Abbiamo intervistato due mamme che ancora allattano i loro bambini treenni. Morgaine le Feé (autrice del blog: 63°49’LatitudineNord), vive in un piccolo villaggio nel Norrland svedese, immersa tra boschi e ghiacci invernali ed è chimica farmaceutica; Claudia è ricercatrice e vive in una grande città tedesca. Sono due donne italiane che vivono e crescono i loro figli all’estero, accomunate da questa particolare situazione, che, qui da noi, temo, riceverebbe molte critiche più o meno aperte.
Le loro risposte si sono rivelate sorprendentemente simili.
Ecco un’intervista doppia su un tema molto controverso, che suscita giudizi e commenti da parte dei più. Ecco le risposte di due mamme serene, che si sentono libere di seguire la loro maternità con assoluta spontaneità
Iniziamo con una domanda semplice, o che lo sembra soltanto e che si faranno in molti vedendo un treenne che prende il latte dalla tetta della mamma… Perchè???
Morgaine. Perché é andata cosí 🙂 Voglio dire, non c’é una filosofia dietro, tranne quella dell’allattamento a richiesta. I miei piani inizialmente erano di smettere verso l’anno, pensando/illudendomi che verso quell’etá mio figlio avrebbe spontaneamente perso interesse, come avevo visto fare da altri bambini figli di colleghi o amici. Invece il Mezzovikingo ha continuato con entusiasmo.
A questo aggiungiamo il fatto che, a quell’etá, ha iniziato con l’asilo, e quindi é arrivata la sfilza delle malattie varie ed eventuali. In diverse occasioni la tetta si é rivelata l’unico alimento che ha funzionato.
Un altro punto dolente sono state le notti: lui da quando é nato si sveglia 2-3 volte per notte, e la tetta é il modo piú veloce per farlo riaddormentare. Abbiamo provato a farlo dormire solo col papá, e io da un’altra parte: ma é andata sempre a finire con pianti isterici e inconsolabili nel cuore della notte, e ci siamo rassegnati.
Claudia. Mah, sicuramente non è stata una cosa programmata. Quando aspettavo mia figlia pensavo che l’allattamento fosse una seccatura necessaria, e che l’avrei fatto al massimo per i sei mesi canonici a beneficio della salute della bimba. Oltretutto sapevo che sarei tornata a lavorare a 5 mesi dal parto, e pensavo che comunque le due cose (lavoro e allattamento) sarebbero state inconciliabili. Un mese prima di tornare a lavorare mi sono resa conto di quanto mi piacesse allattare la mia pupetta, di quanto mi rendeva difficile il ritorno al lavoro la sola idea di dover smettere… a quel punto ho comprato il mio primo libro sull’allattamento, e ho scoperto l’esistenza di quello che noi occidentali chiamiamo “svezzamento spontaneo”. Da lì a decidere che avremmo continuato finché a NOI pareva e piaceva, è stato un attimo.
Forse la mia risposta alla domanda è che non abbiamo ancora trovato una buona ragione per smettere.
Curiosità: come reagisce la gente? Chiedono qualcosa? Raccontaci il commento più acido e quello più carino che hai ricevuto sull’allattamento di tuo/a figlio/a già grande.
Morgaine. Vivendo in Svezia, la gente é sufficientemente politically correct da non commentare molto. Inoltre, da quando é diventato grande, la ciucciatina é diventata piú gestibile, e se siamo fuori e gli dico che qui non si puó mangiare la tetta, riesce ad accettarlo: perció gli estranei difficilmente lo vedranno.
Ci sono persone che blandamente mi dicono che sarebbe il caso di smettere, altre che esprimono comprensione. Ho un’amica con un bimbo coetaneo del Mezzovikingo, il quale fa esattamente lo stesso. Lei é medico, e le é capitato di esser fuori casa anche un paio di settimane per congressi: eppure al ritorno il figlio le ha chiesto la tetta come se niente fosse.
Commenti veramente acidi non li ho mai sentiti. Una volta mi é stato detto in un forum, da un paio di persone, che a loro vedere poppare un bambino di oltre un anno faceva senso: ci sono rimasta un po’ male, ma dopotutto é una nostra questione privata e non riguarda nessun altro, ognuno si regola come si sente.
