genitorisbroccano

genitorisbroccano è lo spazio da usare quando senti di avere solo voglia di urlare.
Quando non ne puoi più.
Quando senti che le tue qualità di mamma o papà paziente stanno venendo meno.
Quando tutti i tuoi buoni propositi sono miseramente crollati davanti all’incomprensibile ostinazione dei tuoi figli.
Quando hai mandato a farsi benedire tutte le tue più radicate convinzioni circa l’allenamento emotivo e l’empatia.
Quando sei riuscito a mettere tuo figlio in punizione già 3 volte da quando si è svegliato, e sono appena le 8.30 del mattino.
Quando hai ormai raggiunto la definitiva convinzione che sei una pessimamma o un papàpessimo.

Questa è una stanza insonorizzata: fuori da qui non sentono nulla. Ti leggeranno solo altri genitori solidali che sanno benissimo come ti senti.
Qui è vietato dare consigli (soprattutto quelli buoni).
Qui è vietato trovare soluzioni.
Qui è vietato citare “metodi”.
Qui è vietato fare i saputelli!
I commenti autorizzati sono solo le pacche sulle spalle: sarà nostra cura rimuovere ogni altro tipo di commento.

Da questo momento potete urlare! Nulla è inconfessabile per genitorisbroccano!

PS: Se invece hai bisogno di consigli, cerca un articolo nel resto del sito che faccia il caso tuo, e posta un commento lì : genitoricrescono.com

4,475 thoughts on “genitorisbroccano”

  1. buona sera,
    Ho trovato questo sito anche io per caso. Vivo all’estero da tanti anni in quanto ho studiato fuori dall’Italia.
    Mi manca tanto il nostro bel Paese, ma devo ammettere a grande malincuore che la nostra bellissima Italia e’ finita. Era finita già tanto tempo fa. Mia madre già dieci anni fa mi disse di iscrivermi ad un Università straniera e cosi feci. Volevo acquistare un immobile di nuova costruzione per tornare in Italia, immobile bellissimo, posizione ottima in centro..ma già durante la conversazione telefonica ho capito quanto gli italiani siano dei grandi truffaldini. Poi pensandoci sopra ho lasciato perdere per la pazzia di tasse da pagare e tanti dubbi sentendo le news che ascolto ogni giorno.
    Pensavo che semmai avessi dei figli sarei sicuramente tornata in Italia, ma ora credo proprio di no. Vivere all’estero non e’ facile, ti manca case, mancano le piccole cose. Io per ora sono stata molto fortunata, ma la vita sa essere imprevedibile. Mi chiedo come tante mamme che hanno perso il lavoro come fanno ad arrivare a fine mese. dove mi trovo io, sono arrivati immediatamente gli aiuti necessari, indipendentemente dal reddito tutti sono stati aiutati. chi aveva imprese ha ricevuto ventimila euro immediatamente, e non si guardava il fatturato.
    ci dovrebbe essere una rivolta generale della gente…il nostro Paese fa veramente schifo.
    non e’ un Paese dove uno si sente di crescere dei figli.
    scusate per lo sfogo off topic.

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    • Ovunque tu sia resta lì. L’esaurimento che leggi qua è ampiamente dovuto alla situazione sociale ed economica dell’Italia. Non è un paese per donne, né per famiglie.

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      • Veniamo cresciute nell’arcaica cultura che una donna debba diventare madre e solo così si realizzerà.. Peccato che poi sei lasciata sola, dai compagni/mariti (cresciuti nella stessa mentalità, percui donna, dei figli te ne occupi tu), dallo stato, dai nonni pure, che ormai sono sfiniti o si son resi conto che è un sistema che non regge. L’Italia deve cambiare. Punto. Pena la decrescita demografica ma quella vera.. Bisognerebbe lanciare uno sciopero della procreazione.

