Sfolli, mamma di una fuorilegge: una storia di fivet

Con lei non riesco a farvi una presentazione obiettiva perché la adoro proprio, e so che siamo in tanti. Sfolli (è il diminutivo del suo interminabile nickname: “SfollicolatamenteUnoNessunoCentomila“) racconta una storia con un lieto fine che gattona e sputa pappe a volontà e risponde al soprannome Picca (poi ve lo spiega lei perché). Chi la conosce ha seguito ogni fase della sua vita, fin dal concepimento, e non perché la mamma sbandieri al vento ogni copula, ma perché i suoi genitori hanno dovuto percorrere una strada tortuosa per averla, il labirinto della fecondazione eterologa. Abbiamo gioito al grido di POSITIVO! e abbiamo praticamente assistito al parto, anzi al Picco-parto, fin dallo splash d’inizio.
Vi do il benvenuto nel meraviglioso mondo di Sfolli, Picca, Dear Husband (ma guai a dimenticare il Gufo, la Iena e Tigro), il mondo di UnoNessunoCentomila.

Il tuo blog nasce per raccontare un percorso lungo e difficile come quello della maternità attraverso la fecondazione artificiale. Ora che è nata Picca, come pensi che evolverà?
Credo che il mio diventerà un misto tra un mommy blog ‘normale’ e un blog su cosa voglia dire essere i genitori di un bambino che è nato dalla fecondazione eterologa in Italia. In questi 8 mesi da quando è nata la Picca-Picconatrice (che si è meritata questo nome da quando s’è aggrappata ben bene all’utero di mamma sua, e poi anche per ricordare le origini alpino-pedemontane alle quali siamo tornati dopo 8 anni in UK) ho scritto solo qualche post sull’argomento, parlando della Legge 40, del donatore, del dire o meno la verità a Picca, e del come farlo con il linguaggio più adatto. Penso che il ‘clou’ verrà più in là, quando effettivamente cominceremo a confrontarci con la realtà esterna, le reazioni di Picca, della gente, e le reazioni di Picca alle reazioni della gente…

Nel suo post su Vanity Fair, Marco Queen Father dice in sostanza “se hai un figlio naturalmente, sei legittimato a lamentarti di lui, della vita che è cambiata, delle notti insonni; se ce l’hai dopo lunghe ricerche e canali non “tradizionali” (adozione, fivet, maternità surrogata) questo diritto al lamento non esiste più”. Ti succede la stessa cosa?
Mmmh io invece mi lamento, eccome! Secondo me diventare mamma è uno shock per chiunque, indipendentemente da quanto tempo si è perseguito questo obiettivo. Aver intrapreso un viaggio lungo e difficile non fa di noi delle wonderwomen-supermen, e la stanchezza e gli scleri ci sono, eccome. Certo, la ricerca ti dà una consapevolezza più profonda, per cui lo sclero finisce lì, e poi torni a pensare a quanto sei stata fortunata. E penso che chi non ci è passato non vada neanche colpevolizzato più di tanto quando si lamenta, perchè semplicemente non ha avuto la possibiltà di sviluppare questa consapevolezza (anche se questo lo dico ora, ma se mi avessi portato una mamma che si lamentava due anni fa, magari le avrei ficcato il termometro per la basale in un occhio…).

Quando dici che Picca è stata concepita con fecondazione eterologa, come reagiscono le persone? Qual è la domanda che ti fanno più spesso?
Per ora non lo stiamo sbandierando ai quattro venti. Lo sa “solo” chi sa della nostra ricerca. E non è mancato chi ha chiesto “Perchè non adottate?”, che è la domanda più odiosa, perchè adottare non è assolutamente la stessa cosa, e poi è un percorso burocratico molto difficile e incerto sia in UK che (soprattutto) in Italia. Poi vabbè, mia zia mi ha chiesto “Ma la mamma e il papà lo sanno?”.

I genitori che faticano così tanto per avere un bambino, dopo anni di trafile mediche e un coinvolgimento fisico ed emotivo enorme, comprensibilmente non ripetono l’esperienza per un secondo figlio. Per te è un problema che Picca rimanga figlia unica?
E chi lo sa, io non lo escluderei il secondo… Quando scoprii, a 32 anni, di avere una riserva ovarica praticamente nulla, promisi a me stessa che avrei cercato di adottare, qualunque fosse stato l’esito della nostra ricerca con l’eterologa. Dear Husband è d’accordo. E io di solito la parola la mantengo. Certo, non escludo nemmeno di riprovarci con l’eterologa, magari doppia (non solo con donazione di seme, ma anche di ovociti, oppure con donazione di embrione). Anche se “farsi di ormoni” per fare gli ovetti è una cosa che dà dipendenza (psicologica, perchè la speranza e l’amore sono peggio della droga vera), e nonostante appena partorito già pensassi a quando avrei potuto ricominciare a “farmi le pere”, ora penso che provare a realizzare un secondo miracolo (con i miei ovociti) sia chiedere troppo. La vita è un miracolo, indipendentemente da chi ci ha messo i gameti.

