Togliere il pannolino: bisogna veramente aspettare tanto?

Vi hanno già detto che l’età media per lo togliere il pannolino è aumentata nelle ultime generazioni? In Europa si è alzata dall’anno e mezzo ai 3 anni. In US è anche peggio. A meno di pensare che ci siano delle modificazioni genetiche in corso, è ovvio che il problema non è propriamente nello sfintere dei nostri figli, quanto piuttosto le differenze tra il nostro modo di vivere e quello dei nostri genitori, o dei nostri nonni.
L’imputato maggiore è ovviamente il pannolino, che è diventato così assorbente da impedire ai piccoli di accorgersi quando fanno la pipì, e di associarvi quella fastidiosa sensazione di bagnato. Un altro problema è che i genitori rimandano sempre più in la l’inizio del processo un po’ per pigrizia e un po’ per paura di stressare il pargolo.
Nel mio piccolo vedo già la differenza tra i bambini italiani che hanno il limite dettato dalla regola che all’asilo a 3 anni non si accettano pannolini, e quelli svedesi ai quali è concesso di avere il pannolino. Basta così poco per far si che l’età media si sposti di qualche mese in Svezia.
Ora pensate un momento di trovarvi con pannolini lavabili in un’epoca priva di lavatrici. Se io mi trovassi in questa situazione, ho pochi dubbi sul fatto che mio figlio lo incollerei sul vasino appena fosse in grado di sedersi. E questo è molto probabilmente quello che succedeva ai tempi delle nostre nonne, e per qualcuno anche delle nostri madri.

Quello che non ho mai capito è il perchè questa faccenda di togliere il pannolino dovrebbe stressare il bambino solo perchè non è fisiologicamente pronto. Quando sosteniamo nostro figlio per le mani, mentre tenta di muovere i primi passi, non siamo mica preoccupati di stressarlo e spingerlo a compiere un gesto che i suoi muscoli non sono in grado di sostenere! Eppure le sue gambe non possono farcela se non dopo molte cadute, e prove, e fallimenti. E noi ci mettiamo tranquilli ad incoraggiarli.
E invece per molti bambini togliere il pannolino dopo i 2 anni di età, diventa stressante. E’ stressante perchè quella è l’età in cui iniziano a sentirsi indipendenti e capaci di fare molte cose, e quindi ogni insuccesso può diventare umiliante. E’ stressante perchè avevano imparato a far tutto nel pannolino e ora devono cambiare le loro abitudini. E’ stressante perchè vedono che gli altri ci riescono e loro no. Quanti bambini arrivano al punto di chiedere di indossare il pannolino solo per fare la cacca?

Introdurre il vasino a 12 mesi

A questo proposito ho trovato molto interessante leggere il metodo proposto da Tracy Hogg (°), per introdurre l’uso del vasino preferibilmente intorno ai 10-12 mesi di età del bambino (ma anche 18 mesi!). L’idea si basa sul fatto che i bambini a quell’età sono molto più collaborativi e hanno molta voglia di farci piacere. Introdurre il vasino non vuol dire necessariamente togliere il pannolino, ma semplicemente rendere il sedersi sul vasino, o sul water, un gesto quotidiano normale, che si inserisce con naturalezza nelle abitudini di tutti i giorni: ci si veste, si mangia, si dorme e a volte ci si siede sul vasino. Il tutto è facilitato se si può mantenere uno schema regolare, come ad esempio sedersi sul vasino quando ci si alza, e dopo un quarto d’ora circa dalla fine di ogni pasto.
A questa tenerissima età non dovrebbe essere troppo difficile intrattenerli seduti per qualche minuto, magari cantandogli una canzoncina o leggendo un libro insieme. Per il primo paio di mesi, la maggior parte delle volte non succederà niente.
Al primo successo però, anche se totalmente casuale, bisogna mostrarsi molto contenti, esagerando anche un po’ con le manifestazioni di gioia, magari inscenando una danza speciale o un rito di festeggiamento.
Insomma deve essere chiaro che quel gesto vi ha resi felicissimi. E visto che l’età è ancora quella della collaborazione, il bambino vorrà in ogni modo ripetere il gesto che vi ha reso così felici.

Introdurre il vasino non vuol dire necessariamente togliere il pannolino, ma semplicemente rendere il sedersi sul vasino, o sul water, un gesto quotidiano normale, che si inserisce con naturalezza nelle abitudini di tutti i giorni

Tracy Hogg sostiene che in questo modo il bambino riesce ad imparare prima a prestare attenzione a quei segnali del proprio corpo che precedono cacca e pipì. E nel momento in cui lo sfintere sarà pronto, il bambino sarà già molto abituato al vasino, e saprà riconoscere gli stimoli sviluppando più velocemente un controllo maggiore. Il tutto sembrerebbe essere molto dolce e naturale e assolutamente privo di stress.

