Figli disordinati? Organizziamo le routine

Figli disordinati a scuola? Genitori impegnati? Niente paura, routine, regole ferree e soprattutto trucchi furbi salveranno tutti.

Foto ©Esther Simpson utilizzata con licenza Creative Commons
Foto ©Esther Simpson utilizzata con licenza Creative Commons
Anni fa i miei genitori, dio me li benedica, fecero una foto di camera mia nella sua tipica condizione di “è scoppiata una bomba” da regalare all’allora mio fidanzato a distanza, Maschio Alfa. Per avvertirlo. All’epoca anche suo padre, dio me lo conservi, cercò di avvertirmi dicendomi che di carattere lui era “a pain in the neck”. E io a protestare ma no, non ce lo vedo proprio. Invece aveva ragione.

Ora mettete la bombarola e il precisino a vivere insieme 24 anni dopo innamorati come il primo giorno e si capisce che dio c’è, prima li fa e poi li accoppia. È quando li fa figliare che le cose si complicano e, quando il figlio maggiore entra al liceo, abbiamo abbastanza anni di rodaggio alle spalle da capire che si impone una strategia ferrea. Che ci sta salvando vita e matrimonio.

Ve la dico perché davvero nonostante la mia recalcitranza di fondo all’ordine, le routine e le regole in favore del caos creativo, un figlio dodicenne caotico e distratto come la madre da seguire a scuola impone delle regole che fanno stare bene tutti.

Foderare i libri

Questo lo facevo persino io, ma qui, con i libri che vengono prestati dalla scuola e vanno riconsegnati in buono stato, è d’obbligo. Peccato che siano tutti con la stessa carta, abbiamo aggiunto delle etichette per differenziarli, ma il prossimo anno farò un colore per materia. Non per lui, per me. E cercherò di abbinarci i relativi quaderni.

Quaderni singoli o raccoglitore

In mancanza di indicazioni dalla scuola e visto il peso specifico dello zaino del povero figlio, il padre preciso ha applicato automaticamente il sistema che gli veniva più spontaneo: ha comprato un quadernone con gli anelli, lo ha suddiviso in sezioni con le etichette colorate, fornito di indice delle materie a seconda dell’etichetta e per ogni materia ha inserito un tot di fogli con i buchi. In questo modo lui ha sempre tutti gli appunti e i compiti scritti di un paio di mesi, non si dimentica il quaderno a casa, e ogni tot si siedono insieme la domenica ad archiviare le cose vecchie ed aggiungere fogli nuovi.

Il problema è che con la fretta tra una lezione e l’altra Ennio non inserisce sempre i fogli negli anelli e questi si ritrovavano in fondo alla cartella tutti stropicciati. Abbiamo capito che questo sistema è geniale per uno più ordinato, ma non era il massimo per il figliolo. Siamo passati a quaderni individuali e per non farglieli dimenticare abbiamo applicato la regola seguente:

Routine della sera

Lo zaino si prepara la sera prima. Sempre. Caschi il mondo. Controllando se ci sono anche compasso, goniometro, calcolatrice. Ci abbiamo messo dei mesi a farlo diventare una routine (soprattutto per me che alla sera sverrei volentieri e figuriamoci se mi ricordo di ricordare ed eventualmente imporre al figlio di fare lo zaino) ma ci tocca e ci siamo quasi abituati. E questo fa una differenza enorme.

Si potrebbe fare anche per i vestiti, ma alla fin fine questi figli vanno a scuola sempre con pantaloni della tuta maglietta e felpa, e quindi faccio prima a tenergliele a posto nell’armadio che ad aggiungere un’altra routine.

So di gente che si prepara anche il panino o il pranzo la sera, ma io mi sparerei. Non per una questione organizzativa ma organolettica. Il che mi ricorda che nel frattempo abbiamo anche una:

Routine del mattino

Alzarsi, lavarsi vestirsi, scendere. Lo so che per i tempi di risveglio dei miei figli sarebbe meglio farli prima mangiare e poi vestire, ma loro sono dei tiratardi e per me è fondamentale che se iniziano a cincischiare comunque il grosso è fatto. Mettersi le scarpe, mangiare, cincischiare, lavarsi i denti, far urlare la mamma, uscire. Intanto cerco di ricordarmi di fargli i panini e metterglieli in borsa. Ricordarmi se hanno ginnastica. E in questo la grossa differenza ce l’ha fatta il

Planning famigliare

Grazie ai 24 anni trascorsi con l’archivista precisino ho imparato a segnarmi le cose in agenda. A volte mi scordo di consultarla e da allora ho imparato a sincronizzare l’agenda del telefono con quella sul computer e a mettermi sempre gli allarmi di avvertimento un’ora prima e/o il giorno prima.

Lavorando però un po’ a casa e un po’ fuori a un certo punto i figli hanno espresso il desiderio di sapere in anticipo quando ci sono e quando no. Il dirglielo semplicemente non basta. Poi abbiamo gli orari di uscita da scuola di figlio 1 sempre variabili, gli sport, le visite, attività varie.

La lavagna del planning per tutta la famiglia
La lavagna del planning per tutta la famiglia
Basta ci abbiamo messo 2 anni ma alla fine ci siamo appesi la lavagna del planning. Ognuno di noi ha la sua riga, ci sono i giorni della settimana più una casella per cose importanti della settimana successiva da ricordare. Ogni domenica santo maschio alfa la riempie ricordandomi 18 volte di riempirmi almeno la mia riga e pace.

Con la washi-tape abbiamo diviso le caselle e appena ho un secondo voglio fare delle iconcine adesive per le attività fisse, così basta segnarci l’orario e non sempre riscrivere tutto.

