I compiti delle vacanze (x 2)

Ah amici, che mesi pesanti che sto vivendo!
Come chi legge il mio blog saprà, ho appena cambiato lavoro ed è cosa nota che quando, per autolesionismo allo stato puro, cambi lavoro d’estate, ti giochi le ferie. Negli ultimi anni mi ero abituata ad arrivare a fine luglio in stato completamente vegetativo per poi riprendermi soltanto a inizio agosto quando, con le mie bambine, mi facevo una settimana di mare e due di casa dolce casa, e casa mia d’estate è un’oasi di fresco e silenzio. Mi univo carnalmente con il divano, lasciavo in autogestione le ceste dei giocattoli, non toglievo il costume da bagno neanche per dormire, sempre pronta per il fiume o la piscina.
Ora invece addio ferie; addio pace, perché quelli del genio civile stanno rafforzando l’argine del fiume su cui è costruita la mia casa, e ci danno con le ruspe ogni mattino dalle 7 (e pensare che ora vado al lavoro alle 10); e infine, che dico: e soprattutto, per non farci mancare proprio niente ci siamo dotate di compiti delle vacanze. Gemellari. Tre libri a bambina. Sei libri da completare per la povera madre.
Da brava anarcoide inside sono contraria ai compiti a casa, però diciamocelo: quando le vacanze durano tre mesi, un minimo di esercizio diventa fondamentale. Sennò finisce che mi disimparano a leggere, a scrivere e a far di conto. E non posso permettermelo, perché le maestre mi hanno già ripresa: le gemelle sono educate, creative, hanno una buona memoria e un buon linguaggio, ma a casa si impegnano poco e la capacità di lettura veloce non è così soddisfacente.
Io che sono una mamma abbastanza posata e lassista, dopo tre ore e tre caffè al tavolo della cucina di fronte ai libri di scuola, divento una belva. Non so spiegare le cose: per me sono così e basta, sono arrivata alla laurea solo con la forza dell’intuito. Ciò che non sapevo fare (la matematica dalle superiori in poi), semplicemente non lo facevo. E invece adesso, sperando che le bimbe trovino velocemente their way, mi ritrovo a dover far introiettare concetti di diligenza e obbedienza che non convincono neanche me. Non lo ammetterò mai, di fronte alle bimbe, ma per me conta solo essere brave persone, e loro lo sono. Per il resto, mi basta un sei politico. E la curiosità di imparare il mondo, e eventualmente la soddisfazione di riuscire. O anche no. Perché quelli che andavano male a scuola, io li ricordo bene: la mia maestra, pace all’anima sua, li faceva passare per sfigati, svogliati, persino ignoranti. E invece non lo erano, e ora hanno una vita compatibile a quella di coloro che andavano bene.
Mia figlia Lucia, per dire, preferisce sfogliare libri d’arte che concentrarsi sui dettati, e a me va bene così. Anche se non arrivo ad auspicare l’analfabetismo.

Dibattuta tra la mia tranquillità di base e il desiderio di trasmettere qualche regola e soprattutto di spingere le Gem a interessarsi un po’ di più alle lezioni e un po’ meno ai sogni, agisco in modo poco coerente, perdendo la pazienza random.
Ci pensate a tre mesi così? La loro prima estate da scolare.
Voi come fate?
Io intravedo una possibile soluzione nei campi estivi dove fanno fare ai poveri reclusi un’ora di compiti al giorno. Qualcun altro che non sono io si smazzerebbe Lucia che copia da Camilla e Camilla che canta, e la povera terza incomoda, Carolina, non dovrebbe essere spedita dalla vicina per evitarle gli insulti delle gemelle, che riferiscono di considerarla una fonte di distrazione.
Ma i compiti delle vacanze sono effettivamente così poco importanti da dover essere delegati? O vale la pena, la bile che verso ogni giorno? E le gemelle andrebbero separate, durante i compiti, con un doppio impegno mio, per evitare che copino e che solo una lavori?
Sono dell’idea che il mio compito è quello di fornire un background culturale adeguato e compatibile con le mie possibilità. In questo mi aiuta abbastanza il fatto di vivere in Romagna, regione molto viva, soprattutto d’estate: non passa settimana senza una serata al teatro o cinema all’aperto, un concerto, un percorso naturalistico. Eppure non sento di dover farmi carico della loro riuscita scolastica, come, a loro dire, fanno molte mamme. Il fatto poi che alcune maestre sembrino puntare sui genitori per i compiti a casa, anzichè sui bambini, mi lascia assai perplessa.
Magari queste prime vacanze con i compiti a casa, potrebbero essere una buona occasione per Camilla e Lucia di acquisire un po’ di autonomia e di responsabilità. Però non è semplice, perché viviamo in un mondo che a sei anni ti riempie di premure e di oggetti inutili, senza dare fiducia alla tua creatività e alla tua indipendenza, per poi indirizzarti quasi a un percorso aziendale, con l’obiettivo intrinseco del successo, non appena varchi le porte della scuola elementare. Poi dice che non si impegnano. Alla fine è tutta colpa del sistema ;).

