Come uscire in orario al mattino quando si hanno bambini piccoli

Riuscire ad uscire in orario per andare al lavoro al mattino quando si hanno bambini piccoli è una delle più grandi sfide genitoriali. Ecco alcune riflessioni e qualche trucco per cavarsela alla meno peggio, tra capricci, stanchezza e caccole agli occhi.

Foto Megan Hemphill utilizzata con licenza Flickr CC.
Foto Megan Hemphill utilizzata con licenza Flickr CC.

Indubbiamente non posso più dire di avere a che fare con bambini piccoli, visto che il mio piccolo ha iniziato la prima (ma ha 7 anni, perché in Svezia siamo un anno indietro rispetto all’Italia), però un paio di trucchi nel corso degli anni li ho imparati, e devo dire che la routine della mattina, con i suoi alti e bassi, molti bassi e qualche alto, a dire il vero, ha comunque bene o male funzionato e ho imparato molto dai miei errori (ehi, è proprio questo che si intende con quel “genitori crescono”!).
Ho pensato quindi di mettervi qui i miei migliori consigli: vedete voi se vi sono utili, magari adattandoli alle vostre esigenze.
Ci sono una serie di cose che possiamo fare per facilitare il nostro lavoro, e altre che servono a facilitare la loro parte di lavoro. Infatti riuscire ad uscire in orario la mattina è, prima di tutto, un lavoro di squadra in cui ciascuno deve fare la proprio parte.

Iniziamo con quello che possiamo fare noi genitori.

Avere le giuste aspettative

Pretendere che un treenne si alzi dal letto al suono della sveglia e si lavi, vesta, faccia colazione, prenda il suo zainetto e sia pronto per uscire senza colpo ferire è chiaramente il sogno di molti genitori, ma guardiamoci in faccia: non succede. Non può succedere semplicemente perché non ha il senso del tempo, ha priorità diverse dalle nostre (tipo allineare tutte le sue macchinine potrebbe essere decisamente più importante che vestirsi), e non pensa che arrivare all’asilo in orario sia una necessità. Quello che posso aspettarmi da un treenne nella migliore delle ipotesi è che sia collaborativo e magari anche empatico con me quando dico che “è importante per me arrivare in orario al lavoro perché ho promesso ai miei amici (colleghi) di arrivare esattamente alle 8:30”. No, non funzionerà sempre, non funzionerà subito, ma è un obiettivo che dovremmo avere in mente come genitori.

Anticipate la vostra sveglia

Lo so questa la dicono tutti ed è probabilmente la più odiata da molti genitori. Ma se riuscite a lavarvi e vestirvi prima che si sveglino loro, siete davvero oltre la metà dell’opera. Dopo la loro sveglia potrete stare dietro ai loro ritmi.

Preparate il possibile la sera prima

Se avete bambini piccoli probabilmente non hanno uno zaino da portarsi dietro all’asilo, ma sicuramente se voi andate al lavoro avete bisogno di preparare la vostra borsa. Io ad esempio oltre al computer, e qualche documento necessario, mi porto il pranzo da casa e fa una bella differenza avere pronti gli avanzi della cena in un apposito porta pranzo nel frigorifero, da mettere al volo in borsa al mattino.

Apparecchiare per la colazione la sera prima

No, lo ammetto, io non ci sono mai riuscita. Però dicono che sia utile. Il mio problema è che è impossibile prevedere cosa vorranno mangiare i miei figli, perché non hanno una colazione standard, quindi le poche volte che ho tentato di implementare questa parte di routine, ho naturalmente sbagliato tutto ed è finita con un “Non voglio i biscotti! Voglio il toast!”
Provateci e fatemi sapere se almeno voi ci riuscite.

Ora vediamo come possiamo facilitare la loro parte del lavoro.

La sveglia al momento giusto

Svegliarli tardi è chiaramente un errore, ma, per quanto sembri assurdo, svegliarli troppo presto può creare persino più problemi. Se si mette la sveglia troppo presto infatti si crea quella falsa sensazione di “ho tutto il tempo che voglio” e finisce che oltre a prepararsi per uscire ci si metta a fare altro tipo intavolare una colazione con tutti i peluche di casa, o costruire la torre più alta del mondo con i lego. Il risultato sarà che dovrete costringere vostro figlio ad interrompere la sua attività e sbrigarsi ad indossare scarpe e giacca, il che molto probabilmente innescherà una serie di crisi che vi farà fare ancora più tardi. Chiaramente l’ideale è mettere la sveglia al momento giusto per riuscire a calibrare esattamente il tempo necessario, che detta così è facilissimo, e invece….

Istruzioni chiare e semplici

Sembra ovvio, ma le istruzioni che gli diciamo (urliamo?) nelle orecchie non sono necessariamente chiare per loro come lo sono per noi. Sbrigati! (a fare cosa?); fai quello che devi fare! (cioè?). Mio figlio una volta mi ha risposto: mi sto sbrigando! Sto facendo più in fretta che posso. Peccato che lui intendesse che si stava sbrigando ad allineare tutti le sue 85 macchinine con un criterio noto solo al diretto interessato. Inoltre è importante evitare di dare istruzioni negative tipo “non metterti quel vestito per andare a scuola” Quale vestito deve mettersi? Ditelo esplicitamente.

