La chimica nei giocattoli

Giocattoli di plastica o di materiali trattati chimicamente invadono le nostre case, e i bambini giocano un po’ con tutto. Nonostante le leggi e i controlli da parte della Comunità Europea o degli enti nazionali, la quantità di sostanze tossiche alla portata di mano e di bocca dei nostri figli è veramente alta. Vediamo il perché i bambini sono più a rischio degli adulti, e come comportarsi per limitare alcune delle sostanze più nocive. 

Abbiamo appena ricevuto una brochure dall’asilo che informa i genitori sulle sostanze chimiche e la loro presunta tossicità che possono essere contenute nei giocatoli, ma anche in tutto ciò con cui i bambini piccoli entrano i contatto. L’ho letto con molto interesse ripensando a tutti gli errori fatti quando i miei figli erano neonati (eh a sapere le cose nel momento giusto!). Allora ho pensato di riportarvi alcuni consigli sulla base di quello che ho imparato.

I bambini sono più sensibili degli adulti

Foto ©fragglerawker_03 utilizzata con licenza Creative Commons
Foto ©fragglerawker_03 utilizzata con licenza Creative Commons
I neonati hanno un battito cardiaco più accelerato e respirano più velocemente rispetto agli adulti, e la loro pelle è più sensibile. Inoltre il sistema immunitario, il sistema ormonale, e lo stesso cervello non sono completamente sviluppati alla nascita. Tutto questo li rende più fragili e l’effetto che sostanze tossiche possono avere sul loro organismo è potenzialmente più elevato e quindi pericoloso. Le norme di sicurezza europee e nazionali pongono spesso limiti precisi e restrittivi sulle singole sostanze, ma esistono pochi studi sull’effetto cocktail, ossia sulla combinazione di varie sostanze chimiche presenti nello stesso oggetto o in una serie di oggetti con i quali bambini (e adulti) vengono in contatto quotidianamente. Quale è il loro effetto combinato sui bambini piccoli?
Per questo motivo è estremamente importante scegliere sempre giocattoli per bambini, e non far giocare i bambini con oggetti non pensati per loro.

Sostanze tossiche

Prima di tutto vale la pena ricordare che la legislazione cambia con il tempo, e man mano aumenta il numero di sostanze ritenute tossiche, ma che è purtroppo ancora presente in giocattoli vecchi. Questo non vuol dire che si devono buttare tutti i vecchi giocattoli, ma è importante imparare a riconosce cosa è a rischio e cosa non lo è. Ci sono alcuni grandi imputati:

Il bisfenolo A è una di quelle sostanze che è stata messa sotto accusa e infine bannata dai prodotti per l’infanzia, quali biberon e tettarelle nel 2011. E’ accusata di interferire con il sistema endocrino, anche se le evidenze sono tutt’altro che definitive,  a parte l’effetto sul feto e sui neonati.  E’ però ancora presente in altri oggetti di uso comune quali ad esempio gli scontrini o i contenitori di plastica per alimenti, o i barattoli di latta (tipo quello dei fagioli o della passata di pomodoro). Per questo bisogna sempre pensare all’insieme dei prodotti con i quali i bambini (ma anche gli adulti) vengono in contatto ogni giorno e cercare di minimizzare l’esposizione senza entrare in paranoia (che detto così sembra facile, e invece).

Un’altra sostanza di cui preoccuparsi sono i ftalati, che vengono utilizzati per rendere la plastica morbida e sono accusati di interferire con il sistema ormonale.
Ovviamente il loro utilizzo è vietato negli oggetti per la prima infanzia, ma la loro presenza nell’ambiente è praticamente universale. Infatti possono essere presenti un po’ ovunque, in particolare nel PVC, ad esempio nella tenda della doccia, in contenitori di plastica per i giocattoli e in giocattoli morbidi o anche nel pavimento in plastica (in PVC) o nel cruscotto della macchina (avete presente l’odore di nuovo della macchina?) o nei seggiolini della macchina per i bambini. Uno dei problemi principali è che i ftalati vengono rilasciati quando il bambino morde un oggetto o lo succhia, o quando la plastica è consumata o rovinata, o quando si raggiungono alte temperature (tipo l’estate nel parcheggio al sole). Per questo è importante riflettere su cosa sta mettendo in bocca il bambino piccolo.