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  2. Ho trovato questa pagina per caso e trovò conforto nel sapere che non sono l’unica che non sa dove sbattere la testa. Ho un bimbo di 17 mesi, vivo lontana da famiglia e amici in un appartamento con un balcone di un metro per due. Ogni giorno sbrocco un po’ di più, per essere sincera non è solo la quarantena che mi ha fatto sbroccare, avevo cominciato già da prima a perdere le staffe. Mio figlio è estenuante. So che devo accettarlo così com’è, però ancora ad oggi faccio una fatica immensa. Non è per niente quello che mi immaginavo o che aspettavo quando sognavo di averlo con me durante la gravidanza. Le aspettative sono pericolose perché dopo si fatica ad accettare la realtà, che nel mio caso è dura, durissima. Ho perso lavoro, libertà, passione e soprattutto voglia di vivere. Cerco di pensare che è solo una fase delle nostre vite, ma non passa giorno che non dica a voce alta qualcosa di tremendo. Eppure non sono mai stata una persona aggressiva, ne verbalmente ne fisicamente. Perché mio figlio tira fuori il peggio di me costantemente? Non è così che voglio crescerlo, ma lui non mi permette di essere la madre che vorrei essere. So che non ha colpe… ma quindi le colpe le ho io? Faccio davvero tutto così male per ritrovarmi con un piccolo selvaggio che sbraita e piange costantemente per qualunque sciocchezza? Il mio compagno poi…. premio Nobel della pazienza. È così io perdo il confronto, perché sono quella che sbrocca e che a volte salta per una minuzia. Ottimo padre questo è certo. Forse pessimo compagno. Scusate lo sfogo, ma il senso di colpa mi attanaglia. Ogni giorno mi alzo e penso che è un buon giorno per cominciare daccapo, per non gridare, per non strattonarlo per trattarlo con l’amore che si merita. Ma poi succede qualcosa e…… io non so più dove sono.

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  3. Abbiamo iscritto N.1 alla prima elementare nella scuola X, ci chiamano dicendoci che è stata rifiutata perché la scuola Y è più vicina e quindi deve andare lì. Nella scuola Y ho saputo che della sua sezione della materna sono solo in 3, lei e due maschietti, di cui uno è il cugino con cui abbiamo espressamente chiesto di non metterla, perché la madre è una pigna nel sedere, i suoi figli sono sempre perfetti e tutti gli altri delinquenti. Quindi, dopo aver terminato la materna in modo a dir poco traumatico, dopo aver subito la delusione, per lei immensa, di non aver ricevuto il tanto agognato saluto, con tanto di canti e gelato, da parte delle maestre e degli altri bambini, dopo la delusione di non poter stare insieme alla sua amica del cuore che è stata presa alla scuola X mentre lei no, si ritroverà pure ad iniziare questo nuovo percorso in piena solitudine, senza conoscere nessuno e chissà in quali condizioni vista la situazione che stiamo vivendo. Ma è giusto? Si può fare una cosa del genere ad una bambina di neanche 6 anni? L’unica cosa che ho potuto fare per lei è stata inserirla nella lista d’attesa dell’altra scuola, nella speranza che qualcuno ci lasci il posto. Sono delusa ed amareggiata e soffro perché la vedo soffrire, vorrei fare di più, ma non c’è modo. Che schifo.

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  4. Non ne posso più. Mia figlia 15 mesi sembra posseduta dal demonio. È insopportabile, piange tutto il giorno tutti i giorni. Con lei non si può uscire, non si può fare una passeggiata non si può fare niente di niente. Sul passeggino non vuole stare, la manina non la vuole dare. Si sbatte per terra in mezzo alla strada ed ad urlare se poco poco la si vuole tenere per mano. Noi viviamo all’estero in un paese in cui si può uscire ma ormai mi rifiuto di andare anche solo a fare la spesa con lei. Il padre non c’è mai perché fa il medico. Io lavoro da casa. La baby sitter è in malattia. In alcuni momenti penso che sarebbe stato meglio starmene da sola. Non dormo da più di un anno. La casa è distrutta da questa piccola belva. Non ne posso più.

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    • So che è dura ma dobbiamo essere forti, tutto questo finirà, asili e scuole riapriranno e tutto diventerà un ricordo.. Dobbiamo sempre pensarlo! In ogni momento duro dobbiamo pensare che tutto passa e finisce, è matematico. Io invece appenderei mio marito se ti può consolare, fuori tutto il giorno x lavoro, non si rende minimamente conto di cosa significhi passare tutte le giornate dall’alba al tramonto con un bambino di 5 anni, che per quanto buono sia, ha esigenze che dovrebbe soddisfare anche all’esterno ma la situazione lo porta a affidarsi solo a me. Mio marito esce la mattina, torna la sera, si siede e si mette a leggere il suo cellulare del cazzo.. Mai una parola di conforto, di comprensione, un come stai.. Ma va.. Quanto sono stufa guarda

