Cosa mangiare (e non mangiare) in gravidanza

Photo: Creative Commons by Consorzio Prosciutto di Modena
Voi non ci crederete mai, ma la lista di cosa mangiare o meno in gravidanza dipende in modo impressionante dalla latitudine e anche un po’ dalla longitudine. Io ho vissuto la prima gravidanza in Francia, la secondo in Svezia, ho letto libri destinati al mercato americano, e mi sono confrontata con le raccomandazioni tipiche italiane, e vi assicuro che è da diventare pazzi.
Mi ricordo ancora benissimo la lista dei formaggi proibiti che mi è stata consegnata dalla mia ginecologa parigina, e il confronto con la lista delle aringhe proibite dalla ginecologa svedese, e ricordo la faccia confusa di entrambe di fronte alla domanda: e il prosciutto crudo posso mangiarlo?
Inoltre in Svezia è sconsigliato mangiare paté di fegato per via del contenuto di vitamina A che se assunto in eccesso può danneggiare il bambino e mi ricordo ancora la faccia sconvolta di una ragazza incontrata ad un capodanno in Italia, mentre cercavo di dissuaderla dall’addentare la tartina al paté di fegato perché secondo la mia ginecologa svedese era “veleno”. Sono crollata quando l’ho vista sorseggiare lo spumante.
L’alcol in gravidanza è un’altra di quelle cose che “dipende” da dove vivi. In Italia, un mezzo bicchiere al pasto non si nega a nessuno, tantomeno alla donna che si trascina con un cocomero al posto della pancia. In Svezia è V I E T A T I S S I M O, e ti riempiono la testa sui possibili danni causati dall’alcol sul feto.
E gli affettati? Io pensavo di poter stare tranquilla perché le analisi avevano mostrato che ero immune alla toxoplasmosi (anni a che fare con i gatti probabilmente hanno portato i loro frutti), e invece leggendo i libri americani mi sono dovuta ricredere. Infatti per loro tutti gli affettati, insieme anche agli hot dogs sono vietatissimi per il rischio di listeriosi. La listeria, che non viene nemmeno nominata alle donne incinta in Italia e in Svezia, e viene appena accennata in Francia, è un batterio che vive e si riproduce anche a temperature da frigorifero. E’ normalmente innocuo per una persona adulta e sana, e i sintomi sono molto simili ad un semplice raffreddamento, ma per la sua proprietà di passare attraverso la placenta può essere fatale per il feto. Quindi l’unico modo per sconfiggerlo è di cuocere i cibi. Al pari del toxoplasma, responsabile della toxoplasmosi, vive tipicamente in carni crude, quindi niente bistecche al sangue e passa la paura. In realtà c’è di più, il toxoplasma muore anche a temperature molto basse, quindi in linea di principio basterebbe congelare la carne (o il pesce, o il prosciutto crudo) prima di mangiarlo per non rischiare di ammalarsi con la toxo.
Infatti per questa ragione in Svezia alle donne incinta dicono che possono mangiare il sushi, a patto di verificare che il pesce sia stato congelato prima (l’abbattimento del pesce a -20 gradi per 24 ore per ogni preparazione a crudo, dal sushi ai carpacci, è obbligatoria in Italia, per il rischio di anisakis, un batterio pericolosissimo non solo in gravidanza).

Si lo so, ve l’ho detto che è da diventare pazzi. E io lo stavo quasi facendo a forza di confrontare tutte queste raccomandazioni, finché ho capito il senso di tutto.

Bisogna sapere che i formaggi francesi sono spesso tradizionalmente fatti di latte non pastorizzato, come del resto il gorgonzola da noi, e quindi rientrano nella categoria cibi animali crudi. Quindi tutto ciò che è crudo e di origine animale: latte, formaggi, carne, pesce e sardine svedesi, sono a rischio per via della toxoplasmosi e della listeriosi. Ecco quindi che il tutto inizia ad avere un senso.
Processi di preparazione alimentare quali l’affumicatura non sono sufficienti ad uccidere toxo e listeria (quindi niente salmone affumicato in Svezia!), la stagionatura sotto sale, come il caso del prosciutto crudo italiano è efficace solo se superiore ad un certo numero di mesi, certo che poi se quel prosciutto crudo viene affettato nella stessa affettatrice con cui è stato tagliato altro, allora nessuna stagionatura vi salverà.
Attenzione infatti alle contaminazioni incrociate: l’insalata che entra in contatto con un coltello o con il ripiano su cui tagliate la carne cruda può essere contaminata.
In Italia so che c’è una gran diffusione di liquidi disinfettanti per alimenti, cosa ovviamente sconosciuta all’estero dove si dice semplicemente di lavare bene con l’acqua.