Io non ho avuto il piacere di applicare questo metodo con il Vikingo, scoraggiata dalla sua iperattività fisica, per cui mi sembrava un’impresa impossibile intrattenerlo seduto. Con lui abbiamo iniziato molto più tardi, con notevoli difficoltà, e non so come avremmo fatto senza l’aiuto provvidenziale dello Gnomo del Vasino. Ed è proprio sulla base della mia esperienza personale, e di quella di una mia amica che ha provato con successo il metodo di Tracy Hogg, che sto meditando sulla possibilità di applicare questo metodo con Pollicino.

Poi magari vi farò sapere…

(°) “The Baby Whisperer Solves All Your Problems…” By Tracy Hogg, Melinda Blau

Prova a leggere anche:

Previous

Intervista a Francesca: il vasino a 15 mesi

Honest Scrap Awards

Next

33 thoughts on “Togliere il pannolino: bisogna veramente aspettare tanto?”

  1. Ciao Serena, ho acquistato il libro ‘Il linguaggio segreto dei neonati’ ma non trovo nulla sullo spannolinamento. Puoi aiutarmi? Grazie. Anna

    Reply
  2. Noi abbiamo fatto come da manuale…
    Abbiamo comperato il vasino e ogni volta che la mamma o il papa facevano pipi nel “vasino grande” (anche papa’ha imparato a farla da seduto, senza per questo perdere di virilita’) anche la piccola veniva portata sul vasino piccolo e messa li con tutto il pannolino…
    E dagli oggi e dagli domani in un mesetto (ne ha 17) ha cominciato a dire “pipi” e ad indicare il vasino.

    Ora il passo successivo e’ la pupu

    Reply
  3. salve a tutte! io ho una bimba di 11 mesi e ho pensato che appena giunta la bella stagione, quando lei in pratica avrà già compiuto l’anno, potesse essere il momento di cominciare a toglierle il pannolino…sopratutto per evitare tutti quegli arrossamenti che inevitabilmente danneggiano la pelle della bimba…quale il primo passo da fare? comprare il vasino e poi?
    ciao ciao

    Reply
  4. @Milli ottime considerazioni. Infatti i miei li ho comprati di una marca prodotta in Svezia, e di cotone ecologico, proprio per minimizzare i trasporti. Purtroppo però anche i pannolini usa e getta vengono trasportati in giro per il mondo prima di arrivare al supermercato sotto casa, e se non si azzera l’inquinamento con la consegna dei lavabili a domicilio, ci siamo quasi (se poi si prende in considerazione anche lo smaltimento dei rifiuti). Insomma ci sono pro e contro per l’ambiente, ma da quel che so io con i lavabili i pro superano i contro. In ogni caso, iniziare prima con il togliere il pannolino, va bene sempre, con qualsiasi tipo di pannolino 😉

    @Elisa anche io penso che a volte noi genitori sappiamo più di loro quando è arrivato il momento giusto. Che a forza di stare sempre attenti alle loro esigenze e aspettare i loro tempi, ci si dimentica dei nostri. Che il togliere il pannolino è una di quelle cose che coinvolge anche il genitore, e non poco.
    E che poi con la paura di traumatizzarli si finisce per rimandare all’infinito. Che a me il pannolino, mi dicono, è stato tolto abbastanza presto, e non mi sento traumatizzata affatto 🙂

    Reply
  5. Anch’io avrei voluto provare prima dei due anni canonici e anch’io sono stata scoraggiata dall’ipercinetismo di mia figlia. Se non stava fermai nemmeno in piedi, figuriamoci seduta. Poi, a fine estate, a due anni e due mesi, dopo che varie volte nel nel corso del mese di luglio pazientemente pulivo paviementi e affini, nonostante le amorevoli e pazienti spiegazioni, l’ho guardata negli occhi, come si guarda una persona consapevole e le ho detto basta. Così, ero in spiaggia e appena ho visto il suo faccino contrarsi in uno sforzo disumano le ho messo sotto il vasino. Un po’ a forza, se volete, ma, come madre, pensavo fosse il momento giusto. Così, il testa a testa è durato un paio di giorni e poi ha ceduto. Non l’ho mai sgridata, semplicemente le ripetevo, in modo fermo e deciso, che non vi erano altre vie al vasino o al water.
    Forse sono stata fortunata, ma delle volte ci si preoccupa un po’ troppo di traumatizzarli e mi sembrava giusto anche per lei lo spannolinamento.
    Ciao e in bocca al lupo

    Reply
  6. Serena, calcola che molte persone che usano lavabili se li fanno portare da un corriere che consegna solo a loro e magari fanno più acquisti che sono più viaggi. Spesso comprano all’estero ( Gran Bretagna, Stati uniti). Comprano percarbonato e detersivi ecologici che ordinano su siti specializzati e partono altri corrieri per altri viaggi…Poi le lavatrici consumano e anche due lavatrici in più a settimana in due anni sono moooolta energia consumata. E alcune fanno anche le asciugatrici…Insomma non penso che l’inquinamento sia così drasticamente ridotto.

