La diagnosi di autismo e l’amore che va oltre l’accettazione, perché un figlio è un figlio e basta.
Ho conosciuto Barbara grazie alla rete, come Black Cat, e fino a poco tempo fa ignoravo la sua storia. E come spesso accade in rete, si hanno sensazioni “a pelle” che è difficile ignorare, e mi ha sempre colpito il suo modo di essere diretta e onesta.
Poi ho scoperto che è anche la mamma di due splendidi bambini, e le ho chiesto di scrivere per noi la sua storia di accoglienza. Tutto è iniziato il giorno in cui ha scoperto di avere un bambino speciale, e da quel momento non ha mai smesso di lottare.
Quel giorno che ti senti strana, già sai cosa sta succedendo, ma finchè un test non te lo conferma non puoi esserne certa. Incinta. Un bambino, il tuo bambino.
I pensieri, che non li riesci a fermare. Sarà maschio? Lo vedo, a giocare a palla nel giardino di casa col papà, sorridente, urlante, felice. Un teppistello simpatico e irresistibile, con le lentiggini ed il nasino all’insù, che ti adorerà incondizionatamente mentre corre per casa e fa disastri inconsapevoli. E a cui tu non saprai resistere, ricambiando con un amore che non credevi fosse possibile provare.
O una bambina… con le sue bambole, che racconta storie e si acconcia i capelli biondi con nastrini e mollette, che ti aiuta facendo la piccola donna, che volteggia per casa danzando, o cantando, col ritmo che solo le bambine spensierate sanno avere.
Quanti pensieri, quante aspettative, quanti sogni.
I sogni di ogni genitore. I sogni che, talvolta, il destino ci distrugge.
Il mio bambino non è perfetto, non parla. Non socializzava, fino a poco tempo fa. E’ autistico, hanno diagnosticato tre anni fa. Una lettera scarlatta che finchè vivi non ti togli più dalla pelle del torace. Lì, a significare che tutto quello che avevi tanto desiderato per lui, per te, non accadrà mai.
E’ stato terribile, quel giorno. Io e lui soli, davanti ad un medico che, con una nonchalance impressionante, mi diceva che avrei avuto davanti a me una vita difficile, strana, priva della maggior parte dei sentimenti che tanto avrei voluto provare.
Lo ammetto. Ho avuto la tentazione di darmi per vinta, credo sia umano.
Stavo lì a fissarlo, con le lacrime che scendevano, quel bambino schifosamente bello, che se ne stava da solo in un angolo della stanza, in un suo mondo impenetrabile, di cui avrei potuto far parte solo per i bisogni primari.
Indifeso, incapace di comunicare. Muto senza esserlo. Asociale senza volerlo. Schivo senza saperlo. Lì. Solo. Esattamente come sua madre.
E in quell’universo di silenzi ho capito che la mia vita d’ora in poi sarebbe stata solo piena di urla.
Urla, per difenderlo. Non avrebbe mai potuto farlo, non può nemmeno ora, e io per lui sono stata e sarò una pantera, non me lo possono toccare.
Urla, perchè mio figlio non avrebbe mai avuto una madre che si arrendeva. Nè di fronte alle diagnosi irrevocabili, nè di fronte al suo esilio dalla vita.
Lui avrebbe dovuto avere una vita normale, fatta di gioia, di sole, di luce e di sorrisi.
E ho lottato. E ho vinto. E abbiamo vinto.
Quante volte son stata allontanata, tacciata di essere eccessivamente severa ed autoritaria, con lui e con gli altri. Ma non me ne è fregato mai niente.
Il mio bambino era ed è un BAMBINO, intoccabile, bellissimo, speciale.
Non c’è stata una cosa che mi abbia deciso ad accettarlo, se non la sua stessa nascita. Non ci sono motivi per fare o non fare qualcosa. Lui è parte di me, e come tale va preservato, accudito, coccolato, difeso, tutelato.
Non dovete accettare i vostri figli, perchè non esistono figli imperfetti. Esistono solo FIGLI.
Figli che per quanti problemi avranno, saranno sempre degli esserini che al loro primo sorriso vi strapperanno il cuore dal petto e ve lo butteranno nel frullatore a massima velocità.
