Bisogna separare i gemelli a scuola?

gemello2Sei fortunata“, mi dicevano, “Sei proprio serena tu come madre. Ma non ti senti in colpa a lasciarlo al nido?“.
In colpa io? No, il senso di colpa nella mia vita finché c’era solo Mattia non sapevo cosa fosse. Ho ripreso a lavorare a tempo pieno, trasferte fuori Milano, una nonna dedicata e un inserimento al nido a un anno e mezzo, indolore, senza pianti, senza un plissé. Eravamo in tre, facevamo viaggi anche all’estero, uscivamo la sera anche fino a tardissimo, con il passeggino e il pargolo dormiente, adattabile a tutto, pacioso, sereno, un cicciobello tranquillo e beato.

Poi sono nati i gemelli, inaspettatamente a ridosso, due anni soli per rivoluzionare una vita, divenuta a un tratto pienissima, da esplodere.
Madre di uno, madre di tre, di botto, un universo da scoprire, tre maschi scatenati e strategie da affinare. Montagne di libri, rapporti tra gemelli, rapporti con il fratello più grande, autonomia, indipendenza tra gemelli, personalità da distinguere e da accompagnare verso la crescita, quanto più possibile serena.

Un compito difficile, la rabbia del primo figlio, le richieste di attenzioni dei secondi, piccoli, impegnativi, un’impresa che piano piano si fa titanica e più passa il tempo e più i due ultimi nati mi sotterrano in un mare di inquietudini e di incertezze sulle scelte fatte e su quelle da fare. Come si fa a renderli diversi da “i gemelli”? Come aiutarli ad essere quelli che sono, senza considerarli un blocco unico, un’entità? Come prenderli per mano per renderli semplicemente Tommaso e Riccardo, ognuno con le sue peculiarità, le sue debolezze, le sue ombre e i suoi sorrisi?

Lentamente si fa strada quel senso di colpa sotterrato nei meandri, un’insicurezza latente che si annida nei pensieri, nei gesti, nelle scelte.
E’ l’inizio della scuola materna, una salita che ogni mese si fa più ripida, incerta, faticosa.
Il fratello grande va alle elementari, i piccoli entrano, allegramente con la manina salutano l’asilo nido che li ha visti insieme, nella stessa classe, con la loro maestra sorridenti e felici.

Che fare? I libri mi dicono di separarli, le maestre passate e future mi dicono di separarli, la dirigente mi dice di separarli, quasi tutte le scuole materne intorno a me impongono la separazione. A me la scelta delle classi, posso esprimere una preferenza. La classe che era del fratello più grande, con le maestre che adoro, che mi coccolano e mi aiutano, con cui mi confido, che conosco da tre anni. “Signora, per chi la preferenza ai delfini? Tommaso o Riccardo?“.
“Tommaso o Riccardo?”
“Tommaso o Riccardo?”
“Tommaso o Riccardo?”.

Riccardo, dico Riccardo, a giugno dico Riccardo. Poi c’è l’estate di mezzo, e continuo a pensare, non sono convinta. Tommaso è timido, nell’altra classe non conosce nessuno, è diffidente, più piccolino, il suo amichetto non c’è.
Tommaso, dico Tommaso, a settembre cambio e dico Tommaso.
In quella classe, quella che conosciamo, quella in cui siamo di casa, ci va Tommaso, e l’amichetto di entrambi da quando sono nati.
Non ho pace da quel giorno di settembre.

Ho fatto una scelta, poi ne ho fatta un’altra, e ne è seguito un inserimento difficile e tortuoso per uno e semplice e sereno per l’altro. Uno rabbioso e cupo, l’altro sorridente e indolore. Uno piangente e scalciante, l’altro divertito e saltellante. Uno felice di andare, l’altro felice di uscire. Gli sguardi dell’uno, gli sguardi dell’altro, gli sguardi miei che si proiettano nella scelta che credevo giusta e che non mi do pace per aver fatto, perché ora la ritengo sbagliata. La classe dell’uno in cui mi fermo poco, la classe dell’altro in cui sono rappresentante, da sempre, da quando sono entrata lì, perché mi ci sento a casa.
Uno è diventato autonomo, indipendente, sicuro nei gusti e nelle scelte.
L’altro che dipende dai fratelli, da me, dal padre, cerca la nostra presenza perchè si sente perso, solo, più piccolo del gemello ma in un corpo più grande. Incapace di fare una scelta che non sia quella degli altri, di avere una preferenza che sia sua, sua e basta.

