Intervista ad un nonno “de… genere”

Basta parlare DI nonni. E’ ora di parlare CON i nonni. Inutile dissertare noi genitori, se non ci facciamo raccontare da loro cos’è essere nonni, che emozioni regala e come viene vissuto questo ruolo.
Intervistiamo Toni, che già commentò i nostri post sulle differenze di genere con acutezza, intelligenza e molto buon senso. Ehm… ed il titolo, vi assicuro, è solo un gioco di parole!

Ho 65 anni, mia moglie lavora ancora, mia figlia mi ha fatto nonno della Bubi, che ha tre anni, e del Bubino (pseudonimi che usa anche mia figlia nel suo blog-diario), che ne ha uno tondo. Io vengo dal sessantotto e ho sognato una società migliore; in famiglia cercavo di eliminare le differenze di ruolo, perché le consideravo speculari alle differenze di classe. Quindi la cura dei figli era equamente divisa, pannolini, bagnetti e messa-a-letto compresi. Quando è nata mia figlia, mi sono studiato la Gianini-Belotti e ho cercato di farla crescere maschiaccio, ma non ci sono riuscito. Ne davo la colpa al mio inconscio e speravo che la seconda o la terza generazione avrebbero dato risultati migliori.

Un nonno presente, attivo nella cura dei nipoti, un nonno “quotidiano”: è un ruolo che si sceglie o è dettato dalla necessità dell’organizzazione familiare dei figli?
In realtà mia figlia e suo marito avevano inserito la nipotina all’asilo nido, ma si faceva due giorni di nido e otto di malattia: i medici avevano trovato che i polmoni non fossero del tutto sviluppati e per questo erano particolarmente predisposti alle infezioni. Dopo i due anni provarono a reinserirla, ma portò a casa subito una bronchite che nel fratellino di due mesi degenerò in bronchiolite: dieci giorni di ospedale attaccato all’ossigeno. E il nido fu cancellato. Pertanto ruolo obbligato. E goduto alla grande.

Un nonno, uomo, che si occupa dei nipoti: è ancora un’immagine anomala? Suscita curiosità o dubbi?
Al parco pubblico vicino a casa ho incontrato mamme, nonne, baby-sitter; nonni molto rari, comunque appoggiati sempre alle nonne. Nonno che facesse tutto ero e sono decisamente l’unico. Mi pare che l’anomalia sia guardata con invidia da mamme e nonne, dai nonni maschi … non so. Tra i papà ho l’impressione che sia sempre più rara la netta separazione dei miei tempi e quando la mamma lavora, il papà è costretto a fare la sua parte. Ai miei tempi invece mi sono scontrato più volte con persone convinte che la confusione dei ruoli fosse pericolosa per la formazione dell’identità sessuale; qualcuno arrivava a sghignazzare sul rischio di un mio passaggio all’altra sponda. In ogni caso qualche amico che condivideva l’ho trovato.

Raccontaci il rapporto con i tuoi nipotini: quali sono le sensazioni ed i sentimenti dominanti?
[quote]Decisamente incredibile. Io ho una autentica adorazione, mi illudo ricambiata. Dante direbbe che “intender no la può chi non la prova”. Mia moglie è un po’ gelosa, ma con me passano più tempo che con lei. Credo che Darwin ci può aiutare a capire. Da un lato i bambini, che inconsciamente sanno di aver bisogno delle cure degli adulti, hanno elaborato strategie di accalappiamento che sono assolutamente irresistibili. Dall’altro i nonni sentono che i nipoti sono la loro polizza assicurativa contro la morte, che fa sempre una paura boia. Mi pare di ricordare di aver letto che tra popolazioni primitive siano stati osservati casi di nonni maschi che allattavano i nipotini.

Essere nonno ed essere padre: come si vivono questi diversi ruoli?
[quote1]Io ho una paura boia di esagerare, anche perché ho visto più casi di nonni che esagerando hanno rovinato delle famiglie. Anche i miei suoceri esageravano. L’esagerazione viene spontanea, perché la madre dei miei nipotini resta sempre la mia bambina. I nonni rischiano di delegittimare i genitori agli occhi dei bambini e anche di de-responsabilizzare i genitori stessi. Finora mi pare di aver evitato il rischio, anche perché i miei nipotini hanno dei genitori deliziosi, che invidio moltissimo.

