Immaginazione

La grafica del calendario dell’avvento di genitoricrescono è realizzata da Giada di quandofuoripiove. Bella vero?
La grafica del calendario dell’avvento di genitoricrescono è realizzata da Giada di quandofuoripiove. Bella vero?
Come disse qualcuno neanche troppo lontano da questa pagina, tutto quello che so l’ho imparato da Harry Potter. Questo si aggiunge alla lista, anche se l’ho imparato non tanto da HP direttamente, ma da J.K. Rowling, in un discorso tenuto agli studenti di Harvard. Parlava di immaginazione. Ma non, attenzione, di creatività o inventiva, che deve avere da vendere. Parlava proprio di immaginazione, come della capacità totalmente umana di “provare empatia per esperienze di altri che non abbiamo mai condiviso”. JK Rowling dice di aver sperimentato il potere dell’immaginazione non tanto nello scrivere, ma nel suo lavoro ad Amnesty International. Leggendo lettere di esperienze di stupri e torture, di rapimenti e mutilazioni, di grande coraggio e di grande paura, vivendo le condizioni di chi era nel centro, di chi aveva perso il senno per tutto quanto subito. L’immaginazione come il super-potere che ci permette di ascoltare, e di capire, gli altri. Certo, dice JKR, è un potere che possiamo esercitare male, per manipolare, per soggiogare. O possiamo scegliere di non esercitare affatto, di restare all’oscuro, di limitarci a viaggiare sicuri e comodi, entro i confini delle nostre esperienze.

Per me questo vale anche nel piccolo, non solo per i grandi temi, e soprattutto nel mio cammino come genitore, e nei confronti di altri genitori. Spero di riuscire a trasmettere ai miei figli la moderazione, che non è per me un camminare saggiamente nella Via del Giusto Mezzo, ma proprio riuscire a tenere in piedi in equilibrio dieci, cento, mille immaginazioni di vite diverse. Immaginiamolo, quindi, il mondo in cui è possibile e ragionevole fare scelte che io non condivido, vivere diversamente quelle situazioni in cui “ah, non credo potrei mai fare così”, o “proprio non capisco questo atteggiamento”, o “come si fa a non capire che …”. Immaginiamola una realtà parallela in cui crediamo in cose diverse, un mondo in cui ci piacciono le cose che detestiamo, in cui facciamo le cose che non approviamo. In cui, quella situazione che riteniamo inconcepibile e inammissibile, è invece un punto di equilibrio stabile per qualcun altro, e si, funziona, e tutti sono sereni. Come saremmo se fossimo diversi? Non cosa faremmo, ma come saremmo, cosa proveremmo?

Impossibile? Naaah. Nulla è impossibile per la nostra immaginazione, pensate a come facilmente riusciamo a concepire storie di paradossi spazio temporali, e realtà alternative!  Non ci credete? Ve lo spiega Doc:

 

 

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