E io che penso a come sarebbe potuto essere, a come sarà alla scuola elementare, a cercare già ora di recuperare, dando a lui la priorità, la prima scelta, per pareggiare, perché mi sento in colpa da allora, da quel tre settembre in cui alla riunione ho fatto dietro front, e invertito le classi, inventandomi una ragione che allora mi sembrava quella più giusta.

Qualcuno mi dice che ho fatto male a separarli, che non avrei dovuto, che avrei dovuto cercare a Milano un asilo che non impone la separazione, che qui in zona veramente non ce sono.
Ma davvero? Altri tre anni insieme a condividere le giornate, e poi altri cinque alle elementari? Senza straccarsi mai? Senza avere ognuno i propri amici? Senza vivere ognuno le proprie esperienze? L’uno all’ombra dell’altro, ad accentuare come in uno specchio la vita del più debole riflessa in quella del fratello più autonomo? Ho paura anche di questo pensiero.

E’ un sentiero in salita, sono nella parte più dura, nel bosco più fitto, gli alberi sono alti e le ombre più scure.
Ma forse la strada più difficile in fondo al tunnel è anche quella giusta, lo sarà.
Forse.

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41 thoughts on “Bisogna separare i gemelli a scuola?”

  1. Stesso problema per me. E stessi sensi di colpa. Una bambina nei grandi e due bambini gemelli nei piccoli. Uno in una classe dove la mestra è uno sballo, adorabile e bravissima. E il gemello in una classe che insegue, dove le maestre sono meno accoglienti, affettuose, meno educative. E uno è contento e manda baci e sorride e l’altro che dice già che a scuola non ci vuole più andare. Qui la scelta non è toccata a me. Ma spero davvero che le questioni si pareggino alle elementari. E io adesso sono convinta che qui, alla scuola dell’infanzia, sarebbe stato meglio averli insieme. Loro sono indipendenti, forgiati all’indipendenza già dal nido. Qui valeva la pena lasciarli insieme. Perché loro non sono i singoli che siamo noi. Loro sono diversi e bisogna rispettare questa diversità, dove possibile. Questa è ormai la mia convinzione. Un abbraccio molto solidale, Gabriella

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  2. Non so se c’è una scelta migliore sui gemelli ma volevo dire una cosa sul senso di colpa, perché vedo che torna troppe volte questa cosa. Non capisco perché le mamme si sentono in colpa per situazioni create da altri.
    Valewanda: sono state le maestre a domandarti di esprimere una “preferenza”, con questo ti hanno messa nella situazione di “fare preferenze” fra i due.
    A mio avviso comunque fosse andata – comunque fosse andata – dentro di te avresti avuto il dubbio di aver commesso un’ingiustizia. Forse non c’erano altre alternative, ma insomma, io questo senso di colpa cercherei di rimbalzarlo come un flipper… Ho l’impressione che ti trovi di fronte a uno di quei giochi di costruzioni in cui dai una martellata da un lato e poi devi dare una martellata dall’altro per avere un po’ di equilibrio, ma questo non vuol dire che hai sbagliato a dare la prima martellata, uno prova e poi aggiusta il tiro.

