L’ecologia in cucina è importate: lo è perchè i cibi che vogliono bene al nostro corpo e che preservano la nostra salute, sono gli stessi che fanno bene alla terra e alla natura, secondo lo schema della doppia piramide. Lo è perchè i nostri figli ci guardano.
Ci sono tantissime cose che possiamo fare per rendere eco il nostro stare in cucina e vanno ben oltre la scelta e l’equilibrio dei nutrienti che mettiamo in tavola.
Dagli sprechi alla pulizia, dalla scelta dei metodi di cottura alla produzione dei rifiuti, sono molte le strategie che possiamo adottare, coinvolgendo tutta la famiglia, in particolare i bambini, che vivranno in modo naturale il nostro stile e lo replicheranno, in futuro. Forse ;).
Di sprechi e scadenze. A volte le nostre dispense e i nostri frigoriferi sono pieni di cose che fatichiamo a consumare: un’assurdità prodotta dall’incitamento ad acquistare perpetrato da offerte e sconti. Forse è anche pigrizia o disorganizzazione, ma è una triste verità. E poi, quanto dura veramente uno yogurt? E un pacco di pasta? E una confezione di biscotti? A rincarare la dose e ad aumentare gli sprechi sono anche le date di scadenza, dalle quali siamo fin troppo condizionati. Il cibo realmente andato a male è rancido e immangiabile, mentre un biscotto o uno yogurt scaduti sulla confezione potrebbero essere ancora buoni e gustosi e… basta assaggiarli! Un primo passo per essere ecologici in cucina è dunque quello di limitare sensibilmente gli sprechi, organizzandosi meglio che si può e consumando il cibo anche se scaduto annusandolo e assaggiandolo prima.
Di metodi di cottura: a volte non ci si pensa, si accende il forno anche solo per abbrustolire un po’ di pane, mentre con un po’ di attenzione il risparmio e la resa sono decisamente migliori.
Qualche esempio:
– la multi-cottura in forno per dorare i crostini e scaldare la zuppa in contemporanea, oppure sfruttando il calore dopo la cottura di qualche torta o del pane posso cucinare una torta salata o delle verdure o uno sformato;
– la cottura in lavastoviglie che è anche divertente e si presta al coinvolgimento dei bambini: uova, verdure e altre pietanze vanno messe in vasetti di vetro chiusi ermeticamente e inseriti nella lavastoviglie (ovviamente avviata a pieno carico!). Per questo tema consultate il sito www.ecocucina.org, di Lisa Casali, una miniera!
– la cottura senza accudimento con il metodo della coperta, adatta soprattutto ai cereali in chicchi (li consumate vero??), da impostare ad esempio al mattino mentre prepariamo la colazione per ritrovare la cena pronta alla sera a costo/tempo zero: orzo, farro, riso etc possono essere cotti in due parti di acqua e una volta che si arriva al bollore far cuocere per soli 10 minuti e poi spegnere e avvolgere la pentola chiusa con il coperchio in una coperta. Dopo almeno un’ora troveremo il cereale cotto e sgranato.
Sempre valida inoltre la pentola a pressione (meglio evitarla per le verdure).
E poi ricordiamoci sempre che con il coperchio bolle prima, che ogni pentola va posizionata sul fornello giusto (il calore deve rimanere ben sotto la pentola), che il forno mentre si cuoce non si apre!
Di conservazione casalinga: io sono una fan del piatto unico e per me è comodo giocare d’anticipo con la cottura di cereali e legumi (questi ultimi a volte li prendo già cotti in barattolo, specie in estate). Si conservano per almeno 4 giorni in frigorifero, ma vanno messi in contenitori ermetici, in vetro o plastica, in cui non ci sia spazio o quasi tra coperchio e pietanza. Lo stesso vale quando si congela, io in genere metto in freezer piatti già cotti, ma nulla vieta di conservare molto altro.
Infine un accenno a detergenti per la pulizia della cucina: meglio un microbo in più o una pulizia impeccabile fatta con prodotti di origine sintetica e petrolchimica? Per tutta la pulizia della cucina (forno, fornello, lavandino, piano di lavoro) meglio utilizzare limoni, bicarbonato, aceto e sale e un po’ di acqua calda. Ottimi, privi di packaging, ecocompatibili e potenzialmente … commestibili! Valgono sempre poi i consigli della nonna: ridurre le dosi del detersivo per i piatti o per la lavastoviglie, passare i piatti o le pentole molto unte con una salvietta da buttare o con il sacchetto del pane.
Ci aiutate a migliorare queste proposte? Condividete qui le vostre soluzioni ecologiche per gestire la cucina?
