E’ arrivata l’estate e a casa mia significa insalata di riso, pasta fredda e pomodori col riso. In quantità industriali, in modo che durino almeno 3 giorni. Sì, i miei sopportano per tre giorni lo stesso piatto, almeno una volta al giorno: si consolano con il fatto che è qualcosa di buono!
E poi serve anche un piatto da cucinare in fretta per le emergenze, pronto in freezer per ogni evenienza: la solita cotoletta? Si, ma non quella comprata confezionata al super.
POMODORI COL RISO
I pomodori col riso sono un tipico piatto che a Roma si trova in tutte le rosticcerie e tavole calde quando arriva l’estate, perché sono un comodo piatto da asporto: si mangiano freddi e sono un primo gustoso. Purtroppo quelli delle rosticcerie sono spesso “bisunti” e il guaio peggiore è se il riso si “ammalloppa” troppo. Fatti in casa risolvono: un pranzo con molti ospiti, un buffet, il normale pasto quotidiano, come dicevo su, per più giorni bello che pronto.
Quindi se vi mettete all’opera, abbondate sulla quantità di pomodori!
Sono un piatto conosciuto e sicuramente poco originale, ma ho notato che lontano dal centro Italia sono meno frequentati e poi molti pensano siano difficili da fare in casa, così finiscono per mangiarli solo fuori.
Nei supermercati troverete i pomodori da riso: perfettamente tondi, sodi e di un sinistro color rosso rosato. Ecco. Lasciateli lì. Quei pomodori sono spesso provenienti dalle serre del Belgio e sono completamente insapori.
Se trovate dei pomodori rossi tondi di quelli da sugo (il tipico pomodoro a grappolo), anche non tutti identici tra loro come dimensione e un po’ più piccoli, preferiteli in assoluto.
Ingredienti
– pomodori rossi tondi in quantità desiderata
– riso parboiled (due cucchiai ogni pomodoro per pomodori di media grandezza, più qualche cucchiaiata)
– erbe aromatiche in abbondanza e a piacere
– aglio
– olio
– sale
– patate
Procedimento
Con un buon coltello si toglie il “cappello” ai pomodori, dopo averli ovviamente lavati. Si taglia cioè una fetta nella parte in cui si attacca il picciolo, alta circa un centimetro. Lo scopo è fare in modo che il resto del pomodoro si svuoti con un cucchiaio, quindi regolatevi con le dimensioni del cappello.
Svuotate così i pomodori di tutta la polpa con un cucchiaio, tenendo tutto l’interno in una insalatiera. Non è difficile lasciarli sani, ve lo assicuro: se sono maturi l’interno si toglie in un attimo.
I pomodori svuotati metteteli a sgocciolare a testa in giù su un tagliere o sullo sgocciolatoio del lavandino, abbinandoli al loro cappello (se volete fare i precisini).
Nell’insalatiera con tutta la polpa ci sarà liquido in abbondanza (i pomodori devono essere perciò maturi e rossi) e la parte “torsoluta” dei pomodori: ecco, questa strizzatela con le mani (pulite!!) e fate cacciare più liquido possibile. Poi buttate il torsolo strizzato. Ora avete una bella quantità di liquido di pomodoro.
Metteteci dentro il riso, crudo, ovviamente: due cucchiai a pomodoro medio (altrimenti un po’ di più o di meno se sono piccoli) più qualche cucchiaiata. Condite con le erbe aromatiche che più vi piacciono in grande abbondanza e sminuzzate: il basilico è d’obbligo, ma si può aggiungere l’origano, la menta o altre erbe fresche a piacimento, oltre all’aglio a fettine o intero se poi volete toglierlo.
Condite con un pochino d’olio (rigorosamente evo) e sale e lasciate lì il riso ad assorbire il liquido.
Nel frattempo sbucciate le patate (scegliete una qualità da forno), fatele a tocchetti e conditele con un po’ d’olio sale e rosmarino, se gradito.
L’attesa del riso nel liquido dipende dal tempo che avete: una mezz’ora sarebbe meglio, di più ancora meglio, ma confesso che io spesso mi faccio bastare 10 minuti!!
A questo punto mettete i pomodori nella teglia, belli fitti, in modo che si sostengano a vicenda, salateli un po’ all’interno, riempiteli poco sotto l’orlo con il riso, rimettete il cappello e infilate i tocchetti di patate in tutti gli interstizi tra un pomodoro e l’altro. “Inzeppateli” di patate, perché raccoglieranno il succo di pomodoro in eccesso e diventeranno buonissime!
Via in forno a 180°, non di più, perché il riso deve cuocere lentamente per assorbire bene il succo e non rimanere troppo duro. Sono pronti quando il cappello ha il giusto colore marroncino che lo renderà poi croccante.
Vanno mangiati rigorosamente a temperatura ambiente e si conservano benissimo in frigo per giorni.
