genitorisbroccano

genitorisbroccano è lo spazio da usare quando senti di avere solo voglia di urlare.
Quando non ne puoi più.
Quando senti che le tue qualità di mamma o papà paziente stanno venendo meno.
Quando tutti i tuoi buoni propositi sono miseramente crollati davanti all’incomprensibile ostinazione dei tuoi figli.
Quando hai mandato a farsi benedire tutte le tue più radicate convinzioni circa l’allenamento emotivo e l’empatia.
Quando sei riuscito a mettere tuo figlio in punizione già 3 volte da quando si è svegliato, e sono appena le 8.30 del mattino.
Quando hai ormai raggiunto la definitiva convinzione che sei una pessimamma o un papàpessimo.

Questa è una stanza insonorizzata: fuori da qui non sentono nulla. Ti leggeranno solo altri genitori solidali che sanno benissimo come ti senti.
Qui è vietato dare consigli (soprattutto quelli buoni).
Qui è vietato trovare soluzioni.
Qui è vietato citare “metodi”.
Qui è vietato fare i saputelli!
I commenti autorizzati sono solo le pacche sulle spalle: sarà nostra cura rimuovere ogni altro tipo di commento.

Da questo momento potete urlare! Nulla è inconfessabile per genitorisbroccano!

PS: Se invece hai bisogno di consigli, cerca un articolo nel resto del sito che faccia il caso tuo, e posta un commento lì : genitoricrescono.com

4,482 thoughts on “genitorisbroccano”

  1. Non ce la faccio più: ho 39 anni e una bambina di 4, arrivata dopo ben 6 anni di tentativi. E adesso sono amaramente pentita: da quando è nata tutte le responsabilità ricadono su di me. Non posso più dedicarmi a me stessa, sono perennemente giudicata in negativo se compro un giornale sui vari hobby femminili che sono la mia unica passione, perché (testuali parole) “pensa a tua figlia invece che a fare le scemate”; non posso più fare niente che mi piaccia perché mi sento sempre dire di far giocare mia figlia, di insegnarle qualcosa, di portarla da qualche parte… Già, peccato che da mamma creativa che aveva in mente di far fare tantissime cose alla bambina mi sono ridotta a fare il minimo indispensabile perché lei butta all’aria tutto, non si interessa di niente, vuole solo correre, correre, correre in ogni posto e in ogni situazione. Andare a fare una passeggiata è impossibile perché non vuole stare per mano e rischia sempre di andare in mezzo alla strada, andare a fare la spesa è impensabile perché si mette a correre per tutte le corsie del supermercato. ieri siamo andati a comprare i sandali per l’estate… 5 minuti di tempo, un gran sudare perché non ubbidiva e non stava ferma un secondo. Il padre in tutto questo? Lui lavora e quindi si sente esentato dopo una giornata di lavoro dal guardare sua figlia, e non fa altro che fare i paragoni con le altre che hanno due o più figli e non hanno l’aiuto dei nonni come me. e io mi sento sempre inferiore, perché effettivamente nonostante tutto ho due genitori a cui dovrei fare un monumento per l’aiuto che mi danno con la bambina e oso lamentarmi lo stesso. Io non so come facciano le donne che hanno più figli, io non riesco con una. Quando vedo le altre donne con figli e magari un bel pancione in evidenza, più le guardo e più mi sento un’incapace, io sono stravolta e le altre mamme fresche come delle rose. Dove sbaglio?

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    • Guarda, ci sono bambini e bambini. Secondo me l’educazione che gli dai c’entra fino a un certo punto. Alcune mamme hanno il mega culo di avere figli tranquilli, altri sono degli scalmanati. E una lotteria secondo me, il carattere e innato. Di una cosa però sono certa, cambiano e maturano. Diventano ometti e donnine e di questo il merito è solo tuo. Mio figlio fino a un paio di anni fa era come la tua, andare al supermercato o a comprargli le scarpe era una impresa titanica.. Ora è decisamente più civilizzato ed educato.. Non è stato un miracolo, semplicemente la crescita, e mi permetto di pensare che sono stati gli input che gli davo io anche quando era terribile. Vedrai che tua figlia ti stupirà e non ascoltare i cretini che ti fanno sentire stupida, non sanno niente e non valgono un tuo mignolo

