LaPulce, il nonno et moi

La nostra famiglia, non so se ho già avuto modo di dirlo, è un po’ anomala: siamo tutti un po’ nomadi e abituati a dover girare l’Italia e a volte l’Europa – o oltre – per rintracciare e rinvigorire legami familiari (e questo è il lato bello), alcune persone mancano (i genitori di MrWolf, andati in cielo da tanto tempo), altre sono lontane a causa della separazione (la nonnaGigia, alias mia madre).
Ergo, quando si tratta di far fronte a qualche emergenza per la Pulce o il Pulcino, se non bastano le funamboliche evoluzioni di MrWolf e mie, abbiamo un’unica carta da giocare: NonnoNicotina.

NonnoNicotina è entrato in gioco abbastanza presto, con LaPulce.
Si era speso e messo alla prova già come papà, nei lontani anni ’70, proprio come raccontava Toni recentemente, con pannolini, biberon, ninnenanne e fantastiche storie. Ma devo dire che come nonno l’ho apprezzato di più.

La sua prima apparizione l’ha fatta quando laPulce aveva quattro mesi. Era iniziata la bella stagione e due o tre volte alla settimana veniva a casa mia, caricava LaPulce sul passeggino e la portava fuori.

In questa prima fase, più che per fare il nonno, interveniva come papà (nonostante i suoi 70 e picca anni – e non vi dico i miei… -, io resto pur sempre “la bambina” 😉 !). Come mi diceva sempre, “se tu sei più serena e riposata, la bimba sta meglio e così MrWolf. Insomma, siete una famiglia più serena e potete andare più lontano”. Quando provavo a dirgli che cosa avevo fatto in quella/e ora/e ci teneva a dirmi “per me puoi anche non fare niente, basta che scegli qualcosa che ti fa stare meglio”.[quote]
Per me sono stati tre mesi di caffè solitari al sole, di docce fatte senza batticuore, di ripresa del ritmo casa-lavoro-attività varie, di riconquista di me stessa.

E’ stata una prima fase difficile, con tanti pianti dellaPulce incomprensibili per lui, tante frustrazioni, ma anche tanti momenti che conserviamo gelosamente nel cuore.
Assieme abbiamo visto laPulce fare la prima giravolta. E svuotare il primo piatto di pappa.

E con la pappa ha avuto inizio la seconda fase: il mio rientro al lavoro, la mancanza di un asilo nido, ci hanno costretto (o per meglio dire io mi sono costretta e ho condizionato a ruota tutti gli altri) a gestire laPulce alternando queste tre figure: me, MrWolf e il nonno, quelle tre mattine in cui era inevitabile lavorassimo entrambi.
Il nonno, forte dell’autonomia data dalla pappa, ha iniziato a conquistare il cuore dellaPulce. Assieme hanno esplorato giardini, parchi. Si sono lanciati su scivoli e altalene. Hanno fatto passare il tempo lento dei lunghi pomeriggi invernali. Il nonno le ha fatto provare il primo gelato, l’ha portata – che camminava appena – ad assaporare il suo primo aperitivo.

Il nonno è stato un alleato potente, in questi mesi. LaPulce ha imparato a riconoscerlo. E lui a comprendere sempre meglio lei.

Nello stesso tempo, ha sempre saputo restare un passo indietro. Una cosa tutt’altro che scontata, anche se a tratti – lo ammetto- faticosa.
Non ha mai preso iniziative, ha sempre chiesto
..che cosa mangia laPulce, se poteva farle provare … un gelato, una caramella, un succo di frutto.
..quando dorme laPulce, se poteva farla addormetare in passeggino o se volevamo portarla a casa.
..quando bisogna cambiare laPulce e che cosa doveva usare…

Per me sono stati mesi importanti vissuti nell’ambivalenza: da un lato la stanchezza, il senso di responsabilità, di dover decidere tutto (ok, assieme a MrWolf 😉 !), dall’altro l’estrema gratitudine e il senso di fiducia e libertà lasciato da questo atteggiamento di mio padre. Sono sempre stata in charge come genitore, non ha mai usurpato il posto, esagerando o intromettendosi.

Però c’è.
E da quando – finalmente- abbiamo trovato il micronido dove la Pulce passa le mattine, è iniziata la terza fase: il suo ruolo ha cessato di essere indispensabile dal punto di vista organizzativo (tranne quando mi sono ammalata, ma è un’altra storia…) ed ha iniziato ad essere indispensabile dal punto di vista affettivo.

Il nonno è gioco, affetto e attenzione assoluta.
Il nonno rispetta le regole che danno mamma e papà, ma è la festa, il pomeriggio straordinario che laPulce ormai riconosce esserle totalmente dedicato.
Il nonno, con i suoi riti da persona anziana, è la sicurezza dei gesti fissi che costituiscono i paletti dentro ai quali laPulce trova terreno per la sua fantasia e per apprendere cose nuove.

E così questa terza fase sta ricompensando il nonno delle frustrazioni e difficoltà della prima fase e la mamma (e il papà) delle responsabilità prese e stabilite nella seconda.