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      • Come ti capisco. Ieri dopo aver scritto ho provato a portarla fuori. Quando le provavo a dare la mano si buttava per terra e leccava l’asfalto. Non sapevo cosa fare, la gente mi guardava disgustata i loro occhi dicevano : che madre di merda. Non sapevo se sculacciarla, non sapevo se parlare con calma. Mi sono chinata e le parlavo, lei era indemoniata. Adesso ha rovesciato la ciotola del cane per la 3 volta, e sono solo le 8 e mezza. Non so cosa mi aspetta oggi. Il mio compagno torna e si mette a parlare del lavoro. Ma non vede che esisto anche io? Che brutta fine che ho fatto. E come se non bastasse non siamo entrate in graduatoria per il nido. Non vedo l’ora che l’ufficio riapra , il mio sogno: uscire la mattina e tornare la sera.

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  5. Ciao a tutti! Leggo i vostri commenti e, un pochino, mi tranquillizzo. Il mio incubo è iniziato il 23 febbraio quando, a pioggia, sono arrivate le disdette di tutti, e dico tutti, i miei clienti. Sono un lavoratore autonomo, una guida turistica abilitata, abituata a correre tra due città, Torino e Vercelli, con auto, treni e monopattino, sempre in mezzo alla gente, correndo come una pazza per arrivare a prendere mio figlio di 4 anni e mezzo a scuola. Un bambino intelligentissimo ma tosto e caparbio. Il tipo a cui non puoi dare spiegazioni evasive, che chiede, ti analizza e parla, parla, parla, parla. Di colpo ci siamo ritrovati senza scuola, che per noi è un’occasione formativa eccellente. Le maestre di mio figlio hanno avuto la capacità di tirare fuori il meglio di lui, riuscendo a tenere a bada il suo essere impulsivo e predominante. Idem la psicomotricità e il calcio, che per lui, sempre in movimento, sono state una grande valvola di sfogo. Tutto finito. Ed io, senza più il mio amato lavoro, chiusa in casa con figlio e marito (che lavora tanto per fortuna, un pò da casa e un pò in ufficio), piano piano ho iniziato a diventare insofferente, incavolata e piena di rabbia. Poi mia madre , 85enne, ha avuto un infarto, e allora altre preoccupazioni. Alle sue dimissioni è venuta a casa mia, perchè ancora non si è rimessa del tutto, ma lei è l’opposto della classica nonna. E’ molto impositiva col bambino, non sopporta la sua vivacità, lo confronta con la cugina di 10 anni, amante del disegno e non certo della lotta con i cuscini e le macchinine come lui. Ieri, tanto per non farmi mancare nulla, sono caduta facendo la spesa, ed ora ho stampelle e tutore alla caviglia, che dovrei tenere a riposo per 20 giorni. Ma qui riposare è impossibile. Il momento più bello della giornata è il momento in cui vado a letto. E questa sarebbe la nuova normalità? Sono costantemente preoccupata perchè vedo mio figlio sempre meno interessato alle tante attività proposte dalla scuola materna, e il pensiero che non possa ricevere una formazione “normale” o almeno simile a quella normale, mi fa salire l’ansia a livelli altissimi. Mi ha detto chiaramente che per lui fare da solo quello che faceva in classe non ha senso. In tutto questo, io sono molto più nervosa. Lo sgrido più spesso e a volte in malo modo, lui reagisce con la rabbia. Insomma, un circolo vizioso. Pare brutto, ma lo dico senza sensi di colpa: vorrei stare da sola, per un pò, per non impazzire del tutto. Vorrei fare come certe mie amiche con figli grandi, che ogni giorno mi segnalano nuovi film su Netflix o nuovi libri da leggere. Ma io non riesco nemmeno a studiare la mole di libri che, per lavoro, devo approfondire. Ma quale lavoro poi? Ho abbandonato con gioia il mio lavoro da dipendente per seguire la mia passione, ed è oggi non ho più nulla, nè un’entrata nè la possibilità di ricominciare a lavorare. A me questo periodo sta insegnando solo che la mia vita semplice e incasinata di prima, che già mi piaceva, mi piace ancora di più adesso e non avevo nessuna intenzione di cambiarla. Scusate lo sfogo ma ne ho proprio le palle piene.