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  3. @slela, sono contenta per te. Io non so se sia la scelta giusta, anche se quando l’ho fatta me la passavano come l’unica possibile. So che è di una difficioltà estrema…
    @Barbara, mi sa di sì…

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  4. @Chiara, consolante 🙂
    @Mammasterdam: forse farei bene sia a parlare con adulti gemelli che a non chiedermi in ogni minuto se ho fatto bene o no, visto che continuo a tormentarmi.
    @suopermammabanana: me l’hai detto, eppure io ho in mano solo libri in cui parlano di separazioni. Le maestre dell’asilo che conosco da anni, e che ritengo competenti e attente, mi hanno sempre consigliato con sicurezza la separazione. Non conosco genitori, a parte forse una coppia, ai quali hanno detto cose diverse. Che ti devo dire? Mi piacerebbe avere consulenze di esperti che mi parlino invece di tenerli insieme.
    @luca. A me comunque non l’avrebbero permesso assolutamente, avrei dovuto cercare altro asilo e altra scuola.
    @roberta. Mi hanno sempre detto che vederli indipendenti nella stessa classe è ben diverso che vederli indipendenti in classi diverse. Anche i miei al nido giocavano con amichetti diversi, e sembravano indipendenti, poi uno dei due è risultato assolutamente dipendentissimo dagli altri. Non so cosa dire…
    @Barbara, mio marito infatti per par condicio non avrebbe messo nessuno nella classe di casa. Forse era un’altra cosa da valutare, ma ora devo dire che comunque le maestre di casa stanno molto anche nell’altra classe ad aiutare Riccardo e ci parlano spesso dando dei consigli. Sono troppo preziose e non me ne sono voluta privare.
    @Cosmic, forse hai ragione, anche se è difficile conoscere due maestre così brave e decidere di privarsene, sapendo che nelle altre classi le maestre sono pure brave (non tutte) ma su un altro livello. E’ difficile.
    @Ale, ci aggiorneremo tra un anno e mezzo, spero di avere un bel sorriso e tanti consigli da darti…

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  5. Comunque adesso ho capito perchè prima i gemelli si omologassero in tutto e per tutto, anche nel vestiario, sempre insieme eccetera: non era per pigrizia, era per sopravvivenza!

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  6. Col senno del poi, e con 5 mesi di asilo alle spalle, posso affermare che la separazione per noi è stata la scelta giusta.
    I miei gemelli erano totalmente simbiotici, con forte ritardo nel linguaggio, e molto asociali.
    La mia scelta si è rivelata quella giusta, sono cresciuti tantissimo.
    Ma assolutamente la cosa va valutata caso per caso.

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  7. Io, ormai lo sai, maschio e femmina. Per certi versi la distinzione è più immediata … almeno appare più immediata perché si dice “beh, lei è femmina e lui è un maschio”, ma non credo che stia tutto semplicemente qui. Ci sono sensibilità, ritmi, esigenze diverse che vanno sempre distinte e tutelate. E con il primo … beh, uno è e i ragionamenti sono – forse! – più lineari!

    Anch’io sono per la “separazione” a tutti i costi … ma dovrò fare i conti con il territorio e quel che offre. Intanto rimando … Non so ancora in quale continente saremmo tra un anno e mezzo!

    Brava Vale!

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  8. sulla frase che apre l’articolo: “Ma non ti senti in colpa a lasciarlo al nido?” io risponderei che mi sarei sentita in colpa se non lo avessi fatto, perchè gli avrei negato un’opportunità di crescita e autonomia.
    detto questo, la mia esperienza con i gemelli è solo rispetto a vecchie amiche che lo sono, le ho viste crescere, e mi sono fatta un’idea: meglio senz’altro separarli. avevo 2 coppie di gemelle come carissime amiche da adolescente. le prime sempre a scuola insieme, era un continuo confronto: una la migliore della classe (fondamentalmente una secchiona, quella perfettina che non sbaglia mai) l’altra a mio parere più intelligente e creativa, si sentiva sempre meno brava della sorella. stesse amiche, si sono sempre condizionate a vicenda, se una voleva andare in discoteca e l’altra al cinema o stare a casa una guerra (ovviamente non era previsto che si separassero, non erano in grado di fare niente da sole), persino il primo ragazzo è stato lo stesso, prima con una, poi la ha lasciata per la sorella. quella che era meno brava a scuola ha avuto seri problemi di anoressia. l’adolescenza non l’hanno mai superata, quarantenni che si comportano da 15-enni. le altre 2 gemelle che conoscevo, sempre separate, hanno avuto una vita normalissima. io sinceramente più che chiedermi quale dei due sarebbe andato nella classe del fratello maggiore, creando un’evidente disparità che si è riflessa poi nel modo in cui i bambini hanno preso l’inserimento a scuola, avrei scelto due classi differenti per entrambi. nuove maestre, si ricomincia tutti da zero. poi certo, è un’opinione personale sicuramente motivata da esperienze vicine ma non passate in prima persona…

