Tema del mese: allattamento materno

Perchè parlare ancora di allattamento? Ma non si sapeva già tutto e si era detto tutto?
… Eh, no! Leggendo e parlando qua e là, si ha la sensazione che non se ne parli mai abbastanza.
Sarà perchè le neomamme sono sempre diverse e perchè i problemi e le difficoltà sono, in fondo, sempre gli stessi.
Sarà perchè ci hanno detto che allattare è cosa buona e giusta, ma poi, in concreto, nessuno ci ha davvero facilitato il compito o aiutato quando ce n’era bisogno.
Sarà che l’informazione, quella equilibrata, senza fanatismi e leggende, è la chiave di tutto.
Sarà che allattare è pure una di quelle funzioni essenziali e fondamentali della maternità, ma poi, può esserci o non esserci e si resta sempre mamme.
Sarà che dopo aver partorito, ecco un’altra cosa che il papà non può fare e così la mamma è esclusiva e unica e, per questo, a volte sola.
Sarà che allattare è naturale, sì, ma mica è tanto facile, ché la vita di tutti i giorni non è mica fatta a misura di allattamento.
Sarà che allattare è una grande metafora del dare la vita e nutrirla e queste immagini onnipotenti, spesso sono anche un po’ pesanti da portare.
Sarà che le donne, eeehhhh, sono millenni che allattano, si va be’, ma per me è la prima volta.
Sarà che tra “se devo dargli un’aggiunta sono una fallita” e “è nato da un quarto d’ora… ok, non ho il latte, pazienza“, c’è di mezzo la maggior parte delle mamme che cercano una via accettabile tra provarci e riuscirci.

Sarà, forse, che allattare non è un gesto, ma una relazione?

E allora, se è una relazione, non dipende solo dalla madre, da colei che nutre… ma anche da chi viene nutrito… che, anche a un giorno di vita, è un essere senziente e pensante e (forse?) già ha un suo temperamento, un suo carattere, un suo atteggiamento.
E allora, se nell’allattamento siamo in due, le cose si complicano: perchè allora, tra noi due, piccolo mio, c’è anche il contesto. La distanza, anche se è di venti centimetri quando sei attaccato al seno; il tempo, anche se è scandito dalle ore e a volte anche solo dai quarti d’ora; i rumori di fondo, anche se tutti son convinti di far piano; la mia storia e la tua storia, che sono comunque due, anche se la tua si snocciola in giorni o mesi.

Ci sono ancora tante cose da dire sull’allattamento e c’è un gran bisogno di parlarne. Perchè tra una mamma che allatta e una che non allatta non c’è nessuna differenza, ma c’è sempre un buon motivo almeno per provarci.

Prova a leggere anche:

Previous

I bambini e le parolacce

Il referendum: riflessioni sul nucleare

Next

46 thoughts on “Tema del mese: allattamento materno”

  1. per me l’intervista va bene!

    io credo di avere avuto uno stillstreik di 24 ore una volat verso i 13 mesi, quando il bimbo si é preso la manipiedibocca e aveva delle pustole dolorosissime in bocca, per cui si rifiutava di ingerire qualunque cosa che non fosse acqua. non so peró se c’entra veramente 🙂

    una mia excollega, ostetrica con 5 figli, ha confessato che quando il maschietto di 5 mesi improvvisamente ha rifiutato la tetta, lei si é sentita rifiutata e c’é rimasta male. Le figlie invece hanno smesso spontaneamente verso l’anno.

    Reply
  2. Vabbè, ragazze… ho confuso un paio di post… ma sono talmente tanti che avolte scopro post di cui non avevo memoria e poi mi accorgo di averli scritti io! Figuriamoci quelli di Serena 🙂
    Allora io organizzo l’intervista doppia sull’allattamento dei grandi

    Reply
  3. Io ho allattato un po’ ovunque, con naturalezza e senza farmi troppi problemi. Seduta sui gradini di una piazza, in un commissariato di polizia, in negozi e bar. Secondo me l’importante è farlo con discrezione, sentendosi a proprio agio e senza cercare di focalizzare l’attenzione del mondo su di sé…

    Reply
  4. Io ho allattato tutti i miei figli fino ai 10/11 mesi. Col primo ricordo benissimo le discussioni col pediatra che verso i 4 mesi mi disse di passare al latte artificiale “Ma basta col latte materno!” (roba che il bambino cresceva regolarissimamente!!)… Vogliamo dire che il pediatra è stato sostituito QUASI seduta stante?
    Onestamente ho sempre allattato ovunque, evitando di mettermi in mostra in pieno centro, ma neanche entrando particolarmente in paranoia.
    Con la terza figlia, devo dire che il posto “esterno” che “ci” piaceva di più era la saletta allattamento allestita da IKEA… E poi nel centro commerciale vicino casa (si può fare il nome?) avevano allestito un’area baby, con saletta allattamento/cambio e una sorta di kinderheim. Non ho mai capito perché l’abbiano smantellata dopo quasi un anno…

    Reply
  5. Beh, se non fate i post a richiesta a ‘sto giro… 😉 Per l’intervista, ci sto, molto volentieri! 😉

    Per quanto riguarda il secondo argomento, hmm no quello che dico io è proprio quasi l’opposto. Nel salto di crescita il lattante passerebbe tutto il giorno a ciucciare… quando “sciopera” invece, nonostante abbia fame, improvvisamente spinge via la tetta con annessa mamma urlando e dimenandosi… non c’è verso di farlo poppare (esperienza abbastanza traumatica, devo dire).

