Ricordo perfettamente il mio senso di sconforto per il fatto che il Vikingo non mostrava nessun interesse per i libri. Eppure lo portavo in biblioteca a giocare molto spesso, ma l’unico risultato che riuscivo ad ottenere era che si mettesse a correre tra le sedie, o che tirasse libri giù dagli scaffali per poi battere le mani per quello che aveva combinato. Quando pensavo che tutto fosse inutile il Vikingo ha incontrato Max. Aveva poco più di 3 anni a quel tempo, e il suo interesse principale era quello di correre, tutto il resto era di secondaria importanza. Ma Max non poteva lasciarlo indifferente, perché Max è un bambino con cui è facilissimo empatizzare.
Dicono che i maschi leggano meno delle femmine, sia da bambini che da adulti, eppure questa è una di quelle differenze di genere a cui non credo molto, forse anche grazie all’esempio che vivo a casa nostra in cui le visite alla biblioteca sono settimanali, e non passa una giornata senza leggere almeno un libro, tanto che a volte viene usata impropriamente come minaccia “se non la smetti stasera niente libro!” (lo so che non si fa, lo so, ma a volte scappa ecco!)
Differenze di genere nella lettura
Ieri supermambanana ha condiviso con noi un articolo interessante di booktrust, un’associazione che si dedica alla diffusione dell’amore per la lettura nei più piccoli. L’articolo in questione riporta i risultati di un’indagine commisionata dall’All-Party Parliamentary Literacy Group e dal National Literacy Trust per investigare e accrescere la consapevolezza dei problemi connessi con la lettura nei ragazzi, visto che si è riscontrato un divario pari al 11% tra le capacità di lettura tra i bambini e le bambine intorno ai 5 anni di età.
Secondo questo studio ci sono 3 fattori che interferiscono:
- l’ambiente famigliare in cui più spesso alle bambine vengono comprati libri o vengono portate in biblioteca, e in cui il ruolo della madre di adulto che legge diventa dominante
- l’ambiente scolastico in cui gli insegnati non sono informati sulle novità letterarie che potrebbero interessare anche ai bambini maschi
- l’identità di genere maschile che non vede lo studio e la lettura come un fattore importante per il successo
In una survey nel 2010 la stessa organizzazione booktrust ha evidenziato che le famiglie con bambini al di sotto di 12 mesi di età tendevano a coinvolgere le loro bimbe nella lettura più delle famiglie con bebè maschi. Un aspetto molto importante di questo studio secondo me è che i bambini non costituiscono un gruppo omogeneo, facile da categorizzare, e per questo motivo qualsiasi azione volta ad incitare la lettura è ugualmente valida sia per maschi che per femmine. Ossia più che di un’azione specifica rivolta i maschi, c’è bisogno di azioni volte ad interessare i bambini alla lettura indipendentemente dal loro genere di appartenenza.
Ma come si fa a far interessare un bambino alla lettura?
Il primo passo è sicuramente quello di leggere libri insieme, visitare biblioteche, regalare libri, ma anche prima di tutto dare come sempre il buon esempio. Se gli adulti che devono fungere da modello di riferimento non leggono è difficile che i figli diventino dei lettori, a meno di miracoli (o a meno che la scuola non riesca ad offrire un modello sostitutivo interessante). E poi soprattutto bisogna darsi e dargli tempo. La lettura ha bisogno di spazi, ma anche di pazienza per trovare qualcosa di “giusto”, quel libro speciale in cui identificarsi che gli faccia capire che i libri parlano anche di noi, delle nostre passioni, dei nostri dubbi, dei nostri sentimenti. E proprio questo è stato quello che ha colpito il Vikingo del libro di Max, perché non c’è nessun problema più grande per un bambino di 1-3 anni della felicità di avere un giocattolo interrotta dalla presenza di un altro bambino che glielo sottrae.
(nel video, Pollicino a due anni legge il famigerato libro di Max)
Mi ricordo ancora gli occhi del Vikingo pieni di lacrime alla lettura di questo libro: aveva toccato le sue corde. Da quel momento il Vikingo ha iniziato ad interessarsi di libri, inizialmente brevi, e da leggere in corsa, crescendo ha iniziato ad imparare a fermarsi per leggere, e ora all’età di 6 anni e mezzo è ancora un accanito divoratore di libri (anche se a leggerli siamo ancora noi genitori).