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      • Altra cosa, non so quali attività creative gli altri vorrebbero le facessi fare. Cmq per quello esiste la scuola materna, non sono stati i miei genitori a farmi incollare, disegnare, colorare etc… Io ero come tua figlia, odiavo colorare e fare attività tranquille e volevo solo correre. Beh, I’ve got news for you, sono cresciuta lo stesso, mi sono laureata, mi sono fatta una famiglia e faccio il lavoro che volevo fare.. Quindi di pure ai vari cretini di starsene zitti

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  2. Ma come facevano 40 anni fa… 60 anni fa…
    Sfornavano figli come il pane. Quattro, cinque…
    Come facevano a non esaurirsi quelle donne? Vorrei capire ma allora nella culla resistevano per 10 minuti in tranquillità, per stendere, per esempio, una lavatrice? O facevano scene di panico anche allora, con la differenza che le mamme probabilmente se ne strafottevano delle loro urla??? E se se ne strafottevano, i bambini non si catapultavano a testa in giù dalle sponde del lettino per protesta?
    Per me 2 sono impossibili da gestire…
    Sono esausta.
    Sono imprigionata in una costante stanchezza, in un eterno sonno mancato… morirò stremata. Mi ammalerò, ne sono certa.

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  3. Leggo i vostri post per farmi coraggio. La più grande sofferenza per me è la solitudine, la totale mancanza di sostegno emotivo (non godo di aiuti dei parenti e sono orfana). Certe volte mi sento io una bambina, abbandonata e indifesa. Lavoro, ho un compagno e due figli piccoli ma io non esisto più, anche la musica che tanto amavo mi da fastidio. Mi chiamano “mamma” 2 milioni di volte al giorno, non posso fare niente in casa, nemmeno mangiare un boccone o leggere 1 pagina di un libro. Strapago una baby sitter per consentirmi di lavorare almeno mezza giornata (e non parliamo d’estate poi…) e i fine settimana diventano un’angoscia, dalle 7 del mattino alle 23 di sera strattonata alla gonna. Grazie per le vostre testimonianze mi fanno sentire un po’ meno sola e in difficoltà. La maternità viene troppo enfatizzata nel positivo e la società che ci circonda è assente e insensibile. Se potessi adotterei una nonna o un nonno per avere almeno qualcuno con una memoria, una saggezza per trovare un po’ di sollievo. I miei suoceri, che non lavorano, sono giovani e godono di ottima salute neanche una telefonata….
    Grazie di cuore per avermi ascoltata

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    • Lilla io ti capisco. I nonni però non sempre sono la soluzione purtroppo….ci vorrebbe maggior presenza dei padri e una società diversa in generale. A volte mi fermo a pensare e non credo che, dopo tutta la fatica fatta a crescere MIA figlia senza molti aiuti, sarò io per prima, disponibile ad essere una “nonna baby sitter” per i figli di mia figlia…le soluzioni van cercate altrove

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    • Lilla anke se distanti ti sono vicina è come me tant’è mamme qui…troverai sempre conforto perché qui non si giudica ma si ascolta e si comprende… avoia se si comprende! Un abbraccio

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    • Lilla, quanto ti capisco…
      I fine settimana sono un incubo. La notte ancor di più.
      Mi sento sempre più consumata. Sfibrata…

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  4. Non ce la faccio!
    Sono a 39+1, terza figlia dopo due maschi di 5 e 3 anni. Forse è la condizione, il caldo, lo stress da lavoro che non ho ancora potuto interrompere, ma sono alcuni giorni che mi viene da sbroccare tremendamente con i due bambini. Il primo è sempre distratto e combina solo guai, il secondo e prepotente e lagnoso. Litigano in continuazione ed io sono stanca. Vorrei solo scappare via, non averli mai generati. Avverto un senso di rabbia e violenza impossessarsi di me; limitarlo è così dannatamente complicato. Mi vergogno da morire. Scusate lo sfogo.

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  5. Post lungo e penoso. It’s my life.

    Ero una bambina piccola con dei lunghi capelli rossi carota. Disegnavo 3 bambini e poi davo il disegno a mia madre “da grande voglio due maschi e una femmina”.

