Si può allattare un bambino grande?

Abbiamo intervistato due mamme che ancora allattano i loro bambini treenni. Morgaine le Feé (autrice del blog: 63°49’LatitudineNord), vive in un piccolo villaggio nel Norrland svedese, immersa tra boschi e ghiacci invernali ed è chimica farmaceutica; Claudia è ricercatrice e vive in una grande città tedesca. Sono due donne italiane che vivono e crescono i loro figli all’estero, accomunate da questa particolare situazione, che, qui da noi, temo, riceverebbe molte critiche più o meno aperte.
Le loro risposte si sono rivelate sorprendentemente simili.
Ecco un’intervista doppia su un tema molto controverso, che suscita giudizi e commenti da parte dei più. Ecco le risposte di due mamme serene, che si sentono libere di seguire la loro maternità con assoluta spontaneità

Iniziamo con una domanda semplice, o che lo sembra soltanto e che si faranno in molti vedendo un treenne che prende il latte dalla tetta della mamma… Perchè???

Morgaine. Perché é andata cosí 🙂 Voglio dire, non c’é una filosofia dietro, tranne quella dell’allattamento a richiesta. I miei piani inizialmente erano di smettere verso l’anno, pensando/illudendomi che verso quell’etá mio figlio avrebbe spontaneamente perso interesse, come avevo visto fare da altri bambini figli di colleghi o amici. Invece il Mezzovikingo ha continuato con entusiasmo.
A questo aggiungiamo il fatto che, a quell’etá, ha iniziato con l’asilo, e quindi é arrivata la sfilza delle malattie varie ed eventuali. In diverse occasioni la tetta si é rivelata l’unico alimento che ha funzionato.
Un altro punto dolente sono state le notti: lui da quando é nato si sveglia 2-3 volte per notte, e la tetta é il modo piú veloce per farlo riaddormentare. Abbiamo provato a farlo dormire solo col papá, e io da un’altra parte: ma é andata sempre a finire con pianti isterici e inconsolabili nel cuore della notte, e ci siamo rassegnati.

Claudia. Mah, sicuramente non è stata una cosa programmata. Quando aspettavo mia figlia pensavo che l’allattamento fosse una seccatura necessaria, e che l’avrei fatto al massimo per i sei mesi canonici a beneficio della salute della bimba. Oltretutto sapevo che sarei tornata a lavorare a 5 mesi dal parto, e pensavo che comunque le due cose (lavoro e allattamento) sarebbero state inconciliabili. Un mese prima di tornare a lavorare mi sono resa conto di quanto mi piacesse allattare la mia pupetta, di quanto mi rendeva difficile il ritorno al lavoro la sola idea di dover smettere… a quel punto ho comprato il mio primo libro sull’allattamento, e ho scoperto l’esistenza di quello che noi occidentali chiamiamo “svezzamento spontaneo”. Da lì a decidere che avremmo continuato finché a NOI pareva e piaceva, è stato un attimo.
Forse la mia risposta alla domanda è che non abbiamo ancora trovato una buona ragione per smettere.

Curiosità: come reagisce la gente? Chiedono qualcosa? Raccontaci il commento più acido e quello più carino che hai ricevuto sull’allattamento di tuo/a figlio/a già grande.

Morgaine. Vivendo in Svezia, la gente é sufficientemente politically correct da non commentare molto. Inoltre, da quando é diventato grande, la ciucciatina é diventata piú gestibile, e se siamo fuori e gli dico che qui non si puó mangiare la tetta, riesce ad accettarlo: perció gli estranei difficilmente lo vedranno.
Ci sono persone che blandamente mi dicono che sarebbe il caso di smettere, altre che esprimono comprensione. Ho un’amica con un bimbo coetaneo del Mezzovikingo, il quale fa esattamente lo stesso. Lei é medico, e le é capitato di esser fuori casa anche un paio di settimane per congressi: eppure al ritorno il figlio le ha chiesto la tetta come se niente fosse.
Commenti veramente acidi non li ho mai sentiti. Una volta mi é stato detto in un forum, da un paio di persone, che a loro vedere poppare un bambino di oltre un anno faceva senso: ci sono rimasta un po’ male, ma dopotutto é una nostra questione privata e non riguarda nessun altro, ognuno si regola come si sente.

