Crescere anatre o brutti anatroccoli?
Certamente tutti conoscete la favola del brutto anatroccolo. Potrei utilizzare allo stesso scopo la parabola del figliol prodigo, ma non vorrei urtare la vostra sensibilità … continua
Certamente tutti conoscete la favola del brutto anatroccolo. Potrei utilizzare allo stesso scopo la parabola del figliol prodigo, ma non vorrei urtare la vostra sensibilità … continua
Avevo lasciato un amore solido, sereno e rassicurante. Avevo cambiato facoltà. Avevo attraversato un innamoramento contraddittorio, di quelli che lasciano cicatrici e migliaia di fazzoletti … continua
Un po’ di tempo fa girava un progetto in rete, si chiamava Pleens e proponeva di collegare delle storie a dei luoghi che amate. Inevitabilmente, mi sono innamorata dell’idea.
Stanno nella pancia, sono necessarie alla vita, hanno bisogno di energia per essere smaltite e differenziate, producono energia e sensazioni positive. Ecco quanto ritrovo in comune tra le vivande con cui ci garantiamo ogni giorno di procedere e le emozioni che attraversano il nostro cielo emotivo alla velocità delle nuvole.
Quando ero ragazzina andava per la maggiore un fumetto di nome Mordillo. Ricordo in particolare un’immagine che raffigurava un piccolo e buffo omino bianco che riusciva a trovare un singolo fiore rosa in mezzo a una giungla lussureggiante di foglie di ogni tipo e di ogni sfumatura di verde.
Sun Tzu (nell’Arte della guerra) disse:
“Se la zona è accerchiata, si elaborano trame: di fronte alla morte, si combatte.”
Tra gli illuminanti scambi con Supermambanana ne ricordo in particolare uno in cui la Super definì la maternità una maratona, da prendere con una certa filosofia.
Essere consapevoli delle proprie paure, purtroppo, non evita l’eventualità di doverle affrontare, ma consente di dedicare le energie all’oggetto della paura, piuttosto che a combattere … continua
Ogni volta che preparo un post per questa rubrica inizio cercando di fare mente locale sul suo senso, su cosa le mie parole potranno mettere in … continua
Novembre è sempre un mese difficile per me: la diminuzione delle ore di sole, il freddo, le malattie dei bambini che sembrano farci entrare in una spirale. Gli appuntamenti rodati e routinari avviati a settembre hanno perso la spinta estiva.