L’unica arma per sconfiggere il molliccio infatti è l’incantesimo: “Riddikulus”. Ho sempre apprezzato questo incantesimo, perché non è semplicemente una formula da imparare a memoria, ma insegna ai bambini ad affrontare le proprie paure usando l’immaginazione e il senso del ridicolo.
Ultimamente mi è venuto in mente un modo di adattare questa magia a qualcosa che riguarda me stessa. Perché capita a tutti noi genitori ogni tanto di trasformarci in quella bestia orribile, quella che impartisce ordini, urla contro i figli, distribuisce punizioni e condanne, e, nei casi peggiori, arriva magari anche ad alzare le mani (presenti esclusi naturalmente). Solo che quella bestia orribile, questo mostro in cui ci trasformiamo non è la materializzazione di una loro paura, è una rappresentazione della nostra. Perché è nostra la paura di perdere autorità, terreno, affetto, controllo. E’ la nostra paura a permetterci la trasformazione, esattamente come nel caso del molliccio, solo che avviene sulla nostra stessa persona.
Ecco in quei momenti cerco di ricordarmi il Riddikulus. Non è facile perché quello è il momento in cui siamo sopraffatti dalle nostre emozioni negative e si perde totalmente il raziocinio, e ancora di più la nostra capacità di ridere. Ecco perché è importante giocare d’anticipo, e usare l’immaginazione per pensare nei momenti di calma alla versione più ridicola di noi stessi in quel momento. Provate ad immaginare voi stessi al peggio, la vena che si ingrossa, la voce dura e affilata, gli occhi semichiusi a puntare meglio il bersaglio, fatto? Bene ora provate a ridicolizzare voi stessi, provate a pensare alle vostra urla come al richiamo di una balena alla Dory di Nemo, insomma trasformate il mostro orribile in una grassa risata. Pronti?
Riddikulus!