Claudia. Nell’immaginario collettivo, un bambino di due-tre anni (ma anche di uno, ahimé) che ancora prende il seno è un bambino magari viziato, capriccioso, piagnucoloso, che comunque ogni poche ore scoppia a piangere e si appende alle gonne della mamma per avere la sua tetta, mentre la mamma che allatta un bimbo grande è vista come una che ha un rapporto patologico col figlio, di questo figlio ne è schiava. Di questi commenti ne ho sentiti a pacchi, più o meno mitigati dalla buona educazione di chi mi stava davanti, ma si capiva che il pensiero di fondo era quello.
I commenti più acidi vengono dalla gente che non mi conosce o non conosce mia figlia. Non è raro in quei casi sentirsi dare della “patologica”. I commenti più divertenti di fatto sono l’espressione sbalordita con cui alcune persone che mi conoscono e conoscono mia figlia apprendono che lei ancora a volte prende il seno. Sembra che dicano, ma come? Questa bambina simpatica, spigliata, chiacchierona, che si fa otto ore di nido al giorno praticamente da quando è nata, che sin da piccolissima ha mangiato tanto e di tutto… e questa donna che lavora, che passa le giornate a correre da un impegno all’altro e da un hobby all’altro? Non rientriamo nel cliché (perché il cliché non ha motivo di esistere) e la gente resta un po’ spiazzata.
In realtà per me il commento migliore all’allattamento di un bimbo grande sarebbe una bella scrollata di spalle. Mia figlia non è come è perché la allatto ancora, e probabilmente non sarebbe molto diversa se non l’allattassi. In fondo, cosa c’è da commentare?

Che ne pensa tuo/a figlio/a? Si rende conto che prendere il latte della mamma a tre anni è, o meglio è considerata, una cosa strana? E per te quanto è una cosa strana?

Morgaine.Sicuramente mio figlio non la considera una cosa strana, bensí una richiesta legittima. Non credo che sia cosciente dell’opinione pubblica a riguardo. Lui é un bambino che ha molto bisogno di manifestazioni fisiche d’affetto (baci, abbracci), e credo che consideri la tetta una di queste. Per lui é rassicurazione prima di addormentarsi, un rifugio caldo e morbido e, ho notato, anche un modo per riappacificarsi con me quando l’ho sgridato.
Da parte mia, sono cosciente che la situazione non é comune. Vedendo che bimbi diversi smettono di interessarsi alla tetta in etá molto diverse, ho cominciato a chiedermi se non sia una specie di istinto, magari ereditario visto che mia sorella ha ciucciato fino ai 5 anni, mentre io ho supplito col pollice e il cuscinetto fino all’etá veneranda di 6, dove ho cominciato di fatto a vergognarmi. Probabilmente in tempi antichi avere la disponibilitá della tetta il piú a lungo possibile e magari soprattutto la notte quando c’era piú pericolo, poteva fare la differenza tra la vita e la morte, e presso alcuni bambini l’istinto é rimasto (é solo un’ipotesi mia, senza alcuna prova, sia chiaro, anche se comunque ci sono evidenze archeologiche e antropologiche per popolazioni antiche, in cui lo svezzamento totale avveniva verso i 2-4 anni di vita –Breastfeeding: biocultural perspectives, P Stuart-Macadam, KA. Dettwyler-)
Io ricordo ancora molto bene la sensazione di assoluto benessere quando mi ciucciavo il dito, e immagino che per lui sia piú o meno la stessa cosa, perció ammetto di sentire una certa empatia.

Claudia. No, mia figlia non se ne rende conto. Ogni tanto glielo dico, guarda che gli altri bimbi mica prendono la tetta prima di dormire! Ma lei credo pensi che la stia prendendo in giro. Non la sento mai nemmeno parlare di questa cosa con le maestre d’asilo o con altri bimbi, per lei è una cosa che, molto semplicemente, È. Non merita di essere tema di discussione 🙂
Per me, certo se mi guardo con gli occhi di quella che ero 3 anni fa, è molto strano. Ma tutti facciamo coi nostri figli cose che non ci saremmo mai sognati di fare, no? Per la Claudia di oggi è una cosa assolutamente normale, che rientra nel nostro catalogo di coccole. Anzi, vista la nostra vita sempre di corsa, mi sento fortunata ad avere questi pochi minuti di coccole garantite ogni giorno – perché di fatto parliamo di pochi minuti al giorno.

Immagino che avrai letto qualcosa in giro sull’allattamento prolungato. Quali danni psicologici si paventano nella letteratura psico-pedagogica? (magari citate anche qualche fonte interessante che conoscete) E quali, invece, i benefici?

