Tema del mese: nonni e parenti

nonni e nipotiPresenti, assenti, vicini, lontani, collaborativi, critici, alleati, polemici, rispettosi, invadenti… insomma, ognuno conosce quelli che gli sono toccati in sorte! Fanno parte, in un modo o in un altro, della vita di ogni famiglia e sono comunque protagonisti della crescita dei bambini.
Il proverbio africano, per il quale “serve un intero villaggio per crescere un bambino”, è così antico da risultare estremamente attuale! Siamo sempre più disabituati a vivere in comunità allargate, ma quando arrivano i bambini, in una società che non sostiene la famiglia, è proprio alla famiglia d’origine che spesso torniamo per trovare un porto sicuro.
Ne parliamo più spesso quando ci sono incomprensioni e frizioni e li diamo più per scontati quando tutto va bene: i parenti e, primi tra tutti, i nonni.
Dai tanti commenti ai post che abbiamo scritto sull’argomento e da tante testimonianze lasciate su genitorisbroccano, abbiamo rilevato che il rapporto nonni/genitori/figli-nipoti è tra i più complessi nell’equilibrio delle famiglie. Nonni-genitori o nonni-suoceri, poco cambia: è come se l’attuale generazione di genitori, dovesse dimostrare, un po’ ai loro genitori e molto di più a se stessi, che non sono più figli e sono davvero diventati adulti.
Gli argomenti sono tanti: i nonni baby-sitter, i nonni che si prendono cura dei nipotini quando il nido è inaccessibile, i nonni che si sostituiscono ai genitori, i nonni che rispettosamente amano il loro ruolo, i nonni che si sentono liberi di fare quello che con i figli non si poteva, i nonni che hanno una loro vita e preferiscono non sia invasa dai nipoti, i nonni che si mettono a disposizione, i nonni che criticano sempre, i nonni che “se non ci fossi io!!”… I nonni che sono, o che potrebbero essere, un’occasione di arricchimento culturale, oltre che affettivo, per i nipoti, perchè non c’è niente di più educativo che conoscere la storia da cui si proviene. E magari le tante occasioni perdute per via delle difficoltà di comunicazione tra generazioni.
E poi zii, cognati, cugini, fratelli e sorelle…
Diamo un’occhiata al di là del nucleo familiare e vediamo cosa c’è da dire, su cosa riflettere e quali sono i momenti più critici e quelli più belli del rapporto con le famiglie di origine.

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50 thoughts on “Tema del mese: nonni e parenti”

  1. Bè, speriamo che sarà così, e speriamo che magicamente gli equilibri si ristabiliscano! Certo che in ogni caso i bimbi crescono, forse fra tutti quella che avrà modo di rivedere le sue posizioni sarà proprio lei… Oppure troverà un altro bebè con cui colmare i propri vuoti!! Thanks

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  2. Monica… ci abbiamo provato, ma era stato tutto già detto e già fatto…
    A questo punto goditi il momento di respiro. Certo, come dicevi tu, è questione di qualche anno e questi nipoti (sia tua figlia che i figli dei cugini) avranno ben poca voglia di giocare così assiduamente con la zia: avranno amichetti, impegni scolastici e sportivi e sarà tutto più semplice… Oppure farete tutti accompagnare i nipoti in giro da lei e sarete molto più sollevati! 🙂