Claudia. Nell’immaginario collettivo, un bambino di due-tre anni (ma anche di uno, ahimé) che ancora prende il seno è un bambino magari viziato, capriccioso, piagnucoloso, che comunque ogni poche ore scoppia a piangere e si appende alle gonne della mamma per avere la sua tetta, mentre la mamma che allatta un bimbo grande è vista come una che ha un rapporto patologico col figlio, di questo figlio ne è schiava. Di questi commenti ne ho sentiti a pacchi, più o meno mitigati dalla buona educazione di chi mi stava davanti, ma si capiva che il pensiero di fondo era quello.
I commenti più acidi vengono dalla gente che non mi conosce o non conosce mia figlia. Non è raro in quei casi sentirsi dare della “patologica”. I commenti più divertenti di fatto sono l’espressione sbalordita con cui alcune persone che mi conoscono e conoscono mia figlia apprendono che lei ancora a volte prende il seno. Sembra che dicano, ma come? Questa bambina simpatica, spigliata, chiacchierona, che si fa otto ore di nido al giorno praticamente da quando è nata, che sin da piccolissima ha mangiato tanto e di tutto… e questa donna che lavora, che passa le giornate a correre da un impegno all’altro e da un hobby all’altro? Non rientriamo nel cliché (perché il cliché non ha motivo di esistere) e la gente resta un po’ spiazzata.
In realtà per me il commento migliore all’allattamento di un bimbo grande sarebbe una bella scrollata di spalle. Mia figlia non è come è perché la allatto ancora, e probabilmente non sarebbe molto diversa se non l’allattassi. In fondo, cosa c’è da commentare?
Che ne pensa tuo/a figlio/a? Si rende conto che prendere il latte della mamma a tre anni è, o meglio è considerata, una cosa strana? E per te quanto è una cosa strana?
Morgaine.Sicuramente mio figlio non la considera una cosa strana, bensí una richiesta legittima. Non credo che sia cosciente dell’opinione pubblica a riguardo. Lui é un bambino che ha molto bisogno di manifestazioni fisiche d’affetto (baci, abbracci), e credo che consideri la tetta una di queste. Per lui é rassicurazione prima di addormentarsi, un rifugio caldo e morbido e, ho notato, anche un modo per riappacificarsi con me quando l’ho sgridato.
Da parte mia, sono cosciente che la situazione non é comune. Vedendo che bimbi diversi smettono di interessarsi alla tetta in etá molto diverse, ho cominciato a chiedermi se non sia una specie di istinto, magari ereditario visto che mia sorella ha ciucciato fino ai 5 anni, mentre io ho supplito col pollice e il cuscinetto fino all’etá veneranda di 6, dove ho cominciato di fatto a vergognarmi. Probabilmente in tempi antichi avere la disponibilitá della tetta il piú a lungo possibile e magari soprattutto la notte quando c’era piú pericolo, poteva fare la differenza tra la vita e la morte, e presso alcuni bambini l’istinto é rimasto (é solo un’ipotesi mia, senza alcuna prova, sia chiaro, anche se comunque ci sono evidenze archeologiche e antropologiche per popolazioni antiche, in cui lo svezzamento totale avveniva verso i 2-4 anni di vita –Breastfeeding: biocultural perspectives, P Stuart-Macadam, KA. Dettwyler-)
Io ricordo ancora molto bene la sensazione di assoluto benessere quando mi ciucciavo il dito, e immagino che per lui sia piú o meno la stessa cosa, perció ammetto di sentire una certa empatia.
Claudia. No, mia figlia non se ne rende conto. Ogni tanto glielo dico, guarda che gli altri bimbi mica prendono la tetta prima di dormire! Ma lei credo pensi che la stia prendendo in giro. Non la sento mai nemmeno parlare di questa cosa con le maestre d’asilo o con altri bimbi, per lei è una cosa che, molto semplicemente, È. Non merita di essere tema di discussione 🙂
Per me, certo se mi guardo con gli occhi di quella che ero 3 anni fa, è molto strano. Ma tutti facciamo coi nostri figli cose che non ci saremmo mai sognati di fare, no? Per la Claudia di oggi è una cosa assolutamente normale, che rientra nel nostro catalogo di coccole. Anzi, vista la nostra vita sempre di corsa, mi sento fortunata ad avere questi pochi minuti di coccole garantite ogni giorno – perché di fatto parliamo di pochi minuti al giorno.