E il discorso alcol? Da quello che ho capito io (ma correggetemi se siete più informati di me), il problema in Svezia è che sanno che la gente ha poco autocontrollo con l’alcol, quindi usato la regola ZERO ALCOL per evitare problemi. In Italia si beve in modo diverso, normalmente poco e ai pasti, e quindi non si sente il bisogno di aggiungere questa regola alle tante regole già esistenti, ma certamente non è il caso di esagerare con l’alcol in gravidanza.

Mi resta irrisolto il mistero del patè di fegato, anche se sospetto potrebbe essere dovuto all’assunzione media per abitante di questo alimento (in Italia piuttosto bassina) e al fatto che la vitamina A è presente anche in molti cibi di uso alimentare comune in Svezia, quali cereali, latte o yogurt, e quindi il divieto è per evitare il problema dell’eccesso di assunzione.

Ci sono poi alcune specie di pesci pescati in mari molto inquinati (tipo il mare del Nord) che vengono sconsigliati in Svezia e di cui in Italia non si parla molto. Ma forse, visto lo stato dei nostri mari, bisognerebbe farlo. Sicuramente il pesce azzurro è preferibile a un filetto di pangasio.

Resta però ovviamente un grande dubbio. Ossia che a forza di raccomandazioni sui cibi da evitare si inducano le donne a mangiare poco sano. Mi è capitato in viaggio a Londra ad esempio di non osare mangiare panini o insalate, e di fatto preferire fish and chips e simili, insomma cibi tutt’altro che sani per una donna incinta. Viste le statistiche, e le probabilità di infettarsi con la toxoplasmosi e la listeriosi, ha veramente senso continuare con queste raccomandazioni? L’insalata coltivata in serra, che riguarda la maggior parte del consumo, quante probabilità ha di essere infetta da feci di gatto? Non sarebbe meglio concentrarsi su ciò che è veramente importante, ossia seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, mangiare molte verdure, fare esercizio fisico anche in gravidanza, e provare a vivere tutto in modo più rilassato?
Voi che ne pensate? avete esperienze da condividere in merito?

Prova a leggere anche:

Previous

L’ estate dell’expat, fare i pomodori e riti tribali

Come far addormentare i bambini quando non vogliono

Next

33 thoughts on “Cosa mangiare (e non mangiare) in gravidanza”

  1. Io sono alla seconda gravidanza, che però in realtà è la quarta perché le prime due purtroppo si sono concluse male.
    Proprio per questi precedenti, durante la prima gravidanza andata bene sono stata attentissima a rispettare tutte le classiche regole all’italiana: zero alcool, poco caffè, nulla di crudo per evitare la toxoplasmosi. Ci mancava solo che, oltre ai problemi genetici che mi porto dietro e che mi rendono la gravidanza difficile, ci si mettesse pure un qualche batterio a complicarmi ulteriormente la strada per la maternità.
    Ovviamente anche io ho chiesto un cesto di affettati e salumi subito dopo il parto… quanta gioia nel riassaporare lo speck, la cosa che più era mancata!
    Ora, come dicevo, sono alla seconda/quarta gravidanza e sto utilizzando un po’ più di buon senso. Mangio più verdure crude rispetto all’altra volta perché ritengo che siano i più i benefici che si possono trarre rispetto al rischio di prendere la toxo se la verdura è lavata accuratamente.
    Per esperienze vicine, invece, ho molta più paura del citomegalovirus perché si prende molto più facilmente e spesso questo accade a chi ha già un bimbo che, frequentando altri bimbi, lo prende e lo trasmette ai genitori.
    Comunque il fatto che le regole alimentari in gravidanza siano diverse da luogo a luogo, così come le regole (o non-regole) per lo svezzamento dei bambini sono diverse da pediatra a pediatra, la dice lunga sulla effettiva necessità di seguire queste indicazioni troppo alla lettera!

