Intervista a Micol: un figlio ed una “step family”

Micol ha 39 anni, è italiana e vive a Tirana dove si è trasferita per lavoro, insieme a suo figlio Gabriele, di 12 anni. Il suo compagno, papà di Gabriele, che li ha appena raggiunti in Albania, ha altri 4 figli da precedenti esperienze.

Gabriele è il tuo primo figlio, ma è nato già quinto fratello in una famiglia “allargata”: come è stato accolto dai figli del tuo compagno?
Diciamo che e’ stato accolto in parte. I figli di Jacek non hanno tutti la stessa madre “si accoglievano” già poco tra di loro… I nostri primi due anni insieme, prima che nascesse Gabriele, sono stati tutto un grande sforzo! L’estate, per tre mesi, la casa diventava una colonia, con tutti e 4 i suoi figli in giro. Speravamo in una loro unione. Quando è nato Gabriele, avevo paura che lo vivessero come una ulteriore minaccia al loro rapporto con il padre… Abbiamo cercato di coinvolgerli su tutto… ma purtroppo non e’ stato un grande successo. La più piccola dei 4 (che oramai convive con il suo ragazzo) passava molto tempo con noi e, devo dire, che da lei è stato pienamente accettato ed amato. Gli altri lo accettano ma non vedo, sento legame… come del resto continuano a non avere legame tra loro, purtroppo a causa anche della mancanza di intelligenza delle madri.

Secondo te, Gabriele, si sente un figlio unico o un fratello minore di una numerosa famiglia?
Per fortuna si sente il fratello minore di una numerosa famiglia! Di questo vado molto fiera, perche’ significa che con qualcuno sono riuscita a farcela! C’è da dire però che, sebbene lui sottolinei sempre con tutto il mondo di avere fratelli e senta amore per loro, il suo comportamento ed il suo stile di vita sono da figlio unico.
Fino allo scorso anno ha vissuto con noi il terzo figlio di Jacek e quindi Gabriele ha comunque fatto esperienza su cosa significhi dividere amore e spazi con qualcun altro. Speriamo che adesso non lo dimentichi completamente.

Come e quanto tuo figlio frequenta i fratelli e che tipo di rapporto ha con loro?
Beh, adesso sono tutti grandi: il più grande ha 29 anni e la più piccola quasi 20… e non si frequentano tantissimo.
I più grandi li vede quando Gabriele parte per la Polonia con il padre… ma normalmente gioca più con i fratelli dei suoi fratelli….
La piccola, la vede di media una volta al mese. Prima di partire per Tirana con me, è andato due giorni a casa sua. Loro due hanno hanno un rapporto fluido. Con il fratello che ha vissuto con noi… sinceramente per alcuni aspetti non so ancora distinguere chi tra i due fosse il maggiore… ma del resto diceva la stessa cosa mia madre di me e di mio fratello. Scherzi a parte, per Gabriele era il mito (un fratello maschio di 10 anni più grande…) e per Cyp era qualcosa da proteggere ma anche da giudicare. Devo dire però che, a modo suo, per la sua giovane età, si è sempre preso cura di Gabriele. Con i più grandi, che vivono in Polonia, non saprei definirlo.. amorevole consapevolezza e amorevole distacco?

Come descriveresti il tuo rapporto con i figli del tuo compagno?
La risposta non è univoca e tantomeno statica. E’ qualcosa in continua evoluzione. Possiamo però distinguere due grandi fasi: L’accettazione totale con l’illusione totale e L’accettazione con sano distacco.
Oggi sono in questa seconda fase, con qualche strascico della prima… chissà la terza fase come sarà, come cantava Battisti: “lo scoprirermo solo vivendo!”
Ma forse e’ meglio cominciare dall’inizio….

Quando ho conosciuto Jacek, la prima cosa che mi ha detto dopo essersi presentato e’ stata quella di avere 4 figli. In realtà io non ho fatto altro che accettare lui con tutto il suo pacchetto regalo, e non solo… anche le 3 madri! Ho visto troppa famiglia Bradford da piccola!
Come gia accennato, tutta la mia tensione è stata nel desiderio di voler creare una “step family” dove tutti si amano e si accettano! Beata gioventù, avevo 26 anni e tutta questa mia disponibilità l’ho pagata.
Sono stata giudicata dalle madri, che prima mi hanno usata, e poi dai figli… per forza di cose.
Io sono sempre stata molto diretta e sincera.
A loro ha fondamentalmente dato fastidio che il padre si fosse fermato.
Era più comodo avere un padre “sentimentalmente instabile” per poterlo avere tutto a disposizione, da un lato, e dall’altro deresponsabilizzare le madri per eventuali colpe e responsabilità nella separazione. Ci sarebbero da raccontare episodi e circostanze anche pesanti, ma non è un giornale per pettegolezzi questo no? (eh, no… purtroppo no Micol, ce li racconterai in privato! n.d.r.)
Quindi, piano piano, senza mettermi mai nella condizione di porre il padre di fronte ad una scelta, ho cominciato a mettere i mie bei paletti. Per difendere me e mio figlio da invasioni inopportune e prive di amore.
Sia chiaro che voglio bene a tutti, mi preoccupo e mi sono sempre preoccupata per loro. Purtroppo però ho dovuto prendere atto che non è una relazione reciproca. Credo sia così anche perchè, conoscendo Jacek e tutta la sua storia anche familiare, sono l’unica persona che cerca di difenderlo dalla sua bontà ad oltranza.
Questo tipo di distacco è avvenuto anche con il suo terzo e quarta figlia. Perchè non essendo io il loro genitore e non potendo giocare con me al “vediamo quanto sono bravo a suscitare il tuo senso di colpa” come con entrambi i genitori… sono sempre stata “conseguente”… devo dire che sono stata la loro consigliera, compagna di giochi… ma siamo in una fase della loro vita che sembrano aver dimenticato… ma non mi preoccupo.
Oggi con serenità, so come è composto il mio nucleo. Siamo in tre.
La famiglia in senso lato è vasta e varia… in senso stretto no.
Come ho detto però a Giada (la più piccola dei 4)… quando lei avrà un bimbo io avrò finalmente un mio ruolo…: la Nonna!!!

Il tuo compagno come riesce a gestire il suo tempo tra tutti i suoi figli?
Oggi è tutto molto telefonico… perchè sono cresciuti. Ogni tanto vede uno, quando va in Polonia vede gli altri. Ma è normale.
Prima, tutti i sabato e domenica c’era la più piccola, poi l’estate tutti.
Spesso andava in Polonia per andarli a trovare.
Non credo che ci sia mai stato un problema di tempo per lui.

Quali sono le differenze nell’affrontare il ruolo di genitore tra te, mamma di un “figlio unico” ed il tuo compagno, con molte esperienze di paternità?
Sai non ho mai pensato davvero alle differenze.
In realtà è stata una fortuna avere un papà esperto in materia di nani e di madri con depressione post partum!!!
E’ stato molto attento e mi ha insegnato molte cose, anche se per mia fortuna molte ansie da primo figlio erano per me attenuate dall’aver avuto un fratello a 14 anni…
Per lui ogni figlio è figlio. Anzi in qualche modo Gabriele per Jacek rappresenta un riscatto, quindi è come se fosse una prima paternità, almeno nella gestione quotidiana. Se ci pensi è il primo figlio con cui non l’ha mai interrotta. Vuoi o non vuoi con gli altri è condizionato da quei sensi di colpa che hanno tutti, o quasi, i genitori separati… Con Gabriele si sente libero di essere anche “cattivo”

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