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  3. Io ringrazio tutte e mi spiace aver monopolizzato per un pochino i commenti al tema del mese. Nessun commento è fuori luogo e mi date consigli giustissimi, che io per prima ho già, in parte, messo in pratica. Per quanto riguarda parlarne a 4 occhi, è la prima cosa che avevo fatto, tempo fa, e che mi sembrava la più civile e corretta. le ho persino detto, ed era quello che pensavo, che lei è un’ottima zia, ma che ha diritto di farsi la sua vita come noi abbiamo diritto di viverci la nostra, di famiglia a 3. Ogni volta che le ho parlato (e ricordo le sudate, per non sbagliare parole, per non innervosirla, per non offenderla, ma per farla “ragionare”!!!) lei ha assunto l’atteggiamento della vittima, piangendo mi diceva solo che lei HA DECISO DI DEDICARE LA SUA VITA A SUA NIPOTE e che se la cosa ci disturbava o avrebbe recato danno alla bambina, avrebbe potuto farsi da parte e farla finita. Le ho parlato del parere della psicologa, rendendomi utile (insieme a mio marito o solo lui, come lei avesse preferito) ad ccompagnarla ad un centro di igiene mentale della mia città, di cui hanno parlato molto bene. Ma lei NON E’ MALATA, STA BENISSIMO E SONO IO CHE SE MAI SONO BACATA. Quello che scrivo in stampatello mi è stato urlato più di una volta con voce gravemente alterata, mani che si muovevano freneticamente e unghie che ho temuto potessero piovermi addosso. Non dimentichiamo che quando una persona ha problemi comportamentali, distorce la realtà, non è facile farla ragionare. Ci hanno provato anche un paio di amiche comuni, ottenendo un nulla di fatto. Ho fatto gli stessi tentativi con mio suocero, il quale, ultrasettantenne di mentalità un pò ottusa, si è limitato a rispondermi che lei è sempre stata così e che dobbiamo tenercela buona perchè può “venire bene” in caso di bisogno. Cosa tristissima che non ho osato nemmeno commentare, ma che ha fatto soffrire anche mio marito.
    Di cose ne abbiamo provate tante. Ho cercato di trovarle qualche amicizia, ma dato il suo carattere, dopo qualche uscita tutti si sono dileguati. Ho tentato anche di sfruttarla per varie commissioni, di farle fare cose lunghe e noiose (su suggerimento di una mia amica), ma lei a capo chino non si è mai lamentata e ha eseguito pur di essere utile. La psicologa mi diceva che è un atteggiamento tipico di chi ha i suoi disturbi. Ne abbiamo provate tante, e come dicevo adesso (a parte le feste..) le cose vanno meglio per noi, lei si è leggermente allontanata (almeno nella quotidianità) ma il motivo è deleterio per lei, perchè ha trasferito la stessa ossessione per i figli dei cugini. Naturalmente mia figlia rimane in pole position, ma avendo creato una barriera abbastanza resistente, lei ha trovato dall’altra parte terreno fertile e si è buttata. Ora, il problema io potrei averlo quasi risolto, ma essendo mia cognata, lo vivo ancora come un “problema latente” che esce fuori costantemente nella nostra vita. Tante volte mi sono chiesta come comportarmi, ne ho parlato con mio marito, il quale molto più duramente, la ignora e mi chiede di fare altrettanto. Io non ci riesco. Ho persino pensato di forzarla a farsi curare, solo che è adulta, in grado di intendere e volere, vive da sola e ha un lavoro… come si fa? E poi soprattutto mio marito non è d’accordo, perchè ha timore di andare contro il padre autoritario, non vuole assumersi responsabilità.
    Io vi ringrazio perchè sento la vostra solidarietà, non so nemmeno perchè oggi vi ho sbrodolato questo mio grande problema, ma purtroppo credo che casi del genere ne esistano e siano di minaccia per le famiglie coinvolte.

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  4. @Monica: si, anche il discorso da donna a donna è un buon suggerimento. Lo so che sono dura, ma nel caso facesse orecchie da mercante cercherei di trovare un modo non troppo brusco di farle notare che il suo attaccamento è molto egoistico (è chiaro che si è attaccata alla nipote per riempire un suo vuoto) e quindi è sicuramente ottimo per lei, ma per la bambina? Avere una famiglia allargata sia verticalmente che orizzontalmente (nonni E zii, che sono più giovani e quindi possono tante cose in più o in alternativa) è una grande risorsa, ma ci deve essere un’armonia (che è totalmente soggettiva, quindi dovete trovare una strada vostra). Ecco, concorderei dei punti fermi con lei, coinvolgendola in alcune attività ed escludendola completamente da altre, spiegandole che avete bisogno anche di tempo come famiglia tutto per voi. Le lascerei la bimba ogni tanto, in modo che anche loro abbiano del tempo per costruirsi un rapporto e lei si senta coinvolta e responsabilizzata, ma cercherei di dirle che non è salutare per lei dedicarsi completamente ad una famiglia di cui lei fa parte lateralmente.

