3 modi per allenare la curiosità

Un mio contatto, come foto del profilo su WhatsApp, ha il suo gatto intento a spiare il fondo del gabinetto e il seguente status: “Curiosity keeps alive”.
La curiosità è un potente strumento di crescita personale che possiamo tramandare: se siamo fortunati e aperti, a un concerto di musica classica potremmo sorprendere i nostri figli in età prescolare in stato di estatica osservazione, pari a quella, per l’appunto, del gattino di casa che ci osserva mentre stiamo sulla tazza del water.

Ecco tre state of mind che dovreste mantenere, se desiderate crescere con i vostri figli grazie alla curiosità. Conosco persone che non sono necessariamente intellettuali o laureati, eppure, grazie alla loro curiosità e alla loro voglia di fare esperienze con i propri bambini, hanno cresciuto figli che brillano di intelligenza.
stimolare-curiosita-bambini

1) Non fatevi ingannare dal luogo comune “non è adatto ai bambini”

Leggevamo I promessi sposi in quarta elementare e le maestre dicevano che non è un romanzo per bambini. Andavamo a vedere Shakespeare a teatro o Woody Allen al cinema e non c’era nessun altro bambino in sala. Andiamo alle mostre e se c’è l’audioguida per bambini, dopo l’esperienza con Hopper, vogliono quella per adulti (“L’audioguida per bambini sembrava ci pigliasse per i fondelli”) .
Insomma, escluso quello che fa paura o mette a disagio, non ho preconcetti sulla capacità dei bambini di apprezzare un prodotto culturale che non sia pensato appositamente per loro. E sebbene non fossi così convinta che le mie ragazze avrebbero capito le battute di Woody, ridevano. Quando comunque vediamo un film non da bambini, mi sincero prima che non ci siano scene di violenza: noi tutte siamo particolarmente sensibili a questo tema e almeno una volta ci siamo alzate da una sala al secondo minuto della pellicola. Sono stati così gentili da darci un buono per un’altra visione e abbiamo scelto il film di Cenerentola. 🙂

2) Uscite dalla vostra comfort zone culturale

Ascoltate solo punk e c’è un evento jazz? Perché non provare?
Tenendomi sempre informata sugli eventi gratuiti della mia zona, ho scoperto cose che si sono rivelate essere interessanti anche per le mie figlie. Siamo andate a concerti classici, decine di volte a teatro, a raduni di thai-chi, a eventi dedicati ai fumetti. Tutte cose che non conoscevo ma che ho affrontato con apertura: non volevo tramandare i miei interessi alle mie figlie, ma cercare di scoprire i loro.

Un rischio c’è: è quello di conoscere tante cose in maniera molto superficiale. Voi o i vostri figli potreste essere di quelle persone disciplinate che piuttosto che fare tutto approfondiscono. In quel caso, rispettatevi, ma restate pronti a stupirvi, anche di voi stessi.

Ah: potrebbe capitarvi che il thai-chi non vi interessava prima e continuerà a non interessarvi neanche dopo aver capito che non è un piatto tailandese.

3) Raccontate e fate raccontare

Vi piace raccontare? A me moltissimo, e ho anche una certa abilità nel manipolare la realtà romanzandola, tanto che le mie figlie mi chiedono sempre a gran voce i divertentissimi racconti della mia infanzia (che a onor del vero è stata piuttosto infelice). Anche i nonni e i vecchi sono una fonte inesauribile di storie. Lasciate liberi i vostri figli di fare domande, e stimoleranno anche il narratore più restio e introverso.

Leggete tanti libri, anche assieme: vivrete emozioni che difficilmente avreste sperimentato dal vivo, vi metterete nei panni degli altri, e sarete sempre più aperti e curiosi.

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