La paura della violenza sui bambini
Essere consapevoli delle proprie paure, purtroppo, non evita l’eventualità di doverle affrontare, ma consente di dedicare le energie all’oggetto della paura, piuttosto che a combattere … continua
Essere consapevoli delle proprie paure, purtroppo, non evita l’eventualità di doverle affrontare, ma consente di dedicare le energie all’oggetto della paura, piuttosto che a combattere … continua
Ogni volta che preparo un post per questa rubrica inizio cercando di fare mente locale sul suo senso, su cosa le mie parole potranno mettere in … continua
Novembre è sempre un mese difficile per me: la diminuzione delle ore di sole, il freddo, le malattie dei bambini che sembrano farci entrare in una spirale. Gli appuntamenti rodati e routinari avviati a settembre hanno perso la spinta estiva.
Ci sono post che proprio non mi vengono: cincischio con i tasti in attesa dell’idea, delle parole giuste per iniziare a parlare e proseguire a … continua
Ho iniziato a pensare a questo post ragionando sulla paura della felicità, a partire dal giudizio degli altri di cui ragionavo un mese fa. Mettendo … continua
Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio, dice un antico proverbio. Ben detto. Ma non è detto che un neogenitore abbia la forza … continua
Abitualmente, cerco di evitare di generalizzare, soprattutto in tema di maternità e genitorialità. Mi sembra sia un percorso così unico, che coinvolge almeno tre persone … continua
Il sentimento di paura è forse una di quelli più importanti con cui si viene a patti quando si diventa genitore. A volte la paura ci mette di fronte a noi stessi, chi siamo, cosa immaginiamo per il futuro dei nostri figli. Esistono poi paure specifiche per un genere invece che un altro, come la paura di essere madre di figlia femmina.
Dovete sapere che io e il Vikingo ogni mattina ci facciamo una bella passeggiata rilassante, chiacchierando del più o del meno, oppure, cosa che va per la maggiore, inventando storie insieme.
Oh, rabbia ho i crampetti nel pancino! esclama Winnie the Pooh massaggiandosi il ventre. Immagine smielata che con la rabbia che conosco io ha ben poco a che fare. La rabbia, quella vera, ha tutto un altro sapore, e raramente si manifesta dicendo “Oh rabbia!” con un filino di voce.
Urla, lancio selvaggio di oggetti, parole che tagliano più di una mannaia.
La rabbia non risparmia niente e nessuno quando prende il sopravvento, e ne sanno qualcosa gli Achei: Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco generose travolse alme d’eroi, e di cani e d’augelli orrido pasto lor salme abbandonò