Immagino che avrai letto qualcosa in giro sull’allattamento prolungato. Quali danni psicologici si paventano nella letteratura psico-pedagogica? (magari citate anche qualche fonte interessante che conoscete) E quali, invece, i benefici?
Morgaine.Ció che si legge in giro spazia dal molto positivo al molto negativo.
Psicologicamente, esistono diverse teorie: chi dice che sia associato ad una maggiore intelligenza e minori problemi mentali (vedi qui e qui) , chi suggerisce che sia un’esigenza piú della madre che del figlio, usata per tenere attaccato il piú possibile il figlio a sé e non farlo crescere (Winnicott, “Supernanny”, immagino supportata da psicologi i cui studi originali non sono riusciata a trovare).
Molti studi poi si riferiscono all’allattamento prolungato ed esclusivo, il quale peró non é il nostro caso avendo iniziato coi cibi solidi verso i 5-6 mesi, come la maggior parte dei bambini.
Personalmente, non mi sembra che nostro figlio sia piú intelligente di altri, i terrible two li sta passando comunque, non é morbosamente attaccato a me né io a lui (per me i miei spazi privati e personali sono sacri), insomma non mi sembra di vedere grosse differenze coi suoi coetanei. Io sono convinta che il comportamento e lo sviluppo psicologico in generale dipendano da tantissimi altri fattori che non l’allattamento.
I pediatri che abbiamo incontrato ci hanno sempre mostrato approvazione.
Claudia. Per fortuna non mi è mai capitato di leggere di danni psicologici dovuti all’allattamento prolungato. Sarebbe anche assurda una tesi del genere… A parte nel mondo occidentale, è normalissimo allattare un bambino ben oltre l’anno, tutti questi altri bimbi del mondo sono dei disadattati?
Le famose indicazioni dell’OMS sull’allattamento invitano a proseguire l’allattamento materno fino ai due anni e oltre, ovviamente se mamma e bimbo ne hanno voglia. Esiste uno studio (Largo, “Primi anni, primi passi”) che, in base allo stadio di sviluppo di cuccioli di mammiferi all’epoca dello svezzamento, ha stimato l’età in cui ci si può aspettare che un bambino perda spontaneamente interesse nel seno: più o meno intorno ai tre anni. Nelle civiltà in cui i bambini sono liberi di svezzarsi spontaneamente, questo avviene più o meno (statisticamente) tra i due e i cinque anni.
Non ho deciso continuare ad allattare in base a questi studi, ma sicuramente mi fanno pensare che non stiamo facendo niente di male, e che siamo una mamma e una figlia assolutamente normali.
Quando prende il latte materno tuo/a figlio/a? Capita anche in pubblico o è vissuto come un momento privato e intimo?
Morgaine.Di solito a casa, o al massimo dai nonni, quando ne ha voglia e comunque sempre per addormentarsi. Quando era un lattante, e poi piú o meno fino all’anno, l’ho allattato a richiesta anche fuori casa se mi capitava di trovarmi fuori, poi ho cercato via via di riservare la cosa a situazioni piú private, visto che non era piú un’esigenza primaria.
Claudia. Adesso lo prende solo la sera, prima di addormentarsi, nel fine settimana magari anche la mattina appena sveglia. Di fatto ho smesso di allattare mia figlia in pubblico intorno ai due anni, soprattutto per ragioni di spazio! Un bambino di due anni è lungo… Per esempio lei era abituata a fare la sua “colazione” sul treno che ci portava al nido/lavoro, ma a quel punto per allattarla sul treno mi servivano almeno due posti liberi, ed era già tanto se ne trovavo uno. Basta, da un giorno all’altro le ho spiegato che latte in treno non si poteva più fare. Poi le ho spiegato che non si poteva fare nemmeno al ristorante. Insomma, è diventata un’attività casalinga – non direi intima, se lei lo desidera le do il seno anche in presenza di ospiti. A casa però, dove mi posso svaccare sul divano con tutto il metro di figlia! 🙂
Tutto sommato è diventato una specie di hobby. Quando entrambe abbiamo tempo e voglia, si ciuccia. Anche l’abitudine di prendere il seno prima di addormentarsi, non implica che mia figlia non dorma se io la sera non ci sono. Si addormenta lo stesso col suo papà, con lui la routine è diversa e fine.