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    • È un periodo da incubo, e anche a me fa schifo. Condivido la tua ansia per l’assenza di scuola, anche io sono preoccupata x mio figlio, soprattutto per quanto riguarda la socialità, siamo sempre io e lui, lui e io tutti i giorni e ho paura che alla lunga questo sia nocivo, senza avere confronti con altri..sono un’insegnante di ruolo, al momento l’angoscia del lavoro è meno impellente ma è chiaro che se crolla tutto crolliamo anche noi dipendenti statali quindi c e poco da stare allegri..e cmq mi manca tantissimo la scuola, la didattica online non c entra proprio nulla. È un corso online ma non è scuola. Non so, spero che tutto finisca presto perché altrimenti andiamo tutti a male..

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    • Io uguale … lavoro per conto mio ma ho mio padre che sta in ospedale mia madre non tanto bene e mio figlio senza scuola…io quando posso cerco di fare qualcosa ma tra mamma papà e figlio …. situazione inverosimile….. questa situazione più pandemia sta mettendo tutti in ginocchio… speriamo bene

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  6. Lockdown da madre separata e lavoratrice. Il padre non si è mai nemmeno informato per capire se prevalesse il principio del “fuori regione” o quello del diritto a stare con il figlio. Ha scelto lui il primo (dopo due mesi gli ho inviato dei link che potevano spingerlo a consultare un legale e almeno capire); sono tre mesi che non vede il bambino mentre adesso se ne va al parco con la sua nuova amica e il di lei figlio. Io mi sbatto tra DAD, ruolo di rappresentante di classe, lavoro, gestione della casa, preparazione dei pasti e – ma che idee bizzarre – pretendo pure di avere del tempo per me e per coltivare relazioni in cui non si parli di esercizi sulle doppie o di lavoretti delle balle che io non ho il tempo di fargli fare e che il piccolo si guarda bene dal fare da solo. Fosse per lui, passerebbe la giornata a guardare cartoni. Mi interrompe continuamente, qualunque cosa stia facendo, gli devo dire le cose venti volte, non si ricorda mai nemmeno di tirare lo scarico. Mi domando cosa ho fatto per meritarmi questo. Volevo un figlio, ma non avrei mai pensato di tirarlo su completamente da sola. Almeno prima della quarantena c’erano la scuola e la baby-sitter per quando lavoravo dopo l’orario scolastico, c’erano perfino le altre famiglie con cui scambiarci favori. Adesso la condanna di aver fatto un figlio con un uomo irresponsabile ed egocentrico la sconto tutta. E il bello è che un figlio tutt’altro che capitato.

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    • ..mi sembra di rivivere la tua stessa situazione, in tutto e per tutto.. ti sono vicina, vedrai che tutto lo sforzo, i sacrifici e le rinunce saranno ripagate. Purtroppo egoismo e narcisimo spesso viaggiano insieme e, ahimé, i figli come nel nostro caso ne subiscono le conseguenze. Un abbraccio

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  7. Io odio tutti, figlio e marito. Sogno la notte di abbandonarli e scappare con un altro uomo, per fargli pagare l’inferno che sto vivendo per colpa loro da due mesi a questa parte

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    • Ah guarda, io di notte sogno sempre di vivere in maniera spensierata, di fare cose divertenti e innamorarmi di persone che non sono il mio compagno. E rigorosamente non ho mai figli nei miei sogni. Non serve una psicologa per capirli, tu che dici?

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    • Mio Dio, come ti capisco… Ma un altro uomo non lo voglio neanche morta. Io voglio solo la mia libertà! Sono stanca di distruggermi per altri…

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      • Effettivamente hai ragione.
        Tocca esser lucidi e pensare che anche l’uomo migliore, o che sembra tale, alla prova dei fatti si rivela un imbecille smidollato e nullafacente. Meglio sole che male accompagnate effettivamente…

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      • Anche io sto iniziando a pensare che forse meglio soli… tanto faccio tutto io lui lavora e basta e se si offende porta il muso … mio figlio non so più come tenerlo sembra indemoniato mio padre grave in ospedale e mia madre alti e bassi e dovrei anche lavorare… sto pensando di buttarmi nel Tevere ma poi pensò a mia madre e figlio allora sogno solo di scappare….