La terza fase è… laPulce che corre verso la porta urlando “nonno, nonno” con una luce speciale negli occhi, le manine tese.
La terza fase è… una nuova prima fase, con laPulce, il nonno, moi e il Pulcino sotto lo stesso tetto, quando MrWolf deve lavorare di più o è via.
Un po’ di serenità in più per far guardare avanti la nostra famiglia.

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Elmer e nonno Eldo

Convegno “Il bambino non è un elettrodomestico”

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15 thoughts on “LaPulce, il nonno et moi”

  1. Che magone Silvietta: di gioia per te e per la tua famiglia, di emozione, di commozione, di nostalgia per il papà che non c’è più e che non ho mai avuto, e per una situazione molto diversa dalla tua. Ci sono frasi che toccano il cuore, in questo post, e in poche righe si delinea lo scrigno per i tesori più grandi della vita.

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  2. eccomi…un’altra mamma invidiosa di nonnonicotina!! 😀 ringrazierò a vita le 2 nonne che si occupano dell’equilibrista…..ma la delicatezza di fare domande su cosa preferisce lui…o su cosa preferisca io per lui non ce l’hanno purtroppo e non credo l’avranno mai!!!!

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  3. MammaCattiva: grazie, per quello che sai leggere fra le righe, per quello che sottolinei e per l’aiuto che mi dai a spiegare che non siamo perfetti ma che vogliamo vedere il bicchiere … mezzo pieno! in bocca al lupo per la suocera 😉

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  4. Nonno Nicotina è infondo il riscatto di altro che hai affrontato da sola con la stessa forza e dolcezza insieme. Te lo meriti! Ve lo meritate!
    Sul mio fronte ci vedo la nonnitudine di mia madre che controbilancia l’invadenza e completa incompetenza dell’altra nonna. Non si può avere tutto. Nessuno ha tutto. Quando ascoltiamo le storie belle degli altri ricordiamoci che ci sta facendo un dono omettendo in quel momento di quella volta che…
    Love

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  5. ciao silvietta 🙂
    noi ovviamente viviamo con skype sempre acceso!!!
    ogni giorno, o quasi, chiamo i miei, che non sempre possono connettersi, però almeno la voce mi fa piacere che si senta.
    Ho tre nipotini e altri due in arrivo, quindi son sempre felice di poter vedere sia i piccoli che le panciotte che crescono!!!
    grazie della segnalazione, vado a spulciare… sono una lettrice affamata!

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  6. @Serena : grazie ! per fortuna ci sei tu, l’ho pure letta ma …mi sono scordata di collegare 😀

    @daniela, benedetta: bello il vostro riferimento a quando noi saremo nonni… faccio sempre fatica a proiettarmi così avanti, ci penserò, davvero.g razie e in bocca al lupo a tutte

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  7. n giorno scriverò del mio rapporto con la nonna più vicina… la suocera…. molto diverso da quello che hai con tuo padre, silvia. E’ una gran fortuna la tua. tinitela nel cuore per quando diventerai tu, nonna.

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  8. Posso invidiarti un po’? Una nonna presente e disponibilissima, ogni volta che serve, ma su richiesta (quindi solo quando serve). D’altronde non è mia mamma, e per lei sarebbe anche difficile comportarsi come tale, venendo di sua iniziativa. E un’altra nonna totalmente assente da questo punto, concentrata sul voler stare con le bimbe solo a modo suo, a casa sua, se le porto io, ecc…

    Ecco, ti leggo e ne faccio tesoro, spero di riuscire ad essere per i miei nipoti proprio come il nonno della pulce. E di mettere avanti il mio ruolo di madre a quello di nonna (esserci per aiutare una figlia, prima ancora che per godersi i nipoti). C’è ancora tanto tempo però, per ora meglio se penso a sentirmi giovane 😉

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  9. grazie a tutte per i complimenti (che giro soprattutto al nonno) e per i messaggi di incoraggiamento e anche di “invidia”. Ovviamente anche noi, nel nostro panorama allargato, conosciamo e riconosciamo le difficoltà dovute a rapporti difficoltosi e intrusioni, ma volevo assolutamente rendere onore a NonnoNicotina per aver saputo investire in un rapporto differente… da cui oggi è decisamente ripagato. E… speriamo sia così anche per il Pulcino!
    grazie
    silvietta

    @Paola: ho presente da twitter! indubbiamente anche in questo campo abbiamo qualche confronto da fare 😉 per quanto riguarda nonnonicotina hai veramente azzeccato la parola che gli si addice di più.. discrezione! gli farà piacere…

    @Giulia: mi piacerebbe si sentire la tua storia! perché non ti fai intervistare per il mese da Serena e Silvia? si può fare? per quanto riguarda la fatica, io ti invidio a saperti “già” nella seconda fase (invischiata come sono nella prima..) … e non ho dubbi, non sai quante volte il nonnonicotina riesce ad andare in bagno solo al mio rientro!!!

    @alessandra: guarda, credo che lo sfogo ci stia eccome. capisco molti sentimenti, intanto percHé anche per me è stata una scommessa (fortunatamente vinta) questa costruzione di relazione e poi percHé non c’è come il rapporto con i nipoti a far sollevare tutte le alghe del nostro rapporto con i genitori che abbiamo avuto e con le lacune con cui magari fino ad ora non abbiamo mai dovuto confrontarci. un abbraccio solidale, se posso.