In che modo l’allattamento di un bambino di tre anni è diverso da quello di un bambino di 3 mesi?
Morgaine. A tre mesi é un’esigenza primaria e inderogabile, il bambino é completamente dipendente dall’adulto, spesso é necessario trovare una posizione comoda e tranquilla.
A tre anni il momento della tetta é piú negoziabile, diventa spesso un’occasione di gioco, succede spesso che mio figlio “venga a prendersela” anche nei momenti piú inaspettati.
Claudia. Le modalità di allattamento di un bimbo grande sono completamente diverse rispetto all’allattamento del bebè. Dal punto di vista del bambino, non è più un bisogno primario, quindi la voglia di tetta non deve necessariamente essere soddisfatta immediatamente, e con un bambino grande ci puoi parlare. Se le dico “adesso non si può”, a meno di una crisi grave, mia figlia lo capisce e lo accetta. Dal punto di vista della mamma, la quantità di latte prodotta diminuisce man mano che le poppate diventano più rare, per me ormai è pochissima, il seno è ritornato alla taglia e forma originaria, e non ho certo bisogno di svuotarlo col tiralatte se una sera non allatto! La fase della tetta gocciolante e dolorante per me è finita circa un anno e mezzo fa.
Secondo te, quando e perchè smetterà?
Morgaine. Sono all’inizio di una nuova gravidanza e quindi la tetta dovrebbe prendersi una pausa per conto suo tra non molto. Se andrá tutto bene, il Mezzovikingo dovrá accettare di “passare il testimone”. Sto cercando di dirglielo gentilmente, e la sua risposta é che “il fratellino/sorellina puó restare nella tua pancia”
“Sí, ma prima o poi diventerá troppo grande e dovrá uscire.”
“Oh, ma tu hai una pancia grande, mamma!” (devo mettermi a dieta, forse 🙁 …)
Dopodiché mi chiede di nuovo “mammatettalatte”, le dá un bacetto e aggiunge: “io amo la tetta!”
Claudia. Immagino che smetterà al più tardi quando la cosa non sarà più interessante per lei…
Rita: il mio primogenito, allattato fino a tre anni appunto, non é particolarmente mammone. Certe volte direi che é piú papposo, specie dopo la nascita del fratellino che ha assorbito molto del mio tempo. Di certo, non dipendente da me piú di quanto non faccia un bambino della sua etá. Secondo me il tipo di attaccamento che si instaura dipende da come si é impostata la relazione in generale.
Ma il tuo ginecologo parla per teorie, oppure ha dei dati a riguardo che confermano quello che dice? sarebbe interessante, perché io ti porto la mia esperienza, la quale da sola peró non fa testo.
sono una mamma di una bimba di quasi 3 anni e continuo ad allattarla al seno.Io e lei siamo serene e non vedo alcun effetto negativo nell’allattamento prolungato.
A mio parere le critiche altrui ( e sono tante anche da parte di chi ci conosce)sono assolutamente infondate…nessuno espone un valido motivo per ritenere l’allattamento prolungato “negativo”.
il mio ginecolo non è favorevole poiché ritiene che si crea dipendenza tra madre e figlia e ciò mi potrebbe comportare un enorme sacrificio…questa è la sua teoria! io lo faccio con tanta serenità e amore.
Grazie per la pronta risposta! e crepi il lupo!…
anch-io ho letto che si consiglia l-interruzione dell-allattamento solo in caso di rischio aborto o quando la madre non riesce a prendere peso a sufficienza o se diventa doloroso. Mah per adesso sono agli inizi, vedremo come continua. Certo mi dispiacerebbe molto smettere (o meglio dover smettere, se lei invece decide da sola e- tutto un altro paio di maniche)
E certo e- che i medici hanno una gran capacita- di mettere la pulce nell-orecchio. Diciamocelo, fino a ieri proprio non mi ponevo il problema, ma ecco, oggi me lo sono posto.