Elisa di Mestierediammma.it
Io ormai vivo col menù settimanale, è ottimo perché così non mi scervello ogni giorno con il “stasera che faccio?”, perché vario di più (invece di buttare sempre giù una pasta perché non so che fare) e perché… spreco meno! Non compro il riso perché “forse l’ho finito”, o la pasta “che chissà se mi basta”, ma mentre faccio il menù scrivo ogni cosa che mi serve sulla lista e prendo solo quello. Se ho finito il riso, ma non penso di farlo quella settimana, non lo metto in lista e non lo compro. Idem per le cose che scadono a breve, so sempre cosa mi serve perché mi attengo alla lista.
Prima di buttare, scadenza o no, controllo, e soprattutto sono attentissima alle scadenze così raramente le supero e risolto il problema.
Sto scoprendo ora la cottura con coperta, ma ho anche scoperto la cottura a forno spento! quante cose si cuociono col forno caldo ma spento… Melanzane tagliate a fette (restano tenerissime e saporite) semplicemente sulla teglia, poi si condiscono e sono pronte, ma non solo, cipolle, zucchine, porro, peperoni, li metto nella carta da forno chiusa a caramella, con poco olio, e li lascio lì. Basta scaldare il forno (se poi è già caldo per altri motivi meglio) a 200°, e spegnere. Qualche ora e sono cotti, profumatissimi e saporiti. Fantastico per panini, per un contorno sano, per condire la pizza, le bruschette… E anche le torte, spengo sempre un po’ prima il forno, al massimo dopo lascio qualche minuto in più.
Coperchio per sempre, e fuoco sotto al minimo 🙂 Pentola a pressione per il riso (dimezzo i tempi di cottura, e non devo girare!) e… ecco, qui invece vi chiedo perché per le verdure è meglio di no…
Se faccio cuocere i legumi, ne faccio di più, e poi congelo, almeno non cuocio ogni settimana.
Insomma, ci provo, e ora mi deciderò a studiare questa cottura in lavastoviglie!
Ho comprato per errore uno stracchino con scadenza vicina e dopo due giorni il pacchetto era gonfio e il formaggio frizzante. In questo caso la cottura è d’aiuto: è diventato una salsa che ha fatto da ottimo condimento per degli gnocchetti di castagne, con l’aggiunta di basilico fresco. Niente sprechi né maldpi
ancia per nessun membro della famiglia!
a casa mia limitiamo l’uso dell’acqua all’indispensabile e usiamo la lavastoviglie solo a pieno carico. Cerchiamo di limitare il ricorso alla plastica scegliendo i contenitori di vetro.
Evito le pentole antiaderenti perchè non considero sani per la nostra salute e per l’ambiente i composti chimici di cui sono fatti i rivestimenti.
Vorrei provare le soluzioni detergenti fatte in casa, questo sì.
interessantissimo tutto… la cottura con la coperta non la conoscevo, quella il lavastoviglie si… ma non oso!
voto (ma lo sai) a gran voce l’opzione non buttate via la roba scaduta! 🙂
un’altra eco-soluzione che abbiamo adottato ultimamente è l’aquisto di uno “slow-cooker”, non so se esiste una parola italiana mi spiace, che in pratica è l’evoluzione della tua coperta 🙂 per chi non l’avesse mai sentito nominare, è praticamente una pentola in ceramica inserita in un dispositivo elettrico che permette di cuocere a temperatura bassa e costante. È ottimo per impostare una minestra di legumi o anche un brasato al mattino, accendere e lasciare 6 o anche 8 ore a temperatura bassissima e trovare pronto per quando torniamo a casa la sera. Partire dai legumi secchi ad esempio, invece che comprare quelli già precotti in lattina o in tetrapack, riduce anche l’uso di imballaggi. E un pezzo di carne cotto in questo modo diventa tenerissimo, da sciogliersi in bocca. Poi aggiungi che con i nostri fotovoltaici il consumo (che è già minimo rispetto al forno) elettrico ci viene gratis, e hai il quadro completo 🙂
Mio marito storce il naso perché il nostro frigo è sempre al limite del deserto. Ma io non butto via niente! cerco di programmare spese e pasti in modo da consumare fino all’ultima briciola, riciclando avanzi e non sprecando niente…in effetti è difficile che in casa mia scada qualcosa :-).
Condivido tuttissimo, anche noi usiamo aceto e bicarbonato, sia in cucina che per la pulizia in casa che per la lavatrice.
La cottura in lavastoviglie però mi giunge nuova!!!!!!!!!!!!