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  5. Assolutamente d’accordo Silvia, ovviamente se la cognata lo permette.
    Ho due amici, un uomo e una donna, che hanno fatto un grave esaurimento nervoso, con degli episodi che potresti definire proprio di pazzia.
    Lei si è ripresa, per fortuna lavorava all’epoca e anche se è rimasta fragile, puoi comunque darle ‘input’ di un certo tipo, per incoraggiarla e farla sentire amata. Lui invece – ed era il caso che avevo in mente mentre rispondevo – all’epoca studiava e non ha mai piu’ trovato un lavoro stabile. Aveva iniziato a telefonarmi, io dopo un periodo di compassione e solidarietà ho cominciato ad avere paura. Ho messo il “chi è” al telefono ed evitavo di rispondergli, finché non ha smesso. Sono passati 15 anni, oggi se gli parli è monotematico: o ti parla di scommesse e del modo per vincerle, oppure cerca di scoprire come si sono sposati i vecchi amici (perché non lo hanno invitato?) o quando hanno battezzato i figli (perché non lo hanno invitato?). Se ho capito bene la cognata di Monica ha un lavoro, quindi dovrebbe essere possibile fare quello che hai suggerito tu. Monica io potendo riparlerei anche con la psicologa.

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  6. @Monica, mi dispiace per questa situazione, è brutto che un’interferenza esterna riesca addirittura a mettere in crisi la coppia.
    Credo che prima di tutto dovresti cercare di avere tuo marito dalla tua, per non essere sola in questa faccenda e non farti logorare dalla frustrazione. Una posizione dura non porta a nulla, anzi è deleteria perché ti isola, forse potrebbe funzionare meglio un approccio di mediazione.
    Da un lato potresti dare un segnale di apertura, mettere in chiaro che tu non sei contro la sua famiglia, che credi che sia importante e positivo per un bambino avere contatti con i parenti, che sei consapevole della situazione di tua cognata e te ne dispiace. Questo dovrebbe tranquillizzare tuo marito che non si tratta un ultimatum “o me o loro”.
    D’altra parte, dovresti però portarlo ad analizzare la situazione in maniera oggettiva e mostrargli che non è sostenibile, che oggettivamente è negativa per voi come coppia, come famiglia, come genitori. La situazione di tua cognata non giustifica questo eccessivo attaccamento a voi e l’ingerenza nella vostra vita, tra l’altro non è salutare nemmeno per lei.
    Potresti chiedergli uno sforzo di comprensione per il fatto che la situazione ti crea molto disagio, soprattutto dover adottare dei sotterfugi per vivere la propria vita! Usa l’empatia, cerca di farlo immedesimare, come si sentirebbe se venisse assillato costantemente da qualche tuo parente o da un amico?
    Proponigli di elaborare una soluzione insieme. Potreste definire una linea d’azione graduale da adottare, con dei compromessi ma anche con dei punti fermi (ad esempio non è ammissibile che vi aspetti sotto casa!). Comunicate questa posizione alla famiglia e chiedete loro di collaborare, ad esempio di impegnarsi a occupare tua cognata in qualche modo.
    In sintesi, cerca di portare le persone dalla tua parte. Non è facile, ma visto che finora non ha funzionato potrebbe essere un’alternativa.
    In bocca al lupo!

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    • Close… mica tanto mostruosità! Però concordiamo sul fatto che qui bisogna affrontare la cognata, con delicatezza, ma a 4 occhi. Secondo me alla fine risvegliare la sua solidarietà femminile può essere vincente!