Quali sono, secondo te, le caratteristiche dei nonni attuali?
La mia generazione è quella che ha fatto crollare il tasso di natalità e avendo tutti uno, due figli gli stiamo attaccati come ventose, sempre disponibili a dare una mano. Per mia madre che di figli ne ha fatti undici sarebbe stato impossibile. Tuttavia questa situazione, come già detto è molto pericolosa. Per questo si dice che Gesù fosse italiano, perché solo un ragazzo italiano resta col suo papà e la sua mamma fino a 33 anni, solo una mamma italiana può mettersi in testa che suo figlio sia dio, solo un ragazzo italiano potrebbe convincersi che la sua mamma sia rimasta sempre…

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26 thoughts on “Intervista ad un nonno “<i>de</i>… genere””

  1. Beh! Adesso sono un po’ imbarazzato. Ci tengo a dire che non faccio niente di straordinario e che “tenere” i nipotini è un privilegio per il quale pagherei. Sono felice di sapere che nonni come me ce ne sono sempre di più: siamo noi i normali. In fondo lo facciamo perché sono persone che amano godersi la vita. C’è qualcosa che può dare più PIACERE che sentire le braccine del tuo nipotino che ti stringono al collo, la testa appoggiata alla tua spalla e il suo culetto che accompagna la tua filastrocca spingendosi indietro a ritmo? O della tua nipotina che ti fa occhi dolci, la testa tutta inclinata, con quegli occhioni celesti, immensi, dove ti pare di annegare? Ricordo di averla anche sgridata, perchè temevo di restare ipnotizzato.
    Credo fermamente che ogni età abbia differenti piaceri, differenti cose belle. Mio figlio a 6 anni si era innamorato follemente di una sua compagna di classe e mi raccontò tutto emozionato di averla anche baciata … sulla schiena mentre uscivano dalla classe!!! Mi sono guardato bene dallo spiegargli che per baciare una femmina bisognava infilarle in bocca la lingua, ecc. ecc.: alla sua età quello era il piacere. E quando si diventa vecchi credo che il piacere sia più coccolarsi i nipotini, che inseguire le ragazzine come quel disgraziato vecchio porco che ci fa ancora da presidente del consiglio.

    Perché tutte le donne d’Italia capaci di intendere e di volere non sono già scese in piazza indignate per il trattamento riservato … alle nostre figlie, alle nostre nipoti? Per troppi secoli i potenti credevano di avere il diritto di fare quello che volevano, ma poi con la rivoluzione francese quelli che non erano finiti sulla ghigliottina almeno lo facevano di nascosto. E questo non se ne vergogna neppure? E uno stuolo di servi è lì che lo difende?
    Avete letto di quella povera puttana minorenne che aveva l’impressione di non essere considerata neppure un corpo, ma soltanto una parte del suo corpo? Ciascuna di voi dovrebbe sentirsi offesa, calpestata nella sua dignità.
    Proposta.
    Prendiamo spunto dalla colata di fango che sta sommergendo la nostra bella e sfortunata patria e lanciamo un movimento per attaccare e sconfiggere questo degrado che spinge sulla strada decine di migliaia di povere schiave del sesso. Forse che non è la domanda che crea l’offerta? E allora penalizziamo la domanda, cioè i puttanieri, e il più duramente possibile.

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  2. Giulia, gli creiamo una piattaforma e-learning qui su gc? Il docente di nonnitudine on-line è una novità assoluta, eh!

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  3. Visto che mio padre ancora non ha trovato il tempo di rispondere (lo faccio lavorare troppo!), intanto comincio io…
    @ Mammadicorsa: grazie di averci dato degli intelligenti, non so se davvero lo siamo, ma in effetti è veramente un gioco delicato. Come mio padre ha paura di esagerare, io ho una paura boia di sfruttarlo troppo. Visto che lui si occupa dei bambini senza fiatare, sarebbe fin troppo facile appiopparglieli anche nei fine settimana, d’estate, la sera, la notte… Mai fatto. Non si può approfittare dei tossicodipendenti 😉 In più, come avrete intuito, mio padre è una persona molto attiva, con mille interessi, come potrei ancorarlo full time ad un infante? Per quanto piacevole possa essere, si sentirebbe in prigione, non credete?
    @ Lanterna: sai che non hai tutti i torti?
    @ Lastaccata: sono fiera come una… nonna di questa intervista a mio padre!!
    @ Silvia: un corso? Beh, visto che si tratta di un Nonnoprof magari lo terrebbe proprio!