Morgaine.Ció che si legge in giro spazia dal molto positivo al molto negativo.
Psicologicamente, esistono diverse teorie: chi dice che sia associato ad una maggiore intelligenza e minori problemi mentali (vedi qui e qui) , chi suggerisce che sia un’esigenza piú della madre che del figlio, usata per tenere attaccato il piú possibile il figlio a sé e non farlo crescere (Winnicott, “Supernanny”, immagino supportata da psicologi i cui studi originali non sono riusciata a trovare).
Molti studi poi si riferiscono all’allattamento prolungato ed esclusivo, il quale peró non é il nostro caso avendo iniziato coi cibi solidi verso i 5-6 mesi, come la maggior parte dei bambini.
Personalmente, non mi sembra che nostro figlio sia piú intelligente di altri, i terrible two li sta passando comunque, non é morbosamente attaccato a me né io a lui (per me i miei spazi privati e personali sono sacri), insomma non mi sembra di vedere grosse differenze coi suoi coetanei. Io sono convinta che il comportamento e lo sviluppo psicologico in generale dipendano da tantissimi altri fattori che non l’allattamento.
I pediatri che abbiamo incontrato ci hanno sempre mostrato approvazione.

Claudia. Per fortuna non mi è mai capitato di leggere di danni psicologici dovuti all’allattamento prolungato. Sarebbe anche assurda una tesi del genere… A parte nel mondo occidentale, è normalissimo allattare un bambino ben oltre l’anno, tutti questi altri bimbi del mondo sono dei disadattati?
Le famose indicazioni dell’OMS sull’allattamento invitano a proseguire l’allattamento materno fino ai due anni e oltre, ovviamente se mamma e bimbo ne hanno voglia. Esiste uno studio (Largo, “Primi anni, primi passi”) che, in base allo stadio di sviluppo di cuccioli di mammiferi all’epoca dello svezzamento, ha stimato l’età in cui ci si può aspettare che un bambino perda spontaneamente interesse nel seno: più o meno intorno ai tre anni. Nelle civiltà in cui i bambini sono liberi di svezzarsi spontaneamente, questo avviene più o meno (statisticamente) tra i due e i cinque anni.
Non ho deciso continuare ad allattare in base a questi studi, ma sicuramente mi fanno pensare che non stiamo facendo niente di male, e che siamo una mamma e una figlia assolutamente normali.

Quando prende il latte materno tuo/a figlio/a? Capita anche in pubblico o è vissuto come un momento privato e intimo?

Morgaine.Di solito a casa, o al massimo dai nonni, quando ne ha voglia e comunque sempre per addormentarsi. Quando era un lattante, e poi piú o meno fino all’anno, l’ho allattato a richiesta anche fuori casa se mi capitava di trovarmi fuori, poi ho cercato via via di riservare la cosa a situazioni piú private, visto che non era piú un’esigenza primaria.

Claudia. Adesso lo prende solo la sera, prima di addormentarsi, nel fine settimana magari anche la mattina appena sveglia. Di fatto ho smesso di allattare mia figlia in pubblico intorno ai due anni, soprattutto per ragioni di spazio! Un bambino di due anni è lungo… Per esempio lei era abituata a fare la sua “colazione” sul treno che ci portava al nido/lavoro, ma a quel punto per allattarla sul treno mi servivano almeno due posti liberi, ed era già tanto se ne trovavo uno. Basta, da un giorno all’altro le ho spiegato che latte in treno non si poteva più fare. Poi le ho spiegato che non si poteva fare nemmeno al ristorante. Insomma, è diventata un’attività casalinga – non direi intima, se lei lo desidera le do il seno anche in presenza di ospiti. A casa però, dove mi posso svaccare sul divano con tutto il metro di figlia! 🙂
Tutto sommato è diventato una specie di hobby. Quando entrambe abbiamo tempo e voglia, si ciuccia. Anche l’abitudine di prendere il seno prima di addormentarsi, non implica che mia figlia non dorma se io la sera non ci sono. Si addormenta lo stesso col suo papà, con lui la routine è diversa e fine.

In che modo l’allattamento di un bambino di tre anni è diverso da quello di un bambino di 3 mesi?

