Mai dire “Scusa il disordine”

Oggi vorrei dedicarmi a una questione più filosofica che pratica, che ambascia sempre la casalinga pigra quando si confronta con casalinghe più convinte e accurate di lei. Ovvero lo stereotipato commento di accoglienza ospiti espresso dalla frase: “Scusa il disordine”.

Foto James Vaughan utilizzata con licenza Flickr Creative Commons
Foto James Vaughan utilizzata con licenza Flickr Creative Commons

Ricordo che quando Genitoricrescono lo propose come gioco fotografico invitando a mandare una foto della propria casa che illustrasse tale frase, si aprirono le cateratte. Cioè, voi proprio non lo potete sapere la gente come è in grado di ridursi casa, specialmente quando ha bambini piccoli, animali domestici e vite impegnate.

Io invece vorrei analizzarlo da due punti di vista, quello di chi fa la domanda e quello di chi la ascolta. Vediamoli.

Dirlo? Non dirlo?

Mai e poi mai. Siamo casalinghe pigre, vivaddio, e se non portiamo avanti noi l’orgoglio della categoria, chi lo dovrebbe fare?
Quei tipi maniaco-compulsivi che non riescono a rilassarsi sul divano perché sanno che in cima alla libreria c’è un granello di polvere sopravvissuto alla quotidiana spolverata CHE LI FISSA CON ODIO? Nonnò, anche se decenni di condizionamento ci porterebbero a proferire spontaneamente la frase quando il visitatore ancora non mette piede in casa e sta ancora al citofono, noi ci guarderemo bene dal farlo.

La maggior parte della gente è distratta e se non siamo proprio noi a fargli notare le cose, di solito non ci fa caso.
Tutti gli infiniti consigli dati in questa rubrica dovrebbero avervi insegnato a raddrizzare l’aspetto generale di un soggiorno sptimacciando due cuscini, sparecchiando il tavolino e scalciando giocattoli e riviste sotto al divano, in quei tre minuti che l’ascensore arriva al piano. Fate quello, spalancate la finestra o spruzzate un profumatore d’ambienti e pace. Non rovinate l’effetto con frasi inopportune.

Le attenuanti

Ci sono delle circostanze attenuanti che giustificano quasi tutto in una casa, le principali essendo bambini, cani e gatti.
I cani e gatti a pelo lungo nascondono il fatto che non passate l’aspirapolvere da tre settimane e che la fodera del divano sembra una di quelle costosissime robe artistico-grunge in feltro fatto a mano. Spargendo quotidianamente dei glitter random sulla schiena del cane, la cosa sembrerà ancora più intenzionale. Vi si potrà attribuire al massimo un certo gusto nel kitsch, ma de gustibus.

Se proprio dovete dire qualcosa di giustificatorio in questi casi basta un nonchalante: “Sai, i bambini”, oppure “Oddio questi gatti”.

I trucchi alla base

Una buona abitudine, che immediatamente diminuisce di 10 punti la fatica di fingere un minimo di decoro, è il non fumare. Ma se i fumatori prendono la buona abitudine di farlo solo in balcone o di svuotare immediatamente i posacenere, la causa numero uno di sporco apparente, ovvero il posacenere anche vuoto, ma col fondino di cenere (Uurrgghl! Bleaaah!), si elimina ed è una fatica di meno.

Un altro elemento di aiuto che va deciso alla base è di non avere mai e poi mai pavimenti bianchi o chiari, a meno che non siano del look naturale un po’ sfumato e macchiettato, così eventuali macchie random si confondono con il decoro. Certo che se vi fate le piastrelle bianche siete pure voi che ve la cercate. Spargete almeno tappeti dappertutto, lo dico per voi, e vi basterà passare quotidianamente l’aspirapolvere senza spazzola, solo col tubo, intorno ai battiscopa e negli angoli.

A questo scopo un’altra mano santa consiste nell’evitare grovigli di fili elettrici negli angoli che raccolgono solo polvere. Se avete una lampada a stelo, per esempio, con un filo più lungo del necessario, avvolgete l’eccesso di filo in un grazioso rocchetti sollevato da terra, fissatelo con una molletta per i panni, magari colorata, con un fiocchetto, con quello che vi pare, ma evitate il gomitolo impolverato a terra.

Un altro trucco per reggere i cavi sottili sono i pupazzetti del lego: nella tenaglia che hanno al posto delle mani ci entra in genere un cavo dell’i-phone e simili. Altre cose bellissime che ho visto ma non riesco a trovare sono fili lunghissimi fissati al muro con le vitine passafilo apposite in forma di skyline di grattacieli o casette. Oppure coprire i fili a vista con del filo colorato intorno intorno per renderlo almeno allegro e decorativo. Provateci.