Guardami, ho bisogno di te

I bambini piccoli vogliono avere la nostra attenzione. Ne hanno bisogno spesso, molto spesso, e soprattutto dopo essere stati molto tempo lontani da noi, ad esempio dopo tutta la notte. Se non prevediamo di dargli attenzione positiva in qualche modo durante la routine della mattina, faranno di tutto per ottenerla. Giocare con il cibo invece di mangiare, trastullarsi con i vestiti in mano, impiegare 3 ore per infilarsi un paio di pantaloni sono tecniche estremamente efficaci: hanno imparato dall’esperienza infatti che in quel modo avranno la vostra totale attenzione, anche se magari consiste di urla e strilli, ma è sempre meglio di niente. A volte basta prevedere un momento di calma al loro fianco, una coccola speciale sul letto prima di alzarsi, fare colazione insieme cercando di parlare con loro del più e del meno. La nostra vicinanza e attenzione li renderà più propensi alla collaborazione di quanto riusciremo a fare con qualsiasi altro metodo utilizzato.

Fargli assumere le proprie responsabilità

Anche per i bambini più piccoli è importante non mettersi nella condizione di avere tutta la responsabilità sulle proprie spalle. Riuscire ad uscire in orario al mattino è il risultato di un lavoro di squadra. Chiarite esattamente quali sono i suoi compiti e lasciategli la responsabilità di portarli a termine. Per bambini piccoli è importante visualizzare esattamente cosa ci si aspetta da loro, ad esempio con una serie di disegni esplicativi. Ridurre gli step al minimo indispensabile in base all’età, ad esempio: vestirsi, mangiare la colazione, e lavarsi i denti va benissimo per un bambino di 3 anni. Quando aumenta l’età si possono aggiungere dettagli importanti tipo mettere a posto il pigiama, sparecchiare la colazione, e magari anche rifare il letto, che male non fa. Ok, dai scherzavo 😉

Voi come ve la cavate al mattino? Avete qualche routine speciale che funziona bene per voi?

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15 thoughts on “Come uscire in orario al mattino quando si hanno bambini piccoli”

  1. Buongiorno, ho due bambini abbastanza grandi,uno 10 l’altro 7,e lo scorso inverno dopo l’ennesimo inizio di giornata fortemente stressante con conseguente ritardo ho adottato questa tecnica. Prima mi alzavo prima di tutto mi vestivo e preparavo e poi mi dedicavo a loro ma, come dicevi tu, con me presente nel bagno si trastullavano e non riuscivo a farmi ascoltare. Le urla e la frustrazione regnavano sovrane. Presa dallo sconforto e dai sensi di colpa ho pensato di fare così. Innanzitutto ho preparato un cartellone che ho attaccato in bagno in cui sono contenute le 6 /7 azioni da compiere una volta entrati in bagno,ognuna evidenziata con un colore diverso. Poi ho acquistato due scatole di colore diverso in cui prima di svegliarli ,ripongo i vestiti che vorrei indossassero(se decidono di mettere un’altra maglietta va benissimo) . Io mi alzo sempre un po’in anticipo ma mi limito a fare colazione e prendere un caffè prima che il tran tran inizi, mi.godo i miei dieci minuti di silenzio prima del caos e poi li sveglio cercando di non spazientirmi se il grande deve essere chiamato minimo quattro volte prima che apra gli occhi(piu’ presto li comincio a chiamare e più riesco a mantenere la calma e la pazienza),poi tutti e tre ci andiamo a preparare(ho la fortuna di avere due bagni per cui lavorare in concomitanza). Quando escono c’è il tempo di fare colazione per loro e di preparare la merenda da mettere negli zaini, sistemare la mia borsa ed eventuali cose che mi serviranno durante i miei giri quotidiani. Non va sempre tutto liscio come l’olio,a volte ci si intoppa con un mal di pancia improvviso, la ricerca di un gioco da portare all’ultimo momento ma diciamo che,in linea di massima,i risvegli e i preparativi del mattino sono più sereni. E la lista ora non serve più,ricordano benissimo cosa devono fare. È che,ogni tanto, hanno bisogno che sia io a rammentarglielo.
    Spero possa essere utile a qualche mamma disperata, l’importante è non cedere allo sconforto, una soluzione si trova
    Saluti

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  2. Anche per me è uno dei momenti più sfidanti. Probabilmente anche perchè sono io stessa di cattivo umore.
    Quando ero in maternità con la seconda di pochi mesi era bello uscire tutte le mattine per portare la grande all’asilo. Potevamo fare tutto con calma, giocavamo per strada … eravamo rilassati dentro.
    Nella routine attuale, l’obiettivo di arrivare in ufficio e a scuola già ci getta nello sconforto e mette fretta. E quanto io ho fretta, loro si sentono a disagio e fanno qualsiasi cosa per rimandare il momento di uscire.
    I tuoi consigli son molto utili, soprattutto quello sul bisogno di attenzioni.
    ottima l’idea di mammaamsterdam delle coccole nel letto dei piccini.
    Aggiungerei due consigli banali: andare a letto presto (per noi questo è una grande sfida) e regalare una SVEGLIA ai bambini appena imparano a leggere l’orologio. Per la mia bimba è stata una grande soddisfazione.