Morgaine. A tre mesi é un’esigenza primaria e inderogabile, il bambino é completamente dipendente dall’adulto, spesso é necessario trovare una posizione comoda e tranquilla.
A tre anni il momento della tetta é piú negoziabile, diventa spesso un’occasione di gioco, succede spesso che mio figlio “venga a prendersela” anche nei momenti piú inaspettati.

Claudia. Le modalità di allattamento di un bimbo grande sono completamente diverse rispetto all’allattamento del bebè. Dal punto di vista del bambino, non è più un bisogno primario, quindi la voglia di tetta non deve necessariamente essere soddisfatta immediatamente, e con un bambino grande ci puoi parlare. Se le dico “adesso non si può”, a meno di una crisi grave, mia figlia lo capisce e lo accetta. Dal punto di vista della mamma, la quantità di latte prodotta diminuisce man mano che le poppate diventano più rare, per me ormai è pochissima, il seno è ritornato alla taglia e forma originaria, e non ho certo bisogno di svuotarlo col tiralatte se una sera non allatto! La fase della tetta gocciolante e dolorante per me è finita circa un anno e mezzo fa.

Secondo te, quando e perchè smetterà?

Morgaine. Sono all’inizio di una nuova gravidanza e quindi la tetta dovrebbe prendersi una pausa per conto suo tra non molto. Se andrá tutto bene, il Mezzovikingo dovrá accettare di “passare il testimone”. Sto cercando di dirglielo gentilmente, e la sua risposta é che “il fratellino/sorellina puó restare nella tua pancia”
“Sí, ma prima o poi diventerá troppo grande e dovrá uscire.”
“Oh, ma tu hai una pancia grande, mamma!” (devo mettermi a dieta, forse 🙁 …)
Dopodiché mi chiede di nuovo “mammatettalatte”, le dá un bacetto e aggiunge: “io amo la tetta!”

Claudia. Immagino che smetterà al più tardi quando la cosa non sarà più interessante per lei…

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65 thoughts on “Si può allattare un bambino grande?”

  1. Caspita Kia, non dev’essere certo piacevole, sei stata brava!
    La strategia che suggerisce Claudia a dirti il vero un po’ l’ho applicata anch’io: non ho lo stesso grosso problema, ma la tetta che funziona meglio faccio anch’io in modo di tenerla piú ‘produttiva’ dell’altra.
    Sulla fertilitá: le mestruazioni mi sono ricomparse dieci mesi dopo aver partorito il primo figlio. Vuol dire che sono stata infertile per nove. Ho continuato ad allattare fino a tre anni e due mesi circa, nel frattempo ho avuto un microaborto e poi questa gravidanza, che é andata benissimo nonostante la mia etá non piú fresca (38 anni) e l’allattamento durante i primi 3-4 mesi. Quindi ero ben fertile nonostante il latte non mancasse!

    Vedremo un po’ cosa succede stavolta, fralaltro voglio vedere se questo secondo bimbo sará tettone come il primo o deciderá dopo 5 mesi che non é piú cosa per lui. sono come degli esperimenti questi pargoli! 🙂

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  2. Non male come idea… voglio provare!
    Adesso però vi chiedo un’altra cosa: se Morgaine ha avuto un altro bimbo vuol dire che si può essere fertili anche continuando ad allattare. Ma erano ricomparse le mestruazioni? Io ho avuto l’ultimo ciclo nel 2009 , prima di restare incinta!
    La mia ginecologa dice che è normale, finché mantengo alti i livelli di prolattina, che il ciclo non ricompaia, ma non è detto che non ci sia l’ovulazione. Qual è la vostra esperienza? (se avete voglia di raccontarla, s’intende!)
    Non che io abbia fretta di avere un altro bambino, però, ci penso… 😉

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  3. Opporca miseria :/ Mi sa che su queste cose l’esperta sei tu!

    Senti maaa… e se piano piano, gradualmente ecc. allattassi sempre di meno dalla tetta che si ostruisce, e di più dall’altra? In modo da tenere la produzione sempre bassa, da quel lato lì. Avresti le bocce un po’ asimmetriche :p , ma insomma, magari visto che soffri così tanto ne potrebbe valere la pena?