– di Pollywantsacracker

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22 thoughts on “I compiti delle vacanze (x 2)”

  1. @silvia: la cosa buffa è che invece a me piaceva molto la scuola e anche fare i compiti, da bambina. Ho cominciato ad avercela con i professori solo al liceo e ho smesso all’università. Quello che mi urta è soprattutto l’idea di venir sgridata dalle maestre perché le bimbe non leggerebbero abbastanza.

    @super e mammamsterdam: grrrr per le vacanze corte e per la mancanza di compitame!!!

    ps (che fatica commentare dal telefono, scusate se non rispondo quanto vorrei)

    infine, per quanto riguarda la maestra che controlla: nella peggiore delle ipotesi faccio io gli esercizi in due minuti e li detto alle bimbe…so che è diseducativo, ma a volte non mi va di sacrificare alla causa l’unico giorno che posso passare con le bimbe.

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  2. comunque la maestra gli ha spiegato come funzionano i sudoku, per ora gliene ha dati di speciali dal libro extra, fino a e fino ad otto, adesso per strada gli compro un librino di quelli veri e vediamo se vale come compiti. E siccome sono entrambi della gloriosa classe 2004, Silvia, lo consiglio anche a te, coszì ribalti la situazione: invece di sbatterti a presentargli i compiti come divertimento, gli dai un divertimento come compito. tiè.

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  3. Per fortuna ho ancpra qualche anno davanti prima di rituffarmi nel mondo della scuola.io non mi ricordo dei compiti x le vacanze alle elem.so che avevamo un quadernone che avevamo preparato tuttui imsieme in classe,ma poi cosa me facessi boh, dovrei chiedere ai miei.invece mi ricordo bene l’incubo delle versioni di latino in estate… so che per liberarmene le favevo subito a giugno a mente amcora fresca, alla faccia del compito delle vacanze.eppure viaggiavo sempre intorno all’8 in latino.

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  4. Ma sì, certo! Le cose vanno fatte cum grano salis… Io, che pure sono prof, non ho mai avuto il mito del “i compiti li deve finire”! La cosa importante è che ci sia un esercizio, costante, sugli aspetti fondamentali affrontati l’anno precedente (per sapere quali sono basta guardare i quaderni o leggere gli indici dei libri delle varie materie).
    Una volta che lo scopo è ottenuto, vorrei vedere la maestra che si mette a sindacare sul metodo…
    Essendo così piccoli poi, solo con i genitori se la possono prendere le maestre, mica con i bambini, se non hanno finito il libro delle vacanze!
    Suvvia mamme e papà, stiamo seren*: più di un tot al giorno, per 5 giorni alla settimana, non credo che i bimbi si debbano “metter sotto”. Magari diviso in due tempi: uno solitario mentre mamma e papà fanno un pisolino o i cavoli loro e uno in compagnia di un adulto.
    Max due ore al giorno direi! Ma max-max!

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  5. ciao a tutti,
    le mie, anzi le nostre vacanze sono tutte tediate dai compiti, anche Pasqua e Natale. praticamente non c’è pausa. mai. tant’è che quest’anno ero pronta a non farglieli fare. Matteo, che entrerà in III elem) ha tre libri dei compiti. uno di inglese, uno di giochi (mica tanto) e uno (che potremmo definire di testo) suddiviso in OTTO settimane! otto settimane sono 2 mesi interi! e se consideri nulla la settimana di ferragosto e i fine settimana, per farli “comodamente” dovrebbe iniziare a giugno e finire a settembre! ma vi pare giusto? a me no! anche perchè così secondo voi leggerà la lista dei libri consigliata dalla maestra? o ne avrà abbastanza? mi chiedo, queste maestre sanno che i bambini devono rilassarsi, andare al mare, in piscina o giocare? per me così è troppo. basterebbe leggere, fare un pò di esercizi di matematica e di grammatica.
    scusate lo sfogo, ma penso, almeno per mio figlio, che quando le cose sono soffocanti diventano anche poco piacevoli. e togliere il piacere di apprendere o di leggere è una cosa molto brutta da fare a un bambino!

