Tema del mese: ecofamiglie

bosco
Coltivare dei comportamenti ecologici diventa una priorità nel momento in cui si hanno dei figli, perchè il proprio orizzonte si sposta un po’ più lontano.
Si comincia a pensare che, fare qualcosa per “le future generazioni”, non ha più un senso astratto, ma significa fare qualcosa per il proprio bambino, magari qualcosa di duraturo e concreto.
Sono tanti i comportamenti ecologici che possono giovare ai nostri bambini.
In genere, assumere abitudini a basso impatto ambientale, più sobrie, meno dispendiose non solo in risorse energetiche, ma anche in senso economico. Perchè un aspetto fondamentale di un atteggiamento ecologico è la diminuzione degli sprechi, con un vantaggio immediato nelle nostre tasche e molti altri vantaggi più a lungo termine.
In particolare, tanti possono essere i temi da affrontare con i nostri “ecobimbi”: imparare noi per primi e poi insegnare loro una corretta raccolta differenziata, utilizzare meno prodotti e sceglierli con attenzione, offrire loro cibi più possibile naturali, abituarli a camminare di più…
Genitoricrescono, anche su questo tema, non smentisce la sua doppia anima.
Serena vive in un Paese dove comportamenti ecologicamente corretti sono considerati un dovere civico, dove la raccolta differenziata è un’assodata normalità e dove utilizzare il mezzo pubblico per i propri spostamenti è una scelta consapevole e sostenibile.
Silvia ogni tanto guarda perplessa i cassonetti romani della carta, non svuotati da giorni… e le verrebbe voglia di buttare il suo sacchettino nel cassonetto verde piuttosto che dover lottare per infilare la propria differenziata; conserva una vena di scetticismo dettato dall’italica sensazione che, tanto, da qualche parte, ci sarà la “magagna” che farà in modo che il buon comportamento del singolo si perderà e sprecherà nel mare di gesti indifferenti… ma tutto sommato, ci prova.
Con questo doppio punto di vista, ben lontane dall’esaurire un argomento tanto vasto, tratteremo gli argomenti più vicini alle famiglie: temi che riguardano i nostri bambini, i prodotti che offriamo loro, le nostre scelte di genitori, oltre ai nostri atteggiamenti ecologicamente corretti, che speriamo servano a trasmettere loro un’educazione per costruirsi un futuro più sano.
Come sempre vi chiediamo di darci spunti e di indicarci le vie da seguire, di raccontarci delle vostre eco-famiglie e del vostro impegno per lasciare meno tracce materiali possibile su questo pianeta.

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24 thoughts on “Tema del mese: ecofamiglie”

  1. Mi era sfuggito il tema del mese. partecipo molto volentieri, un argomento che a me sta molto a cuore, chissà perché da quando sono mamma. come si dice: i figli ti costringono ad affrontare temi che magari avresti continuato ad ignorare.

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  2. Però la situazione fino a qualche anno fa era deprimente. Nel senso che poi al ricevitore (almeno per quanto riguarda la situazione romana) veniva rimescolato di nuovo tutto, e addio sforzi per differenziare.
    Il che non toglie (agli sforzi) il valore educativo 😉
    E vogliamo parlare dei rifiuti pericolosi, tipo le batterie?
    Qui avevamo un unico raccoglitore. L’hanno portato via per svuotarlo (sic!) un paio d’anni fa e non l’hanno più rimesso. Il nostro cestino delle pile esuarite ormai trabocca.
    E quando fai lo sforzo di incollarti la lavatrice rotta fino al posto di raccolta e ti dicono che non hanno più posto, mentre mezz’ora prima per telefono ti avevano dato via libera?
    Oddio, fermatemi che sono entrata in modalità lamentela ininterrotta!

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  3. E’ fantastico lo slogan Canadese!
    Sul sito dell’ama si trovano le istruzioni su dove buttare cosa. C’è anche un elenco alfabetico di oggetti che quando clicchi ti si illumina il cassonetto giusto… Ciò non toglie che le dimensioni della grande città rendono tutto più difficile, anche la mondezza!
    Ci adegueremo…

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  4. Silvia, per l’indifferenziata sono qua.
    Il punto più critico è che non si capisce quando inizia sul serio e se nel frattempo la raccolta è differenziata o meno da parte dell’Ama.
    Se vuoi ci sentiamo per email (rori.rori@libero.it). Intanto, chiedo ai padroni di casa le varie brochure.
    Prima a Monterotondo, dove stavo dopo aver vissuto anni a Monteverde, la raccolta c’era e avevo un gran timore nel caso di plastiche o carte sporche di cibo, che perdevano la natura di plastica. mentre in canada,dove son stata tre mesi, era così semplice: indifferenziato, carta, e platica-vetro insieme. E in Canada c’è anche la pubblicità: “noi siamo canadesi, perchè ricicliamo”

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  5. Rossella, venerdì pubblico un post sull’argomento della differenziata porta a porta, soprattutto a Roma. Mi farebbe piacere il tuo contributo, dato che, per ora, io a Monteverde ne suono fuori.
    In effetti tutti trovano le loro difficoltà: indubbiamente l’organizzazione delle pubbliche amministrazioni non fomenta la nostra buona volontà… So che c’è gente che ogni tanto “sbrocca”, fa tutto un sacchettone (carta, plastica, umido) e se ne va a buttarlo nel quartiere vicino dove c’è ancora il cassonetto verde!!! Tanto per sfogarsi!!!
    E’ vero che la differenziata è nella natura delle cose e chi vive in campagna lo sa.
    Per quello che riguarda i consumi elettrici c’è chi sostiene che questa storia dei led sia un’esagerazione… ma a quanto pare non è così… Io combatto anche per spegnere la luce in cucina quando non c’è nessuno!

