Perché abbiamo deciso di collaborare?

Quando ho spiegato ai miei figli che mi aveva contattato Kinder Cereali per partecipare ad una campagna social, la conversazione non è stata delle più semplici. Forse perché i figli hanno la capacità di farti le domande più banali ma che ti mettono all’angolo senza possibilità di fuga.
Insomma quando ho detto loro che mi aveva contattato Kinder Cereali per propormi questa campagna ho usato più o meno queste parole “Kinder Cereali ci ha proposto di scegliere un’azione da compiere insieme per poter collaborare di più in famiglia e liberare così del tempo da trascorrere insieme”
La discussione è proseguita più o meno tranquillamente, elencando una serie di cose che potremmo fare in compagnia per velocizzare l’operazione, finché il seienne che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio mi ha chiesto: “Ma cosa importa a Kinder Cereali se noi collaboriamo?”
Io sono rimasta in silenzio. Già, cosa importa a Kinder Cereali se noi collaboriamo? Questa sì che è una bella domanda! Allora gli ho spiegato che quelli della Kinder Cereali pensano che sia giusto che tutti si aiutino, e vogliono convincere le famiglie a condividere il lavori di casa, e ci hanno chiesto di dare il buon esempio. Poi visto che continuava a guardarmi poco convinto gli ho chiesto “secondo te è giusto che sia solo una persona a fare tutto il lavoro?” Lui ha alzato le spalle e ha ricominciato a giocare con le sue costruzioni.

SMS spediti da Kinder Ferrero al io numero di telefono ogni volta che premiamo il pulsante conta tempo.
SMS spediti da Kinder Ferrero al io numero di telefono ogni volta che premiamo il pulsante conta tempo.

Però ogni domanda non viene per nuocere e alla fine da questa campagna stiamo imparando un sacco di cose utili per tutta la famiglia. Ad esempio, ho spiegato loro che Kinder Cereali ha fatto un’indagine sulle famiglie italiane ed è emerso che un numero elevatissimo di donne svolge la maggior parte dei compiti in famiglia, mentre i papà fanno molto meno. Gli ho detto che non è così per tutti, però purtroppo è vero per molti. Allora la vera sfida di Kinder Cereali è nel convincere i papà ad aiutare le mamme, così che lei non debba farsi carico di tutto il lavoro e possa avere un po’ di tempo libero per sé stessa.
A quel punto il novenne è intervenuto dicendo “Ma non è giusto! Non è il papà che deve aiutare la mamma, si deve collaborare tutti insieme!”

Ehi, vedi a far crescere i figli in Svezia che succede? Mi risuonano ancora le parole di una signora durante un nostro viaggio in Trentino che si congratulava con me perché mio marito, il padre dei miei figli, si prendeva cura di loro portandoli in bagno a … lavare le mani! Correva l’anno 2010 circa e mio marito era al suo secondo congedo parentale.

La discussione con i figli come sempre si è dimostrata una splendida occasione per aumentare la nostra fiducia nella loro generazione. Abbiamo parlato di come funziona una squadra di uno sport qualsiasi, in cui tutti collaborano per arrivare al risultato finale, o di come suona un’orchestra facendo attenzione ai ritmi di tutti e seguendo tutti uno stesso ritmo e abbiamo parlato di tutte le volte che non funzioniamo proprio così bene, e in cui magari noi genitori dobbiamo alzare un po’ la voce per farci aiutare.
Insomma abbiamo davvero imparato già molto, sulle differenze culturali, sulla responsabilità individuale, e sull’importanza della collaborazione, e siamo solo a metà del nostro percorso, però vorrei davvero ringraziare Kinder Cereali per questa possibilità.

Naturalmente abbiamo iniziato a sognare quello che faremo con il tempo liberato. Giocare insieme a qualche gioco da tavola per il momento va per la maggiore, o forse un cinema, o una passeggiata nel bosco tutti insieme, ma vogliamo arrivare fino in fondo per vedere quanti minuti abbiamo liberato, prima di prendere una decisione definitiva. Avete qualche suggerimento da darci?

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