Io e L’AmichettoMio

Che il Vikingo ama i cattivi più di ogni altro personaggio ve l’ho già raccontato . Ultimamente però abbiamo scoperto che una buona fonte di condizionamento viene da parte di un suo amichetto dell’asilo un anno più grande di lui. L’AmichettoMio non è mai stato amichetto del Vikingo, forse perché un anno di età di differenza alla loro età pesa molto, e fino a poco tempo fa si sono beatamente ignorati. L’AmichettoMio l’ho sempre notato grazie alla quantità di capricci all’entrata e all’uscita, grazie ai suoi giochi un po’ violenti, e agli spintoni che offre ai suoi compagni di asilo, specie se più piccoli.
Ma da madre di un bambino come il Vikingo, ho sempre provato una certa empatia per la povera mamma. Almeno fino ad ora. Finchè non è diventato L’AmichettoMio.

Si da il caso che L’AmichettoMio, che ha due fratelli grandi, abbia visto più volte i film di Star Wars, abbia giocato ai video giochi, conosca tutti i personaggi e tutti i segreti, e abbia generosamente eletto il Vikingo a SuoDiscepolo, istruendolo a dovere e impartendogli preziose lezioni di vita.
Il Vikingo non ha mai visto nessuno dei film, perché noi non riteniamo siano film adatti ad un bambino di 4 anni, e soprattutto al suo altamente impressionabile cervellino. L’AmichettoMio viene quindi idolatrato come il più alto esperto in materia, i cui preziosi insegnamenti non possono essere contestati in alcun modo.
Certo il VikingoDiscepolo ci mette del suo, e ci informa ad esempio che i personaggi di Star Wars mangiano pizza tutti i giorni, che sono vissuti prima dei dinosauri, che sono tutti alti come un palazzo di 10 piani, con l’unica eccezione di Yoda, e che come tutti ben sanno, non amano fare il bagnetto.

L’innamoramento de L’AmichettoMio porta il VikingoDiscepolo a sostenere di aver cambiato tutti o quasi i suoi gusti:
– visto Vikingo quanta bella neve morbida? Viene voglia di andare sullo slittino questo fine settimana?
– sai mamma, a me non piace la neve
– come non ti piace? Da quando in qua? Ti sei sempre divertito a giocare con la neve.
– Al L’AmichettoMio non piace la neve. E nemmeno a me. Io gioco con la neve, ma non mi piace la neve.

Oppure:
– Ti vuoi mettere la tua maglietta preferita blu?
– Non mi piace il blu. Al L’AmichettoMio piace il rosso e il verde. Anche a me piace il rosso e il verde. Non mi piace più il blu.

E così dicendo.

Un giorno mi sono seriamente preoccupata quando il Vikingo mi ha chiamata entusiasta “guarda mamma!”, e l’ho trovato che teneva un coltello in prossimità della gola. L’ho immediatamente rimproverato che così non si fa nemmeno per scherzo, e gli ho chiesto dove ha visto fare quella cosa. L’AmichettoMio è stato ancora una volta la sorgente di questo “gioco” (ma che diavolo di film gli fanno vedere a casa?) Ho spiegato al Vikingo che era una cosa sciocca da fare, e che non volevo assolutamente che giocasse con coltelli in questo modo. Poi ho parlato anche con le insegnanti all’asilo, segnalando la cosa e chiedendo di tenere d’occhio L’AmichettoMio e il VikingoDiscepolo.

Qualche giorno fa, quando l’ho messo a letto, mi sono nuovamente preoccupata. Dopo avergli letto la storia gli ho dato il bacio della buonanotte dicendogli come sempre che gli voglio bene. Lui ha risposto scocciato che lo sa. Allora gli ho detto che io voglio dirglielo tutti i giorni che gli voglio bene, anche se so che lui lo sa, ma che fa bene sentirselo dire. E ho aggiunto che anche a me fa piacere se lui mi dice che mi vuole bene. Allora lui ha precisato: “si, io ti voglio bene. A te, a papà, a Pollicino. E anche a L’AmichettoMio!”