    Reply
  7. Sono contenta che l’argomento generi un bel dibattito. In effetti ognuno ha la sua teoria in base alla propria esperienza personale, che non dimentichiamoci può funzionare in una famiglia e non in un’altra.

    @Morena immagina che a 40 giorni Caterina non ti dicesse di volere andare in bagno, vero? 😉 Per applicare uno spannolinamento così precoce bisogna avere la capacità di leggere i segnali del bambino, e questo è sempre una cosa positiva. Io sono perplessa sulla fattibilità quando si sta fuori casa ad esempio.

    @supermambanana infatti conto molto sull’effetto fratelone!

    @Laura pannolinilavabili è già un mio favorito 🙂

    @Milli sono d’accordo: prima si inizia, prima si finisce! Però nell’equazione del risparmio, non hai calcolato il risparmio sull’ambiente che si ha usando i lavabili. E in più, si possono vendere al mercatino dell’usato!

    Reply
  8. Penso che la storia del pannolino lavabile c’entri poco con lo spannolinamento.Con mio figlio,che ora ha 19 mesi, ho usato gli usa e getta e ho deciso che questa estate sarebbe stato senza pannolino. Gliel’ho tolto piano piano a Giugno in vacanza e quando siamo tornati a casa ho continuato a lasciarlo senza tranne che per le uscite. Per un mese e mezzo si è rifiutato categoricamente di fare la pipì e la cacca in qualsiasi posto, preferiva farsela addosso e poi venire da me per dirmi “pipì” e farsi cambiare, poi ha visto la sua cuginetta fare pipì nel vasino e nel Water ma a casa nostra e non dalla nonna e ha iniziato prima a farsi accompagnare quando gli chiedevo se gli scappava e finalmente ha iniziato ad avvertirmi prima di farla. Lo spannolinamento “precoce” richiede tempo e mooolta pazienza. Però poi non ci lamentiamo di quanto costa mantenere i figli se gli regaliamo un anno in più di pannolini…Sono della filosofia che è meglio la comodità dell’usa e getta ma per meno tempo che cercare di risparmiare con i lavabili e farsi un mazzo tanto per la rottura di lavarli. Facendo due conti togliendo il pannolino a 16 mesi ho risparmiato più che usando i lavabili

    Reply
  9. Ciao!! anche io ho tolto il pannolino al mio secondo figlio a 20 invece che a 30 mesi (come invece la prima). Anche a me ha aiutato, sia, credo, da parte del bambino, la sensazione dell’umido dei pannolini lavabili, sia, da parte di me mamma, l’impossibilità di adagiarmi sulla pigrizia del “tanto c’è il pannolino che mi costa buttarlo via” (come invece per la prima figlia). Per mio conto, nella scelta del lavabile, oltre la motivazione ecologista, che qui all’ombra del Vesuvio forse pigramente ma con tutti i motivi si sta pian piano facendo largo, c’è stata l’idea chhe potevo anche fare del bene al piccolo (meglio la stoffa che la plastica) e anche che così avrei (lavatrici incluse!) risparmiato un bel po’… in fondo c’è o no la crisi??? non ho applicato metodi precisi, ma cercavo, da pochissimi mesi, quando potevo, ad ogni cambio pannolino di mettere il piccolo sul gabinetto e forse ciò l’ha aiutato a familiarizzare.
    Per info e vari post con l’esperienza di altre mamme sull’argomento vi consiglio di andare sul sito (e relativo forum) informativo, che noi mamme del pannolino lavabile stiamo curando in modo volontario:
    http://www.pannolinilavabili.info/
    Ciao!
    Laura

    Reply
  10. sai cosa? mentre leggevo il post mi immaginavo il mio secondo e le sue regole maniacali, messo sul vasino per familiarizzare, con le favole e tutto… col piccolo effetto collaterale che il vasino diventa il locus per le favole obbligatorio con scene tipo: leggiamo qualcosa? yeaaa, potty! ma dai non importa possiamo leggere qui abbracciati sul divano? noooooo potty potty! ma scusa c’e’ la tua amichetta ci mettiamo tutti insieme…. noooo everybody potty!!!! 😀

    scherzi a parte, puo’ anche darsi che il tuo secondo non avra’ bisogno del vasino, nel senso che il mio, visto che vedeva suo fratello, ha preteso di passare direttamente al water e non vedeva l’ora di poter fare anche lui il big boy.

