La casalinga pigra e gli ospiti easy-way

antipastiLa casalinga pigra è una personcina socievole e le fa un sacco piacere  avere gente in giro per casa. Il che non è neanche strano, visto che chi invece alla casa perfetta ci tiene e e si impegna veramente a lustrare, strofinare, spolverare e riordinare, poi magari arrivano ospiti e le mettono tutto sottosopra, e per scoraggiarli fin dall’ inizio ha un’ arma letale fantastica, le pattine. Apri agli ospiti con una mazzetta di pattine, fresche fresche di ammorbidente e stirammira in mano, e loro capiranno che è meglio che non si trattengano troppo.

Alla casalinga pigra invece gli ospiti sono indispensabili come l’ aria che respira, o il caos in casa rischierebbe di raggiungere limiti inenarrabili. Quando ci si avvicina all’ orlo del baratro, parte un bell’invito. E la casalinga pigra organizza una cena, così ha la scusa per tentare ricette nuove e (poco) complesse che le appagano la creatività, cucinarsi quello che piace a lei e non ai coinquilini, e che chissà perchè sono sempre quei piatti che non vale la pena di cucinare in porzioni inferiori a 10, lavare i piatti, rimettere a posto le zone di soggiorno, far sparire la rumenta, se riciclabile o incasellabile mettendola nella comode scatole di cui vi parlavo qui. Con un po’ di buona volontà si potrebbe persino decidere di ritirare il copriletto sul letto per appoggiarci i cappotti, toh.

Il massimo lo raggiunge nelle feste comandate, Natale, Pasqua, Ferragosto. Invita gli amici con l’ accordo che ognuno porta qualcosa, e lei si limita a tirar fuori l’ argenteria e i cristalli, apparecchiare splendidamente e stappare del vino buono. Il resto lo portano gli altri e siamo tutti felici.

Perché ricordiamoci anche questo fatto: se le posate d’ argento le usi solo alle feste comandate, quelle due-tre volte l’ anno ti tocca lucidarle, non si scappa. Se invece le usi una volta alla settimana per il piacere di usarle e avendo cura di usarle a rotazione, il semplice lavarle, asciugarle e riporle le tiene in splendida forma e vai.

Per i bicchieri di cristallo vale lo stesso trucco. Basta lavarli con tanto sapone, sciacquarli con acqua caldissima e metterli a scolare su uno strofinaccio pulito, prima sottosopra e poi rivoltandoli. Si asciugano da soli col calore dell’ acqua e via. Il miglior schema per le pulizie di casa col massimo piacere e il minimo sforzo sono ospiti graditi e frequenti, inutile inventarsi altro.

Però la fatica e il risultato vanno amplificati al massimo, che troppa fatica per impressionare una o due persone, ma chi ce lo fa fare, allora ce ne andiamo in pizzeria come fanno gli olandesi, che si vedono ogni tre mesi con gli amici cari per aggiornarsi, ed è per questo che quassù il servizio nei locali è lentissimo tra una portata e l’ altra, o come farebbero gli amici ad aggiornarsi?

Invece la casalinga pigra invita almeno 30 persone, tanto si sa che almeno 10 non ce la faranno per le normali cause della vita, il traffico, il lavoro, i figli. Una percentuale stagionale, visto che in inverno ci sono i mali di stagione tuoi o dei pargoli per impedirti le uscite, mentre d’ estate il problema non si pone, se arrivano proprio tutti ci si allarga in giardino, in balcone, si portano le coperte da pic nic e le provviste nel parco più vicino e chi è sprovvisto di tutto ciò, si porta le sue belle cadreghette in strada e si festeggia sul marciapiede. Così nessuno ti mette la casa sottosopra.

E il vantaggio degli amici è che non hanno cuore di andarsene lasciandosi alle spalle una pila di piatti sporchi, quindi ci sono sempre quel paio di anime pietose che o si mettono boni boni in cucina in due o tre a raccontarsi in pace i fatti loro e intanto lavano e asciugano, o gli affezionatissimi che restano più a lungo così dopo ci si possono anche scolare le ultime bottiglie insieme e se del caso, gli tiri fuori un paio di lenzuola e apri il divano letto, così gli aggiornamenti proseguono la mattina a colazione.

No, guardate, avere gli ospiti è una figata. Per questo noi siamo larghi di inviti e non ce ne siamo quasi mai pentiti. Con maschio alfa, che ormai lo sappiamo che o sta al lavoro o quando torna è sfinito, abbiamo fatto il patto che lui partecipa quando può, senza impegno, e se proprio deve finire di farsi le sue cose, mangia con noi e dopo cena saluta, ringrazia, si scusa e sparisce. Il che torna comodissimo se nel resto della casa i minorenni sono a piede libero, così ci butta un occhio lui. In genere riemerge al momento buono per lavare i piatti, o accompagnare ospiti più goderecci e non in grado di guidare a casa o alla stazione più vicina, e come fai a non amarlo solo per questo? Poi uno si chiede come mai ho sposato un astemio.