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  9. Secondo me non ci sono regole generali, dipende tutto dai bambini. Conosco due gemelle entrate ora alla materna a cui la separazione ha fatto più che benissimo, non hanno fatto nido quindi dopo tre anni insieme a casa non ne potevano più. Una delle due è stata molto fortunata con la classe, l’altra un mezzo disastro (ma se ne hai due ci sarà sempre un meglio e un peggio, no?) e già la mamma iperprotettiva si sta arrovellando il cervello sul se fosse giusto separarle. Il problema lì non è la separazione, ma in che classi sono finite.
    Il punto è che stanno mostrando le loro differenze di personalità, che poi all’inizio era esattamente il motivo per cui protendevate (tu e la mia amica mamma delle gemelle) alla separazione, o almeno una delle voci della lista dei “pro”. Certo le maestre contano, i compagni contano, e tanto, ma secondo me l’elemento più importante è la personalità dei bambini. A Tommaso probabilmente la presenza del fratello avrebbe cambiato qualcosa, mentre si sta vivendo la classe-casa in piena autonomia (oddio ho azzeccato il nome? Tommaso è quello che ci sta bene a scuola, no?), Riccardo col fratello sarebbe stato meglio ma non avrebbe avuto la possibilità di sviluppare la sua personalità individuale.
    A volte le coppie di gemelli sono unitissime, e allora forse lasciarli insieme per la materna è giusto, o meglio è la cosa migliore, ma non credo ci siano regole generali.
    Un’ultima cosa, forse per cercare di tirarti su: quando la mia amica ha dovuto scegliere e a scuola le hanno detto che la regola era separare, lei non ha proprio ascoltato. L’ha convinta solo lo psicanalista amico di famiglia che era ora che le due gemelle si staccassero, anche solo per 4 ore al giorno. Quando mi disse che aveva deciso di separarle (ripeto, la regola scolastica non era contemplata), io mi misi a ridere e le dissi di prepararsi al fatto che sicuramente una si sarebbe trovata meglio e l’altra peggio, ma che questo poteva essere dovuto a tanti fattori che non avrebbero necessariamente compreso il fatto stesso di separarle.
    Dico un’ultima cretinata: capisco il non voler rinunciare alla classe “di casa”, che di questi tempi non è poco, ma forse si poteva pensare di mantenere un equilibrio fra i due fratelli rinunciandoci e scegliendo due sezoni diverse?

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  10. Parole sante…”i gemelli” sono e restano tali fuori e dentro casa e non considerarli un’unica entità è davvero difficile (e loro certo non ci aiutano) anche se le differenze fisiche e caratteriali sono enormi.
    I miei tentativi per renderli “unici” sono infiniti e costanti ma estremamente complicati perchè sono sola e non avendo nessuno a cui affidarli mi è quasi impossibile separarli anche per poche ore.
    Comunque nel nostro caso alla materna erano insieme, felici e serene e…direi anche indipendenti l’una dall’altra.
    Hanno fatto un anno in più perchè essendo di gennaio avevamo la possibilità di scegliere e poi, al momento di decidere per le elementari, abbiamo chiesto a loro…forse è stato rischioso affidare a loro la decisione ( ma ora sono in seconda e devo dire che è stato un successo fin dal primo giorno.
    http://marypoppins-giocale.blogspot.it/2011/02/separare-i-gemelli.html