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  6. Alessandra, ma io lo so (razionalmente) che tu hai ragione: ma non riesco a staccarmi da una visione da studente dei compiti! Quindi a proporli come gioiosa occasione di svago, io proprio non ce la faccio! E’ un mio limite e, forse, un’aspetto di immaturità.
    Comunque quest’anno il suo livello di autonomia è considerevolmente aumentato, quindi forse non si è fatto un pessimo lavoro.
    Sui metodi alternativi per l’allenamento delle abilità sono d’accordo (l’enigmistica, per esempio!) e ancor di più sulla vigilanza verbale costante, …ma i compiti tocca farli lo stesso!

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  7. Tutto quello che volete, ma quello che non s’impara in età scolare – come metodo, come contenuti, come abitudine a parlare in un certo modo, a scrivere in un certo modo e a impostare i ragionamenti in un certo modo – non s’impara più tanto facilmente.
    E ho detto “età scolare” e non “scuola”, perché il lavoro a scuola è solo la metà del lavoro necessario.
    Ciò premesso ci sono molti modi, al di là dei compiti propriamente detti, per allenare suddette abilità: si può lavorare di fantasia (dai giochi di carte per esercitare le addizioni a giochi più strutturati) e si deve vigilare sul parlato SEMPRE (è un attimo assorbire dai media e dai compagni quei “praticamente”, “tipo” e “vabbè” che inficiano il parlato del bambiname-gioviname, ecc…).
    Se a casa non facciamo la nostra parte, per com’è strutturata la scuola italiana almeno, poi non caschiamo dal pero quando scopriamo che non sanno esprimere concetti articolati e scrivono come zappe (lanciando anatemi contro la suddetta scuola)…
    Buon estate a tutt*!

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  8. Oddio…se sapessi scrivere così bene avrei potuto scriverlo io questo post =)
    Le gemelle (anche loro al primo anno di scuola)non vogliono farli, il piccolo (5 anni che comincia a settembre) vuole farli perchè si sente grande e vuole portare il suo libro alla maestra …
    Io i compiti li odio,durante l’anno e sopratutto in estate: se la scuola chiude tre mesi non lo abbiamo deciso noi, forse è perchè i bambini (sopratutto quelli piccoli) hanno bisogno di metabolizzare il grande cambiamento (asilo-scuola), di smaltire lo stress accumulato durante l’anno, di riposarsi e ricaricarsi…insomma di godersela un pò!
    Mio malgrado i compiti devono farli, tre giorni alla settimana (esclusa quella al mare)e per non più di un’ora e mezza…se li finiamo bene se no mi prenderò le mie responsabilità con le maestre; a scrivere e contare abbiamo imparato tutti e non è stato certo merito dei libri per le vacanze =)

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  9. In teoria io lo so che i figli andrebbero seguiti a casa. Ma come dicono in molti, io ci sono per la visione del mondo e la cultura generale, per portarli in biblioteca, ai musei, a guardare le stelle e parlare della vita a del mondo. già faccio fatica a stargli dietro per le mutande pulite e i pasti caldi. È sbagliato, lo so, voglio delegare alla scuola qualcosa che io invece ritengo sia della scuola. E mi dispiace se la si vede come una mancanza alla mia delega educativa.

    E le madri che si pongono il problema di dover seguire i figli sono madri di un certo tipo di figli. I miei non mi danno il temo di proporlgi qualcosa, se lo sono gi`a proposti e trovato per conto loro e vengono da me per controllare se io sono rpeparata. E 9 su 10 non lo sono. I compiti sono loro che li fanno fare a me, allora di che stiamo parlando?