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  8. Che palle sta scuola…Tra lavoro,casa e bambini,ci mancava solo dover pure fargli da insegnante, che strazio. E guarda che compiti devi fare e segui la lezione mandata su whatsapp e stampa mille fogli perché il libro non basta ( che cavolo cè l’hanno a fare)… Spero che non duri tutta l’estate sennò non ci arrivo viva…

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    • Sono un’insegnante e la vivo dall’altra parte. Faccio didattica online e nel frattempo ho mio figlio di 5 anni da seguire tutto il giorno più la casa perché la donna delle pulizie non è più venuta… Non so come arriverò alla fine dj tutto, la sera sono stremata. I miei studenti sono alle superiori, quindi più autonomi e piu capaci di autogestirsi.. Io personalmente cerco di dare indicazioni di lavoro senza essere troppo pressante e cerco di vederli in videoconferenza a piccoli gruppi ler fare il punto della situazione e non farli sentire “abbandonati”.. Ma dissento da quei colleghi che non hanno capito la situazione e caricano bambini delle elementari di compiti come se non ci fosse un domani.. Insomma, la scuola è anche altro..credo non si debba assolutamente abbandonare gli studenti ma trovare un modo per star loro vicino e continuare a insegnargli non invasivo, ecco, anche considerando la situazione oscena cje stiamo vivendo..

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  9. Oggi ho detto a mio figlio di 6 anni: “Cosa credi che nella vita si posano fare solo cose divertenti? Credi che io mi diverta a stare tutto il giorno chiusa in casa con voi due (lui e suo fratello, 10 mesi)?! Sai quante cose mi piacerebbe fare e non posso?”
    Come si può dire questo ad un figlio, ma io che razza di madre sono.
    Ha ragione il mio compagno ad essere deluso, io non dovevo fare figli. L’avevo già capito dopo il primo, poi chissà perché ho pensato di rifarmi col secondo, di potermi riscattare. Ma tanto se una non ha l’istinto materno, non le verrà mai. E in questa quarantena é venuto fuori il peggio di me, e a farne le spese sono solo loro, che non hanno chiesto di venire al mondo.
    Vorrei solo sparire.

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    • Non dire così, non gli hai detto parolacce, né una bugia, magari è il modo spazientito che pesa, ma sei un’essere umano e sei esausta. Mia mamma, quando si arrabbiava, a volte ci diceva di peggio, ma noi siamo cresciuti senza problemi particolari. Casomai poi gli spieghi che quando ci si arrabbia molto può capitare di dire cose non vere o vere ma dette nel modo sbagliato…Non possiamo autocrociffiggerci per ogni minima cosa, soprattutto in questo periodo pesante in tutti i sensi. Saluti a tutti

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  10. Io mi sento annullata…fortunatamente lavoro(ovviamente non ora col covid)adesso sento di non sopportare più nessuno e di non passare più sopra alle mancanze che ci sono sempre state, si e vero ho un brutto vizio faccio paragoni…ma sono arrivata a capire che io in tutte e due le mie gravidanze non sono mai stata coccolata anzi…sempre andata a fare le analisi da sola anche se lui avrebbe potuto accompagnarmi, sono arrivata al.punto di dire che probabilmente e stata colpa mia l’ho abituato male…sento esperienze delle persone che mi sono intorno e vengono trattate come principesse perche incinta e allora dico ma io non me lo meritavo…..ovviamente e stato fatto presente più volte il problema ma non gli e mai stato il giusto peso, infatti dalla prima alla seconda gravidanza non è cambiato nulla.
    E manca proprio di attenzioni in tante cose…io vado a lavoro con i mezzi e mi capita di staccare verso le 22:30 invece di pensare povera torna da sola e pericoloso una delle tante volte mi ha risposto NON C’HO PENSATO ma come c…. fai a non pensarci….ma chi sono io la moglie o una trovata per strada dove sta l’amore dove sono le piccolezze le attenzioni.

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  11. Io ho le orecchie come un elefante, dalla mattina alla sera gridano come pazzi, ho 2 figli maschio e femmina, li amo con la mia vita ma non li sopporto più! Sono un papà.

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  12. Posso dire di essere sfinita? Dopo 2 mesi di reclusione con 3 bambine tutto sommato piccole (6 & 4 anni e 11 mesi) ho esaurito le energie, basta, sono al limite della sopportazione umana. Alcune situazioni sono tornate indietro non di mesi, ma di anni, una regressione pazzesca da parte della mezzana, roba che mi fa alzare 5/7 volte per notte, pipì ovunque e poi rompe, stressa le sorelle (e di conseguenza noi) all’infinito, urla, distrugge casa, una cosa incredibile. La più grande sembra un’adolescente, risponde sempre malissimo, ha da ridire su tutto ed è puntigliosa e pignola in modo asfissiante, con il risultato di far incazzare ed urlare la mezzana e far saltare i miei poveri nervi. La più piccola è piuttosto brava (almeno lei) ma ultimamente si rifiuta di addormentarsi e quindi le mie giornate sono infinite. In tutto questo mi tocca pure dormire sul divano per non disturbare il papà che si alza prestissimo per andare al lavoro e che, neanche a dirlo, in tutto questo marasma è “non pervenuto”. Vi prego se non la scuola materna, ridatemi almeno i nonni!