    A 21 anni ero pronta. Avevo scopato abbastanza, avevo il mio diploma, avevo preso il mio primo volo extra continentale. Avevo mollato l’idea di vivere all’estero e ho iniziato a lavorare nell’azienda familiare. Ero innamorata del mio ragazzo di 27 anni, con un lavoro precario perché niente azienda come me. Ma siamo andati a vivere insieme in una casa nostra, basta avanti e indietro dal mio monolocale a casa dei suoi.
    Sono rimasta incinta. Io non so dirvi quanto fossi felice. La prima volta che ho visto mio figlio non ci credevo. L’ho fatto io? Davvero? Senza i soldi di mio padre?

    Mi sono annullata per fare bene la mamma. Mi è passata qualunque voglia di fare sesso. Non leggevo più, perché mi veniva la nausea. Non ascoltavo più la mia musica, perché non avevo tempo. Guardavo le serie TV, mentre allattavo.

    Grazie a Dio avevo le mie amiche. Ma spesso, più che dal vivo erano frasi su uno schermo.
    Guardavo mio figlio e mi chiedevo se lo amassi davvero nel modo giusto. Io mi sentivo sopraffatta da lui, dall’amore. Pensare di vivere come una volta mi sembrava di fare un torto. Una parte di me lo voleva, ma io non la ascoltavo. Una vocina mi diceva “hai sbagliato”.
    Poi lui preferiva il papà. Poi torno al lavoro e lui come se non me ne fossi mai andata. Mia suocera veniva a casa mia ogni giorno, finché non l’ho chiusa fuori. Perché se non riuscivo a sentire mio figlio mio, non era di nessun altro. Se non riuscivo ad ascoltare me stessa, figurati mio figlio.
    Poi sono scoppiata. “Io adesso fumo una sigaretta, stai nel box” non me ne fregava un cazzo se piangeva. Però l’ho iscritto al nido migliore della città. “Non ho voglia di giocare con te, guardati i cartoni” pensavo. Però insieme ad altri genitori, volevo che mio figlio spiccasse, lo volevo il migliore, il più sveglio. Perché non sapevo, non so tutt’ora come amarlo. Cercavo di farlo. Ma non riuscivo, come se non fosse in realtà mio.
    Non riuscivo a dirlo a me stessa, non riuscivo a rendermene conto.

    Poi, sono rimasta di nuovo incinta. Poi, ho conosciuto io mio secondo bambino. Feeling immediato. Impreco ogni volta che non riesco ad avere un minuto per me, ma non è niente in confronto a prima.
    Sento di amarlo. E lui ama me. C’è qualcosa tra di noi che mi emoziona, mi commuove. Mi fa capire le parole poetiche che si dedicano ai figli e alla quale metto un mi piace. Cazzo si, adesso capisco cosa vuoi dire. Non me ne frega un cazzo se non è il migliore. Lo mando al punto giochi che costa meno, perché tanto non è a delle estranee che devo affidare le mie speranze.

    Lui è il mio figlio preferito, e me ne vergogno.

    Stasera ho deciso di cambiar qualcosa: ho giocato tutta sera col mio primo figlio, senza dirgli un attimo devo lavare i piatti, stendere, cambiare il pannolino a tuo fratello. È stato bellissimo, finché non mi ha raccontato che all’asilo nessuno vuole giocare con lui. E io mi sento una merda, mi sono sentita come se qualcuno mi spaccasse di pugni po’ stomaco.

    Tu sei così, a volte problematico al punto che non sei un compagno di giochi semplice, per colpa soprattutto mia.
    La nostra esistenza è superflua e inutile.
    Però, queste due ore passate a giocare insieme, le ho amate davvero.

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    • Scusami Nadia, ma perché pensi che sia colpa tua se all’asilo nessuno voglia giocare con lui? Magari è un suo vissuto e non è la verità. ..

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    • Nadia è veramente commuovente ciò che scrivi, e di una sincerità assoluta, ma non darti colpe tante di noi pensano come te, compresa io che a volte ho dubbi sull amore che provo per mio figlio che mi porta allo stremo e mi viene da odiarlo e quando succede mi sento una merda… siamo esseri umani non macchine.

