Oddio mi intervistano per Insieme!

Forse per molti di voi non sarà nulla, ma io quando Extramamma mi ha contattato per un’intervista per il mensile “Insieme”, della Rcs periodici, mi sono emozionata come al primo appuntamento con il mio fidanzatino delle medie. Ho riletto l’email più volte, per convincermi che si, Extramamma, al secolo giornalista Patrizia Violi, voleva intervistare proprio me, in quanto mamma, in quanto blogger, e in quanto vivo all’estero. L’ho immediatamente comunicato a GG, a mia mamma (perché queste sono soddisfazioni che bisogna dare alle mamme!) e naturalmente alla mia “socia” Silvia.
GG mi ha detto “e vai secca!” che al nono mese di gravidanza non è niente male. Mia madre mi ha chiesto cosa è una blogger, e dopo un pò di spiegazioni è stata contenta senza capire il perché.
Silvia si è entusiasmata quanto me, e mi ha esortata “Mi raccomando, sto Insieme è roba grossa: praticamente la prima rivista italiana (per diffusione e per fondazione) che parla di mamme, bambini e famiglia…. E’ nelle edicole da 25 anni ed è considerata la più attendibile. Una sorta di pietra miliare.” così, tanto per alleggerire la pressione…io ho pensato subito che sono fortunata ad aver trovato una “socia” blogger e amica in gamba come lei.

Lavorare sull’intervista, facile a dirsi. Mi veniva richiesto di descrivere la cosa, a misura di bambino, che piace di più a Stoccolma, che potrebbe essere invidiabile dall’Italia. Ora scegliere tra tutte le attività possibili non è uno scherzo. Ripasso in rassegna i workshop dei musei: un’infinità, e non li abbiamo nemmeno frequentati tutti, vista la tenera età del Vikingo. Quello del museo di arte moderna non lo abbiamo ancora provato, ma dicono che è molto carino, che inizia con una visita guidata per i bambini nell’esposizioni e continua nel laboratorio dove possono creare la loro opera d’arte. Forse potremmo farlo questo weekend e poi ci scrivo su. O forse è meglio puntare su qualcosa di già fatto: il museo della musica che al Vikingo è piaciuto da morire. Certo non è necessario che stia al chiuso, potrebbe essere una passeggiata , o un parco…ecco si, uno dei tanti parchi con i giochi distribuiti nella città. Però dai, scivoli e altalene sono diffusi un pò ovunque anche in Italia, e pure se qui sono attrezzati con tricicli, palloni, palette e secchielli, e slittini l’inverno, tutto a disposizione gratuita dei piccoli visitatori, non merita di essere messo su un’intervista. Che altro? Ovviamente i classici: il museo di Skansen, il primo museo all’aperto del mondo: casette di legno, animali nordici, danse popolari intorno al palo con una corona di fiori in testa per la festa di primavera…è decisamente troppo: ho solo 1800 battute a disposizione.
La mia mente vaga al museo di Junibaken, in cui i personaggi fantastici di Astrid Lindgren, incluso Emil il terribile e Pippi calzelunghe si animano per i bambini della capitale scandinava. Il Vikingo lo adora, ma ultimamente si è stancato e si rifiuta di tornarci ogni mese.

Forse sto cercando troppo in la. La cosa migliore è guardare vicino. Chiedo al Vikingo. “Tesoro che vuoi fare sabato?” lui, con la sua incapacità di programmare oltre ai prossimi 5 minuti, tipica di un bimbo di tre anni, mi risponde “niente”, ma come niente? “vuoi andare a Junibacken?” lui non mi ascolta nemmeno, è preso nella sua attività, va in camera sua, armeggia, cerca, e spunta fuori con un libro in mano “leggi libro mamma? Vieni qui su divano.” Il libro! Certo, la biblioteca è sicuramente l’attività preferita degli ultimi tempi.

Mi metto a scrivere, descrivendo la nostra biblioteca preferita, naturalmente Rum för barn, al quarto piano della Kulturhuset (la casa della cultura).
Fatico a rimanere nelle 1800 battute, ma alla fine credo di avercela fatta. Mancano solo le foto. Patrizia mi ha richiesto 2 fotografie, una del posto e una mia e del Vikingo insieme. La visita è obbligatoria.

Il sabato mattina ci prepariamo ad andare in biblioteca. Io mi faccio una doccia, tiro fuori l’ultima maglia pre-maman che ancora riesco ad indossare e che non mi faccia sembrare una balena in trasferta. Sistemo i capelli al meglio, e mi impiastriccio un pò la faccia nella speranza di coprire i segni delle numerose notti insonni che ho alle spalle. Vorrei che il Vikingo indossasse qualcosa di decente, invece della solita tuta. Ultimamente dichiara che le cuciture dei jeans gli fanno male. Per fortuna arriviamo ad un compromesso accettabile senza troppe discussioni, però sceglie lui i calzini a righe “come quelli di mamma!”. GG nelle vesti di fotografo ufficiale, ci avviamo modello famiglia felice verso la biblioteca. Una volta giunti a destinazione, il Vikingo inizia ad esplorare l’ambiente a lui così familiare alla ricerca dell’attività a cui dedicarsi. Poi ci chiede con decisione di dipingere, e naturalmente lo accontentiamo. Cosa? Leggere dei libri? No, non è mica una biblioteca qualsiasi. Ma di questo leggerete sulla rivista (numero di maggio: festa della mamma e 30 anni del giornale, in edicola il 18 maggio).

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