Ho chiesto a Fabio e Ilaria di parlarci del loro progetto di famiglia “composta”, o allargata. Sono entrambi separati, con storie molto diverse alle spalle e con tre figli in due, nati dai precedenti matrimoni. Volevo parlare con loro del momento in cui si RI-progetta la famiglia.
Mi hanno detto che, per rispondere alle domande, hanno messo i figli a letto e si sono seduti al tavolino insieme a svolgere il compito: che ragazzi seri!
Mettere insieme due famiglie già esistenti: ci si butta o si progetta? Com’è stato il momento in cui avete deciso che era ora di vivere insieme?
Ila: Secondo me il tempo di maturare la decisione occorre, almeno un minimo di pianificazione serve anche per gestire, dal lato pratico, la nuova situazione. Poi, che dire… una buona dose di incoscienza e di slancio, secondo me, non guastano.
Fabio: sicuramente la decisione va ben ponderata, perchè cio’ che si mette in gioco sono i sentimenti e le aspettative dei rispettivi figli, che hanno gia’ sofferto per i precedenti allontanamenti.
Ila_Fabio: abbiamo deciso abbastanza in fretta di metter su casa insieme. Forse arrivati alla soglia dei 40 anni, non volendo sprecare altro tempo prezioso ed essendo sicuri di aver trovato la persona giusta, ci è venuto facile deciderlo. Quindi, con calma, ne abbiamo parlato con i nostri rispettivi figli. Forse per me è stato piu’ semplice perchè Fabio è venuto a stare a Roma, quindi io e i miei bimbi, almeno da quel punto di vista, non ci siamo visti sconvolgere la vita piu’ di tanto… Per lui è stato un salto nel buio piu’ scuro… perchè, in tutto il cambiamento, c’è da dire che suo figlio non si è trasferito a Roma da noi, ma è rimasto a vivere con la mamma a 70 km di distanza.
Il vostro progetto attuale, alla base di una famiglia “composta”, in cosa è diverso da quello che diede vita ai vostri rispettivi precedenti matrimoni?i
Siamo piu’ maturi entrambi e, cercando di evitare errori del passato, proviamo a farci carico giornalmente delle responsabilità che ci sono da affrontare, e dalle quali nessuno dei due si tira indietro. Gioiamo per noi e, di riflesso, per la serenità familiare che siamo riusciti a costruire.
Per costruire gli equilibri quotidiani, soprattutto tra i figli e il non-padre e la non-madre, è più decisivo lo slancio, la spontaneità oppure una linea di condotta comune e concordata?
Le decisioni le prendiamo sempre di comune accordo. Io (Ila), sono forse quella un duretta ed inflessibile, Fabio è il buono, ma che si fa rispettare.
Fabio: l’aspetto piu’ complicato è il mio, perchè ho la gestione di due non figli miei, che comunque ora mi vedono come la loro figura paterna, quindi devo essere un esempio positivo e da imitare e debbo anche riuscire a non creare gelosie in mio figlio, che potrebbe soffrirne.
Ila: per me è piu’ semplice. Suo figlio non vive con noi ed ha una mamma molto presente. Quando è con noi, io sono la fidanzata di papà e per lui una buona amica.
Avete imparato a ragionare pensandovi una famiglia con tre figli, quando poco prima ne avevate, rispettivamente, uno e due: è stato difficile per voi genitori?
Abbiamo cominciato a pensare alla famiglia allargata l’estate scorsa, andando in vacanza tutti insieme. Ora comprando una macchina famigliare… (che però non ci consegnano mai!!) e facendo del nostro meglio per fare andare tutto liscio.
Un’ultima domanda, forse un po’ semplicistica, ma confido in voi: una famiglia composta funziona bene?
Il tempo ci dirà se la famiglia stile Cesaroni funziona bene. Per ora va alla grande…
ovvio che sì!
posso linkare sul mio blog dedicato …? tnks