Che poi a volte mi chiedo: se davvero fosse pericoloso allattare in gravidanza, allora la natura avrebbe fatto in modo che le 2 cose non fossero proprio compatibili no?
Fab: intanto, congratulazioni e in bocca al lupo per la gravidanza!
da quel che ho letto e mi é stato detto personalmente da ostetriche e ginecologhe, l’allattamento in gravidanza é sconsigliato solo se c’é rischio d’aborto spontaneo, oppure se la mamma diventa molto stanca e non riesce piú a gestire questi due grossi impegni fisici, altrimenti si puó continuare.
Io ho continuato ad allattare il grande senza problemi fino al 4-5 mese circa, poi il latte é diventato poco a causa degli ormoni gravidici, e il bambino ha perso spontaneamente interesse alla tetta.
Adesso che il secondo bimbo é nato, il primogenito non me l’ha mai piú richiesta.
@Claudia e Morgaine:
carissime, avrei una domandina da farvi: come avete gestito l-allattamento dei bimbi ‘grandi’ durante la seconda gravidanza?
Avete riscontrato dei problemi e/o fastidi? Cosa vi hanno detto i medici?
Io ho scoperto di essere incinta e oggi il gine (con mia grande anzi grandissima delusione, anche perche- lo considero un lumiare) mi ha detto ‘eh beh veda di smettere di allattare’, ma io non ne ho nessunissima intenzione!la mia bimba e- piccolina, poco piu di 19 mesi, ed e- un-accanita ciucciatrice, insomma proprio non ci penso a smettere!
Claudia (e Serena), hai ragione, non tutti siamo disposti a fare gli STESSI sacrifici.
Alla fine mi sa che noi due la pensiamo uguale eh eh.
Poi sta cosa del ‘sacrificio’ di allattare anch-io non me la spiego. In fondo il latte e- li, bello pronto, non c-e- niente da comprare, cucinare, scaldare, sterilizzare, lavare… eh, fossero tutti i sacrifici cosi-!! ci metteri la firma! 🙂
Fab, sono perfettamente d’accordo – quella che per me è una pippa di occidentali è appunto che ci si preoccupi che un bambino di due anni che prende il latte della mamma ne possa essere danneggiato.
La mia esperienza è molto simile alla tua, ho ricominciato a lavorare relativamente presto ma ho continuato ad allattare, ma per me non è stato un sacrificio, o meglio mi sarebbe costato molto di più smettere a 5 mesi.
Che un bambino di due-tre anni abbia ancora bisogno di ciucciare penso che lo accettino tutti. Sennò appunto il florido mercato dei ciucci non si spiega. Ai tempi non avevo potuto fare a meno di notare come mia figlia a due anni ciucciasse la tetta forse, toh, massimo mezz’ora al giorno, e in mia assenza ovviamente faceva le sue cose e si addormentava senza ciucciare, mentre i suoi compagni di asilo alla stessa età avevano il ciuccio in bocca per ore. Ma… amen! Alla fine cresceranno bene gli uni e gli altri – statisticamente 😉
In fondo è come dice Serena in uno degli ultimi post sul sonno. Tutti siamo disposti a fare grandi sacrifici per i nostri figli, ma non tutti siamo disposti a fare gli STESSI sacrifici. La mia vicina di casa mi ha detto più volte che ammira il mio spirito di sacrificio (??) nell’allattare, lei nel frattempo passa delle mezz’ore seduta in macchina nel parcheggio davanti casa, perché al figlio (coetaneo della mia) piace tanto stare al volante, e io una roba del genere non la farei MAI E POI MAI E POI MAI. 😀
Si’, e’ vero che non viviamo piu’ nella foresta, ed e’ anche vero che noi occidentali ci facciamo delle gran pippe mentali.
Pero’ pero’ pero’, mi chiedo sempre perche’ l’essere evoluti dovrebbe portare a smettere di allattare prima (mediamente intendo).