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  3. provate tutte ma con scarso successo. O meglio, funzionano per una settimana e poi basta. Però capisco che è anche colpa mia: la mattina perdo in fretta la pazienza e sono io la prima a faticare ad lazarmi e prepararmi rapidamente!
    Comunque, da quest’anno ci provo seriamente, promesso!

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    • Mamma avvocato io credo che loro abbiano proprio i sensori. Quando noi siamo di fretta e perdiamo la pazienza smettono istantaneamente di collaborare, o almeno così funziona con i miei figli. Ci vuole tanta pazienza. Coraggio!

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  4. Quest’anno per la prima volta va bene, pure questa settimana che sono da sola.
    Allora step 1 ormai super collaudato è la colazione preparata la sera prima, tanto per noi c’è scatola di cereali e scatola di biscotti, due ciotole + la mia, due cucchiaini + il mio cucchiaio. Le grandi colazioni con toast o waffles sono per la domenica. Il Navigante invece si alza mezz’ora prima di tutti e beve il suo caffè in santa pace nel silenzio, per poi mangiare qualche biscotto in compagnia.
    Step numero 2 la sveglia è passata dalle 7.30 alle 7.20 quei fantastici 10 minuti in cui i miei figli cincischiano mentre si vestono, li si riprende un paio di volte mentre parlano allo specchio o corrono per casa, ma poi si ha tutto il tempo per la colazione con calma.
    Le scarpe sono spesso un piccolo ostacolo, ho due fashion addicted che guarda caso vogliono sempre le “altre” rispetto a quello che dico io, ma ho imparato che l’urlo non serve, molto meglio la minaccia: No problem, non vai a scuola!! Funziona alla grande!
    Per quanto riguarda me sono passata alla fase finito di mangiare spreparate la vostra roba, per il letto non posso nemmeno provarci, sono la prima che non lo fa fino a prima di andare a letto!!!

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  5. In soldoni: la mattina punto a farli lavare (ficcarli sotto la doccia calda mentre stanno ancora con gli occhi chiusi, sempre con molta dolcezza, è il miglior modo per svegliarli bene e lavarli velocemente), vestire e infilare le scarpe prima di qualsiasi altra cosa. Poi possono cincischiare a colazione, magari leggersi due pagine di giornalino, e infine giacca, borsa e fuori, al massimo con mezzo panino in mano da finire di mangiare sul pianerottolo o alla fermata del bus, se necessario. A volte riusciamo a lavarci i denti a volte, se si inventano qualcosa all’ ultimo momento, tipo sedute laboriose in bagno, no. L’ importante è che escano a panza piena, il resto si aggiusta anche per strada.

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    • pensa che io vivendo al freddo e al gelo dico sempre che l’importante è che escano vestiti, alla pancia ci si può pensare strada facendo! 😀

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  6. Mio figlio 2 specie da piccolo aveva bisogno di 20 minuti per svegliarsi. cioè, prima proprio che gli si riattivasse la circolazione. Ho usato un paio di metodi, giusti o sbagliati, prima di capire che potevo guadagnare del tempo vestendolo io mentre si svegliava, e cominciando a infilargli calzini e mutande a corpo morto. Efficiente sul momento, ma deleterio sul lungo termine. “Eddai che mi sembri il Papa”. “Smettila di dirmi che sembro quello lì che lo vestono”.
    Piano piano iniziavo ad mettergli mezza manica scomoda addosso, in modo che il resto se lo infilasse lui. Alla fine ho capito che la cosa migliore nell’ anticipare la sveglia era andare io nel suo letto 20 minuti prima, coccolarmelo e sbaciucchiarmelo e dirgli cose carine mentre si rianimava, che era una cosa che dava energia pure a me, e poi partivamo sereni. Che insomma, posso sprecare 20 minuti ogni mattina incitarlo e chiamarlo, oppure li posso investire in un momento tutto nostro. Tanto poi ci pensava il fratello a farmi scontare tanto zen.

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  7. La verità è che la routine è un beffardo gioco a livelli: quando finlmente sei a tuo agio, cambia qualcosina e devi ri ambientarti…
    FInisce che mi alzo per prima e sono pronta per ultima. Si affaccia la Prole mentre mi sto ancora vestendo: “Dai su mamma! quando vieni?”

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    • Sono morta dal ridere sulla routine come gioco a livelli, ma ripensandoci meglio mi sa che è tutta la genitorialità ad esserlo. Appena hai capito come risolvere un quadro arriva il successivo 😀

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      • Si , decisaamente tutta la genitorialità 🙂 il lato buono è che si guarda indietro a se stessi con indulgenza: ah quando non riuscivo a vestirmi (!) la mattina …

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