Ieri con il padre sono andati a visitare la stadsbibliotek a Stoccolma, ed entrando nella sala principale, un’impressionante edificio cilindrico con le pareti coperte di libri il Vikingo ha esclamato: “Wow quanti libri! Chissà quante cose interessanti ci sono scritte li dentro. Voglio proprio leggerli tutti!”
Quale è stato il libro che ha acceso la voglia di lettura nei vostri figli? E vi ricordate ancora quello che l’ha accesa in voi da bambini?
Noi in questo momento siamo in una fase di rifiuto per tutti i libri magnificamente illustrati e ci siamo buttati a capofitto su tutti i Dr Seuss…e ci guardiamo pure gli orribili film tratti dai suoi splendidi libri. – Graziana
Io ho capito che conta anche il fattore “rispetto e poche aspettative”.
Bellissime le iniziative per aiutare i bambini a leggere, ma quando sentivo o leggevo di “iniziare a leggere al proprio figlio già dai 6 mesi” mi deprimevo un po’: leggere??? SE va bene leggo il titolo e già stanno mordendo le pagine, o facendo altro!
Insomma, 6 mesi è presto. per leggere davvero, almeno. Io credo che l’esempio sia in primis come dare la possibilità: che in casa ci siano libri. E che siano amici! Libri lì a portata, libri adatti, da aprire, girare, mordere, libri resistenti, libri da usare, perché per leggere davvero ci vuole più tempo.
Anche poi da più grandi sui tipi di letture, insomma, confesso, vedere che la mia settenne ogni tanto riprende i libri che prendeva a 4 anni mi fa rodere un po’. Poi mi mordo la lingua. Io ho notato che vanno a scatti, anche la piccola che è passata in un botto, da mesi e mesi di “il pulcino fa pio pio, il cane fa bau bau, ecc ecc” all’intera storia del fagiolo magico. Perché tutti gli altri in mezzo non li ha voluti lo sa lei, ma va bene così.
Insomma, ho smesso di proporre, suggerire, tanto non aiuta. Sono convinta che circondate da libri leggeranno. Infatti la grande a volte si butta sul letto e si legge da sola un libro intero, e io gongolo. Poi per settimane niente, ma tanto so che passa.
Ah, i maschi… mah, io ne conosco tanti di maschietti che leggono, leggono, leggono, leggono. Quindi non ci credo nemmeno io 🙂
Ciao a tutte. Io da piccola morivo dalla voglia di sapere cosa c’era scritto sui Topolino dei miei fratelli più gradi che circolavano per casa. Mi ricordo che verso i 4 anni chiesi a mio fratello di leggrmene uno e lui rispose: “i fumetti non si possono leggere ad un’altra persona, ognuno li deve leggere da sè”. Risultato: in prima elementare, nonostante in tutte le materie fossi una capra tibetana, ho imparato a leggere in 2 giorni (morivo dalla voglia di leggere Topolino) e, miracolosamente, in terza elementare, quando il gioco si fa duro, sono diventata la prima della classe. Ora la mia Gigetta di 22 mesi ha problemi perchè ancora non parla (sperando che sia solo un ritardo nel linguaggio e non qualcosa di più grave). Su consiglio della NPI le leggiamo delle storie la sera prima di dormire, non è molto interessata a seguire la storia, ma sta lì e ascolta mentre ruzzola nel letto. Gigetto, sempre di 22 mesi, che parlicchia alla sua maniera, se ci sente leggere piange e butta via il libro. Da oggi ho iniziato con loro il metodo Doman per la lettura precoce (piace da morire a entrambi) sperando che Gigetta si sblocchi nel parlare e, di conseguenza, nel resto. Auguratemi buona fortuna, ne ho veramente bisogno!