Quello che voglio dire e’ che smettere di allattare presto non mi sembra una conquista della nostra civilta’, anzi una gran perdita.
Anch’io lavoro, la mia bimba di 19 mesi va al nido, dove ci sta circa 8 ore, ma la mattina per colazione invece del latte di mucca la faccio ciucciare e quando siamo insieme puo- ciucciare quando vuole.
Insomma a me sembra piu- logico che un bimbo beva latte materno piuttosto che latte vaccino o altro, proprio dal punto di vista dei nutrienti, delle giuste proporzioni di lattosio e delle proteine, e anche per gli anticorpi che riceve dalla mamma.
Per non parlare poi del lato emotivo e affettivo. Io vedo molti bimbi a 2 anni col ciuccio. Vuoi vedere che a 2 anni hanno ancora bisogno di ciucciare per una questione consolatoria? e allora perche’ non dovrebbero essere allattati?
Anch’io non sono sempre per il tutto naturale e sono d-accordo che bisogna fare attenzione quando si parla di ‘secondo natura’, e sono d-accordo che ogni coppia mamma bambino ha il suo equilibrio e i suoi tempi etc, pero’ dall-altra parte mi sembra che spesso con il progresso e lo stile di vita scusiamo certe nostre scelte, mentre magari a volte basterebbe un piccolo sforzo in piu- per continuare ad allattare.
Non critico chi ha fatto un percorso diverso dal mio, quello che mi dispiace molto e- in generale vedere che e- molto diffusa l-idea che allattare oltre i 2 anni sia una cosa strana. Dovrebbe essere piu- strano vedere un adulto bere latte (anch-io lo bevo eh, intendiamoci, e mi piace anche!) che non vedere allattare un bambino ‘grande’, o no?
Mah, Fab, però non viviamo più nella foresta, abbiamo uno stile di vita, delle necessità (anche semplicemente di tornare a lavorare) che i nostri compagni di mammiferitudine non hanno. Per me la regola dovrebbe essere che ogni coppia mamma-bambino fa esattamente come vuole/può secondo le sue necessità del momento.
Il discorso del “naturale” o di rifarsi a quello che fanno gli altri animali è sempre un’arma a doppio taglio. In particolare, la gravidanza in natura penso che sia una delle cose in assoluto più pericolose che possano succedere a una donna – per non parlare del rischio per il bambino…
Certo quando sento dire che il bambino a sei mesi DEVE essere svezzato perché la natura vuole così visto che gli sono spuntati i denti, mi permetto di dissentire perché è una gran cavolata, e lì sì che porto l’esempio degli altri primati.
Comunque queste son tutte pippe di noi occidentali eh… ricordiamocelo sempre 😉
Ciao!
sono nuova qui (anche se ormai vi seguo da tantissimo) e l’allattamento prolungato e’ un argomento che mi ha sempre fatto mooolto mooolto riflettere.
Io sono del parere che si dovrebbe allattare il piu’ a lungo possibile, non solo per il valore affettivo ma anche per il nutrimento, insomma proprio per il latte in se’. Penso che le mamme che allattano a lungo dovrebbero essere la regola e non l’eccezione.
Mi piacerebbe che si cominciasse a parlare di interruzione precoce a 9, 10, 12, 15, 18 mesi invece che di allattamento prolungato dopo i 2 anni.
E poi mi / vi chiedo (soprattutto rivolta alle mamme perplesse):
L’uomo e’ l’unico ‘animale’ (passatemi il termine) che da’ latte non di specie (di mucca, di capra, d’asina etc) ai suoi ‘cuccioli’. Perche’ si dovrebbe sostituire il latte di specie con un altro? Il latte materno e’ fatto su misura per il bambino, e’ l’alimento per eccellenza. Perche’ dovremmo privare cosi’ presto i nostri ‘cuccioli’ di questo alimento? gli altri animali mica lo fanno!
Buon allattamento a tutte!
uff, finalmente i teneri fanciulli mi lasciano postare in pace ….
@ Serena: grazie 🙂
Claudia, intanto congratulazioni per la dolce attesa 🙂
E, sull’aborto, da tutte le info mediche che ho trovato sull’allattamento dicono che non aumenta le probabilitá di aborto, é che dopo una certa etá (almeno per me over 35) bisogna mettere in conto che circa il 30-40% va a finire cosí, e puó essere benissimo che sia colpa del seme dell’uomo, che comincia ad essre datato anche quello.
