L’insegnante di sostegno

Alla scuola affidiamo il compito di educare i nostri figli; tra gli insegnanti ce ne sono alcuni che hanno il compito delicato e complesso di favorire una didattica inclusiva, sono gli insegnanti di sostegno.

Ma qual è il compito affidato a questa figura? Nell’immaginario comune al docente di sostegno è delegato il compito di predisporre e portare avanti il percorso educativo dell’alunno disabile, ma non è esattamente così. La normativa è molto chiara e l’idea di integrazione scolastica è più profonda e complessa che non una semplice “delega”.

Foto Nic Taylor utilizzata con licenza Flickr Creative Commons
Foto Nic Taylor utilizzata con licenza Flickr Creative Commons

Dall’integrazione all’inclusione

L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità in Italia ha una storia ormai lunga, fin dal 1971 si stabilì che gli alunni disabili, ad eccezione dei più gravi, compissero il loro percorso scolastico nelle scuole comuni anziché in quelle speciali; circolari e decreti hanno continuato su questa strada, fino ad arrivare alla legge 104 del 1992 che negli articoli dal 12 al 16 descrive le modalità secondo cui questa integrazione deve realizzarsi.

Tuttavia, se in passato si parlava di integrazione scolastica riferendosi alle pratiche educative che permettevano agli alunni disabili di partecipare alla vita scolastica, oggi si parla di inclusione scolastica, cioè l’insieme delle pratiche educative che permettono la partecipazione di tutti gli alunni alla vita scolastica e il raggiungimento del più alto livello di apprendimento per ciascuno.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione, il punto di vista è completamente rovesciato: non sono più gli alunni disabili che vengono aiutati ad integrarsi, ma è la scuola che si impegna per accogliere tutti gli alunni, ciascuno con le sue peculiarità.

Il ruolo dell’insegnante di sostegno

Ecco qual è il ruolo dell’insegnante di sostegno descritto dalla normativa:

“L’insegnante per le attività di sostegno è un insegnante specializzato assegnato alla classe dell’alunno con disabilità per favorirne il processo di integrazione. Non è pertanto l’insegnante dell’alunno con disabilità ma una risorsa professionale assegnata alla classe per rispondere alle maggiori necessità educative che la sua presenza comporta.” (sito Miur)

“Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti.” (l.104/92, art.13, comma 6)

I docenti di sostegno sono insegnanti specializzati, hanno competenze pedagogiche e didattiche che permettono loro di facilitare l’inclusione degli alunni disabili ma non sono assegnati ad essi, bensì all’intera classe. L’insegnante di sostegno non è responsabile unicamente dell’alunno con disabilità ma è contitolare della classe e insieme ai colleghi prende parte alle attività di programmazione, didattiche e di verifica.

Gli insegnanti di classe o di sostegno (o meglio: congiuntamente di classe e di sostegno e, per la scuola media, indipendentemente dalla materia che essi professano) [devono essere] capaci di rispondere ai bisogni educativi degli alunni con interventi calibrati sulle condizioni personali di ciascuno.” (c.m. 199/79)

La responsabilità dell’integrazione dell’alunno in situazione di handicap e dell’azione educativa svolta nei suoi confronti è, al medesimo titolo, dell’insegnante di sostegno, dell’insegnante o degli insegnanti di classe o di sezione e della comunità scolastica nel suo insieme.

Ciò significa che non si deve mai delegare al solo insegnante di sostegno l’attuazione del “progetto educativo individualizzato” poiché in tal modo l’alunno verrebbe isolato anziché integrato nel contesto della classe o nella sezione, ma che tutti i docenti devono farsi carico della programmazione e dell’attuazione e verifica degli interventi didattico-educativi previsti dal piano individualizzato.” (c.m. 250/85)

Se da un lato l’insegnante di sostegno non è assegnato solo all’alunno disabile ma all’intera classe, allo stesso tempo il progetto di inclusione dell’alunno disabile non è responsabilità esclusiva del docente di sostegno ma viene condiviso e portato avanti congiuntamente con gli insegnanti di classe che devono essere preparati per far fronte ai bisogni educativi di tutti gli alunni.

Luoghi comuni

Ecco quindi sfatati alcuni luoghi comuni sul ruolo dell’insegnante di sostegno:

  • non c’è una netta separazione tra insegnante di sostegno ed insegnanti di classe, i loro ruoli sono complementari e necessari;
  • all’insegnante di sostegno non viene delegato tutto il lavoro con l’alunno disabile;
  • il lavoro dell’insegnante di sostegno non si traduce sempre e solo con l’attività individuale con l’alunno disabile, né ha carattere “assistenziale”;
  • l’insegnante di sostegno ha ruolo e formazione specifica e non è in nessun modo secondario rispetto ai colleghi di classe.

L’idea che emerge è quella di una scuola aperta ed accogliente, capace di rispondere in modo adeguato ai bisogni di ognuno, una scuola che non separa, non discrimina ma include.

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