In Italia Picca non sarebbe potuta mai essere concepita, per via della nota legge 40. Sfogati qui.
Che dire, non saprei da dove cominciare. Mi intristisce, anzi no mi avvilisce, anzi no mi rammarica, anzi no mi fa venir voglia di andare a scuotere la gente per strada, anzi no mi viene voglia di andarmi a riprendere Casanova e Houdini, i nostri ex-furetti inglesi, e di lanciarli addosso ad un politico o due, come in quella scena del Grande Lebowski… Perchè è a dir poco ingiusto che sia permesso l’aborto ma non la procreazione eterologa. Ingiusto che una coppia non possa fare la diagnosi pre-impianto e poi debba magari ricorrere all’aborto quando il feto è già sviluppato. Ingiusto che solo pochi fortunati possano permettersi di tentare questa strada, tramite una via ingiusta e deleteria come quella del turismo riproduttivo.
E alla fin fine è ingiusto che siano altri a scegliere per il singolo, spesso sulla base di pregiudizi e disinformazione, su una questione che più intima e privata non si può: non si nega una trasfusione di sangue o un trapianto d’organo a chi ne ha bisogno per vivere, e allora perchè si nega la possibilità di vivere la maternità a chi ha bisogno di una cellula per poterlo fare?

– di Chiaradinome

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23 thoughts on “Sfolli, mamma di una fuorilegge: una storia di fivet”

  1. Sandra, sei il motivo per cui quando sento l’odiosa domanda “Ma perchééé non adottate?” mi prudono le mani. So che ti è costata fatica passare di qui, grazie per averlo fatto.
    Perché è così incomprensibile la differenza fra la fecondazione assistita e l’adozione?

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  2. Io adoro sfolli, quando è nata picca ho messo il fiocco rosa nella colonna laterale del blog 🙂
    La legge 40 è un orrore, io dovevo fare l’assistita per concepire un bimbo sano, sarebbe bastata la diagnosi preimpianto e invece no..mentre guardavo se procreare in spagna o in germania sono rimasta incinta e fino alla villocentesi è stato un incubo.Sono stata fortunata ed è sana, ma l’italia è alla preistoria su tutto.
    Pero e “lammamma e il papà lo sanno??” è favoloso

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  3. Avrei tanto da dire, ma già ho dovuto farmi violenza a venire qui, l’ho fatto solo perchè c’è Sfolli che adoro e conosco di persona. PICCA io l’ho vista dentro e fuori la pancia, fate voi.
    Perchè purtroppo ogni qualvolta si parla di genitorialità diversa da quella biologica ci sarà sempre chi deve metterci il commento stonato.
    Lo so è un classicone inevitabile. Anche sta volta, proporre l’adozione perchè poverini ci sono tanti bimbi soli e affamati nella guerra di popoli cattivi, abbandonati a destini tremendi.
    E ci sono anche tanti giudici che NON TE LI DANNO sti bimbi.
    Ma lo vogliamo capire?
    Abbraccio a tutte

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  4. Oddio ragazze che emozione!

    Chiara sei sempre la migliore, quella dello sbandierare ogni copula mi ha fatta piegare dal ridere!!
    No dai non ce la posso fare, vedervi qui a commentare tutti insieme mi riempie il cuore di gioia, dai dai che piu’ ne parliamo piu’ c’e’ speranza che qualcosa si smuova…

    El Gae, Superambanana, grazie per aver risposto a Rita, e soprattutto grazie a Nina per il mini compendio, dai dai Rita, ce la puoi fare suvvia.
    El Gae, quella della fecondazione naturale che non e’ democratica mi e’ piaciuta tanto sai.

    Mammamsterdam, cavoli mi dispiace sapere che la tua amica vuole bruciare le carte…oddio, anche li e’ una decisione personale, e anche se secondo me non e’ giusto verso il bambino (anche per motivi strettamente medici), sta a lei decidere perche’ e’ lei la madre, e su questo non c’e’ alcun dubbio. Questa cosa del senso di inferiorita’ mi ricorda un po’ anche chi non si sente all’altezza perche’ non ha avuto un parto naturale-vaginale.
    Torniamo sempre li, che cosa vuol dire naturale? Non credo che una come me che ha partorito con induzione, epidurale e episiotomia possa dire di aver fatto un parto piu’ naturale di una donna che ha fatto il cesareo…

    Vabbe ora ringrazio Genitori Crescono, scendo dalla cassetta delle banane e passo il microfono a voi. Sfolli Speaker’s Corner, over to you…

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  5. Vorrei dire una cosa: perchè l’adozione è vista sempre come un’alternativa alla fivet? Sono due cose completamente diverse, no?
    Cioè, io che di figli ne ho tre non escludo che si possa adottarne un quarto. Magari proprio chi ha faticato tanto per partorire un figlio è più sensibile all’argomento e un domani, chi lo sa, potrebbe adottare il secondo o il terzo genito. Oppure no, ma chi se ne frega. Sono scelte personali… L’unica cosa poco democratica è la fecondazione naturale: può capitarti anche se non l’hai programmata. E capita anche a chi non è idoneo e non preparato.