    (comunque no, abiamo vacanze corte e niente compiti, gne gne gne)

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  10. Ecco, il mio commento sarebbe stato identico a quello di Silvia, a parte il fatto che invece io da bambina vivevo per i compiti. Però ora che sono madre sono regredita, non riesco proprio a vederli come un momento ludico, anche perchè per mio figlio sono come una pestilenza. Come dice Polly non considero i compiti come una mia responsabilità e una verifica della mia performance di genitore. Io la mia strada scolastica l’ho fatta, ora mio figlio dovrà trovare (faticosamente, temo) il suo metodo per ottenere il massimo stressandosi il minimo. Per questa estate è ancora moooolto in ritardo sulla ipotetica tabella di “marcia compiti”, ma sulla lettura libri e svolgimento enigmistica stiamo a cavallo!

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  11. Si, ma scusate, le maestre dei vostri figli non controllano i compiti all’inizio dell’anno? Quella di mio figlio li controlla e li corregge!
    Sinceramente non so se è prevista l’opzione “compiti non finiti”. Anche perchè se è prevista per l’estate potrebbero prevederla anche durante l’anno per i compiti a casa…

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  12. a mio figlio (va in IV) hanno dato due libri uno per italiano e uno per matematica, li abbiamo divisi per giorno escludendo i giorni dell’oratorio estivo, i week end, la colonia, il campo degli scout, la montagna. Non è che rimangano molti giorni e purtroppo dovrà associare i compiti ai giorni che lui trascorre in città. però le vacanze sono vacanze, quindi se ce la farà bene altrimenti ciao. imparerà di più al campo dei lupetti o sicuramente a lascaux o a bilbao con noi. anzi imparerà qualcosa che nei libri non troverà mai. e non tanto date e nozioni tecniche ma emozioni che purtroppo un libro delle vacanze non darà mai.
    una cosa bella che fa la maestra: dare una lista di libri a cui attingere liberamente durante l’estate. sapete che vi dico? siamo andati alla libreria e ha scelto quelli che voleva e in una settimana ne ha già letti due. se quelli che gli abbiamo comprato finiranno, ne compreremo altri. e se in giro ne troveremo altri non nella lista faremo altrettanto. poi certo bisogna esercitarsi nelle moltiplicazioni e nelle divisioni e nello scrivere HA con l’h. però volete mettere un bel libro e un bel viaggio?

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  13. Individuo in Polly un atteggiamento che è anche mio: non riusciamo a vedere la scuola con occhi da genitore. Noi resteremo alunne a vita.
    Quella cosa che dici tu, Deborah, di fargli credere che i compiti sono una figata, a me proprio non riesce (hai presente Fonzie quando provava a dire “scusa”?… Se non hai presente è perchè IO sono troppo vecchia, ok).
    Cioè, noi razionalmente lo sappiamo che non sono nulla di trascendentale, che devono farli, che si responsabilizzano, che non hanno mai ammazzato nessuno, ma… Ma accidenti! I compiti sono Il Male. E per quanto io sia perfettamente consapevole di dover tenere un atteggiamento “da genitore”, io nel momento in cui mio figlio tira fuori il libro dei compiti sono una bambina di 8 anni che deve mettersi a fare i compiti mentre fuori c’è l’estate… E niente, faccio una fatica a ricacciare dentro sta bimba di 8 anni che non vi immaginate!
    E comunque non voglio allarmarvi… ma dopo la terza elementare la mezz’ora al giorno non basta più. Ecco, questo sinceramente non lo capisco.

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  14. Mi sono divertita tantissimo a leggere il tuo post, soprattutto perchè si respira, nonostante le ruspe alle 7 del mattino e l’assenza di ferie, un clima vacanziero che è anche il mio. Dopo le angosciose proposte di metter l’aria condizionata nelle scuole per limitare le vacanze scolastiche, una con il tuo spirito mi ci voleva proprio! E ok, c’è la questione dei compiti estivi. A me è riuscita l’operazione: se non ti comporti bene non ti faccio usare il libro per le vacanze! Devo dire, funziona, soprattutto se coadiuvato da un buon libro che propone soprattutto giochini e dalla complicità tra mamme che fanno credere ai propri figli che dedicare qualche mezzoretta al giorno ai compiti sia una figata.
    C’è da dire che mia figlia ha appena compiuto 7 anni e non so quanto durerà la sua domanda : Mamma, posso fare i compiti? (e c’è bisogno di chiederlo?) Aggiungerei, a questo post scanzonato, che io , da vera malandrina, i compiti estivi li ho sempre fuggiti come la peste, ho sempre fatto quello che mi piaceva (leggere) e non avevo poi grosse difficoltà a riprendere a settembre..

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