neonato della miliardaria o il fidanzamento del principe un qualche interesse per qualcuno lo potevano avere – e sull’alimentare tale interesse i ricchi e famosi basavano e basano parte della loro vita sociale – quello della persona comune interessava alla sua cerchia, su un giornale pur di gossip nn ci sarebbero finiti mai. Insomma, anche senza ipotizzare invidie e gelosie il web dei social forse induce a paragonare cose imparagonabili, in particolare il senso e l’impatto di “vita pubblica” e “vita privata” di persone con status e ambizioni sociali molto diverse tra loro

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  4. Ma se gli piace mettere le foto del parto o del figlio che male c’è? Non capisco chi si accanisce . Non è né la prima né l’ultima. Anche NON FAMOSI mettono su fb ogni istante della propria vita e ne conosco qualcuno..ma amen.. se proprio non piacciono come personaggi perché li vanno a guardare? Bah.
    Mamma&moglie.

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