Lo stesso lo facciamo con gli ospiti che restano a dormire, gli mettiamo in mano una chiave di casa, gli mostriamo letto, dispensa e asciugamani, li informiamo di quando siamo in casa e se mangiano con noi, o di farsi quello che vogliono senza formalizzarsi, e al primo momento libero ce li carichiamo in macchina per fargli vedere quelle cose che il turista non vede mai. Ce li godiamo per quello che possiamo e piangiamo disperati sventolando fazzoletti quando partono. Qualcuno prima di partire va a buttarci via la carta o il vetro negli appositi container. Allora dopo piangiamo ancora più forte.

Ora, ultimamente, essendo stata io stessa ospite in tanti posti e presso tante persone, quasi tutte amiche di blog  (e ricordo con affetto chi senza avermi mai vista prima mi ha offerto tetti, letti, cene e passaggi, come solo le conoscenze tra blog possono affratellare) posso solo dire di aver imparato un paio di trucchi ancora più geniali quando hai gli ospiti che vanno e vengono e poi magari tornano. E adesso li condivido.

Il vassoio sempre pronto

Da noi in provincia di Teramo i complimenti sono i rinfreschi che ti offrono, in genere quando porti i regali alla sposa o sei in visita cerimoniale. Quindi i complimenti non si fanno, ma si prendono. Io arrivata all’ aeroporto alle 15.30 e direttamente trasportata a Brescia in libreria per la presentazione, mi sono volentierissimo fatta rapire da una coppia di amici dell’ università che non vedevo da una quindicina buona di anni. Che fa sempre bene scorpire come mette su casa gente di cui conoscevi la casa da studente. Invidiabili, ve lo dico subito. Mi hanno rimpinzata di complimenti e scrippelle ‘mbusse fatte dalla mamma di lui, il vino dello zio e svariate altre cose buone. Il tutto in tempi brevissimi.

Il trucco di Silvia è che si tiene pronto un vassoio con le tazzine da caffè capovolte sui piattini e i cucchiaini accanto, accompagnate da bicchierini da liquore sottosopra e zuccheriera, che conserva pronto all’ uso su uno scafale apposito. Quando arriva l’ ospite, basta mettere il vassoio a tavola mentre esce il caffè e tirar fuori la crema di limoncello dal frigo. Quando alla fine della visita lava il tutto, lo rimette esattamente com’ era sul vassoio senza stare a fare la manfrina: metti tutto nel mobile, arriva l’ ospite, prendi il vassoio, mettici una tovaglietta sopra, prendi le tazzine, prendi i cucchiaini, prendi i bicchierini e metti il tutto sul vassoio che poi metterai a tavola. No. Si saltano i passaggi inutile, sparagni tempo e fatica e cumparisci. Adesso mi devo procurare uno scaffale a dimensione vassoio, o un vassoio più stretto.

Il letto arrotolato

La mia ultima notte di sonno da ospite è stata da gente con la seguente tabella di marcia prima di vederci: la sera prima lui torna da viaggio di lavoro in Turchia e lascia la valigia in corridoio, il giorno dopo la figlia che si prepara per una settimana di convitto, il figlio ad allenamento fino alle 13, cucina il pranzo, metti a posto la cucina, pulisci il bagno (marò che bagni puliti da invidia ho visto in questo giro, mi vergogno del mio), scarica il figlio altrove, carica tutti gli altri in macchina per venire alla rpesentazione a Trento senza ancora avere la certezza che sarei tornata a dormire da loro, come poi è avvenuto, siamo rientrati a mezzanotte passata e il letto in 30 secondi era pronto con il metodo del rotolone. Ha tolto gli angoli del lenzuolo della figlia assente dal materasso e arrotolato il tutto con piumino, cuscino ed eventuale pigiama dentro, e messo via. Ha tirato fuori un rotolo analogo già preparato in precedenza, quando c’ era ancora tempo, e lo ha srotolato in un gesto. Quando mi sono tolta di torno io ed è tornata la figlia, le ha riarrotolato il suo dopo aver tolto il mio. Lo devo adottare quando anche da noi ci sono ospiti che in un paio di giorni vanno, vengono, si danno il cambio e ritornano.

Geniale. Eh, ma i camperisti ne sanno una più del diavolo.

Trucchi da dispensa per pasti inaspettati

Insomma, sono stata via una settimana e al ritorno ho trovato la vita che mi aspettava al varco, i soci che mi venivano a scaricare in casa il vino per la fiera della settimana prossima e poi dovevano rifarsi tre ore in furgone per rientrare, i figli che dovevano cenare, neanche un secondo nel mezzo per fare la spesa, un minimo di complimenti io che faccio, non li offro, che in provincia di Teramo ci sono cresciuta pure io?

