Un po’ di educazione stradale (che non fa mai male)

Insegnare l’educazione stradale ai più piccoli. Come? Giocando, naturalmente! Realizzare dei segnali stradali con mollette da bucato e cartoncino, un sistema creativo e divertente per regolare il traffico delle macchinine giocattolo.  

Mio figlio è lento, in maniera esasperante. So che mi capirete se dico che è capace di dilatare all’infinito il tempo necessario per ripescare un biscotto dalla tazza della colazione, di contemplare assorto una coccinella immobile su un fiore praticamente per tutta la durata del suo ciclo vitale, per non parlare della flemma con cui affronta il cosiddetto momento della buonanotte. “Momento”? Scherziamo? Solo per indossare il pigiama può servire un’ora. 

Eppure basta collocare questo flemmatico quattrenne su una biciclettina perché si trasformi in un razzo missile con circuiti di mille valvole, lanciato in strada a folle velocità. Io lo inseguo, urlo, mi sbraccio, richiamo, strillo e, soprattutto, sbanfo.

Di ritorno a casa da una di queste rilassanti passeggiate ho deciso che era giunta l’ora di insegnare al piccoletto due nozioni di educazione stradale.

educazione-stradale-gioco-bambini-quandofuoripiove

La speranza è quella di instillargli l’ABC della segnaletica in modo subdolo, fingendo, cioè di voler per una volta giocare con loro, le mie acerrime nemiche: le noiosissime macchinine. 

Per replicare una strada trafficata in salotto occorre per prima cosa realizzare una pista improvvisata disegnandola su un foglio, costruendola coi lego o usando il nastro adesivo di carta, mia soluzione preferita perché permette di creare complicatissimi percorsi in due minuti, senza sporcare alcunché. 

Per i segnali stradali interscambiabili occorrono una molletta, di legno se la si vuole colorare, e del cartoncino. 
Ed ecco il complicatissimo procedimento: si disegnano velocemente i cartelli sul cartoncino e li si colloca, uno alla volta, in corrispondenza degli incroci.

Un veloce flash back alle ore passate sui quiz di scuola guida e si può cominciare a giocare.

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Pare funzionare! Insomma, sarà sicuramente tutto merito delle macchinine, ma “dare la precedenza” e “divieto di accesso” sono diventati vecchi amici capaci di superare anche la prova su strada, almeno la maggior parte delle volte…

Ma che fare se i vostri figli non giocano con le macchinine? Mi viene in mente una sola parola…

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3 thoughts on “Un po’ di educazione stradale (che non fa mai male)”

  1. Ma è bellissima!! Soprattutto l’idea pista macchine con scotch di carta! Ma come fai a far capire che quello lo puoi usare solo tu mamma?

    Mia figlia conosce perfettamente il segno di divieto di sosta – e ci sgrida se lasciamo la macchina sotto casa davanti al segnale, che a tre anni mica sa leggere “eccetto condomini”
    Poi le piace rimozione forzata!!

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  2. Grazie! Però ho una domanda: stai davvero cercando di invogliare alle macchinine?? Sicura sicura? 🙂 Ad ogni modo verifica e in mancanza di segnali prova col fai da te!
    (Ma sei sicura?)

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  3. Cariiiiiiiiiino ! Noi abbiamo comprato due tappeti dell’IKEA con disegnata una strada più o meno con l’intenzione di invogliare al gioco delle macchinine, adesso controllerò se ci sono segnali stradali 😀

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