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  7. Ciao Monica,

    ti butto lì qualche idea sparsa, ma non conoscendo la situazione spero di non dire delle mostruosità:

    . accennare con il dovuto tatto al suocero che hai ricevuto un parere medico/psichiatrico autorevole sulla situazione, magari ecco, non su tua cognata, ma su quell’amica che le somiglia proprio tanto

    . punzecchiare ogni tanto tua cognata facendole balenare l’immagine di sé stessa con una famiglia e figli suoi: chissà che uomo interessante e affettuoso potrebbe incontrare alla prossima vacanza, quando avrai dei figli tuoi saranno bellissimi ecc.

    . per il suo compleanno regalarle (oltre a qualche ora con la nipote) un pomeriggio alle terme con idromassaggio ecc., oppure un gatto, un cane, magari un trovatello che tu proprio non puoi tenere, lei forse invece sì così poi può fare qualche passeggiata con tua figlia (la quale poi ovviamente sarà sempre impegnatissima)

    . assumere una baby sitter in pianta stabile

    In bocca al lupo

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  8. Monica, ma l’idea di affrontare la cosa a quattr’occhi, diciamo da donna a donna? Senza parlare di tutto il suo atteggiamento (nessuno è disposto a mettere in discussione TUTTA la sua vita), ma dei singoli fatti, così è meno impegnativo anche per lei mettersi in discussione.
    Riferisciti a situazioni specifiche, solo dopo che sono accadute e dille che magari preferiresti diversamente. Senza nervosismo, aspettando un momento in cui sei calma. Ma solo tu e lei, visto che il coinvolgimento dei familiari mi sembra deleterio. Magari in questo modo riesci a non rompere i rapporti ed a creare un rapporto più “tuo” con lei, che ti consenta di gestire meglio le relazioni.
    Puoi manifestarle la preoccupazione che la bambina viva una confusione di ruoli tra te e lei (anche se non è affatto vero, ma magari la lusingherà!), che ti piacerebbe che aveste una comune linea di comportamento su certi argomenti importanti (quindi si sentirà valorizzata) e che comunque hai bisogno di momenti esclusivi con tua figlia e tuo marito (e a quel punto mica può dire di no: dopo tutte le belle cose che le hai detto prima!) 😉
    Alle brutte rimane la soluzione: sfruttala fino a che non vi molla lei! 🙂 Mandala in giro per la città a fare mille commissioni importantissime di cui potrebbe sollevarti, dato che è tanto disponibile. Ma devono essere tutte faticose, noiose e devono portare via tanto, tanto tempo.

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  9. Carissime, grazie dei consigli, e sicuramente se ve ne parlo, è sottinteso che vi autorizzo a ficcare il naso.
    Con mio marito ho già parlato e parlato più volte, e lui è convintissimo che sua sorella abbia dei problemi, e che sia necessario un ridimensionamento del suo attaccamento alla nipote. Infatti mi segue quando organizzo ferie o week-end fuori casa, non crea occasioni “gratuite” per stare con la sorella e di norma non la coinvolge spontaneamente (dopo varie discussioni, ne è perfettamente cosciente). Però di fatto non vorrebbe mai che ci fossero tensioni, non vorrebbe mai scontentarla o scontentare il padre, e nel cercare di mediare, è più propenso a chiedere pazienza a me piuttosto che parlare con lei, che toccata sul vivo si offende e lo fa sentire in colpa mettendo in mezzo vecchie situazioni familiari (in passato ha più volte minacciato il suicidio). Inoltre quando lei suona a casa, ovviamente è educazione aprirle (molte volte, quando ero da sola, facevo finta di non esserci e non aprivo – pur sentendomi in colpa)… e quando si incontra davanti a casa, è educazione parlarle. Ad onor del vero devo dire che negli ultimi mesi la situazione è nettamente migliorata, ma affrontando questo discorso dopo le feste, in cui tutti i giorni c’è stata qualche occasione per vederla o pranzare con lei, o passare tempo insieme, la mia preoccupazione è riaffiorata in tutto il suo splendore. Preciso anche che la sua presenza in realtà non è deleteria per mia figlia, nel senso che lei ci gioca volentieri, e fortunatamente sa anche badare ad un bambino pur non avendone (mi riferisco a quando era più piccola).
    E dico questo pur sapendo che la vizia, le permette tutto eccetera, ma credo che questo problema possa essere riferito anche a rapporti normalissimi, tipo nonni ecc… L'”anormalità” della situazione riguarda soprattutto l’ossessione di mia cognata, il fatto che non viva la sua vita ma voglia vivere la nostra. Mia figlia, per ora, è troppo piccola per capire certi meccanismi.
    L’unica soluzione sarebbe rompere i ponti completamente, ma per rispetto a mio marito ho sempre avuto dubbi e remore in riguardo.

