Tutto quello che so della vita l’ho imparato giocando al negozio

Didattica per competenze e compito autentico sono alcuni temi di grande attualità in ambito didattico. Forse ne avete sentito parlare anche dagli insegnanti dei vostri figli. Ma che cosa significa esattamente?

Per farla breve la competenza è la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite per risolvere i problemi di tutti i giorni e i compiti autentici sono quelli che simulano situazioni reali.

Non si tratta certo di eliminare o sminuire le conoscenze disciplinari ma di inserirle in una prospettiva diversa: non più fine, ma strumento.  In altre parole, delle conoscenze non posso fare a meno,  ma esse non sono sufficienti per affrontare i piccoli o grandi problemi che la vita ci mette davanti ogni giorno, quindi non possono rappresentare la meta da raggiungere nel percorso scolastico.

Potrei parlarne per ore e darvi i riferimenti teorici del caso, citare le indicazioni nazionali per il curricolo (lo sapete vero che i programmi non esistono più?) ma siete fortunati: oggi cedo la parola a mia figlia e alla sua amica che qualche giorno fa mi hanno inconsapevolmente messo davanti agli occhi un bell’esempio di didattica ludica, per competenze e trasversale. Nientepopodimeno.

giocare-negozio

Niente di eclatante, “tutto qui?” mi direte. Ma è proprio questo il bello. Le ho fornite di carta, pennarelli e mollette da bucato, le ho lasciate in giardino ed ecco servito il gioco del negozio.  Chi di noi non ci ha mai giocato? Ma quanti si sono fermati a pensare alla ricchezza di spunti didattici ed educativi che offre? Non per nulla è uno dei più classici e coinvolgenti compiti di realtà che è possibile proporre, con richieste diverse, a studenti di fasce d’età anche molto diverse.

Ecco qualche esempio delle competenze messe -è il caso di dirlo- in gioco:

  • Abilità linguistico-lessicali: utilizzare il lessico appropriato descrivere gli oggetti “in vendita”, o per rivolgersi a cliente o venditore; utilizzare le forme di cortesia.
  • Letto-scrittura: allenarsi con la lingua scritta per creare cartelli e/o messaggi comprensibili.
  • Abilità logico matematiche: fare “il conto”; calcolare il resto; fare confronti (costa di più, costa di meno…); calcolare sconti; fare stime; esercitarsi con i decimali.
  • Abilità sociali: collaborare; suddividersi i compiti; alternarsi nei ruoli; litigare e discutere (questa alle nostre bambine viene particolarmente bene)
  • Fantasia e creatività: creare l’insegna, inventare il nome del negozio o… il nome di qualche oggetto che non si conosce.

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