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  6. C’è solo da impazzire. Solo da impazzire!
    Divieto di dormire, divieto di nutrirsi, divieto di lavarsi, divieto di usare due braccia insieme, divieto di ammalarsi, di parlare a telefono, di fare la spesa, di fare la tosse, di avere un attacco allergico o una diarrea.
    Da 3 giorni mal di testa perché non posso riposare decentemente più di 3 ore di fila per notte… da mesi. E se contiamo pure la prima figlia, da anni…
    Si, si… poi passa. Ma quando è passata, è passata pure la vita! Ti ritrovi con una brutta malattia e passi a miglior vita.
    Che poi chi l’ha definita “miglior vita” ci ha visto lungo… almeno ci si riposa…
    Ma bastaaaa
    È inaccettabile che crescere un figlio debba significare questo!

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  7. Tesoro non puoi permettere che tua figlia tenga in ostaggio te e la tua famiglia.

    Fa gioco forza facendo leva sul tuo amore e sensi di colpa.
    Tu devi rispondere riappropriandoti del tuo ruolo e spazio, anche con durezza.

    Smettila di trattarla da disabile quando a scuola fa tutto. Devi imporre la tua autorevolezza con polso fermo.

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    • Non riesco più a scrivere un commento.
      Posso solo cliccare su “rispondi” ai vostri commenti… percheeeeeeè??

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  8. Non sapete quanto vi adoro in questo momento! Non sapete come tornerei indietro!nonostante tutti i miei buoni propositi con mio figlio riesco sempre a sbroccare, sono sempre li che lo rincorro, che faccio figure di merda, che mi domando “ma come diavolo mi trovo in questa situazione”, mi sento inadeguata da quando è nato….

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    • Al primo figlio mi sentivo come te, inadeguata. Pensavo che tutto fosse colpa mia. Col secondo, facendo fue conti, mi sono convinta che partorisco solo Baby Taz! Al terzo, temprata da due uragani, non mi stupisco più di nulla.
      Ogni bambino ha il suo carattere. È dura da mandare giù che non facciano tutto quello che vogliamo e come lo vogliamo! Non sentirti inadueguata: respira e fattene una ragione. E poi…. pensa alle cose belle. Sbrocca e poi rialzati più forte di prima. Quello che seminiamo lo raccoglieremo, a tempo debito. Nel frattempo NON MOLLIAMOOOOO!!

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  9. E niente, io di figli che dormono non ne faccio. Sono 7 anni che non si dorme la notte. Sono stremata. Più che una trentenne, sembro una sessantenne! Tre su tre. A volte ci scherzo, ma il più delle volte temo di andare a letto. Fossero tranquilli almeno di giorno….macché!!!
    Ho paura della notte perché è una fonte di stress inesauribile. Il brutto sogno di uno, il ciuccio dell’altro e i denti dell’altro ancora. E la pipì a letto, il mal di orecchie e il “mamma dove sei?”. A raccoltarlo non mi si crede. Gli voglio un bene dell’anima, a tutti e tre, ma se avessero un pulsante per spegnerli almeno la notte, non ci penserei due volte ad usarlo! Il mio fisico sta cedendo, la mia schiena è a pezzi. Il mio cervello è fuso. Ho perso così tanto che mi sento preoccupata (e un po’ mi vergogno) di non avere la lucidità, la prontezza, la memoria che mi contraddistinguevano. Sbaglio spesso a parlare, mi dimentico le cose. Sembro una pazza! Forse non sarò pazza, ma esaurita sì!

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    • Emme, ti capisco eccome.
      Qui sono 9 anni quasi che non si dorme.
      Ho perso ogni diritto civile.
      Il mio cervello ormai è consumato…

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    • Ma quanto ti capisco! Quando il mio primo si è messo a dormire tutta la notte è nata la seconda… In tutto sono 7 anni che non dormo una notte filata. Il mio cervello è andato in pappa, ho la capacità di concentrazione di un pesce rosso e sono sempre distrutta. Ormai sono rassegnata, non mi lamento neanche più con le persone vicine perché faccio la figura della pazza lamentosa… Boh, sono convinta che prima o poi dormiranno tutti e due, ma non so quanti anni ancora dovrò andare avanti così e la cosa mi avvilisce tremendamente…

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      • Purtroppo sei in buona compagnia… Se poi come nel mio caso ci mettiamo anche un marito che si diverte ad dire che hai la memoria di un pesce, che si scoccia perche’ se non lo ascolti mentre parla pensa che non gli dai importanza, che si lamenta perche’ ti addormenti (non volendo) nel letto dei bambini e deve passare le serate da solo….. che io potrei anche capirlo, ma: a me chi mi capisce??
        forse mia madre, che mi dice che sono esaurita nel senso letterale della parola, come una batteria scarica.