e’ vero che cominciare presto aiuta, pero’ sinceramente non conosco un bambino cui non piaccia star seduto con la mamma o il papa’ a farsi legger storie, anche complicate, quindi non mi stupisco dei racconti dei commentatori qui su, quello che pero’ non sempre scatta (e capisco che nei commenti si parli ancora di bambini in eta’ prescolare, quindi non si applica la questione) e’ la voglia, una volta imparato a leggere, di farlo da soli, autonomamente, e per decisione propria, lasciando da parte lego, TV, o nintendo. Io trovo che ad esempio, e qui potrei allargare il discorso con Silvietta, la scuola qui in UK faccia tantissimo nel proporre la lettura anche alle prime armi sottoforma di libro, piuttosto che sottoforma di compito di sillabazione. Esiste una serie di libri, di molte case editrici ma fra tutte mi piace quella della Oxord University Press, che partono proprio dalle basi, dei libri per chi sa soltanto leggere “dog” “cat” o “man” per dire, ma che comunque sono libri, delle storie che hanno un inizio e una fine, e sono in forma di libro, copertina e tutto quanto, non pagine di lettura di un sussidiario (si chiamano ancora cosi’?). Questi libri diventano vieppiu’ complessi, fino a quelli a capitoli che ti danno in seconda o terza primaria. E ogni settimana, compiti non ce ne sono, o sono minimi, ma quello che c’e’ e’ un libro da portare a casa per leggerlo e discuterlo con i genitori (a noi vengono dati dei task a fare con loro che sono proprio volti a pensare al narrativo, tipo, secondo te cosa succede dopo, o cosa e’ successo prima, perche’ il bimbo era triste, eccetera). Verso il secondo semestre della prima elementare, ai bimbi viene anche data l’opportunita’ di portare a casa un libro a scelta dalla biblioteca scolastica, uno a settimana. Quindi si viaggia con una media di due libri a settimana da leggere, compatibili con la loro abilita’, in prima e seconda, che diventano di piu’ negli anni seguenti, se il bimbo ha piacere di prendere piu’ libri dalla biblioteca. Boy one (in terza) e’ ora su una media di 4 libri a settimana, quello che gli assegnano da leggere e commentare, e tre che si porta dalla biblioteca, per dire.
Io ho sempre amato i libri fin da piccola, ricordo che a 5 anni prendevo l’atlante dei miei genitori (un libro alto quasi quanto me) e guardavo le mappe del mondo, il sistema solare…non ricordo un libro preferito, forse i romanzi di Salgari e Verne ma ero più grande.
A casa nostra abbiamo tanti libri e ho svuotato 1 scaffale per quelli della piccola, anche lei ne ha tanti.
Lei però va a periodi, adesso non vuole neanche la storia la sera. Ma io non demordo, se mi vede leggere e mi chiede cos’è io le dico che è un libro per grandi senza figure e le propongo di leggerne uno che piaccia a lei, anche perché a me piacciono i gialli e non sono proprio un genere adatto a una quasi quattrenne… 🙂
Io con Serena ho usato quest’approccio: tanti libri sparsi tra pochi giocattoli. E i libri sono infatti diventati i giocattoli preferiti. Ovviamente per ora sono libri cartonati con figure semplici e solo da poco ha iniziato a interessarsi se le si legge qualche pagina, però sfogliare queste pagine, prima con il nostro aiuto, ora completamente sola, sembra essere il suo passatempo più rilassante e in assoluto il suo preferito.
Non avevo mai pensato che ci potesse essere un’influenza di genere sull’amore per la lettura, anche a casa nostra non è successo. Io ho iniziato sfogliando i Topolino che si comprava mio padre 🙂 e non ho mai smesso di leggere, anzi divorare ogni genere di libro. Per mio figlio ancora di più, ha iniziato a leggere precocemente ma la sera gli piace ancora molto ascoltare me che leggo per lui. Abbiamo anche preso il nostro primo ebook, preferisco la carta ma tutto sommato non è male! Certo ci sono quei periodi che anche lui preferisce fare altro, non lo forzo mai ma faccio comparire su qualche ripiano un libro nuovo, senza dire nulla … e lui abbocca sempre!
@aspirante mamma:Grazie!
La mia Gnappetta di 2 anni ha la sua biblioteca personale: in realtà è una sezione della libreria di casa, alla quale può accedere liberamente.
I libri preferiti sono quelli di Pingu; anzi, adesso che ci penso, devo andare su amazon a comprarne di nuovi! 🙂
Il suo primo libro è stato uno di quelli plastificati e resistenti all’acqua, con dentro una pallina che fa “ding!ding!” 😉
Penso che il modo migliore per invogliarli alla lettura sia innanzitutto il buon esempio e poi lasciare in giro per casa dei libri “da grandi”, libri dei quali non ci preoccupiamo se anche venissero un po’ maltrattati, giornali e riviste da sfogliare.
Devo dire, purtroppo e contraddicendo me stesso, che da quando c’è Gnappetta, sto leggendo molto meno, causa mancanza di tempo e, soprattutto, energie. Beh… pazienza!
@Deborah, io ho letto “La magica medicina” e “Il GGG” di Dahl con Anna che ha 4 anni e mezzo…un successo strepitoso…prova!
