Ieri sera siamo stati al palazzo delle Esposizioni per questa mostra: Homo Sapiens – La grande storia della diversità umana. La nostra guida era la stessa che già entusiasmò il Piccolo Jedi qui e che lui ormai segue spesso in giro per Roma. Già prima di entrare, Alessandra ci aveva manifestato il suo entusiasmo per questa mostra, annunciando sorprese…
Questa mostra ha un argomento principale, che non ha strettamente a che fare con la preistoria. Anzi, questa mostra parla di noi, oggi e di un grande inganno che ha pervaso la storia dell’uomo: l’inganno della diversità.
Non è un evento culturale solo per bambini, anzi, io l’ho trovata folgorante e credo trasmetta dei concetti che devono essere conosciuti dai bambini che stanno crescendo in questo mondo del disequilibrio.
Tutti sappiamo che l’uomo è nato in Africa e da lì, comodamente bipede e migratore d’indole e per necessità, ha iniziato il suo viaggio. Tutti ormai sappiamo che la nostra specie umana è nata lì, al centro del mondo, nella madre Africa, ma… non è tutto qui.
In ogni essere umano del pianeta, esiste una traccia di DNA mitocondriale assolutamente identica. La traccia di UNA madre. Una Eva africana reale. Un unico individuo donna che ha partorito i primi individui. (No… tracce di un Adamo non se ne trovano! 😀 )
Andrea, siamo nati tutti da una sola madre. Quello là, Quello che diceva che siamo tutti fratelli… ecco… mi sa che non intendeva in senso metaforico… Siamo veramente tutti fratelli su questo pianeta: è scritto nel nostro DNA e finora non abbiamo trovato nulla, in natura, di tanto sincero quanto il DNA.
Generazioni di Sapiens, discendenti dell’Australopiteco originario, si sono messi in cammino dall’Africa e nel loro cammino hanno incontrato altre specie umane. Perchè sì, allora le specie umane erano davvero diverse, eravamo davvero animali differenti. Ma poi la specie umana ha compiuto un passo diverso dalle altre specie animali. Si è mescolata: e da qui è nata la grande differenza. La forza dell’uomo è nata dall’essere una mescolanza di razze. La sua prerogativa è essere migrante: chi siamo noi per impedire che oggi la migrazione continui?
Andrea, l’uomo ha l’istinto di muoversi e più diventiamo, più stiamo stretti, più quelle tracce di DNA primordiale ci gridano di andare. L’evoluzione non si è mai fermata, siamo noi troppo piccoli per comprenderne i tempi.
La scoperta del cucciolo di Lagar Velho dà i brividi: il cucciolo ibrido, nato da un sapiens e da un neanderthal che si sono uniti. E così hanno continuato a unirsi e a creare individui più forti. Il sapiens bello, affusolato, nero, con i muscoli adatti a correre nelle savane. Il neanderthal bianco, tozzo, decisamente meno armonioso, ma resistente al freddo e molto abile. Ed ecco l’uomo.
In ogni essere umano c’è traccia del neanderthal. Be’… non proprio in tutti… Nelle popolazioni del centro Africa non c’è… O caspita!! La “razza pura” sono loro! E adesso chi glielo spiega a molti occidentali che hanno sostenuto il contrario, anche con una certa caparbietà???
Andrea, siamo così, perchè abbiamo avuto l’ardire di mescolarci, fin dalle nostre origini. Non c’è alcuna novità nel mescolarci ancora: non c’è più nulla da mescolare. E’ stato tutto giù fatto: siamo gli stessi. Possiamo continuare a mescolare le nostre peculiarità, ma non abbiamo differenze.
L’evoluzione è iniziata dai piedi, come ci ha spiegato Alessandra, non dal cervello. Siamo evoluti perchè abbiamo camminato molto e ci siamo incontrati e ci siamo anche mescolati. La scienza sta decostruendo il concetto di razza: le razze umane non esistono, perchè l’homo sapiens sapiens è il frutto della mescolanza e costituisce un’unica razza in tutto il pianeta. Non si scappa da qui: il razzismo non può esistere, è scientificamente scorretto.
Andrea, non credere mai a chi parla di razze: è un concetto vecchio, superato dall’evoluzione. E’ un falso, creato ad arte dalla paura.
E poi, c’è poco da essere superiori… Siamo per il 61 % identici ai lombrichi!
La mostra ha molti altri temi. Qui potete leggere le diverse chiavi di lettura del percorso. Ci sono tante attività interattive e sorprendenti.
Però a me interessava parlarvi di questo aspetto… e parlarne ad Andrea.
“Una sola specie umana abita adesso questo pianeta, ma gran parte della storia ominide è stata caratterizzata dalla molteplicità, non dall’unità. La stato attuale dell’umanità come un’unica specie, massimamente diffusa sull’intero pianeta, è decisamente insolito” (Stephen J. Gould, 1998)
“Noi non saremmo qui se l’estinzione fosse un gioco totalmente leale” (David Raup, 1991)
“Spostarsi sul territorio è una prerogativa dell’essere umano, è parte integrante del suo ‘capitale’, è una capacità in più per migliorare le proprie condizioni di vita. E’ una qualità connaturata, che ha permesso la sopravvivenza dei cacciatori e raccoglitori, la dispersione della specie nei continenti, la diffusione dell’agricoltura, l’insediamento in spazi vuoti, l’integrazione del mondo.” (Massimo Livi Bacci, 2010)
Fantastico questo articolo, l’ho già condiviso. Sono quelle cose che si sanno, si dovrebbero sapere, ma poi…
Che poi sono in fondo cose che intimamente, in qualche modo, sappiamo. Quando te le spiegano scientificamente, sei contenta di avere gli argomenti per spiegartelo, ma sorpresi? Veramente veramente sorpresi? Tutta la nostra storia biologica e culturale ce lo dice in tanti modi diversi, adesso però vai a farlo diventare patrimonio comune, se ancora c’ è gente che non crede al darwinismo.
Bello Tropix, e che dici, ce ne fate anche uno su più libri pi`¨liberi? O lo faccio io in base a quell’ unica volta, lo scorso anno che ci sono venuta.
Bellissimo!