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  6. @Rita ma hai letto il post? Hai letto con attenzione? O scrivi a caso quel che ti viene in mente? Ti aiuto io:

    “E non è mancato chi ha chiesto “Perchè non adottate?”, che è la domanda più odiosa, perchè adottare non è assolutamente la stessa cosa, e poi è un percorso burocratico molto difficile e incerto sia in UK che (soprattutto) in Italia.”

    “promisi a me stessa che avrei cercato di adottare, qualunque fosse stato l’esito della nostra ricerca con l’eterologa”

    Sono due cose diverse. Non capisco perché a chi non può avere figli ‘naturalmente’ si dia sempre questo ‘consiglio’. A parte che siamo informati, conosciamo la possibilità, ma voglio dire in fondo vale per tutti no? Allora perché non si rivolge la stessa domanda a quelle coppie che vogliono fare un figlio ‘naturalmente’, magari il secondo?

    Per favore, non roviniamo un momento così bello. Non cerchiamo una soluzione, un consiglio, donne come noi, coppie come noi, magari sono qui per raccontarsi e far conoscere la loro realtà, non per cercare ‘consigli’.

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  7. ma perchè invece non pensare ad adottare un piccolo bisognoso di cure ed affetto,ci sono tantissimi bambini che hanno bisogno di genitori e molte coppie che non possono avere figli,non sono contraria alla fecondazione eterologa,ognuno è libero di scegliere ciò che ritiene più giusto ma mi chiedo e vi chiedo perchè la fecondazione e non l’adozione,io non lo capisco!!!!

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  8. Sfolli, Chiara, bravissime entrambe.
    Io spero che le ingiustizie e le incongruenze di questo Paese -che nonostante tutto amo- saranno solo un ricordo, nel giro di qualche anno.
    Più se ne parla e meglio è.

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  9. Sfolli, tu sei fantastica a prescindere, e se non ti ho letta più spesso prima della picca è semplicemente che una deve conoscere i propri punti deboli e rispettarli, dopo i quasi quattro anni che ci ho messo a concepire naturalmente Gnorpo 1 (che è arrivato, meno male, proprio un paio di settimane prima che io cominciassi a chiedermi seriamente se forse era il caso di preoccuparsi e farsi guardare) io so che non avrei mai avuto la perseveranza di fare la strada della fecondazione assistita, sarei spallinata prima per l’ incertezza.

    Ma ho abbastanza amiche che l’ hanno dovuta prendere, la via del turismo riproduttivo. E la cosa che continua a sorprendermi è che spesso si sentono meno madri per questo. Una aveva deciso che al figlio non dirà mai nulla e che distruggeranno le carte, per paura che arrivi il momento in cui non la riconosca come la sua vera madre. E io mi e le dico: ma come, lo hai portato in pancia, lo hai partorito, sei quella che si è alzata di notte e che lo tira su, che altra madre dovrebbe mai avere? Ma questo dimostra ancora adesso come già il primo problema di accettazione di noi stesse e delle nostre scelte nasca da dentro noi e quindi che la legge sia inutilmente vessatoria, ecco, questo uno se lo potrebbe risparmiare.

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  10. Sfolli! La mia gallinella dalle uova d’oro! Che sorpresa trovarti qui, che gioia vedere un altro spazietto dedicato all’argomento che più mi sta a cuore. Grazie Chiara per l’opportunità e grazie Sfolli per questo post. Perché credo che parlarne serva, per togliere quella coltre che offusca e deforma la realtà del nostro mondo, quello delle ‘diversamente fertili’.
    Io non so quanto ancora bisognerà combattere affinché sia considerato ‘naturale’ rivolgersi a pratiche di fecondazione ‘alternative’, ma fino a quel momento, fino a che non sarà riconosciuto come diritto sacrosanto e inviolabile, noi saremo qua per ricordarlo. Sono sempre di più i blog a tema, ricordo quando eravamo una manciata, ci cercavamo col lanternino. Ma ora la voglia di uscire allo scoperto, raccontarsi, superare i tabù e la vergogna che ci sono stati imposti è diventata più forte di tutto.
    Cos’altro aggiungere che già non sai? Che la tua sfida è la mia, la tua gioia la mia, la tua ostinata determinazione, sempre la mia.
    Siamo compagne di viaggio, sorelle di vita 🙂

    p.s. antimulleriano a chi? L’auto-ironia ci salverà 😀

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  11. Come sempre brava Chiara che sa andare a pescare nel web le cose particolari (a parte quella terribile caduta di stile in aprile).
    Concordo pienamente con Sfolli: molte cose non sono giuste in Italia. Speriamo almeno che chi ha il coraggio di andare fino in fondo. Negli anni 80 chi obiettava al servizio militare finiva in carcere. Ora hanno tolto il servizio militare e lasciato quello civile. Forse è solo questione di tempo.

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