    Reply
  2. Io mi sono così scrupolosamente attenuta alle regole della mia ginecologa che vi racconto un unico aneddoto. Uno solo, ma significativo. Superboy è nato alle 6:39 di Domenica mattina. Alle 7:00 telefono a mia madre per dirle che era fatta. E’ arrivata dopo un’ora e mezza, e l’ospedale era dietro casa sua. Perché?
    E’ impazzita per scovare un alimentari aperto di Domenica, 8 anni fa non erano così frequenti (perlomeno in Italia).
    Al posto del classico mazzo di fiori, si è presentata con un vassoio di affettati vari, in primis il prosciutto crudo che durante quei nove mesi mi è mancato così come a Jennifer Aniston manca ancora Brad Pitt.

    Reply
  3. @supermambanana (scusa il ritardo) lo so che il parmigiano è fatto con latte non pastorizzato, ma che io sappia la listeria non sopravvive alla stagionatura. Credo che i medici (in qualunque Paese) cerchino di dare delle regole generali perché non possono mettersi lì a scandagliare tutta la lista degli alimenti del mundo mundial… Io personalmente preferirei che spiegassero il principio, e poi eventualmente su alimenti particolari ci si informa (sia come medico che come paziente).

    In tutto ciò stiamo tralasciando il fatto che quello che mangiamo in gravidanza non è che sia al 100% frutto di considerazione logiche, eh… Io i primi tre mesi non riuscivo a mangiare niente di vagamente grasso e l’UNICO alimento a contenuto vagamente proteico che riuscivo a buttar giù era proprio il parmigiano. Il gorgonzola idem, a partire dal quarto mese ne avevo proprio voglia, quindi ne facevo una salsina per la pasta (lo facevo fondere fino a bollire) e lo mangiavo così.

    Sull’alcool invece non sono tanto flessibile 🙂 se so che l’alcool che ho nel sangue passa pari pari al bambino, per me già una birra o un bicchiere di vino ai pasti è troppo.

    Reply
  4. Nonostante io sia una gattara attivissima dall’età di 6 anni, niente toxo. Quindi sono stata attenta alle carni crude eccetera. Le verdure e la frutta le ho lavate col bicarbonato per i primi mesi, poi mi sono stufata e le lavavo bene con l’acqua e cercavo di evitarle fuori casa se crude. L’ipervitaminosi non mi ha preoccupata molto perchè non ho avuto bisogno di integratori, quindi continuavo a mangiare tranquillamente i miei cereali addizionati di vitamine A e B come ho sempre fatto. Ho ridotto di molto il caffè e quasi azzerato l’alcol, che comunque già consumo pochissimo. Ecco, non sapevo del parmigiano e fino al commento di Sdebs mi avete spaventata 🙂
    Mi sono mancati il prosciutto crudo (che anche se lo prendi stagionato c’è il problema dell’affettatrice), il gorgonzola e le uova col rosso crudo, questi si. Appena partorito anch’io ho fatto una scorpacciata…