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  4. Ciao! Grazie a tutte e due per le vostre risposte. A quanto pare è una sfortuna tutta mia, sono arrivata a pensare che quel forellino sia più stretto degli altri, visto che si ostruisce così spesso. Mi interessava confrontarmi con altre mamme anche sulle questioni pratiche, perchè a volte mi fanno sentire una martire perché nonostante i dolori continuo ad allattare! Invece altre colleghe mamme mi guardano come una delle poche fortunate che hanno tanto latte, ma il merito non è certo mio, quanto di quel “ciucione” che è il mio Simone!
    Per gli ingorghi il caldo va bene, cambiare posizione anche… ma a me il tiralatte fa più danno che altro. Il lunedì in ufficio mi succede che il latte dopo 5 o 6 ore esca da solo (ringrazio i produttori di coppette… che mi salvano in queste situazioni).
    Ma finché il poro ostruito non viene aperto, la congestione col tiralatte peggiora. Fino all’ultima volta l’unica soluzione era mio figlio che si addormenta attaccato e dopo un’oretta l’ostruzione si scioglie… Ma l’ultima volta non passava e, dopo aver letto da qualche parte che una consulente per l’allattamento suggeriva di bucarlo con una ago sterile, ho provato a spremere fuori il filamento bianco con le mie stesse mani… non vi dico il male che mi ha fatto, ma il sollievo che ho avuto dopo mi ha ripagato di tutto! Un bacio, Chiara

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  5. Ciao Kia, vedo che Claudia ha giá risposto esaurientemente, comunque: uno dei motivi per cui mi é andato bene allattare a lungo é anche che non ho avuto troppi ingorghi e la mia esperienza é scarsa. Mio figlio ciucciava con ritmi abbastanza regolari e quindi non avevo troppe variazioni.

    Adesso che mi é appena arrivato il bimbo nuovo e sono stata alle prese con la montata lattea ho cercato di alleggerire (come anche Claudia suggerisce) tirando col tiralatte, tenendo al caldo, ecc.
    L’unico vero rimedio peró é la forza ciucciante del bimbo, sia col primo che col secondo. Siccome gli ingorghi tendono a formarsi sempre con la stessa tetta e negli stessi punti ho cercato di cambiare posizione del bimbo durante la poppata, massaggiando inoltre dalla radice al capezzolo nella zona dove ho l’ostruzione.
    pensi che possa essere una soluzione o hai giá provato?

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  6. Ciao Kìa! Io il problema del dotto ostruito l’ho avuto solo una volta – dopo una giornata di lavoro particolarmente lunga appunto. Conosco però il fenomeno della “tetta del lunedì” che voleva esplodere prima del prelievo della pupa all’asilo.

    Immagino che tu abbia già pensato alle cose ovvie, tipo usare un reggiseno morbido, che non stringe, senza “ferretti” ecc. Tenere un piccolo tiralatte in ufficio? Non si tratta di estrarre grosse quantità, giusto il minimo indispensabile per darti sollievo e permetterti di arrivare alla sera. Dovrebbe essere una roba da 5 minuti in bagno…

    Se è sempre lo stesso dotto che ti si ostruisce, cercherei davvero di pensare se indossi qualcosa che ti stringe proprio lì. Questo problema ce l’avevi anche nella fase di allattamento esclusivo? Sempre nello stesso punto?

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  7. Grazie per la vostra interessante discussione. Mio figlio ha quasi 18 mesi e si comporta esattamente come dice Mammaria: io in genere lascio che si dimeni mentre ciuccia perche’ mi fa anche ridere, ma quando morde mi arrabbio e lui fa un faccino strappacuore che finisce che sono io a consolare lui…
    Avrei una domanda per le due mamme intervistate. Almeno una volta al mese io mi ritrovo con un dotto ostruito e dolori lancinanti: voi come convivete con le continue variazioni della produzione del latte, che capitano per forza quando la mamma lavora e il bimbo ne beve di piu’ alcuni giorni e di meno altri?

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  8. anche il mio bimbo si muove tantissimmo mentre ciuccia ma di solito non morde, e’ davvero bastato staccarlo ogni volta che succedeva, se non smetteva allora basta pappa (per il momento), dopo una settimana di tira e molla ha smesso (aveva circa 9 mesi, ora ne ha quasi 14 e ‘solo’ 6 denti)

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  9. in realtà io ci provo sempre a dirle di smetterla e spesso la stacco…ma la mia bimba è ostinata da morire…è una che non si rassegna anche se le dici no 30 volte. E poi in generale-non solo quando l’allatto- ma anche quando la vesto, la lavo,le do da mangiare, non sta un attimo ferma… è tutto un continuo dimenarsi, mettersi in piedi, poi seduta, divincolarsi, inarcarsi…a volte mi chiedo se sia normale…

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  10. @mammaria, come ha già detto Serena, puoi benissimo dirle di NO. Quando si ciuccia non si fa ginnastica, o smetti di saltellare/arrampicarti/dimenarti, o smetti di ciucciare.