Ti consiglio anche i libri per ragazzi di Pennac: “Abbaiare stanca” oppure “L’occhio del Lupo” sono bellissimi
Per me è stato “Il Richiamo della Foresta” Letteralmente divorato in una uggiosa giornata invernale. Avevo 8/9 anni e non ho più smesso questo viziaccio. Vorrei invece qualche consiglio per mia figlia, 7 anni appena compiuti. Troppo presto per Dahl?
Io ho un padre insegnante di lettere e lettore accanito.
Ricordo la mia infanzia completamente immersa nei libri, di tutti i generi, dall’Odissea ai fumetti agli Harmony.
Tuttora sono una lettrice appassionata, anche se il tempo scarseggia.
Mia figlia, 4 anni e mezzo, è nata fra i libri, ha la sua personale libreria nello scaffale più basso della nostra e ama follemente i libri.
Da qualche mese leggiamo libri “da grandi”: siamo partite dal Mago di Oz, Pippi Calzelunghe, il GGG di R. Dahl (un genio), Pennac, adesso stiamo affrontando Pinocchio.
Io penso che leggere insieme a loro sia un momento di tale gioia (per loro ma anche per noi…io non vedo l’ora lo ammetto)che non può che avere l’effetto di appassionarli.
Giulio ha 18 mesi e emula la sorella in tutto: per adesso è così iperattivo che non è capace di star seduto tre minuti a guardare un libro ma non dispero!
Io non me lo ricordo, il primo libro che mi ha catturato, dato che per me la lettura è venuta come qualcosa di spontaneo, facile ed entusiasmante da subito. Posso dire però che, oltre ad avere un babbo bibliotecario (quindi le visite in biblioteca erano all’ordine del giorno) e ad avere in regalo molti libri, un fattore determinante per me è stato mio cugino, che aveva due anni più di me e che io adoravo: vederlo leggere ha fatto scattare in me il bisogno di leggere subito anche io, anche prima dell’età “consueta”… ricordo ancora i pomeriggi al mare, insieme sul balcone a leggere. Credo che, oltre all’esempio dei genitori, anche l’esempio e lo stimolo di un amico che amiamo e ammiriamo (e che sentiamo più vicino a noi come gusti e capacità di lettura) sia fondamentale!
Per quanto riguarda mio figlio (21 mesi) a lui proponiamo libri da quando ne aveva 6 (libri in realtà per più grandi, con una storia vera e propria, anche se breve, pagine “vere”, non cartonate, e illustrazioni anche complesse) e lui li adora: adora sfogliarli, guardare le immagini trovando particolari o animali che riconosce, adora recitare le battute (tipo “boooo” dei fantasmini o “mamma, mammina” dell’orco che scappa) e, quando ormai conosce la storia, anticipare il contenuto delle pagine successive. Questa cosa ovviamente mi rende felicissima e orgogliosa, anche se non credo si possa dare per scontato che amerà leggere da grande e soprattutto che i suoi futuri fratellini faranno lo stesso: a parità di stimoli e con lo stesso babbo bibliotecario, mia sorella detestava profondamente leggere… c’è voluto Harry Potter, a undici anni suonati, per farle scattare la molla…
(scusate il commento lunghissimo… è che i libri – e parlare di libri – per me è una specie di droga!) 🙂
A 18 mesi Buh adorava un libro di filastrocche. L’appuntamento era ogni sera sulla poltrona del soggiorno e da allora non abbiamo più smesso. il suo primo libro più impegnativo, a 5anni, è stato streghe di roald dahl. Il nostro ometto adora le storie magiche e misteriose.
Sorellina invece è stata conquistata dalle storie dei barbapapà.
Quanto a me ricordo solo leggevo tantissimo, ma non ricordo il primo libro che mi ha conquistata
Mi permetto di suggerire un altro trucco: scoprire (possibilmente insieme) un argomento che piaccia al bambino. Sembra banale ma non lo è: la lettura deve essere soprattutto un piacere, soprattutto all’inizio. Rassicurate vostro/a figlio/a che qualcosa di bello lo troverà, all’inizio bisogna esplorare.
Io da bambina ero una lettrice estremamente pigra, e ricordo mia madre e la mia maestra elementare che si contorcevano il cervello per propormi qualcosa che potessi accettare. A 8-9 anni scoprii dei racconti su animali vari che mi fecero impazzire. A 12 citavo Konrad Lorenz, a 13 leggevo trattati universitari di etologia (lo ammetto, non capivo granchè, ma mi piaceva). Insomma, a volte le passioni stanno dove meno ce le aspettiamo…