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  10. @Monica, mi permetti di ficcare il naso? Capisco perfettamente che la situazione sia complicata e gli equilibri delicatissimi, ma se sei convinta che questa presenza così … presente della zia sia deleteria per tua figlia, fai qualcosa. Ho avuto un’amica in una situazione simile (con la suocera, tipico) e le ho consigliato di fare un bel discorso al marito. Innanzi tutto di fargli prendere posizione, cioè di decidersi sull’opportunità della situazione, di dire una volta per tutte se la presenza della nonna secondo lui era una cosa positiva, negativa o neutra. Lui effettivamente ammise che la cosa era negativa, ma ci volle un pò (lei lo lasciò una giornata intera in balia di figlia e nonna, poi non ci fu più discussione).
    A quel punto lei gli ricordò che aveva scelto di mettere su famiglia, e che quindi la sua prima lealtà e i suoi primi doveri erano nei confronti di sua moglie e sua figlia, e doveva pensare prima al bene della figlia e poi casomai a quello della nonna.
    Lui devo dire fu bravissimo e trovò un buon compromesso con la nonna, riuscì perfino a non far passare la mia amica per strega, ma è un sindacalista allenatissimo quindi in fondo non mi sorprende…
    In bocca al lupo.

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  11. Silvia, hai proprio ragione, e l’ho già fatto, ma inutilmente, perchè mia cognata fa pena a tutti (hai presente gli occhioni da cane bastonato?), per vari motivi: ha perso la mamma quando era giovanissima, è stata a lungo anoressica, si è separata, non ha figli, non ha amici, è sempre sola, è sempre molto (troppo!!!) disponibile con tutti. Agli occhi dei loro parenti, e soprattutto di mio suocero, fa comodo avere una persona così in famiglia. Confermo che effettivamente sono già sbroccata parecchie volte, e il problema è che ogni volta sono passata per “la pazza della situazione” con i familiari (mio marito a stento ha digerito i miei sbrocchi perchè teme sempre brutte figure e per soggezione nei confronti del padre). Pensa che, in un momento di disperazione, sono arrivata al punto di pensare ad una separazione da mio marito pur di allontanarla (infatti anche con lui le cose non vanno affatto bene), ma questa sarebbe una misura troppo drastica e inutile, perchè in mia assenza la piccola finirebbe per stare comunque e sempre più spesso con la zia.
    Sto lavorando e combattendo in modo da difendere e preservare la nostra vita familiare a tre, e spero che, man mano che la piccolina crescerà, sarà lei stessa a volere i propri spazi e ad allontanarsi. Già adesso, infatti, cerco di non far mancare occasioni per stare fuori casa, lontano dalla famiglia paterna, che si presenterebbe inevitabilmente a suonare il nostro campanello. Lo sbattimento è doppio, ma credo che da parte mia sia un dovere far crescere mia figlia in un ambiente sano.