Vi do una dritta: se per una volta volete impazzire, ma preparare una teglia per un buffet in piedi che susciterà clamore, procedete nello stesso modo utilizzando dei pomodori ciliegino (ovviamente da svuotare con il cucchiaino). Serve pazienza, ve lo assicuro, ma verranno dei mini pomodori col riso da mangiare in un sol boccone che faranno furore.
“FINTA” COTOLETTA PRECOTTA
Avete presente la cotoletta di pollo confezionata? Quella che volevamo scongiurare con questa rubrica? Ecco, si tratta proprio di quella, ma nella sua versione casalinga. Se precotta deve essere, che sia almeno precotta da me!!
Non trovate frustrante che i bambini, sicuramente drogati dagli alieni produttori di cibo industriale (subdola mossa per conquistare la Terra dopo aver assoggettato tutta la popolazione ai nuggets), preferiscano sempre i panati comprati a quelli fatti in casa? La panatura industriale, spessa un millimetro abbondante, quella che ricopre cotolette, bastoncini e affini, contiene probabilmente sostanze stupefacenti, che, al primo contatto con la papilla gustativa infantile, creano una dipendenza immediata e durevole.
Ecco, proviamo a spezzare il bieco disegno alieno e riappropriamoci della cotoletta.
Tutto quello che so sulle panature alternative l’ho imparato da lei: Natalia Cattelani. Su Tempo di cottura, infatti, troverete tante idee per panare pesce e carne in modi sfiziosi. Io oggi vi propongo questo che è quello più “zozzo”, ma capirete che bisogna dare il contentino ai bambini privati della loro cotoletta industriale. Cedete su un punto e mangeranno il pollo biologico senza fiatare!
Ingredienti
– fettine di petto di pollo (buono, sano, magari bio)
– pangrattato
– patatine fritte classiche nel sacchetto
– farina due cucchiai
– sale
– prezzemolo se gradito
Procedimento
Prepariamo la panatura mescolando pangrattato e UNA manciata di patatine fritte sbriciolate con la mano per ogni fettina di pollo e se gradite un po’ di prezzemolo sminuzzato. Certo, l’idea che ci sono le patatine fritte contrasta col presunto intento casalingo e sano del piatto, ma se riflettete sulla quantità minima di patatine che finiranno in ogni fetta di pollo capirete che sono un ottimo modo per conquistare la papilla gustativa più incline al fast food! Si possono sostituire validamente anche con corn flakes, sempre sbriciolati a mano, ma ovviamente l’effetto conquista è minore.
Prepariamo una pastella molto liquida con una tazza d’acqua, due cucchiai di farina e sale, il tutto sbattuto e amalgamato per benino a forchetta.
Passiamo le fettine di pollo nella pastellina e poi subito nella panatura, in modo che aderisca per bene e fuori resti asciutta.
Ora abbiamo delle belle cotolette del nostro pollo preferito.
Possiamo semplicemente cuocerle in padella in un po’ d’olio evo e mangiarle. OPPURE, possiamo cuocerle nello stesso modo, ma lasciandole a mezza cottura: il necessario per dorare la panatura da entrambi i lati, toglierle, farle asciugare e, dopo averle separate una dall’altra con della carta forno, surgelarle.
In questo modo la cotoletta sarà precotta proprio come quella comprata e potremo cucinarla in 5 minuti anche da surgelata. Rimettendola in padella con un filo d’olio, oppure in una buona antiaderente senza neanche l’olio, oppure in forno.
Due foglie di insalata e il secondo è fatto! Per tutte le stagioni.
@Silvia: Grazie, è che stasera esco a cena e ho appena il tempo per i preparativi. Mo’ vedo!
Deborah, non saprei… tutta la notte mi pare tanto, ma forse non cambia nulla. Solo che per portarli in spiaggia ti conviene cuocerli la sera prima e portarli freddi, anche perché almeno accendi il forno di sera
Mitica la cotoletta precotta! Grazie per la dritta so cosa fare questo fine settimana! 🙂
E’ vero, qui al nord i pomodori ripieni di riso non s’usano tanto. Però oggi provvedo e domani porto in spiaggia. Thank’s
p.s. A proposito, tutta la notte il riso ammollato nel sugo è troppo tempo?
Favoloso, mi metto di corsa a fare i pomodori con le patate, geniale, chellodicoaffà? Geniale.
Per la panatura io ho un paio di altri trucchi: usare la polenta al posto del pangrattato, conto sempre sull’ effetto pop-corn, ma non so se me l’ immagino io, comunque quella macinata meno fine. E per chi ha negozi asiatici in giro, esistono i chips di cassava o simili (i pappadums pure, per esempio) da friggersi da se. Sono delle lastrine translucide che quando le friggi o le metti al microonde si gonfiano e diventano quei crackers tipo ai gamberetti. Ecco, se prima di friggerle da sole le passate al macinino e le usate per impanare, avremmo l’ impanatura a nuvola.