Ingestione di sostanze tossiche

avvelenamento bambiniL’ingestione di sostanze tossiche rappresenta una delle tipologie più diffuse di incidente domestico, insieme a traumi ed ustioni, che capitano ai bambini, in particolare sotto ai quattro anni d’età. Può dar luogo ad intossicazione o a vero e proprio avvelenamento, a seconda della sostanza ingerita e della sua quantità.

Il primo intervento per evitare l’ingestione da parte dei bambini di sostanze tossiche è sicuramente la PREVENZIONE.
– La forma di prevenzione più efficace è ovviamente quella di ridurre al minimo l’uso e la conservazione di sostanze tossiche in casa. Solventi, vernici, acidi, insetticidi… insomma, meno ne usiamo e meglio è, non solo per i bambini, ma un po’ in generale. E comunque cerchiamo di limitare la conservazione dei residui dopo l’eventuale uso.
– Tutte le sostanze, non solo tossiche, ma in genere non commestibili, come saponi, detersivi, ammorbidenti, medicinali, disinfettanti, tabacco (si, molti bambini tentano di mangiare sigarette…) ecc. devono essere conservate davvero fuori della portata dei bambini. E per “davvero” intendo che dovrebbero essere proprio inaccessibili, non solo un po’ più scomode da raggiungere. Soprattutto l’inaccessibilità va modulata sull’età dei bambini: quello che non è accessibile a un anno e mezzo, può esserlo a tre!
Ricordate che dovete combattere contro un nemico imprevedibile: la curiosità dei vostri figli (che li porta ad aprire con una certa facilità anche flaconi e blister)!
– I prodotti vanno conservati nelle loro confezioni originali e non travasati. Prima di tutto per non camuffarli da sostanze innocue (magari insegnamo a star lontani dai detersivi, poi mettiamo dello sgrassatore nella bottiglie della minerale!) e poi per avere sempre a disposizione indicazioni sul prodotto eventualmente ingerito.
E’ anche importante non forzare le chiusure di sicurezza dei tappi (tipo quelli dei medicinali liquidi) ed evitare di lasciare in giro portapillole (un bambino può sapere che non deve toccare le medicine, ma se queste non assomigliano più a medicine perchè non sono nella confezione è difficile distinguerle dalle caramelle).

In caso di ingestione, però, è necessario procedere con calma e facendo il minor numero di errori possibile.
Prima di tutto bisogna sempre rivolgersi, anche solo nel dubbio, ad un CENTRO ANTIVELENI, dopo avere recuperato il prodotto ingerito ed averne valutata la quantità assunta dal bambino. Sono, infatti, queste le primissime informazioni che verranno chieste telefonicamente dagli operatori del centro e sono quelle che permettono loro di dare le indicazioni utili per un intervento.
Ricordate che, nel momento del bisogno, quando si è in preda al panico o all’agitazione, è difficile reperire il numero del Centro Antiveleni di riferimento. La prossima volta che capitate dal vostro pediatra, fatevi dare il numero del centro più vicino e memorizzatelo sul cellulare: se mai dovesse servire, lo avrete a portata di mano.

Ci sono poi alcune COSE CHE NON DEVONO ESSERE FATTE nel modo più assoluto e, attenzione, tra queste ci sono proprio i migliori “rimedi della nonna”.
Mai far vomitare il bambino: se ha ingerito un prodotto schiumogeno o un prodotto volatile (acetone, diluenti, solventi ecc.) il vomito può favorirne l’inalazione con rischi di soffocamento o di polmonite chimica; se invece, ha ingerito un prodotto caustico (fortemente acido o fortemente alcalino), con il vomito si duplica il passaggio nell’esofago, peggiorando il danno.
Mai far bere latte: è quasi sempre inutile e a volte anche dannoso, come nell’ ingestione di sostanze liposolubili (es. solventi) che il latte rende più facilmente assorbibili e quindi più tossiche. Inoltre il latte, rendendo opache le pareti gastroesofagee, può impedire per diverse ore di praticare l’esofago-gastroscopia, ritardando la valutazione del danno e la terapia.
Mai gettare via il prodotto ingerito: l’etichetta è, infatti, preziosa per risalire alla sua composizione. Se il prodotto è stato travasato dal contenitore originale, è comunque importante portarlo con sé al pronto soccorso per indirizzare l’intervento d’urgenza anche con una prima valutazione e poi per eventuali analisi di laboratorio.

Quali sono, allora, le COSE DA FARE?
Prima di tutto, ricostruire l’accaduto e, come detto, contattare il Centro Antiveleni fornendo quante più informazioni possibili sul prodotto e sulla quantità ingerita, ma anche sul tempo trascorso dall’ingestione e sui sintomi in corso.
Sapere il nome commerciale del prodotto ingerito è molto importante: gli operatori del Centro potranno, infatti, con questo dato, evitarvi corse in ospedale se il prodotto non è affatto tossico, inviarvi dal pediatra di base se sono sufficienti trattamenti non d’urgenza o comunicarvi la necessità di andare al pronto soccorso e con che urgenza.

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