Intanto che ci siamo fatti fuori una bottiglia di vino come aperitivo ho messo in pentola un sacchetto di lenticchie che stanno sempre in dispensa per momenti come questo, con uno spicchio d’ aglio e una foglia di lauro. Dopo 20 minuti ci ho aggiunto un barattolo di pomodori, quelli che mi faccio d’ estate. Dopo 10 minuti buttarci dentro degli spaghettini spezzati o pastina qualsiasi, i fondi delle scatole vanno sempre bene, e male che va, anche della pasta all’ uovo sbriciolata. Condire con un filo di olio buono e servire. Caldo, nutriente, corroborante, un piatto completo, praticamente, e che sta sempre pronto in dispensa.

Lo stesso lo potete ottenere con un risotto ai funghi porcini secchi che avrete anche quello di scorta, non vanno a male né il riso né i porcini. E male, ma proprio male che vada, in casa le cipolle le ho sempre. Faccio una zuppa di cipolle, tiro qualche fetta di pane surgelato (o secco) e le metto nel tostapane, e anche così la convivialità è salva e la prossima volta che faccio la spesa ci si pensa a rifornire le scorte.

Io so che la mia gemella cattiva Scialba della Zozza avrebbe molto da ridire su certi trattamenti agli ospiti, lei i pomodori in estate li fa apposta puri e senza condimenti, perché oltre al sugo e alle lenticchie ci puoi sempre fare un Bloody Mary, in fondo anche la wodka si mantiene a lungo in bottiglia (lei in casa ha sempre le scorte di wodka come io ho quelle di cipolle) se non te la scoli prima e per gli ospiti inaspettati il sacrificio di non bersela prima si può sempre fare.

Se scopro però chi in mia assenza ha fatto fuori i taralli per gli aperitivi al volo, giuro che lo avvolgo nel rotolone degli ospiti.

E voi, che trucchi avete per accogliere gli ospiti senza sbattervi troppo?

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7 thoughts on “La casalinga pigra e gli ospiti easy-way”

  1. Ma come hai fatto a dimenticare il cellophane sul divano? Anche se il migliore era quello con su il centrìno!

    Per aperitivi al volo: pasta sfoglia congelata e crescenza e vai di caramelline!
    Invece x dolce bicchierino carino un po’ largo, tocco di cioccolato, un cucchiaino d’acqua e una trentina di secondi al microonde… Sarebbe x pucciarci la frutta, ma ogni tanto anche con il pane!! Un dolce che ha più successo di torte ben più lunghe da prepare! E volendo fai due o tre ciotoline, una con fondente una con cioccolato al latte e in una fondente più frutta secca sminuzzata al gusto (e all’avanzo)

    Non vedo l’ora che il sonno della piccola si stabilizzi un po’ per ritornare ad avere un po’ più di cene!

    Bellissima l’idea della pasta nella lenticchia. Dalle mie parti le facciamo solo col cotechino, invece mi sa che sia much better così!

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  2. Ah,ah! 🙂
    Noi abbiamo le pattine!! Volute dal tenero consorte (ordinatissimo e pulitissimo)…
    Sarà per questo che ospitiamo poco?
    Non c’è verso, siamo di una pigrizia micidiale. Per vedere gli amici preferiamo cinema+pizza e con figli vuol dire una volta ogni tot anni…
    Lavare più di 6 piatti ci mette angoscia e sgomento!

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  3. il cellophan su sedie e divani, come ho fatto a dimennticarlo? Devo aver rimosso.
    Luana, ma all’ astemio glielo posso dire che mi ami ricambiata, o dici che si ingelosisce e si dà all’ alcol?

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  4. Varrebbe la pena di leggere questo post solo per il back stage di “Poi uno si chiede come mai ho sposato un astemio.” 🙂
    E’ assolutamente vero: invitare spesso gli amici è la miglior arma per mantenere un ordine semidecente in casa. Ti adoro Ba’. Ma tanto lo sai ,che te lo dico a fare?

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  5. No, ma nella Roma degli anni ’70 in cui sono nata e cresciuta erano un avera e propria istituzione! Avevamo una vicina di casa che nel “salotto buono” non faceva entrare nessuno e aveva i divani rivestiti di una specie di cellophane trasparente che se per sbaglio ti ci sedevi d’estate le chiappette ci restavano incollate a mo’ di ventosa …. ah che ricordi!

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  6. Ah ah ah , sto ancora ridendo per la mazzetta di pattine in mano con cui scoraggiare gli ospiti! Un saluto da una casalinga pigra del Lussemburgo!

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