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  12. Quando ho letto il titolo del tema del mese, ho tremato al pensiero non dei nonni, ma dei parenti….. Nella nostra situazione i nonni materni e il nonno paterno (vedovo) sono tutto sommato gestibili, ci aiutano, ma nulla da dire. Ho invece il grande problema della “zia”, mia cognata, la sorella di mio marito, per intenderci. E’ separata, senza figli, e purtroppo da sempre tantissimi problemi personali, di alimentazione, e di rapporti con gli altri. Ma non lo ammette. E da quando è nata la nipote, ha scelto fuori da ogni dubbio di dedicare la sua vita a lei. No amici, no uscite, no hobbies (e meno male che almeno ha un lavoro!), ma solo la nipote. E con la scusa di essere sola invade la nostra casa e i nostri spazi e tempi ad ogni occasione. A casa sua ha dedicato una stanza solo a lei (anche più bella della cameretta di casa nostra…), vive informandosi in modo morboso su ogni nostro spostamento, facendosi trovare davanti a casa o passando lì davanti mille volte. Appena nata, si metteva in ferie ogni volta che avevamo una visita di routine in ospedale, piuttosto che telefonava piangendo quando la piccola aveva la febbre alta. Di episodi del genere in questi anni ne sono capitati continuamente, io all’inizio pensavo si trattasse di un ragionevole entusiasmo e affetto, ma man mano la situazione è degenerata, sono preoccupatissima perchè vedo in lei un comportamento morboso e pertanto anche al limite del “pericoloso”. E infatti negli ultimi anni ho cominciato a mettere paletti, a evitare occasioni per stare insieme, a “nascondere” i nostri spostamenti, e in questo mio marito, pur rendendosi conto delle sue esagerazioni, non vorrebbe scontentarla e quindi non è determinato come me a rimettere un pò di equilibrio in questo suo rapporto con la nipote. Mia figlia, inutile dirlo, adora la zia, perchè è la zia dei vizi, dei trucchi che mamma non vuole, dei mille braccialetti-orecchini-collane, la zia che permette tutto e che compra tutto. Abbiamo provato a parlarle ma sostiene che nel suo comportamento e nel suo modo di vivere non c’è niente che non va. Ho provato a parlare con una psicologa e invece mi ha chiaramente consigliato di farla seguire da uno specialista perchè manifesta disturbi evidenti della personalità. Non vorrei rompere i rapporti, ma nemmeno assecondare la sua ossessione per mia figlia. Il resto dei familiari, conoscendola, non osano mettere bocca, e quasi si comportano come se ciò fosse normale. Ma a me sta rovinando la vita familiare, non sentendomi più libera di uscire da casa senza trovarmela davanti e senza dover poi condividere con lei tutto il nostro tempo libero (per rendere l’idea, in ferie ormai prenoto solo più monolocali con tre posti letto, in modo da avere la scusa di non poterla ospitare…. ). Sto impazzendo io, o cosa?
    Chiedo scusa per lo sfogo.

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    • Monica, mi sa che è proprio il caso di chiarire la faccenda, più che con tua cognata, che forse è un po’ poco ricettiva, con tuo marito e con gli altri familiari. Qui se non si impegnano anche loro in prima persona, mi sa che tu sbroccherai e non solo sul nostro sito!

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  13. @silvia no direi di no, avremmo bisogno di aiuto per tirare un po’ il fiato, ma siamoabituati senza e se li avessi vicino sempre beh….hai presente un giorno di ordinaria follia????

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  14. che bel tema. Io sui nonni devo solo dire belle cose. Ne ho avuti solo due purtroppo e mia nonna era una donna dolcissima, moderna e d’altri tempi insieme, è con lei accanto che ho iniziato a cucinare, mia grande passione, ricordo tanti momenti dolci, i riposini fatti insieme, le filastrocche… da più grande le domande sulle storie d’amore … i miei genitori e i miei suoceri sono in veste nonni molto, molto discreti. Sempre disponibili tutti a eventuale richiesta (peraltro molto limitate), ma silenziosi, dispensatori di consigli in rari casi. Di giudizi finora mai. Diciamo loro che possono viziare le nostre figlie ma con intelligenza, nel senso che proprio concedere tutto tutto non va bene, però sono anche convinta che l’educazione, quella delle regole, debba venire dai genitori e che i nonni è anche bello concedano strappi alla regola!
    Non sono forse adatta a parlare del tema nonni?
    Comunque, buon anno a tutte!!!!

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