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  6. @Silvia c’è già. Il problema è capire dove si trova il punto mobile di raccolta.
    La raccolta differenziata mi fa sorridere, perchè in passato c’era già. Il compost non è altro che il buon vecchio letamaio, che ahimè non è una parola chic però. Da me, lassù in campagna, si son sempre separati plastica e vetro, cibi e carta.

    Un’altra nota eco, che noto non viene accolta bene a casa, almeno in metà casa :), e di spegnere tv, radio ecc. quando non usati. Il led acceso consumerà poco, ma consuma. A casa mia quello era un must, sennò papà si arrabbiava.

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  7. Lorenza, anche io ho rimescolato in giro tutti i giochi e gli accessori della prima infanzia del Sorcetto. Ho sempre tenuto gli oggetti con cura e quindi li ho ceduti in ottimo stato.
    Mi sono accorta, però, che c’è ancora qualcuno che reagisce male all’offerta dell'”usato”, come se volessi sottintendere che non può permettersi il nuovo… Fortunatamente mi è capitato poche volte, ma è successo.
    Al momento non ho praticamente più nulla: nè passeggino, nè lettino, nè sterilizzatore… Insomma, se mai dovessi avere un secondo Sorcetto… conto su di voi per l’attrezzatura e i giochi! 🙂
    Rossella, per quel che ne so, tra poco non avrete più scelta… sta arrivando da voi in centro la differenziata porta a porta totale… Coraggio: la buona volontà verrà fuori da sè e alla fine diventerà una abitudine

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  8. Non sono una mamma, ma apprezzo molto questo blog. Il tema di questo mese è veramente interessante.
    Come fa presente Lorenza, reciclare giocattoli e abiti è possibile soprattutto in famiglia. Nella mia, del Friuli, non era disdicevole usare gli abiti o gioccatoli di cugini e fratelli.
    Sulla raccolta differenziata, credo proprio che voi mamme siate più brave di noi coppie senza figli. Noi abbiamo la volontà ma non sempre la costanza di andare alla ricerca del magico cassonetto mobile, appena introdotto in centro.
    Sulla scelta di ciò che serve veramente, accennata da Lorenza per gli elettrodomestici, concordo e pratico in pieno.
    Complimenti ancora per il tema.

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  9. Ciao a tutti,
    mi chiamo Lorenza e da un po’ seguo questo bel sito, ho trovato un sacco di consigli utili!
    Per quanto riguarda l’ambiente, vivo a Roma da più di 10 anni ma vengo dal Veneto e la differenza è abissale. Non fraintendete, non voglio lanciarmi in discorsi leghisti, ma il degrado e la sporcizia che ci sono qui mi fanno arrabbiare soprattutto perché amo questa città.
    Costa così poco fare 1 metro 1 più per buttare la carta nell’apposito contenitore, ma i miei concittadini non hanno tempo e lasciano tutto dove capita.
    Io mi ostino a fare la raccolta differenziata, da quando ho avuto la bambina la quantità di imballaggi è aumentata esponenzialmente!
    Limito tutti gli acquisti di cose nuove, mi sono fatta dare vestiti, giocattoli e altro (anche il lettino!) da amici e parenti e io stessa presto alle amiche. Ho resistito alla tentazione di comprare elettrodomestici o oggetti inutili da usare 1 mese e basta.
    Ho comprato alcune cose usate (l’altalena, il seggiolino per il tavolo), ci sono dei siti e negozi specializzati e gli oggetti sono in ottime condizioni.
    Se avessi l’opportunità più avanti vorrei anche scambiare i giocattoli che Matilde non userà più invece di metterli in cantina. Alcune amiche che lo fanno, i bambini si divertono con cose (quasi) nuove a costo e impatto zero.
    So che si potrebbe fare di più, però è un inizio…
    Spero che la mia esperienza sia utile
    Buona giornata
    Lorenza

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  10. Grazie Michela, una segnalazione importantissima quella del lastminutemarket, perchè combattere lo spreco è una forma essenziale di comportamento sano.

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  11. Ciao,
    l’argomento non è semplice, perchè sembra che in Italia non interessi nessuno, io cerco come posso, ma vorrei fare di più:
    – insegno ai miei figli a fare la raccolta differenziata (l’ho insegnata anche a mio marito)
    – ripeto all’infinito di non sprecare l’H2O quando ci si lava i denti
    – di non giocare con il cibo e non sprecarlo, visto che noi siamo una famiglia molto fortunata e abbiamo cibo, acqua, giochi, vestiti ed un tetto sopra la testa
    – porti i bimbi a fare laboratori dove con materiali riciclati possiamo creare dei bellissimi giochi
    – abbiamo anche un caldaia a mais, visto che cercavamo di alimentarci con fonti rinnovabili, ma sembra che il progetto stia ‘morendo’ … peccato speravamo di fare promozione fra le tante famiglie del Carso che usano ancora la caldaia a gasolio
    Vorrei fare tanto di +, per es. vorrei diffondere nella mia zona il lastminute market http://www.lastminutemarket.org.
    Attendo con fiducia i vs. suggerimenti x costruire un futuro migliore ai nostri bimbi.
    Ciao Michela

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