Venerdì mattina abbiamo in mente una tappa corta. Dopo un’oretta di lanci di sassi in acqua (che
quando si trova un posto così utile è meglio sfruttarlo fino in fondo) ci rimettiamo in macchina
pronti a nuove avventure.
Abbiamo portato un libro con un CD audio che ascoltiamo ripetutamente durante il tragitto.
Parla di Lotta, che compie 5 anni e che vuole una bicicletta per il suo compleanno. Temi di grande attualità!
Destinazione: la costa. Vogliamo vedere il mare.
Dopo una cinquantina di chilometri iniziamo a leggere le indicazioni dalla strada statale per varie spiaggie. Ne scegliamo una a caso. Arriviamo ad un grande parcheggio con solo 3 macchine.
Siamo fuori stagione, quindi non ci preoccupiamo. C’è una signora con la sdraietta, cappello di paglia,
occhiali scuri, che legge un libro accanto alla sua macchina parcheggiata. Commentiamo quanto sia idiota mettersi proprio li nel parcheggio quando c’è una spiaggia a 5 minuti a piedi. Intanto ci organizziamo. Costumino al grande. Passeggino al piccolo. Crema solare. Un panino per la merenda.
Ci avviamo lungo il sentiero di sabbia che si fa spazio tra la vegetazione bassa. Che meraviglia.
Non vediamo l’ora di avere un po’ di calma. Con un po’ di fortuna se riesco ad allattare Pollicino, e il Vikingo si mette a giocare da solo con la sabbia, potremmo persino fare una conversazione tra adulti!
Certo questo deserto è sospettoso. E’ vero che siamo fuori stagione, però…
Appena giunti in spiaggia scopriamo l’arcano. C’è un vento gelido spaventoso. Non si riesce nemmeno a sedersi. E ora chi glielo spiega al Vikingo? Io mi metto sottovento con Pollicino, cercando di evitare che si prenda una polmonite. Intando GG e il Vikingo arrotolano i pantaloni e vanno a mettere i piedi in acqua. Oddio, più che altro l’alluce. L’acqua è ghiacciata, visto che si tratta del mar Baltico.
Padre e figlio restano stoici sul bagnoasciuga per qualche minuto. Il Vikingo per fortuna si accontenta.
Poi si torna indietro alla macchina.
Stanotte si dorme in fattoria. Vogliamo far vedere un po’ di animali al Vikingo. Pecore, mucche, galline e cavalli. Pensiamo di preparare il Vikingo all’idea, sperando che la presenza di animali possa aiutare ad accettare l’ennesimo cambio di letto.
L’agriturismo è gestito da una simpatica coppia di mezza età, Göran e Britta, che si sono ritirati in campagna lasciandosi alle spalle la città con i suoi ritmi stressanti. Göran ci accoglie calorosamente al nostro arrivo insieme al suo cane. Mentre discutiamo amabilmente con il padrone di casa, il Vikingo invogliato dall’aria aperta e stanco di stare seduto in macchina, inizia immediatamente a correre.
E il cane con lui. Ecco uno splendido quadretto idilliaco. Un bambino e un cane che corrono insieme, penserete voi. Ma naturalmente la realtà è sempre diversa. Il Vikingo, nel vedere il cane corrergli incontro, si spaventa a morte. Lancia un urlo. Gli viene un vero e proprio attacco di panico. E inizia ad inveire che lui in quel posto non ci vuole mettere piede. “Andiamo subito via!” ordina al padre. Per fortuna gli sproloqui sono avvenuti in italiano, ma c’è ben poco da spiegare. Göran mortificato chiude il cane in casa, e si preoccupa di spiegare che è molto buono e non farebbe del male a nessuno.
Molti minuti più tardi riusciamo a calmare il Vikingo e a convincerlo che staremo a dormire in questo posto orribile, circondato da campi di grano, all’ombra di mulini a vento, con il belare delle pecore ad accompagnare il ticchiettio dell’orologio, e una serra in cui una vite si avvolge facendo da cornice a comode poltroncine di vimini in cui riposare le stanche membra.
Peccato che non potremo accendere il caminetto.
Fa decisamente troppo caldo.
Che vita d’inferno 😉
Grazie Silvietta! Ce la mettiamo tutta 😉
è bellissimo come, pur con i limiti, le lotte quotidiane e la fatica state donando al Vikingo tutte queste belle cose che immagazzinate nella sua memoria lo renderanno un uomo migliore!
forza e coraggio, anche l'”inferno” terminerà!