    @Mammame: bellissime le tue immagini con i miei nonni! i miei ricordi non sono così chiari e forse è proprio per questo che mi stupisco e osservo con ammirazione la lentezza e la calma di mio padre proprio mentre io, magari, sono frenetica!! ma come giustamente sottolinei tu, con la terza età è diventato più lungimiraante…

    @Rossamente: hai ragione, c’è tanta fortuna, che a volte nella fatica tardo a riconoscere. Datti fiducia, comunque, e leggi – oltre alla sottoscritta 😉 che mi fa tanto piacere alla pancia – l’articolo di Serena sui nonni informatizzati: per costruire rapporti si può trovare un modo, o almeno, ci spero per tutti gli altri che non sono vicini come il nonno..! giro i tuoi auguri e saluti a quel colicoso del Pulcino neonato.. chissà che gli torni il sorriso 😀

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  10. ciao, ti leggo da poco… ne ho di cose da leggere 😉
    questo post mi ha messo nel cuore gioia, ammirazione, un pizzico di invidia e anche un po’ di tristezza…
    L’invidia e la tristezza sono legati al fatto che la nostra bimba i nonni non li vive molto, anzi li vive poco: viviamo in nazioni differenti!
    E’ bellissima questa vita che state vivendo, con un nonno presente ed una figlia/nipote felice!!!
    Ora pare ci sia anche un pulcino 😉
    Conto sul nonno affinchè la pulce viva al meglio l’arrivo del pulcino.
    Siete fortunati.

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  11. mi colpisce molto questa generosità e questa visione così lungimirante ” se tu sei più serena e riposata state tutti meglio e potete andare più lontano” che va di pari passo poi con la conquista per il nonno stesso di uno spazio speciale con il bambino. mi colpisce quel tempo lento che hai sottolinato benissimo che costruisce legami fortissimi tra nonni e i bimbi. io ricordo con una nostalgia che non so dire i pomeriggi trascorsi con i miei nonni d’estate in campagna e non solo. verissimo anche che quei riti e quelle abitudini costruiscono una memoria di punti di riferimento incancellabili. vado va.. che è meglio…bravissimi tutti, comunque, mamma, papà, nonno e bimbi!

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  12. Che meraviglia!
    Il mio di genitore mi ha illusa nel primo anno di vita di Puzzola -mi ha illusa di potersi riscattare dall’essere stato un pessimo genitore essendo almeno nonno- ma non appena Puzzola ha smesso di essere un bambolotto e ha cominciato a manifestare la sua personalità si è ririvelato per quel che è sempre stato: un debole, un anaffettivo, e chi più ne ha più ne metta. Insomma è sparito di nuovo… Ora che Puzzola ha quasi nove anni ci trascorrerà uno o due pomeriggi l’anno senza infamia e senza lode… Che tristezza (sopratutto che tristezza che lui non si renda conto che tristezza è)!
    Scusate lo sfogo ma leggere questo bellissimo post mi ha commossa…

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  13. Silvietta, che bell’articolo hai scritto. Non sto a elencare tutte le cose che abbiamo in comune e che hanno in comune i nostri padri, perché finirei domani mattina 😉 Con i miei due figli sto vedendo contemporaneamente le varie fasi. Il Bubino, che ha appena compiuto un anno e non andrà al nido prima di settembre, è ancora nella seconda fase, quella che dà sì soddisfazioni ma anche un sacco di rotture (ammettiamolo). Quella in cui la gioia di mio padre di occuparsi del nipotino convive con il mio senso di colpa per bloccarlo ad un infante per così tanto tempo. La Bubi, che ha tre anni e frequenta la scuola dell’infanzia, è ormai nella terza fase da tempo. Ed è commovente vederla quando occasionalmente può restare con il nonno. L’affetto che prova per lui è talmente assoluto che non solo le brillano gli occhi, ma non lo molla neanche per andare in bagno 🙂 🙂 e non sto scherzando!

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  14. spesso – e l’ ho provato anche sulla mia pelle – molti problemi in famiglia sono causati dalle interferenze di altri membri della famiglia.
    questa discrezione da parte di tuo padre è davvero molto importante. vabbè, lui è praticamente perfetto perchè addirittura ti chiede se può dare un succo di frutta alla bambina …(mia madre non potrebbe MAI arrivare a tanto…poverina, mi aiuta tantissimo, eh? ma ne combina un sacco perchè non chiede – vedi stamattina, tu sai cosa intendo -…)
    forse questa sua discrezione (mista alla sua oculatezza del fare domande, informarsi su cosa preferiresti per la bambina…) ha ancora più valore del tempo che dedica alla pulce. perchè se ci pensi…spesso, anche se abbiamo l’ aiuto, abbiamo anche lo stress di dover far fronte alle incomprensioni dovute alle non-domande o, all’ estremo opposto, alla troppa intromissione…

    e bravo nonnonicotina!!!
    un bacio a te e alla tua splendida famiglia
    paola

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