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  4. Certo, cara Silvia, uno scooppone! Altro che scomunica, fra duemila anni (non prima) quest’uomo sarà beatificato! Concordo sui corsi di formazione per aspiranti nonni, aperto anche ai papà così si gioca d’anticipo 🙂

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  5. Visto, cara staccata, che scoop!
    Per ora nessuno ci ha notificato la scomunica dal Vaticano… vi terremo informati.

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  6. Noooo, non posso crederci! Tony è il papà di “Scusate se son mammaaaa”, pardon, di Giuliaaaa? Allora il piacere di commentare è doppio:-)
    Dall’intervista di Tony si evincono moltissime cose, le principali le ha spiegate sapientemente lui, e qualsiasi commento sarebbe superfluo. Sintetizzando al massimo il mio pensiero su questo nonno, la cosa che spicca maggiormente è che lui non si sente il baby sitter dei suoi nipoti e questo è un principio che dovrebbero tenere a mente non solo i nonni, ma anche e soprattutto i papà. Deliziosamente ironica la battuta finale, mi auguro che nessuno la reputi mai blasfema perchè è di un’intelligenza unica.
    Incredibilmente moderno, intelligente e molto avanti, in una parola: straordinario!

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  7. Io ho avuto un nonno come Toni, anche se decisamente meno colto (mio nonno aveva la seconda elementare). Un nonno che si occupava di me a tempo pieno e non si sentiva sminuito dalle attività di cura di una bambina.
    Mi ha schifosamente viziata, ma mi ha anche fatto capire che cosa vuol dire essere amata senza se e senza ma. Non che i miei genitori non mi amassero, ma un nonno non ha freni e ha anche un sacco di pesi in meno. Un nonno è più libero.
    Io sostengo che ci sia così tanta intesa tra nonni e nipoti perché nelle società primitive, con gli uomini a caccia e le donne a raccogliere, chi restava al villaggio? Nonni e nipoti, appunto.

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  8. Caro Nonno, non sei solo! Se ne vedono sempre di più di nonni maschi ad occuparsi dei nipotini, anche piccolissimi. Mio padre è sempre stato disponibile e la sua dolcezza ha attenuato, per quanto possibile, la mancanza della mia mamma in un momento così delicato ed importante. Certo è che la tendenza a “strafare” e la delegittimazione dei genitori sono sempre un rischio! Ci vuole un po’ di tempo di rodaggio: adesso mi sembra che io e papà ci stimiamo di più e riconosciamo l’un l’altro una capacità nel rispettivo ruolo.

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  9. Oh, se volete vi presto anche il nostro di nonno!
    Anche lui in adorazione dei nipoti, anche lui si porta il nipote al parco o (massima gioia!) dal meccanico, ma un po’ meno consapevole del rischio di esagerare… e sicuramente (e purtroppo) acceso sostenitore delle differenze di ruolo. Magari Toni potrebbe educarlo un po’, anche se ormai… la vedo dura, toccherà tenerselo così…
    L.

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  10. L’intelligenza di Toni credo che sia corrisposta dall’intelligenza di sua figlia e di suo marito. Toni sicuramente da nonno che si occupa a tempo pieno dei nipoti, si rende conto che a volte si rischia di esagerare, la figlia e il marito sanno che qualora lui esagerasse, sarebbe solo per amore e non sarebbe poi così drammatico. é un delicato gioco di equilibri che le persone “intelligenti” e “sensibili” sanno far funzionare.

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  11. Complimenti, Toni! Ammiro in te, da quello che hai scritto in precedenza e che dici qui, la scelta di far parte attivamente dell’educazione dei tuoi nipoti, non il volerli solo “tenere” (verbo orribile!). Ma allo stesso tempo l’ammirazione per tua figlia come madre e di tuo genero come padre, sono sicura che sei il tipo di nonno al quale quando viene in mente un’idea educativa la va a discutere coi genitori prima di applicarla. Insomma da quello che leggiamo sei il nonno che tutti vorremmo…

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