La definizione che si trova su wikipedia di ritmo circadiano è: “un ciclo di circa 24 ore dei processi fisiologici degli esseri viventi, incluse piante, animali, funghi e cianobatteri. Il termine circadiano viene dal latino circa diem = relativo al giorno” (…) In senso stretto, i ritmi circadiani sono endogeni benché possano essere modulati da stimoli esterni come la luce solare e la temperatura.”
Quindi tutti gli esseri viventi sembrerebbero regolati sul ritmo primario di luce e buio, nell’arco delle 24 ore, che implica l’alternanza di sonno e veglia. Questo ritmo è nella natura e nell’istinto e, quindi, tende a persistere anche in assenza dello stimolo esterno dell’alternanza di giorno e notte.
Ad esempio: nei paesi scandinavi si va a dormire anche nella stagione estiva in cui non c’è mai una vera e propria notte fonda. Ma questo ritmo può essere messo a dura prova anche in un adulto sano, ad esempio è il caso del jet-lag in caso di rilevante differenza di orario tra il luogo di partenza e quello di arrivo in un lungo viaggio aereo.
Tutto questo è vero quando l’essere vivente si è coordinato ed armonizzato con il mondo che lo circonda e con il ciclo del giorno e della notte. Purtroppo può non essere così per il neonato: il bambino appena nato può essere del tutto indifferente al ritmo di giorno e notte ed avere un suo ritmo circadiano personale, magari commisurato sulle 3 o 4 ore piuttosto che sulle 24! Il neonato regola i suoi cicli vitali sul ritmo della sua fame, ignorando del tutto quello del giorno e della notte, al quale purtroppo è invece legata la salute ed il benessere dei suoi genitori.
Tutto questo non crea problemi se nel giro di pochi mesi il bambino riesce ad armonizzarsi con l’alternanza di giorno e notte. Al contrario è un vero e proprio dramma se, addirittura per diversi anni, un bambino non riesce a fare proprio il ritmo commisurato sulle 24 ore del mondo che lo circonda.
Purtroppo il nostro bambino dovrà prima o poi riuscire ad ogni costo ad adeguarsi al ritmo di notte e giorno: glielo richiede l’ingresso nella società (per esempio l’inizio dell’asilo) e glielo richiediamo noi genitori o i fratellini più grandi, per ragioni di sopravvivenza. Per questo un bambino che non dorme, che si sveglia spesso di notte, o che resta sveglio per molo tempo, che non riesce ad addormentarsi la sera, va preso per mano ed accompagnato in quel difficile viaggio di armonizzazione tra se stesso ed il mondo che lo circonda. Superati i primissimi mesi, in cui gli dobbiamo il rispetto del suo ritmo, fatto di poppate e di cambi frequenti, il nostro compito di genitori è quello di aiutarlo ad adeguarsi al ritmo circadiano delle 24 ore, in cui dovrà vivere. Ci vorrà un po’ di fermezza e di buon senso, oltre al rispetto delle sue e delle nostre esigenze.
Questo cammino di armonizzazione con i ritmi universali è un po’ la metafora del nostro ruolo di genitori: accompagniamo nel mondo i nostri bambini e poi, quando sono pronti, piano piano, ci facciamo da parte.
4 thoughts on “Ritmi circadiani”