Potete quindi immaginare il sollievo quando l’insegnante del Vikingo mi ha detto che hanno deciso di tenere il VikingoDiscepolo e L’AmichettoMio un po’ lontani, e di limitare la loro interazione a situazioni in cui ci sia presente almeno una delle insegnanti, impegnandoli in giochi tranquilli da tavola, invece che in giochi d’azione.
La cosa più confortante sono state le parole usate dall’insegnante, che in perfetto stile scandinavo, ha cercato di evitare ogni tipo di frase che potesse suonare accusatoria. Ha detto “abbiamo deciso di tenerli lontani, perché pensiamo che il Vikingo in questa fase della sua crescita non ha bisogno del condizionamento de L’AmichettoMio”, evitando in questo modo si esprimere esplicitamente giudizi negativi su nessuno dei due bambini.

Speriamo che questa frequentazione controllata aiuti a risolvere questo innamoramento, che alimenta una dannosa passione per giochi violenti, personaggi cattivi, e atteggiamenti aggressivi, di cui oggettivamente non sentiamo minimamente il bisogno.

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7 thoughts on “Io e L’AmichettoMio”

  1. Bravissima la maestra, non è facile gestire questi rapporti tra gli allievi… per fortuna per il momento sono scampata a questo tipo di amicizie, spero che ci scamperò il più a lungo possibile… non sono mai molto sane, e con bambini così piccoli, non puoi spiegare loro perchè non va bene…

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  2. questi “innamoramenti” sono normalissimi. bisogna solo osservarli con discrezione ed eventualmente agire con discrezione perché non ci sia qualcuno che prevalga sull’altro (i bambini possono essere estremamente crudeli fra di loro) e soprattutto perché siano fasi di crescita che portano lentamente a una sicurezza di sé, delle proprie opinioni, del proprio valore. sono fasi, credo, che si attraversano tutta la vita :))

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  3. Stranamente al Sorcetto ancora manca la fase “faronellanotte” (dico stranamente perchè di tutte le vicende, grandi o piccole, che riescono a complicare la vita dei genitori, lui non se ne è mai fatta sfuggire una). Sono certa che prima o poi arriverà.
    Le sue relazioni di amicizia si sono intensificate proprio in questi ultimi due anni. E ancor di più ora, con l’inizio della scuola elementare. Quest’anno è stato segnato proprio dalla scoperta dell’amico fraterno: quello per cui parteggiare ad ogni costo, quello da difendere o consolare e dal quale cercare consolazione e sostegno.
    Ovviamente per lui l’amico fraterno è proprio singolare: uno e basta. Già selettivo di per sè (tre persone configurano ampia comitiva), per dare anima e cuore ha scelto UN amico, dal quale è stato reciprocamente scelto.
    E quindi direi che ora vado a scrivere un post sull’argomento…

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  4. Grazie Piattini! In effetti la mia esperienza con il sistema svedese finora è splendida in 2 asili frequentati. Sono sempre attentissimi, e mi stupisco in continuazione di come riescano ad intervenire nel modo che io ritengo corretto, prima che io faccia richiesta in tal senso. A questa età spesso l’allontanamento ancora funziona bene, vista la facilità con la quale diventano amici inseparabili sono perché amano lo stesso colore, e altrettanto facilmente rompono amicizie. Io trovo molto bello scoprire che il vikingo ha una vita sociale al di fuori della famiglia, della quale tra l’altro noi genitori conosciamo molto poco, e della quale abbiamo solo piccoli scorci rubati alla loro intimità. Però in questi casi di innamoramento profondo, come anche nel caso di tuo figlio, mi chiedo se parte del nostro problema sia un po’ di salutare gelosia di noi genitori, che ci rendiamo conto di non essere più (ti rubo la metafora) il loro faro nella notte.

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  5. che brava questa maestra scandinava!
    il problema vero è che alcuni bambini amano esercitare una pressione e un potere psicologico su compagni più piccoli o che ritengono più influenzabili. è una cosa frequente, e non è facile spiegare a bimbi piccoli (ma anche ai grandi) che devono ragionare con la loro testa. un intervento propositivo e attivo da parte della scuola è sicuramente un garnde aiuto, visto che i bambini ci passano gran parte del tempo e che nella nostra società è un vero e proprio laboratorio di sperimentazione sociale. per noi genitori, è il primo momento in cui ci rendiamo conto che nostro figlio sperimenta un modo di essere sociale e indipendente da noi, nel quale non possiamo entrare direttamente.
    in bocca al lupo!

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