Essendo adesiva inviti o altre cose da fare ce le posso pinzare con gli adesivi.

Atterraggio morbido al rientro da scuola

Una cosa su cui stiamo ancora lavorando è la routine del rientro: appendere la giacca, mettere le scarpe in scarpiera, svuotare la cartella. È dura, lo ammetto, ogni volta che raccatto una scarpa o un calzino da sotto al divano, ma stiamo migliorando.

Abbiamo anche in cucina 4 vassoietti da ufficio, ognuno con il nome, per compiti, carte svolazzanti, cose da fare o ricordare. Il mio è stracolmo, che lo dico a fare? Ma per i fogli volanti dei compiti dei bambini funziona bene.

Libri di scuola

All’inizio dell’anno ho svuotato lo scaffale in cui mettere i vassoietti e fare spazio ai libri di Ennio. In fondo era vicino alla porta di ingresso e io pensavo che avrebbe potuto fare i compiti in cucina mentre io ero intorno e potevo dargli una mano. Non funziona e allora gli abbiamo allestito scrivania, sedia e scaffale in camera da letto e i libri sono stati spostati lì. Così adesso non dobbiamo cercarli tra i cuscini del divano mentre facciamo la borsa, ma anche se non sempre stanno nello scaffale, stanno comunque sparsi tra scrivania, scaffale e in un colpo d’occhio si ritrovano. Ovviamente la fase B sarà avere sempre nello scaffale quelli non in uso al momento.

Chiavi, soldi, tessere

Sempre a proposito dei trucchi che mi sono inventata per ritrovare le cose essenziali, sotto lo specchio dell’ingresso abbiamo un cassettino con tutte le chiavi di casa, macchina e bici, e uno per le tessere. Anche questo fa parte della fase di atterraggio, cercando di smistare le cose fondamentali all’ingresso in entrata o uscita. Ai bambini invece ho insegnato a tenere fisse le chiavi e la tessera del bus nella tasca della giacca. A Ennio per marcare il suo nuovo status di “grande” che attraversa mezza città per andare a scuola, abbiamo comprato un portafoglino semplice per le tessere di scuola e mezzi pubblici, qualche soldo di emergenza e le chiavi dell’armadietto e di casa. L’unica cosa a cui devo stare attenta nelle mezze stagioni in cui un giorno metti la giacca leggera e quello dopo quella da sci, è controllare che ce l’abbiamo sempre nella tasca con cui stanno uscendo.

Ecco, questi i nostri trucchi che hanno avuto come presupposto anche pulizie, svuotamenti, spostamenti di mobili e quadri per fare spazio alla lavagna, ma devo dire che da allora la mia vita si è semplificata parecchio e la mattina non ci stressiamo più come prima. Il che non è poco. Però se ne avete qualcuno anche voi li leggo volentieri.

Prova a leggere anche:

Previous

7 idee che cambiano la casa con poca spesa

Miti in 30 secondi

Next

8 thoughts on “Figli disordinati? Organizziamo le routine”

  1. E in tutto questo i figli quando si responsabilizzano ?
    Gli preparerete tutto fino all’università e oltre?
    Sicure di fare il loro bene?

    Reply
    • Se i figli si responsabilizzassero da soli non avrebbero bisogno di genitori, immagino. E come tutto quello che si impara nella vita, ognuno ha i suoi tempi, e come diceva mia nonna, nessuno nasce imparato.

      Reply
  2. Anche io ero (ero?) da “è esplosa una bomba in camera”.
    Oggi fatico ancora a contenere il naturale aumento di entropia un po’ in tutta la casa (ci sono mie ” tracce” ovunque), ma la necessità per ciascuno di conoscere gli impegni del consorte, per essere sicuri che il pupo fosse accudito (le mie riunioni scolastiche, le sue salite in montagna), mi ha spinto ad affiggere sul frigo un tabellone bimensile con giorno scorrevole su cui fissare i biglietti con gli impegni.
    Ora siamo passati al fantastico Google Calendar, con cui condividiamo gli impegni: molto comodo, considerato che ho sempre il tablet in mano.
    Quando il 6enne crescerà potrà aggiungere anche i suoi…

    Reply
  3. Ma allora è una vendetta di tutti i genitori. .. I miei fecero di peggio… Una domenica a pranzo portarono la futura suocera in camera mia. A parte il letto sfatto che mi ero alzata dieci minuti prima del pranzo (bei tempi), il mucchio di vestiti pre-lavatrice Settimanale.
    E lei che si lamentava del disordine quando il figlio lasciava i vestiti del giorno successivo piegati in bolla sulla sedia!!!!

    Reply
  4. Noi usiamo un calendario planning che ha la stessa funzione della tua lavagna 🙂 e in effetti aiuta visto che siamo 2 adulti con 3 nanette 😛

    Reply
  5. Mi ha fatto molto sorridere il tuo articolo e ricordare i tempi che furono perché anche mia mamma, tanti anni fa, scattò un’istantanea della mia camera nella tipica condizione di “è scoppiata una bomba” e… la mostrò al ragazzo che cominciavo a frequentare in quel periodo e che oggi è mio marito. Con gli anni sono diventata molto organizzata, anche se ho conservato alcuni angoli di “sano” disordine. Si può essere perfettamente organizzati, pur conservando una componente di disordine “creativo”.

    Reply
  6. Ehm… salve, io sarei quella dei vestiti e dei panini la sera prima…

    Per le chiavi all’ingresso abbiamo mezzo un pannello di sughero con una cornice, con su tanti gancetti. Ogni mazzo di chiavi al suo gancetto e si vede subito quello che manca ed è sicuramente rimasto in qualche tasca o borsa (mie, di solito).

    Reply

Leave a Reply to Margherita Cancel reply