    Reply
  5. Fermi tutti: grana e parmigiano non si toccano!!! La stagionatura minima di 9 mesi infatti annulla qualsiasi rischio!!! Sulla toxo se ne dicono di tutti i colori, e la disinformazione purtroppo è imperante! Si prende mangiando carne cruda o poco cotta, salumi (tranne la mortadella che è cotta e il prosciutto di Parma stagionato 24 mesi, oltre naturalmente al prosciutto cotto), frutta e verdura poco lavate, se contaminate da feci di gatto (e non urina!!!). Il nostro gatto di casa che vive solo in appartamento e non esce  mai è altamente improbabile possa avere la toxo e quindi trasmettercela, se siamo risultate negative. In ogni caso l’unico modo per prenderla da lui (e non dal cane, impossibile!!! Se non mangiandolo crudo nella ipotesi molto improbabile che possa essere infetto in quanto ospite non abituale del parassita!) dovremmo metterci le mani in bocca dopo aver toccato le sue feci, o sempre metterci le mani in bocca dopo averlo accarezzato dopo che lui si è leccato il pelo DOPO essersi leccato il sederino sporco di cacca… Ragazze sono veterinaria, non ho avuto sempre i guanti addosso per ogni visita di gatti che ho fatto, ho un gatto in casa, mangio la verdura dell’orto lavata bene solo con acqua, ho sempre mangiato quintali di carne al sangue e salumi… Ero toxo negativa alla prima gravidanza!!! Ho lavorato fino al giorno prima di partorire semplicemente lavandomi le mani un po’ piu spesso (nonostante qualche medico poco preparato mi abbia persino consigliato di lasciare il lavoro!!!) oltre naturalmente a seguire gli accorgimenti alimentari che vi sto raccontando. Quando è nato il primo figlio ho cercato in tutti i modi di mangiare carne cruda sperando di prenderla e diventare immune… Niente!!! Sono alla seconda gravidanza e sono ancora toxo negativa!!!! Grrrr!!!! I salumi quando ho voglia di mangiarli li metto in microonde alla massima potenza e poi me li gusto allegramente (una volta cotti il problema è risolto!). Per quanto riguarda i formaggi freschi vanno evitati quelli venduti sfusi al banco, quindi anche mozzarelle, ricotte varie… se sono confezionate non ci sono problemi. I formaggi con le muffe vanno evitati, quindi gorgonzola, brie, camembert, camoscio d’oro, tome varie… Ma sulla pizza quando fuoriescono dal forno che ancora fanno le bolle per la cottura ad altissima temperatura io me li mangio. Uova cruda da evitare per rischio salmonella… Ma facendo i conti anche mangiare un gelato artigianale con gusti preparati con uova contaminate è rischioso… Perciò meglio il gelato al cioccolato ;-)) Il tonno è vero, contiene mercurio, ma la raccomandazione è di non mangiarne un kilo a settimana! Come tutti i pesci grossi in cima alla catena alimentare. Poi una scatoletta o un trancio di tonno o pesce spada alla settimana non danno problemi!!! Meglio invece evitare tutti i frutti di mare. Queste sono raccomandazioni che coinvolgono la salute diretta nostra e del nascituro per la possibilità di trasmissione di malattie  ed intossicazioni alimentari, che non cozza di certo col mangiar sano! Queste sono malattie che potremmo prendere anche senza essere incinta, ma durante la gravidanza sono più pericolose per noi e soprattutto per il bambino. Mangiar sano è altrettanto importante, sempre, non ha senso dire “piuttosto che ingozzarmi di nutella mi mangio un pezzettino di gorgonzola che è più sano” ;-)) Il buon senso come sempre ci farà da guida in questi bellissimi 9 mesi!!!

    Reply
  6. … Aspettate,ci siamo dimenticate di nominare alloro,prezzemolo,zafferano,rosmarino, e chi piu ne ha piu ne metta!!! Che poi quanti chili una dovrebbe mangiare per avere effetti abortivi? Ah ah,si salvi chi puo’!!

    Reply
  7. Casco dalle nuvole sui formaggi, il brie credo sia una delle cose che ho mangiato con più soddisfazione in gravidanza 😮

    Reply
  8. Sono alla seconda gravidanza e come per la prima sono immune a toxo e anche a citom. Quindi mangio un pò di tutto. Le verdure provengono dal nostro orto e quindi le piglio dalla pianta e le mangio perchè non hanno proprio niente, non uso veleni ne concimi. Non bevo alcolici, solo acqua di rubinetto, anche se la birretta con la pizza un pò mi manca, ma prendo 1-2 caffè al giorno. Cerco di passeggiare tutti i giorni almeno un pò ma non sempre ci riesco. Dolci ne consumiamo pochi in famiglia. Sinceramente non ho ricevuto praticamente nessun consiglio alimentare dai medici, pensa un pò… Anzi il mio medico di famiglia (quindi non il gine) mi ha detto “Vai e, se stai bene, continua la tua vita normale, sei incinta, non malata!”

    Reply
  9. Scusare, deformazione professionale, ma la cosa che più mi colpisce di questo post è che l’alimentazione è un aspetto essenzialmente sociale e culturale. E siamo rimaste entro i confini europei, sarebbe interessante trovare testimonianze di altri paesi.