Mi dispiace molto che sia successo, ma sono contenta per la tua gravidanza attuale, spero che vada tutto bene!
Il grande, dopo che ha smesso verso agosto, non é mai piú stato interessato alla tetta. Anche quando ho avuto la montata lattea,(abbondante e molto dolorosa) un paio di settimane fa, ero quasi tentata di ‘farmi aiutare’ dal grande, ma era chiarissimo che ormai é totalmente fuori dal pensiero. Ogni tanto fa ‘le coccole’ alla tetta, ma aggiunge subito che lui vuole il latte della mucca, l’altro ‘é del fratellino’.
pensando a quanto era attaccatto appena qualche mese fa, mi ha molto stupito il cmbiamento, che non é stato forzato da noi in alcun modo.
La mia impressione é che questi stadi della crescita si risolvano tranquillamente da soli.
Wow, anche Claudia ha già in arrivo il secondo figlio!
Fa molto piacere leggere le vostre esperienze… io sono sempre più convinta che l’allattamento (breve o prolungato che sia) non tolga niente, anzi sicuramente è una buona cosa sia per la mamma che per il bambino. Non credo proprio sia causa di aborto per l’ossitocina che viene liberata (allora una donna incinta non dovrebbe neanche più avere rapporti sessuali… anche li’ si libera ossitocina!)
Riguardo all’allattamento in gravidanza o “in tandem” (due bambini di età diverse), io ovviamente non ho esperienza, ma ne avevamo parlato una volta ad un incontro della Leche League: alcune mamme consigliavano di permettere al figlio più grande di farsi qualche poppatina… perchè la reazione più frequente è capire che è “cosa da bambini piccoli”!! 😉
In effetti era un po’ che pensavo di postare un aggiornamento, grazie a Kia per averci dato la spintarella 😉
A proposito @Morgaine auguroni!
Volevo chiederti come il tuo grande gestisce le poppate del piccolo, ci ha riprovato anche lui? Mia figlia ogni tanto mi chiede se dopo, quando arriva il fratellino e il latte torna, ce ne sarà un po’ anche per lei. Non sono particolarmente preoccupata, se pure ci volesse riprovare non sarebbe la fine del mondo, è solo per curiosità 🙂
Ma che bello rileggervi qui. Augurissimi ad entrambe Morgaine e Claudia! 🙂
Morgaine abbiamo un sacco di cose in comune, a parte i tettomani.
Kia, a me il ciclo è tornato esattamente un mese dopo la prima pappa di mia figlia, circa 7 mesi dopo il parto. Sul non essere fertile quando non ci sono le mestruazioni, non ci metterei la mano sul fuoco 😉
A giugno dell’anno scorso, quasi in contemporanea con questa intervista, ho avuto un aborto al terzo mese. Già prevedo che qualcuno faccia la connessione allattamento/aborto, posso solo rispondere che non lo so, ma che comunque ne avevo avuto uno anche prima di aspettare mia figlia, quando allattare non sapevo nemmeno cosa fosse. Temo molto semplicemente che il mio corpo con le gravidanze abbia bisogno di un po’ di rincorsa e qualche tentativo a vuoto. Lo terrò presente quando (eventualmente) penseremo al terzo.
Al terzo sì 🙂 perché poco più di due mesi dopo il fattaccio ero di nuovo incinta e adesso sono al sesto mese. Mia figlia ha continuato a bere i suoi tre sorsi di latte prima di dormire, fino al terzo mese di gravidanza (3 anni e mezzo suoi), quando ho cominciato a stare così male che di solito andavo a letto molto prima di lei… così ha perso l’abitudine.
Kìa penso davvero che ‘sta cosa della fertilità & allattamento sia troppo diversa da donna a donna. Quando sarà ora potrai fare un’analisi della tua situazione insieme al ginecologo… ma di donne che si son ritrovate inaspettatamente in attesa mentre allattavano anche bebè piccolini, penso che ne conosciamo tutte 😉