    Reply
  11. condivido in pieno l’articolo!!! Caterina ha 15 mesi, fa la cacca nel water da quando aveva 40 giorni, con questo caldo la tengo senza pannolino e la porto io periodicamente sul water lei fa quello che deve fare e poi si batte pure le manine. All’inizio c’è voluta un po’ di pazienza ma nel giro di una settimana abbiamo ridotto notevolmente gli “incidenti”, è diventato naturale e salutare per tutti, consiglio vivamente di iniziare presto, c’è solo da guadagnare!!!
    Ciao a tutte
    Morena

    Reply
  12. Oddio, per carità non intendevo certo dire che con il camminare lo mettiamo in piedi e via. E nemmeno sto dicendo di togliere il pannolino e via. Non vedo nulla di male però nell’introdurre il vasino (senza togliere il pannolino) per farlo famigliarizzare con questo oggetto sin da un’età in cui è più facile che lo accetti. Senza stress appunto. Come dicevo, proprio noi con il Vikingo abbiamo fallito, perchè essendo lui ipercinetico, non riuscivamo a tenerlo fermo sul vasino. E quindi proprio per evitare di stressarlo abbiamo aspettato tempi migliori. Solo che ti assicuro che i “tempi migliori” non sono stati tanto meno stressanti. Ci tenevo a precisare che a volte si tende a rimandare per paura di stressare il bambino, ma non è detto che non si ottenga proprio l’opposto.
    Tutto dipende come sempre da chi è il bambino. Sono stupita però da quante mamme mi dicono che i loro figli danno chiari segnali di essere pronti, arrivando persino a dire cacca o pipì al momento giusto, ma non vogliono proporre il vasino per paura di forzare la mano, magari perchè non lo dicono ogni volta.

    Buona l’idea del fazzolettino! Noi però usiamo i lavabili con Pollicino, quindi potenzialmente andrà meglio.

    Reply
  13. non so se mi convince il paragone col camminare, nel senso che se e’ vero che lo manteniamo quando tenta i primi passi, e’ anche vero che non ci sognamo (credo!) neanche di metterlo in piedi di punto in bianco per vedere se ce la fa allo scoccare di un certo giorno: in genere aspettiamo che arrivi il magico momento in cui, tirando tirando, annaspando annaspando, si mette in piedi da solo appoggiato ad un mobile o una sedia. E si parte. Noi lo manteniamo da allora in poi, lo alleniamo a percorsi sempre piu’ lunghi, non ci scoraggiamo se continua a cadere, ma la partenza, il la, l’ha dato lui. Allo stesso modo, se non arriva il magico momento in cui ti dice o ti fa capire che e’ bagnato o sporco, a me non andrebbe di tentare. Poi quando lo fa lo incoraggiamo, ovviamente, lo alleniamo a stare senza pannolino sempre piu’ a lungo, e non ci scoraggiamo se continua a bagnarsi, allo stesso modo del camminare. Ma dopo che lui decide di partire. Almeno credo … :-S

    Sulla questione del pannolino “comodo” che non incoraggia il bambino a volerselo togliere, un suggerimento che ho avuto e’ di mettere dentro il pannolino qualcosa di cotone, tipo un fazzolettino, che dia al bimbo la sensazione di bagnato, ma senza compromettere la praticita’ per la mamma.

    Reply
  14. Ma il grande problema di fondo è proprio pensare che esista un “modo giusto” o il “metodo migliore”… e quando sei neomamma sei li a farti convincere che esiste ed è proprio quello, quello che con te e con il tuo bambino non funziona!
    Riflettendo, genitoricrescono in fondo è nato proprio per combattere la mentalità del “modo giusto”, stufe di sentire continue sentenze inappellabili e racconti di bambini magici che fanno tutto presto e bene. Qui il concetto di fondo è: documentati, cerca di capirci qualcosa e poi provaci.

    Reply
  15. Io spero davvero che le future mamme capitino di qui e leggano i vostri articoli. Io sono convinta che se lo avesi fatto anni fa (ma chissà se poi già c’erano in giro le mamme) mi sarei risparmiata infiniti grattacapi, tanta ansia e magari mi sarebbe venuta in mente qualche idea in più.
    Io sono incappata nella solfa del “mettimi il pannolino che devo fare la cacca”. Sinceramente è stato così stressante che neanche mi ricordo come abbiamo fatto poi a toglierlo del tutto. Ma le pippe della suocera sul modo giusto ancora me le ricordo!

    Reply

Leave a Comment