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    • Cara, ti faccio i complimenti, badare a 3 bambini da sola è un’impresa eroica. Hai tutta la mia stima.
      Anche la mia piccola di 3 anni è molto regredita… Quando vede estranei si nasconde, vuole sempre stare in braccio, pipì addosso, capricci continui… Mi consola sapere che non è un caso isolato.

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    • Idem, anche io in settimana sempre sola con tre, uno di 8 e due di tre, ed un lavoro da mantenere (libera professionista). mi rivedo nlla descrizione dei comportamenti dei tuoi figli. Il Covid ci ha rovinato.

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  13. Skymmia, mi figlio è come la tua, stessa età e stessa avversione per i pennarelli e per stare dentro ai bordi. Chissefrega, di lavoretti non gliene ho mai fatti fare, in fin dei conti dovrò pure salvaguardare la mia salute mentale. Benedico anche io il giardino ma ci vorrebbe tanto un coetaneo con cui giocare, le mie energie psicologiche si stanno esaurendo e l’idea di andare avanti così ancora x chissà quanto mi atterrisce..

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    • Potessi verrei io nel tuo giardino con mio figlio. Lui dopo due mesi di pennarelli non ne può più, vuole giocare e muoversi e non abbiamo un giardino. Io col lavoro sono al palo (sono guida turistica), ho mia madre 85enne a casa, reduce da in infarto e 10 giorni di ospedale), e da ieri ho il tutore e le stampelle perchè sono caduta come un sacco di patate mentre caricavo la spesa in auto. Nonostante il dolore e la zoppia, mia madre ha voluto il risotto a pranzo perchè stufa di mangiare pasta. E i miei tentativi di studiare nuovi percorsi e proposte per i turisti (quali poi?) non durano più di mezz’ora nel delirio generale di casa mia. Insomma, si può dire? E’ una gran bella merda di periodo. E il pensiero di non tornare a scuola a settembre è da incubo.

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  14. Questa situazione sembra esser la mazzata finale. Accudisco dal mattino al mattino (letteralmente, mi dorme attaccato) mio figlio di 5 anni e nel contempo cerco di lavorare negli attimi liberi. Non esisto più. Il rapporto già precario col mio compagno sembra essersi disintegrato.. Sono totalmente annullata nel ruolo di madre… Non so più che fare…

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    • Anche io sono senza forze. Marito che, grazie al cielo, ha ricominciato a lavorare e quindi la gestione della bambina di quasi 5 anni ricade interamente sulle mie spalle, anche se a essere sincera non è che sia cambiato molto perché non mi ha mai dato una mano. Mi alzo al mattino già stanca e la giornata è lunga da superare, vado avanti pensando a quando arriverà nuovamente notte. Io sinceramente non so come facciano le mamme con più bambini, io sono già logorata da una. Tutti i buoni propositi a inizio quarantena – le insegno a scrivere le lettere, le faccio fare gli esercizi di logopedia che ha interrotto, fotocopie su fotocopie di disegni e lavoretti – sono andati a quel paese, perché puntualmente tutto quello che propongo non viene mai accettato. Penso che sia l’unica bambina al mondo a cui non piaccia colorare, si stufa subito di ogni cosa, dalla pasta di sale, alle tempere, ai timbri e io non so più cosa proporre. Benedico il giardino a disposizione nelle belle giornate e il tablet quando il tempo è brutto. E intanto le altre mamme dell’asilo fanno a gara a chi finisce per prima i lavoretti che le maestre continuano a proporre per non perdere il contatto con i bambini e io mi sento sempre più a disagio e inferiore perché non riesco a insegnarle a colorare dentro i bordi. Io non considero l’asilo come un parcheggio, ma un conto è avere una bambina che accetta con curiosità quello che le viene proposto o insegnato, un altro conto è avere una bambina a cui devo continuamente cercare di stimolare l’attenzione e io non sono una maestra, non ho pazienza. Sto impazzendo.

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