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  10. Potrei averlo scritto io questo post, anche qua 5 anni e sono davvero avvilita, con la differenza che tra poco nasce il fratello e sento che andrà tutto a rotoli.
    Ti sono vicina.

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      • Grazie del pensiero Primearmi, sono agli sgoccioli della gravidanza ma più si avvicina la scadenza e più sale l’ansia, e con essa la sensazione di aver sbagliato a voler bissare. Il grande ultimamente è sempre oppositivo, arrabbiato senza reali motivi e mi sfida, io stanca e con poca pazienza sclero facilmente. Vi aggiornerò, spero non annunciando un esaurimento nervoso.

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  11. Vedrai mano mano che cresce che diventa sempre più bello stare insieme. Mio figlio ha 7 anni e spesso ha reazioni da mini adolescente ma la fatica dei primi anni è un’ altra cosa. So che poi ci attenderà la vera adolescenza con le sue problematiche, ma intanto mi godo questi anni di relativa calma. In bocca al lupo a tutte

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  12. Ti sono molto vicina. Per molti versi la mia esperienza e’ molto simile alla tua (per quasi tutta la mia vita non riuscivo proprio a vedermi come mamma ed ero sicura che non avrei mai avuto figli, vivo all’estero, conosco mio marito da piu’ di vent’anni e non ho piu’ i genitori). Quasi tre anni fa e’ nata mia figlia. Il primo anno e mezzo e’ stato devastante. Non solo per la fatica fisica, ma per la difficolta’ di adattarmi al ruolo di mamma: ero sotto shock (non esagero nemmeno un po’), non sapevo piu’ chi ero, ero divisa tra l’amore per mia figlia e il pentimento per averla messa al mondo. Sono passata attraverso una bruttissima depressione post-parto e ora io e il mio compagno ci stiamo separando. Sono riuscita a mantenere la lucidita’ grazie ai medici e all’aiuto e alla comprensione dei miei colleghi (tornare al lavoro mi ha anche aiutato a riappropriarmi della mia identita’ e di una parte della mia vita che mi fa stare bene).
    Non sto suggerendo che anche tu sia depressa, ma voglio solo farti capire quanto ti capisco. E’ difficilissimo conciliare la nostra vita di prima, l’immagine che avevamo di noi stesse prima di diventare mamme e la nostra vita di adesso. Adesso posso dirti che sono felice di avere mia figlia accanto. E’ sempre una faticaccia terribile e certi giorni mi sento giu’, ma il pensiero di essere mamma non mi terrorizza piu’. Per il momento mi sento di dire che anche per me le cose stanno migliorando: mi sto adattando al ruolo, trovo piu’ facile e meno spaventoso gestire mia figlia ora che ha quasi tre anni rispetto a quando era piu’ piccola, perche’ ora lei comunica meglio e anche perche’ io mi diverto di piu’ (a mio parere, gestire un bambino piccolissimo e’ tremendo anche perche’ mentalmente noiosissimo). Coraggio, ci vuole tempo per adattarsi al ruolo di genitore, il processo e’ traumatico, soprattutto se non si hanno aiuti, ma le cose miglioreranno anche per te, almeno per un po’. In piu’, mi sembra di capire che tu e il tuo compagno siate uniti. Non dare questo fatto per scontato, il vostro rapporto e’ qualcosa di preziosissimo. Poi e’ vero che piu’ i figli crescono, piu’ sono i modi in cui possono farti uscire fuori di senno, ma almeno al ruolo di genitore ci saremo adattati. Quello in certi casi e’ lo scoglio piu’ grande da superare.

