– Ah, mai capito niente di matematica, io!
– Brrrr, la matematica! Che paura!
– Io al liceo sono sempre stato rimandato in matematica, tutti gli anni.
– Li aiuto nei compiti, ma glielo dico sempre: in matematica dovete cavarvela da soli!
Quante volte avere sentito discorsi simili in bocca ad adulti? Vi sembrano familiari e normali, vero? E magari sono frasi che avete pronunciato più volte.
Vi propongo un esperimento. Cambiamo le frasi:
– Ah, mai capito niente di letteratura italiana, io!
– Brrrr, la grammatica! Che paura!
– Io al liceo sono sempre stato rimandato in italiano, tutti gli anni.
– Li aiuto nei compiti, ma glielo dico sempre: in storia dovete cavarvela da soli
Ditemi: avete qualche difficoltà nell’immaginare che le persone che pronunciano frasi del genere possano avere una buona cultura? Mentre pensate che quelle che pronunciano frasi del primo gruppo possano essere comunque persone istruite?
E ora spiegatemi: perché non conoscere la matematica, trovarla ostica e non padroneggiarla è un peccato veniale, quasi un vezzo, mentre non sapersi destreggiare in una frase complessa è, purtroppo frequente, ma sintomo di scarsa cultura?
Questo per dimostrare che, nel nostro paese, la cultura è letterariocentrica e umanisticocentrica (mi perdoni la Crusca!). La scienza, invece, è cosa per pochi, che la scelgono per una particolare forma mentis, ma non c’è alcun bisogno che sia alla portata dei più. Per una solida istruzione, l’importante è puntare alla cura della lingua (meglio se pure qualcuna morta). Per la matematica e le scienze in genere, invece, “se non sei portato” cosa ci vuoi fare?
Insomma, la matematica è alla portata solo di chi ha quel particolare talento, visto anche come una stranezza.
Ma noi, come spiegavamo in questo post, siamo convinti che il talento “non esista”. O meglio, che parlare di talento, spesso, ci indirizzi per la via sbagliata e ci convinca che alcune strade sono precluse.
Ed è qui, con questa ferma convinzione che l’impegno valga più del talento, perché è uno strumento nelle nostre mani e non un dono, che incontriamo Redooc, un portale che ci promette una matematica alla portata di tutti, soprattutto dei ragazzi che di sicuro possono gestire l’impegno, ma capitolano (giustamente!) di fronte alla noia.
Redooc è il portale didattico che offre una matematica “pop”. Più che un semplice slogan, mi sembra un bel modo di riportare questa definizione al significato originario di “pop” come non elitario, comune, popolare in quanto raggiungibile da tutti. Ecco, Redooc è la matematica aperta a tutti i ragazzi.
La solidità didattica di Redooc risiede nel fatto che si tratta di un portale sviluppato con il supporto costante non solo di professori, ma di intere classi-pilota che, fin dall’inizio, sperimentano il metodo Redooc nell’anno scolastico.
Redooc è infatti un progetto molto ampio, che tenderà a svilupparsi in futuro, per coinvolgere un numero sempre maggiore di classi che lo adottino come strumento didattico comune e non solo come supporto da parte dei singoli studenti.
Vediamo di capire di cosa si tratta in concreto:
Redooc è un portale a cui si accede in modi diversi.
I professori accedono con un account che permette loro di iscrivere una intera classe e monitorare le attività di tutti gli studenti a loro volta iscritti.
I genitori possono creare un account che permette di aprire diversi account-figlio, in modo che con un solo abbonamento (e quindi con una sola spesa) si possano far accedere tutti i figli, ognuno al programma della propria classe.
Gli studenti possono creare un account personale o accedere con l’account-figlio legato a quello del genitore.
Redooc è utilizzabile da chiunque, anche se non è uno strumento in uso nella propria classe. Anzi, in questo caso è uno strumento validissimo per ripassare e recuperare se si resta indietro o se a scuola non si è capito qualche argomento. In effetti Redooc può sostituire validamente delle ripetizioni di matematica (con costi infinitamente più bassi!).
Su Redooc è disponibile tutto il programma di aritmetica, algebra, geometria e cenni di statistica delle scuole medie e superiori (tutte le tipologie di istituto). Quest’anno sono stati introdotti gli argomenti di molti esami universitari. E’ diviso in classi e in argomenti. In più ci sono esercitazioni INVALSI per ogni anno scolastico (quindi non solo per gli anni in cui vengono somministrati a scuola) e un percorso specifico per la preparazione all’esame di maturità.
Il progetto prevede l’inserimento futuro anche dei programmi di fisica e chimica delle superiori, il potenziamento dei programmi universitari e l’introduzione dei programmi di scuola elementare.
Il sistema Redooc deve essere provato per comprenderlo a fondo: come funziona è spiegato qui e ci sono 10 giorni di prova gratuita. Non tutti i contenuti sono a pagamento: ce ne sono anche molti free.
Redooc non è un contenitore di quello che già si trova sui libri, con una veste grafica accattivante e una connotazione ludica (che pure sono alcuni degli aspetti del portale), ma è prima di tutto un approccio diverso alle materie scientifiche. Redooc propone ai ragazzi un metodo che loro sperimentano forse solo in palestra: il metodo dell’allenamento. Il numero e la ripetizione degli esercizi, può variare in base al proprio personale grado di allenamento.
Le lezioni video, rapide e concentrare su ogni singolo argomento, sono composte da video narrati, mappe mentali, slide e appunti. Uno stesso argomento è sviluppato da diversi punti di vista, in modo che ognuno travi quello più congeniale per capirlo.
Non manca l’aspetto ludico (ah, se tutti ne comprendessimo di più l’importanza a scuola!). Ogni esercizio corretto fa acquisire monete-punteggio e si crea una classifica globale tra gli utenti, in modo da poter sfidare ragazzi in tutta Italia.
Le classi che utilizzano Redooc sotto la guida dei professori, possono approfittare di queste modalità ludiche anche per creare campionati intrascolastici o sfide e giochi.
Con Andrea abbiamo fatto qualche esperimento, concentrandoci su aritmetica e algebra. Prima di tutto gli ho proposto gli esercizi sul programma dell’anno passato (II media), che ha svolto con entusiasmo “perché non doveva scrivere, ma solo cliccare” e poi abbiamo provato a guardare insieme i video di lezioni di argomenti di III media (quindi nuovi) e poi svolgere gli esercizi: monomi e polinomi sono stati semplicissimi (per dire, li ho capiti anche io! 😀 ).
E poi l’ho lasciato armeggiare da solo con il suo Redooc, che ci seguirà di certo per tutto l’anno scolastico.
– Allora com’è?
– Fico!
– (mmm… forse ne dobbiamo cercare un portale uguale anche per italiano…) Si, ma fico come?
– Fico.
– … Ma si capisce? E’ facile? E’ noioso? Serve a qualcosa?
– Sì, si capisce e ogni spiegazione è veloce, non ti annoia. Infatti quello è fico: sono video brevi. E poi la cosa migliore sono le monetine. Se tutti in una classe lo utilizzassero diventeremmo tutti dei geni in matematica.
– ?
– Certo. Pensa se io non capisco un argomento, non riesco a fare gli esercizi e non prendo monetine-premio. Poi il giorno dopo un amico arriva in classe e si vanta che ha fatto tutti gli esercizi e ha guadagnato le monete e quindi è primo in classifica. Ovvio che io il giorno dopo mi impegno e cerco di batterlo, no?
– Già… Come abbiamo fatto a non pensarci prima?
– POST SPONSORIZZATO –