    A me nessuno ha mai detto di evitare latte e uova non pastorizzate, non ne abuso ma non le ho eliminate. Sono toxo-immune quindi me ne sto tranquilla anche su carne e verdure crude, comunque è vero che medico che vai consigli che trovi. Ognuno ha le sue fissazioni (non in senso negativo) e le sue preoccupazioni, sia sulla toxo che sul citomegalovirus . Su tutto vince il buon senso, come sempre.

    Reply
  10. Alla seconda gravidanza la mia ginecologa (che alla prima mi aveva terrorizzato con la toxo), mi disse che la toxo non era poi così facile da prendere e che avrei dovuto invece preoccuparmi tantissimo del CITOMEGALOVIRUS che avrebbe potuto attaccarmi la primogenita…..quindi secondo lei avrei dovuto cambiarla con i guanti!!!

    Reply
  11. Sai la cosa assurda? Appena scoperto di essere incinta ho chiamato il consultorio per fissare la prima visita, poi sono passata dal medico di base per farmi prescrivere l’acido folico… E nessuno mi ha detto di evitare cibi crudi.

    Ho iniziato a lavare le verdure con l’amuchina dopo la seconda visita, in cui la ginecologa ha letto i risultati delle analisi: mai avuta la Toxo. In quell’occasione mi ha anche consigliato di toccare il cane di casa con i guanti (!!) sempre per la Toxo.

    Io penso che se il rischio fosse davvero così alto sarebbe un’indicazione da dare subito, no?
    Per il cane invece mi hanno detto che è rischioso solo se lo mangio. Crudo, oltretutto. Cosa che evito perché vegetariana 🙂

    Reply
  12. Ho dovuto confessare di essere incinta a una collega che mi offriva una bella bruschetta con pomodori e tante erbe del suo cortile/giardino… dove bivacca il suo gatto e altri gatti di passaggio… non esagero con i divieti ma in quel caso mi sembrava un po’ troppo.

    Per il parmigiano, in realta’ mi accorgo che lo mangio soprattutto dopo averlo congelato (non e’ il massimo ma altrimenti ammufisce) e il dilemma dell’insalata nei panini mi ha toccato.. anche perche’ qui (repubblica ceca) l’insalata mica la lavano troppo, quante volte ho trovato sabbia! Qui vendono soprattutto ‘lollo’ strapiena di sabbia negli anfratti delle foglie ricce, tanto che anch’io mi stufo di lavarla e finisce che mangio piuttosto pomodori o spinaci congelati.

    Comunque ha ragione Serena, la cosa importante e’a vere una dieta equilibrata… e non so se la mia si puo’ definire tale, visto che mangiare sembra essere non esattamente una priorita’, tra il pupo duenne, il lavoro e le mille cose da fare… ma dovrebbe proprio esserlo visto che, oltretutto, allatto ancora… vedremo!

    BTW: per gorgonzola etc, mi hanno detto di evitarli non per via del fatto che siano crude ma per le muffe, un altro no-no (come ovviamente i funghi, secondo molti)

    Reply
  13. Io mi sono attenuta alle regole del mio gine: niente affettati e carne cruda (infatti la prima cosa che mangiai dopo il parto fu un panino col crudo, buonissimo!), la verdura lavata bene, “ma basta l’acqua, signora, per prendere la toxo dall’insalata bisogna che un gatto malato ci abbia pisciato sopra!”… Ho evitato il brie, ma il grana no, e il vino (tranne un prosecco a ogni ecografia, per festeggiare).

    Reply
  14. A un certo punto, no so dove, qualcuno mi ha detto che il rischio toxoplasmosi vale solo per alimenti nuovi, ma la roba che hai sempre mangiato sei immune a tutto e vai tranquilla. Cos`^ricordo il formaggiaio che al mio ingrosso rpeferito, quello con un settore formaggi con gli assaggini di tutto, mi inseguiva facendo: signora, lei questi crudi non li può mangiare, ma io mi ero già ingozzata e li avevo sempre mangiati, quindi chissene.

    L’ amuchina è anche una cosa molto italiana, ma azzardo l’ ipotesi che a nord provenga soprattutto da colutre idroponiche e quindi più sicure, e in Italia ancora da quelle all’ aria aperta.

    Poi buon senso e la massima: quello che non strozza ingrassa, e vai. Infatti sono ingrassata.

    Reply

Leave a Comment