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  13. Io è tanto che non scrivo ma non perché nn ho più problemi anzi..vero che un figlio ti fa crescere ti da amore ecc ma almeno per me ora i momenti no sono più dei si. Mio figlio ha 5 anni ed è più le volte che non lo sopporto non sono una mamma permissiva su tutto cerco di dare regole ma mi sono rotta le p.. è tutto ciò che faccio sembra non avere ritorno probabile che non dovevo essere madre e che ho solo un figlio e L aiuto di mia madre perché lavoro tutto il giorno e nonostante ciò ho delle grosse difficoltà! A volte non vedo l’ora di vederlo ma poi mi pento… lo so è brutto dirlo ma è la verità . Tanta stima per le mamme che sono sole e che non hanno aiuti non so come fate siete veramente eroine io ne ho solo uno ho l’aiuto e nonostante ciò sto in difficoltà e mi sono rotta continue lamentele Sun dal nido delle maestre ora pure materna e avoia a fargli capire che uno c’è la mette tutta con le buone e cattive con tutte proprio! Ma veramente mi sembra di scalare una montagna infinita. Io non so se le cose miglioreranno so solo che ci sono brevissimi periodi tranquilli ma poi si ritorna indietro su tutto… sono veramente stanca

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    • Potrei averlo scritto io questo post, anche qua 5 anni e sono davvero avvilita, con la differenza che tra poco nasce il fratello e sento che andrà tutto a rotoli.
      Ti sono vicina.

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  14. Buonasera a tutti. Ho 37 anni, un figlio di 18 mesi, un bravo marito, un buon lavoro, eppure la vita che ho scelto di vivere non mi rende felice. Ci siamo trasferiti per lavoro lontani dalla ns città natale e nonostante gli sforzi di questi anni e qualche conoscenza, siamo letteralmente soli io e mio marito. Conosco mio marito da quasi 20 anni, tra fidanzamento, convivenza e matrimonio con una costante: la convinzione di non volere figli, non perchè non amassi i bimbi, ma perchè non desideravo tanta responsabilità, volevo viaggiare e sentirmi libera di pensare solo alle mie esigenze e in ultimo per il terrore di mettere un piccolo in un mondo così crudele e pericoloso. Per anni mio marito ha capito e non ha mai imposto il suo desiderio di famiglia, dicendomi che io ero cmq la sua famiglia, ma come bene sapete la goccia silenziosamente consuma la pietra e il suo silenzioso desiderio di volere figli ha corroso le mie convinzioni e fatto crescere in me il senso di colpa. I nostri genitori intanto si chiedevano se avrebbero mai abbracciato un nipotino, ma il tempo e il nostro diniego li ha fatti demordere e accettare. Poi un giorno ho saputo della malattia di mio padre, cancro al colon che ha combattuto quasi tre anni, poi è stato sconfitto e io ho perso l’essere umano più prezioso, buono e generoso che mai più incontrerò nella vita. Da quel momento tutto è cambiato e ho iniziato ad abbracciare l’idea di un figlio. Così un giorno di circa due anni fà ho scoperto di essere incinta, dopo un anno di tentativi, ma quella notizia mi ha devastata, perchè tutti i castelli che avevo creato sono crollati: ero terrorizzata, pentita, folle di tristezza, ho trascorso una settimana orribile e ho desiderato più volte di abortire, ma come potevo uccidere una vita? I mesi sono trascorsi tra alti e bassi, ma sapevo già la verità e cioè che dovevo ascoltare quella voce che mi diceva di non avere figli, perchè era quello che desideravo davvero. Invece, mi sono convinta di volerne per accontentare mio marito, per riempire il vuoto lasciato da mio padre, per non ascoltare la società che ripete :. Non ho ascoltato la mia voce interiore, quella che vuole davvero il mio bene e sa cosa è meglio per me. Ora ho questo figlio adorabile per certi versi, ma tanto insopportabile per altri, che ha mostrato il suo caratterino da quasi subito, che ci mette a dura prova ogni giorno. Sembra che solo mio figlio sia un incubo, e mi sento sola, anzi ci sentiamo soli, perchè anche mio marito è stanco, provato, amareggiato. Tante cose non vengono dette, la genitorialità viene quasi idealizzata, e invece andrebbe raccontata la verità. E cioè che avere figli non vale tanta fatica, certo danno tanto amore, i loro abbracci sono impagabili, ma in una settimana, per noi, si possono centellinare i momenti di serenità. Inoltre, avere figli senza nonni intorno è pura follia. Amo mio figlio? Si, più di ogni altra cosa. Tornerei indietro? Credo di sì, perchè è davvero dura e mi sembra di non avere più il controllo della mia vita e la libertà di vivere.