Ma la lista continua.
Il piombo, il mercurio e il cadmio, presenti in alcune batterie, componenti elettronici, computer, cellulari, console di videogiochi, così come i ritardanti di fiamma bromurati possono essere inalati inavvertitamente. Il mercurio viene anche ingerito con alcuni cibi, ad esempio grandi pesci pescati in mari inquinati, e i ritardanti di fiamma vengono impiegati non solo in apparati elettronici, ma anche in alcuni mobili (forse dovreste controllare le caratteristiche del vostro divano, si, quello su cui vi addormentate la sera mentre allattate il pupo).

La lista potrebbe continuare a lungo, quello che mi preme però è di pensare a tutto questo cercando di mantenersi razionali. Le leggi sono comunque molto protettive, e i quantitativi consentiti per legge sul singolo oggetto sono sempre molto al di sotto del quantitativo considerato pericoloso per la salute (leggete ad esempio questo articolo sul bisfenolo A che contiene anche molti riferimenti). Alla fine si tratta sempre e comunque di usare un po’ di buon senso, e fermarsi a riflettere sull’azione combinata di tutti questi elementi, motivo per cui è importante usare qualche precauzione soprattutto nella primissima infanzia.

Come comportarsi per evitare materiali “tossici”?

Ecco quindi 10 consigli:

  1. quando ereditate vecchi giocattoli, eliminate quelli di plastica morbida, o quelli la cui plastica risulta danneggiata o consumata
  2. non lasciate che il vostro bebè metta in bocca oggetti che non sono fatti per neonati. Evitare assolutamente di fargli mettere in bocca il cellulare o il telecomando della TV, ma anche le chiavi di casa o qualsiasi oggetto di plastica non pensato per l’infanzia, perché potrebbe rilasciare ftalati o altre sostanze nocive
  3. acquistate solo giocattoli con il marchio di controllo della Comunità Europea
  4. non lasciate giocare i bambini con gli scontrini per intrattenerli mentre siete in fila da qualche parte. Il bisfenolo A viene rilasciato sulla pelle delle mani, che poi finiscono in bocca…
  5. utilizzate contenitori di vetro per gli alimenti, ma quando non è possibile evitate di scaldare i cibi nel microonde direttamente nel contenitore di plastica.
  6. evitate giocattoli che profumano o che sono luminescenti, tipo quei braccialetti che si comprano alle fiere, che sono di plastica morbida e flou. Il rischio è che rilascino sostanze allergizzanti e/o ftalati.
  7. i colori per colorare dovrebbero essere esclusivamente a base di acqua. L’acrilico è consigliato solo per bambini più grandi.
  8. scegliete il più possibile materiali naturali, quali tessuti ecologici, o giocattoli di legno, facendo attenzione che non sia trattato con sostanze pericolose (impregnanti, colori tossici, ecc.)
  9. leggete sempre l’indicazione di età sul prodotto e cercate per quanto possibile di rispettarla
  10. areare bene prima di soggiornarvi. Ossia cambiate spesso l’aria in ambienti in cui il bambino dorme o gioca a lungo, ma anche cambiare bene l’aria nella macchina soprattutto dopo che è stata parcheggiata al sole (il calore aumenta il rilascio di sostanze dell’aria, e infatti c’è sempre quell’odore di plastica quando si rientra in macchina).

Se ripenso a quando noi giocavamo con il mercurio dei termometri rotti mi viene da ridere (o forse da piangere), ma anche a tutto quello che è passato per le mani o per la bocca dei miei infanti a suo tempo. Insomma, usiamo la testa e il buon senso, ma senza farci prendere dal panico.

E voi come vi comportate per minimizzare la chimica nei giocattoli?

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2 thoughts on “La chimica nei giocattoli”

  1. So che non volevi, ma …. Che ansia!
    Sapendo degli ftalati per lavoro (ma nei cosmetici) facevo giocare tranquillamente i miei bimbi con i contenitori di plastica per alimenti! E non avevo pensato che spesso le legislazioni settoriali siamo più restrittive di quelle alimentari.

    Lo scontrino poi… Celo! Quando la prima aveva due anni le prospettavo un futuro nella guardia di finanza, vista la passione per gli scontrini. Che cmq sono meno peggio dei soldi.

    Io cerco di stare attenta anche ai vestiti, evitando quelli con troppe scritte plasticose.

    Invece sai che il ricordo delle palline di mercurio che corrono l’una verso l’altra è uno dei più belli di esperimenti fatti nell’infanzia?

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    • @vans davvero, senza ansia. Cioè che si giochi con i contenitori di plastica per gli alimenti può andare anche bene, magari controlli che non se li mettano in bocca e inizino a morderli.
      Confermo, le palline di mercurio erano ipnotizzanti. Gioco bellissimo 😀

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