I giorni sepolti
Leggere con i propri figli: un atto d’amore e condivisione di esperienze, difficoltà, fantasia e felicità.
Leggere con i propri figli: un atto d’amore e condivisione di esperienze, difficoltà, fantasia e felicità.
Quando si parla di psicologia, vedi spesso i padri ondeggiare tra due comportamenti estremi. Uno lo rende un’imitazione non ironica di Woody Allen: si sente dentro tutti i problemi codificati dalla pratica analitica, dà ragione a tutte le teorie che “spiegano” il comportamento dei figli, è pronto a iniziare tre terapie insieme più quelle per la prole.
Sono vegetariano da due anni. Ho scelto di smettere di mangiare carne – per ora mi limito a questo – per questioni di salute: sapendo che in famiglia, per parte di padre, abbiamo le arterie molto sensibili ai grassi animali, ho preso questa decisione prima di ricorrere a farmaci o cure – sempre che fossero arrivate in tempo.
Il luogo comune vuole che il papà sia l’autorità suprema e finale dell’amministrazione casalinga della giustizia. La tradizione – e una certa comodità – vuole il papà come Cassazione, a sancire nei suoi insindacabili e inappellabili giudizi le sorti delle vicende.
Beh, il primo cambiamento per un padre è ovvio: sei padre. All’inizio è questo, una battuta, una frase, un inizio inconsapevole, segnato da quei giorni da solo in casa, con la tua compagna e tu* figli* ancora in ospedale.
Avevo in mente varie filmografie per questo mese, e invece alla fine ho cambiato idea e ho deciso di parlarvi di un solo film, che è tutto tranne che un capolavoro.
Il post con cui riprendiamo l’emersione momentanea di emozioni sommerse si permette di partire con uno dei versi poetici più noti, anche se solo in traduzione.
Parlare di “stile genitoriale”, devo ammetterlo da subito per onestà, mi riesce molto difficile per una serie di motivi legati principalmente al mio essere padre. Innanzi tutto questa espressione è già divenuta un termine tecnico ben preciso, e non a caso GenitoriCrescono ospita giustamente professionisti che ne parlano dicendo cos’è e cosa non è: occorre una competenza specifica per parlarne in maniera definitoria e generale. La mia competenza si limita a quella di un “utente” degli stili genitoriali
Qualche giorno fa, sdraiati sul divano nell’indolenza precedente la cena, parte la solita diatriba tra i bambini su cosa vedere: Boomerang (Ivan) o Cartoon Network … continua