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    • Non sai quanto ti capisco, ho sempre desiderato figli, ma essere lontani dalla propria famiglia e crescere un bambino è un’esperienza difficilissima. Poi alla nostra età ancor di più. Ma posso assicurati che crescendo tutto diventerà più facile, anche se sempre un faticoso incastro, ma molto più gestibile. Tenete duro

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      • Questi sono i veri commenti sinceri che andrebbero detti e ridetti tante tante volte.
        Mi dispiace tanto per la perdita di tuo padre, e posso solo immaginare il dolore. Anzi, non posso immaginarlo.
        Crescere i figli senza nonni intorno e’ veramente da folli.
        Ti abbraccio virtualmente e non credo che le cose migliorino quando i bambini crescono. diventano piu’ difficili in quanto le esigenze di questi aumentano, certo sono piu’ indipendenti, ma proprio questo non aiuta perche’ possono mandare fuori di testa in tanti altri modi.
        Qualsiasi scelta si prenda, bisogna sempre e comunque ascoltare la propria voce interiore quella tanto tanto profonda, e mai cedere a compromessi.
        Si puo’ vivere e maturare molto bene anche senza figli e con.

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  15. Non passa giorno che non mi pento di avere messo al mondo i miei figli. Rispettivamente 3 e 2 anni. Mi hanno rovinato la vita, a 30 anni non riesco più a trovare uno straccio di lavoro per colpa della loro esistenza! O malati o asili pieni, o nonni che non hanno voglia di tenerli! Il marito che lavora 14 ore al giorno. Ormai campo solo per vedere il giorno in cui se ne andranno di casa, per non sentirli più. Odio le loro urla, i loro capricci, la loro routine di mmmmerda. Inutile dire che i figli fanno sorridere e bla bla. Col cazzo! Io dalla mattina alle 7 fino alle 21é un continuo basta basta bastaaaaaaaa!! Facessero I corsi post parto anziché pre. Dove dicono esattamente cosa cazzo accadrà. Vi prego ditemi che passerà, che é solo l’età, datemi un obiettivo, perché la mattina appena mi alzo ho i conati di vomito a sapere di affrontare di nuovo la giornata con loro.

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    • Posso assicurarti che passa questo periodo, crescendo migliorano tante cose. Ma intanto tu cerca un aiuto per te stessa. Anche i bambini saranno più sereni se tu sei meno esausta.

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    • Non sai quanto ti capisco…la notte mi vengono pensieri identici ai tuoi, se non peggio. Mi metto a piangere per la stanchezza, per la rabbia, per la frustrazione. In piu’ mio figlio ha occhi solo per suo padre, io e’ come se non valessi niente. E questo mi fa soffrire e arrabbiare a dei livelli assurdi. Il mio e’ un bambino insopportabile, prepotente, vuole tutto a modo suo e piange, urla, ci picchia costantemente. Io ho il terrore ad andare ovunque, perche’ ogni volta son scenate fino quasi a vomitare, non dorme per niente e io sono stanchissima. Non vedo tv, non vado da nessuna parte quasi mai….e’ dura. E mi pare che ci sia solo il mio in giro conciato cosi’. Ci saranno bambini terribili, ma a questo livello io non ne ho mai visti. Mi chiedo se cambiera’ mai e mi pervade il terrore cieco che forse peggiorera’ pure….io so come ci si sente. E so che ci sfoghiamo prr rabbia, perche’ in realta’ li amiamo, altrimenti saremmo gia’ fuggite. Siamo qui e andiamo avanti. Ed e’ importante sapere che, seppur incredibilmente, esiste qualcuna che vive il nostro stesso problema, che non siamo pazze o inadeguate…

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