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  11. Noi siamo nella tua stessa situazione con le 2 gemelle che a settembre cominceranno l’avventura scolastica, in prima elementare (a me piace ancora chiamarla così).
    Chi ci dice di separarle, chi no, con l’aggravante che la scuola del nostro paese ha 1 sola classe e quindi dovremmo portarle nel paese a fiance… un bel dilemma!
    Qualche settimana fa però ho letto un articolo di un psico-qualcosa svedese dove si diceva come non vi siano prove fondate che tenendo 2 gemelli nella stessa classe questi ne risentano in termini di sviluppo della personalità.
    Noi propendiamo per tenerle nella stessa classe, vedremo se ce lo permetteranno.
    Ciao
    Luca

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  12. Vale, da quando ne abbiamo parlato fra noi mi son messa a rileggere cose, alcune che avevo letto quando mi sono candidata come governatore della scuola dei boys (ho perso le elezioni, mannaggia!), probabilmente non ti aiutera’ cio’ che sto per dire, ma no, non e’ vero che i libri dicono di separare, anzi! Le guidelines piu’ recenti dicono di no, dicono che anzi va deciso caso per caso, che la scuola non puo’ avere una regola fissa, non e’ nel rispetto dei bambini ne’ dei genitori. Mi spiace, ma questo tuo rovello non ti sarebbe dovuto capitare, non e’ giusto e non e’ corretto secondo le ultime direttive internazionali. So che non ti aiuta questo, ma se hai una voce minima in capitolo a scuola e’ importante, penso, farla sentire, anche per gli altri genitori che verranno dopo di te. Baci e sorridi che se bellissima quando sorridi 🙂

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  13. Lo so, lo so, è sempre così e i dubbi non si risolvono mai. Che poi alla fine io penso che sia tutto culo e che le nostre decisioni abbiano un influsso limitato.
    Io non so bene, non avendone nessuna esperienza, fino a che punto sia essenziale staccare i gemelli, specie a questa età. Hai mai parlato con adulti gemelli? Può essere che a loro la simbiosi, la gregarietà, siano delle fasi per crescere autonomamente dal fratello dopo e magari questa idea di affrettarle per alcuni possa essere un problema.
    Una cosa simile è successa a noi con il nido che era un gruppo verticale fino a 4 anni, io automaticamente ho messo Orso in classe con Ennio perché credevo gli semplificasse la vita e l’ inserimento. Poi quando Orso ne è uscito le maestre a posteriori mi hanno detto che era rifiorito dal momento in cui se ne è andato il fratello. È rifiorito perché a due anni fiorisci di tuo? Perché non aveva il fratello maggiore iperprotettivo e dominante tra i piedi? Vallo a sapere, all’epoca Orso era molto più solitario di adesso e nel doposcuola successivo, tra i 4 e 5 anni, le maestre si preoccupavano perché giocava da solo o al massimo cn il fratello e mai con altri bambini. Adesso sta in una scuola diversa dal fratello e si è adattato benissimo, mentre il grande per alcuni mesi ha portato il lutto del fratellino che non vedeva più a ricreazione in cortile.
    dormono insieme, ma hanno amici separati, a volte si mischiano.
    Hanno due anni di differenza e io ho smesso di chiedermi se faccio bene o se faccio male. Tutte le volte che uno dei due ha fatto richiesta di maggior indipendenza, ci è riuscito benissimo e gli abbiamo dato corda. Ma sicuramente non mi faccio sensi di colpa, i periodi no a scuola o a casa preferisco pensare che abbiano a che fare con questioni loro interne che scontrano con quelle esterne. E pace. Tanto mica arriveranno ad andare in viaggio di nozze insieme, no?

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  14. Mia mamma, donna saggia e madre di due gemelle, dice spesso che trovarsi a crescere due gemelli è qualcosa che non augurerebbe a nessuno. Ancora oggi, a 87 anni, con un totale di 5 figlie adulte e migliaia di studenti formati con soddisfazione, non si è ripresa dal trauma…

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