Le piante, santocielo, le piante. Abbiamo capito che per avere una casa pulita, ordinata e sterilizzata sarebbe meglio evitare di farci entrare esseri viventi di qualsiasi tipo. Le piante perdono le foglie, a volte il terriccio, spesso l’acqua quando le annaffiamo. Se vi fate invece delle belle decorazioni di cactus e piante grasse in genere, avrete l’elemento verde minimizzando gli sforzi. Se poi li piantate direttamente nei granelli di argilla espansa e acqua o nei sassolini per creargli l’ambiente desertico in salotto o in bagno, vedete che sopravvivono bene anche così.

E se proprio vi fa allegria l’animaletto domestico, andate di acquari e terrari. Il pesce rosso decora molto, fa compagnia e con le piantine nell’acquario di piccole dimensioni potete anche ridurre le tempistiche di cambio acqua (se vi parte bene l’ecosistema basta cambiarla ogni qualche mese, da noi i plati hanno retto 9 mesi con i pesci felici e che si riproducevano, e non serviva quasi più neanche dargli da mangiare). Anche l’iguana o la tartaruga sono animaletti graziosi e simpatici che sporcano poco e si sentono anche meno. Non perdono pelo, questa è la cosa fondamentale.

Chi lo dice?

Se poi guardiamo meglio le categorie di persone che davvero non riescono a fare a meno di dirlo mentre l’ospite ancora non stacca il dito dal campanello, ci accorgeremo che mai e poi mai vorremmo essere nei loro panni. Vediamo un po’ di che tipi si tratta.

La mia esperienza è che chi si sente obbligato a dire: “Scusa il disordine” in genere è la persona ordinata. Quando va bene. Cioè la persona cresciuta secondo le sacre regole dell’un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto. Piani sgombri, tavoli nudi, tappeti no che vanno sbattuti, i vasi allineati nella vetrina. Hanno case che sembrano vuote, hai paura a sederti sulla poltrona immacolata per paura di lasciarci l’alone, ti tolgono la tazzina di mano per metterla in lavastoviglie, magari quando entri ti offrono le pattine.

È gente che ha ben capito il valore di vedersi affettuosamente con gli amici fuori casa. Un caffè al bar, una pizzetta, passeggiata nel parco, cinema e chiacchierata. Tutto, pur di non andare a turbare l’equilibrio faticosamente raggiunto in casa, che è il loro castello, da difendere con ponti levatoi. Ciò non esclude che siano persone carine, simpatiche, affettuose, affidabili, ma è meglio capirsi subito, per evitare delusioni.

Quindi?

Boh. Ditelo, non ditelo, godetevi una casa piena di amici o piena di ordine e pace, spolverate il gatto o evitare di prenderlo, fate figli o non fateli. La vita viene come viene, l’importante è capire cosa ci rende felici o almeno sereni, smussare gli angoli se ci troviamo a convivere con persone che hanno una visione del mondo diversa dalla nostra e applicare i consigli della casalinga pigra se proprio vi manca la vocazione.

Loveandpeace a tutti.

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6 thoughts on “Mai dire “Scusa il disordine””

  1. Casalinga pigrissima, due gatti ed una figlia gattonante, la mia vita non è facile. Alla tua lista eccellente aggiungerei il nostro ultimo arrivo: l’aspirapolvere robot che si pappa i cespugli rotolanti di pelo felino e capelli miei! Mi sono imposta anche io di non dire più lo scusa il disordine che mi veniva tanto, tanto spontaneo, automatico direi (anche quando avevo pulito!!). Ho capito che ero una deficiente quando mi sono trovata invitata a cena da gente molto felice e molto serena, che quella frase manco la conosce, col cesto dei panni sul tavolo del salotto, tre bambini sotto i 5 anni di cui uno al seno e la cena ancora da mettere al fuoco. Peaceandlove!

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  2. A me basta non lasciare i letti sfatti quando esco di casa, ne’ cose da lavare nel lavello.
    La casa deve essere vissuta: la nostra zona giorno è piena di tutto quello che usiamo di continuo: pennarelli, libri, zainetti di scuola, la mia borsa, scatole piene di lego.
    Sarà che ho vissuto con un maniaco dell’ordine che risistemava persino i miei calzini nei miei cassetti e l’eccesso in questo senso mi disturba!

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    • è che ci siamo conosciute troppo tardi, ma ti ricordo che le piastrelle e anche parecchi altri tipi di pavimento si possono dipingere o migliorare con dei tappeti. La figlia che fuma, senti, ormai prima o poi uscir`a di casa lei o ne uscirai tu, porta pazienza.

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  3. Ti amo! Posso dirlo? 🙂
    Confesso che ogni tanto “Scusa il disordine” mi esce di bocca con ospiti estemporanei e che non sono frequentatori abituali, soprattutto perché la porta di ingresso si apre inesorabilmente sul divano/spazio gioco del piccolino con tappeto e giochi ovunque (“sai, i bambini…”).
    Ma confermo che sistemare i cuscini e ripiegare la coperta di pile appallottolata sul divano, già cambia un sacco! Grazie, mi hai convinto: ora non lo dirò più 😀

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