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  11. mammaria: a me é andata bene. Mio figlio a 4 mesi ha messo il primo dente, mi ha morsicato la tetta, e io ho tirato un urlo. Il piccolino, poveretto, si é messo a piangere e non ha mai piú morso.
    Ogni tanto, molto raramente, gli é capitato per sbaglio, ma solo quando i denti gli davano fastidio.
    quello che mi da fastidio, invece, é che da un annetto a questa parte pretende di usare l’altro capezzolo per giocare, nonostante io gli tolga sempre la mano e gli dica che mi fa male.

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  12. scusate, ma voi che andate avanti ad allattare a oltranza…i vostri bimbi non vi mordono?? la mia cucciola di un anno adora la tetta, ma quando ciuccia si muove come una forsennata…si guarda intorno, muove gambe, braccia, si arrampica, mi pizzica e ovviamente con i suoi (ben 11) dentini mi lascia certi solchi…
    io la amo da impazzire e glielo lascio fare, ma a volte mi snerva un po’ questo bistrattamento…

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    • @mammaria ma perché glielo lasci fare scusa? Invece credo che sia giusto porre dei limiti e insegnarle che la tetta si ciuccia ma non si morde. Dille semplicemente “no, non si morde” e la stacchi. Quando si calma la fai attaccare di nuovo. Vedrai che non ci metterà molto a capire che se vuole ciucciare può farlo, purché stia ferma.

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  13. Che bell’argomento….io ho allattato la mia prima bambina fino ai tre anni ed ora con la seconda (che di anni ne ha due) sto ripetendo l’esperienza..è una sensazione bellissima…che crea un intenso legame con i propri figli e non necessariamente una dipendenza…anzi la mia prima figlia, che ora ha 7 anni, è una bambina autonoma e serena..
    Effettivamene noto che quando porgo il seno alla mia Vichinga le persone mi guardano come se fossi una maniaca…e mi chiedono…”ancora la allatti??”…”smetterai quando si sposa?”..oppure”ma il tuo latte non è più buono”…addirittura una mi ha detto che è “acqua sporca!!!!”..
    beh a parte l’ignoranza di alcune informazioni…mi rendo conto che vedere un seno può turbare un vero maniaco…ad esempio un signore in un bar ha detto alla proprietaria di farmi uscire…e per tutta risposta quella ha mandato fuori lui…aahahahah,,,
    devo andare…continuo domani e buon allattamento a tutte…

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  14. Ho allattato felicemente i miei due figli, anzi vi dirò di più, l’allattamento è stata una fase meravigliosa, di dolcezza, di benessere fisico, di onnipontenza (quando il bimbo è molto piccolo, fino ai 4 mesi, e vedi che cresce solo con il tuo latte!!!)
    Ho smesso troppo presto con il mio primogenito (sei mesi) perchè dovevo tornare a lavorare e pensavo che le due cose fossero incompatibili e il mio piccino ha sofferto tantissimo. Con la secondogenita ho capito che potevo benissimo allattare anche lavorando e sono arrivata agli undici mesi circa, quando ho smesso perchè la pediatra mi ha detto “signora non vede che si sta consumando (era vero, sono dimagrita tantissimo) e mi ha concesso di passare subito al latte vaccino, anche se la bimba non aveva ancora compiuto l’anno, perchè io sono contraria al latte artificiale (a meno che non sia strettamente necessario- avete visto che lista di ingredienti ha il latte artificiale?? da spavento). Il passaggio però è stato graduale e alla fine la bimba rifiutava lei la tetta perchè non trovava quasi niente e si stufava di ciucciare a vuoto. Trovo pure io strano allattare al seno fino al terzo anno, e che ci sono tanti altri modi per coccolare il proprio bambino, ma d’altra parte sicuramente tra queste mille coccole diverse ci può stare pure la tetta….anche se per me sarebbe psicologicamente imbarazzante farlo con un bambino più grande, quindi è un problema mio lo riconosco e questo è strano perchè io ho sempre allattato i miei figli anche in luoghi semi-pubblici (perfino ad un tavolo di ristorante, con una compagnia di amici e parenti)ma lo trovo accettabile fino ad un anno, poco più….che dire sarò omologata 🙂

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