Piccole persone che per quanto piccoli saranno i loro progressi saranno in ogni momento in grado di lasciarvi a bocca aperta, come eravate a Natale dei vostri sei anni all’apertura dei regali.
Non lasciate mai che nessuno vi possa dire alcunchè sui vostri figli. Non date peso alle loro parole. Chi non sa apprezzare un bambino speciale è un povero mentecatta dalle vedute limitate, a cui la vita regalerà solo effimere gioie basate sul nulla.
Aspettatevi invece di vedere tutto più bello, di saper gioire di cose che fino a prima non avreste mai nemmeno considerato.
Un bambino speciale rende speciali anche le vite di chi lo ama.
Quando è nata mia figlia, io che avevo cercato di scongiurare, con esami prenatali e per quanto possibile ogni “anomalia” , quando l’ho avuta tra le braccia, dicevo,mi sono resa conto che qualsiasi problema potesse avere o avesse avuto in futuro, l’avrei amata e accolta se possibile ancora di più, ancora più pienamente e l’avrei difesa come una pantera..grazie per la tua bellissima testimonianza.
Ho letto con attenzione questa testimonianza davvero lucida e amorevole allo stesso tempo, poi sono andata al blog che mi è sembrato denso di voglia di combattere per l’istruzione del figlio e per proteggerlo dai pregiudizi. Grazie per questo post…
mi hai commossa profondamente. hai detto una grande verità: i bambini sono tutti speciali…e bisogna lottare per difenderli sempre.
Quello di Barbara è stato sicuramente il primo blog che ho letto. Mi è mancata quando ha smesso per un po’. Ho sempre fatto il tifo per lei e ho sempre sentito che ce l’avrebbe fatta. E’ un motivo di speranza. E’ un esempio di determinazione e in questo post è anche dolce e immensa!
Grazie Barbara per queste parole e grazie a voi che siete sempre d’ispirazione!
Porca vacca Barbara, la smetti di farmi piangere? 🙂
Vorrei ringraziare pubblicamente Serena e tutto lo staff di Genitori Crescono. Spero di non esser stata eccessiva, ma purtroppo mi infervoro sempre un po’ a parlare dei miei piccoli tesori 🙂
sì, i bambini speciali portano con sè un bagaglio di gioie non effimere, che “marchia” spesso non si sogna neanche di vivere, faccio l’infermiera, a lungo l’ho fatto in una rianimazione pediatrica, ho visto di tutto, e i medici rimanere distaccati…e ho avuto una bambina speciale che ora non c’è più…e racchiusi nei 5 mesi della sua breve vita ci sono emozioni che difficilmente si possono raccontare, prchè la verita è che stare vicina ai bambini speciali ti rende speciale, anche se il dolore spesso è indicibile, cambi le prospettive e i tuoi giorni assumono l’aspetto di una sinfonia di beethoven…a volte qualche nota stonata, ma nel complesso meravigliosa.
Forza, coraggio, battaglie, ma anche serenità, sorrisi e conquiste, bellissimo.
Grazie per questo post arrivato nella giornata giusta. Che bello se potessi assorbire tutta la forza e il coraggio che escono dalle parole di Black Cat. E a far uscire l’amore in questo modo esplosivo.
Ed altre parole bellissime di Black cat, sono le sue battaglie quotidiane http://blackcat.bloggy.biz/archive/3584.html e la sua forlgorante ironia http://blackcat.bloggy.biz/archive/3586.html !
parole bellissime.
Proprio ieri a “Domenica In” c’era un’altra mamma di un ragazzo speciale che oggi è laureato e lavora nel campo della fisica nucleare, vive una vita normale nonostante un deficit fisico grazie all’amore della sua famiglia; mi sono resa conto che la vita ti mette davanti prove difficili che solo l’amore e la caparbità ti farà superare.
Non so quanto sia difficile, posso solo intuirlo e Vi ammiro tantissimo, ammiro tantissimo chi scommette sulla vita e ci mette l’anima per rendere questa vita meravigliosa nonostante tutto, vorrei avere solo un briciolo della Vostra forza.
Grazie per la testimonianza c’è solo da imparare, anche perchè tutti abbiamo un figlio speciale in un modo o nell’altro.
Grazie.
che descrizione straziante! ma nello stesso tempo dolcissima, proprio come solo una mamma sa fare…. un abbraccio forte a tutti e due! <3