    Reply
  6. Ma vieeeni! 😀 Temo che questo mese i miei propositi motivescional di non perdere troppo tempo sul web andranno a farsi strabenedire.

    Oh, se a me due che si baciano sull’autobus danno fastidio, magari mi volto dall’altro lato, al limite scendo, ma non vado dal controllore a esigere che vengano buttati fuori.

    @Morgaine, quando si tratta di figli c’è sempre qualcuno pronto a darti della patologica. Penso che a nessuna madre venga risparmiato questo bollino, c’è sempre un lato della nostra mammitudine che qualcuno trova pazzesco – o anche proprio malato. Anch’io ho una figlia di 3 anni, e lei prende ancora la tetta. Le ci è proprio affezionata. Non era in programma, non avevo idea che sarebbe andata così, ma sono contenta e mia figlia pure.

    Ma si fanno i post on demand? 🙂 Mi piacerebbe davvero un post sull’allattamento dei bimbi “grandicelli”. Perché penso che sia un’esperienza così al di fuori dalla nostra (beh, dalla vostra :p ) quotidianità, che in pratica non si sa in che cosa consista, e si assume semplicemente che sia come allattare un bebè, con le stese modalità, solo che il bebè va a scuola :p Certo che vista così, sembra un’attività un po’ strana…

    E un altro argomento che mi piacerebbe veder trattato è quello che i tedeschi chiamano “Stillstreik”, lo sciopero del lattante… quando il bebè (o il bimbetto) da un giorno all’altro, da una ciucciata all’altra improvvisamente rifiuta il seno, per cui spesso si pensa che “si sia svezzato”. Invece spesso basterebbe qualche giorno e un po’ di pazienza (e che la gente si faccia i fattacci suoi!!) per ritornare alla normalità. Che ne dite?

    Reply
  7. Ho allattato tutti i miei figli e sto ancora allattando il piccolo. Preferisco farlo in privato ma quando il bimbo ha pochi mesi, beve solo il latte della mamma e comincia a strillare per la fame, cerco un posticino, magari appartato, e allatto dovunque mi trovi! Mi porto sempre dietro un lenzuolino, mi sento più tranquilla.
    Un aneddoto: l’estate scorsa il piccolino si mise a strillare in una via del centro. Non c’erano panchine in vista, così entrai in un negozio di una famosa catena di abbigliamento a chiedere se potevo occupare per una decina di minuti uno dei tanti camerini. “Se non ci serve” mi hanno risposto le commesse. (Donne!).Il piccolo strillava. Mi accordarono un camerino… Dovetti sedermi per terra, non mi diedero nemmeno una sedia.

    Reply
  8. Questo mese sarà intenso, sono già curiosa! Io ho allattato 13+15 mesi e in tutte le occasioni. Solo fino ai primi 4-5 mesi della prima bimba ho continuato ad allattare nella tranquillità della nostra stanza, e senza troppe intrusioni. Poi, quando ho capito che sarebbe durata ancora a lungo, non mi sono fatta poi tanti problemi nell’allattare in pubblico, e pure al ristorante (eravamo tutti in famiglia, ma sempre al ristorante).
    Io non ci vedo niente di male, e sinceramente (soprattutto quando un allattamento è prolungato) non è sempre possibile andarsi “a nascondere” per allattare. Che nei primi mesi servano invece momenti più riservati (finché l’allattamento non parte bene) e che i consigli indesiderati vadano evitati come la peste… su quello non ci piove!

    Reply
  9. Argomento scottante qua: mio figlio ha una devozione maniacale per la tetta, anche adesso che ha quasi tre anni.
    vedendo altre donne che conosco, i cui figli hanno perso interesse per la tetta spontaneamente, credevo che anche con me sarebbe successo altrettanto, e pensavo di lasciar fare alla natura.
    E invece siamo qui, piú appiccicati che mai.
    Non me ne farei una gran questione, perché l’erede ha un comportamento del tutto normale su tutto il resto, ma quando comincio a leggere psicologi che dicono come l’allattamento prolungato creerebbe dei mostri di bamboccionismo destinati ai disordini alimentari, e di come le loro madri sarebbero delle morbose patologiche, mi vengono un po’ i sudori freddi.

    Reply
  10. Ok, magari le effusioni amorose non tengono il paragone, lo ammetto. Però avevo specificato:non spinte, eh! E’ che mi era venuta in mente quella mia collega che si era lamentata che due adolescenti si fossero baciati in autobus, davanti a lei. E l’avevo trovata piuttosto bacchettona in quell’occasione. Diciamo che è una questione di prospettiva. Detto questo, ripeto, va benissimo l’allattamento in pubblico. Trovo che la maggior parte delle madri abbia un ottimo metro per giudicare posti e situazioni.

    Reply
  11. forse perchè solitamente si “tollera” qualcosa di sbagliato? e per l’allattamento effettivamente non parlerei di tolleranza

    Reply
  12. @ Silvia: hai ragione! Non ci avevo badato troppo, ma adesso che mi ci fai pensare non piace molto neanche a me!

    Reply

Leave a Comment