Più che una ricetta, un ingrediente, che nei primi tempi con i bimbi piccoli non mancava mai nella mia borsa. E anche ora mi salva parecchie serate di incertezza. Parlo del couscous precotto.
Devo dire che abbiamo fatto tantissime cose con i bambini di pochi mesi, in effetti molte più allora, paradossalmente, di quanto riusciamo a fare ora, che sono grandi e gli impegni della scuola non possono essere disattesi. Siamo stati fortunati ad avere avuto l’opportunità di viaggiare tantissimo, per lavoro essenzialmente, e il nostro mantra allora era: tutto tutti insieme. Abbiamo bellissimi ricordi del mare di Dubai, dei profumi di Bahrein, dei colori di Istanbul, della vita molle del periodo australiano, e tanta tanta Europa, inclusa una visita a Serena in Stoccolma, che ricordiamo con tanto affetto.
Viaggiare con i bimbi piccolini significa ovviamente organizzarsi e avere aspettative realistiche, ma spesso ci vuole davvero poco per risolvere problemi più pratici, uno dei quali è: come risolviamo il pasto? Ed è qui che il magico sacchetto di couscous ci è sempre venuto in aiuto.
Non esiste ristorante o tavola calda al mondo che non riesca a procurarvi un bicchiere o una coppetta pieni di acqua bollente, ed è tutto ciò che vi serve.
Una misura di couscous in una misura e mezza di acqua bollente, in una coppetta coperta da un piattino per non far scappare il vapore, tre minuti netti di attesa, et voilà.
Il couscous re-idratato nell’acqua bollente, sgranellato con una forchetta, diventa la base per qualsiasi pasto, a cui aggiungere un pochettino di condimento preso da uno dei nostri piatti, o un po’ di formaggio grattugiato se c’è, o un po’ di frutta, o magari un cucchiaio di legumi del contorno, o i pezzetti di pollo del curry, e così via. Se non ci sono intolleranze, è una buona occasione per sperimentare aromi e profumi, con la rete di sicurezza che quando tutto manca anche il couscous al naturale serve a spezzare la fame on the road.
E via, verso nuove avventure.