Stavo facendo due conti. Se la nostra generazione fa i figli intorno ai quaranta anni, e se i nostri figli faranno lo stesso, noi diventeremo nonni intorno agli ottantanni! (80!!!) Cioè altro che torcicollo con cui mi sono svegliata la scorsa settimana! Altro che nonni che si sbattono dalla mattina alla sera in aiuto dei nipotini.
Saremo nonni in carrozzella.
Saremo nonni che mangeranno le stesse pappine dei nostri nipoti.
Saremo nonni con il pannolone!
Avete anche voi un senso di panico? Sarà che i miei anta sono alle porte e quindi mi sento un po’ di ansia da mezzaetà.
Guardo allo specchio le mie rughe che si affacciano impertinenti. Rughe?
Ma io ancora non ho deciso cosa farò da grande!
Guardo le altre mamme all’uscita dall’asilo. Noi mamme-anta alle prese dei nostri figli abbiamo tutte le stesse faccie stanche. Troppe attenzioni, tempo, energie. Spesso penso che solo 10 anni fa ci sarei andata molto più volentieri sullo slittino con loro!
Ma se mi sento già vecchia e stanca come mamma, come mi sentirò come nonna?
Guardo i miei figli e penso che forse loro saranno l’ultima generazione a godere dell’amore dei nonni.
E allora mi torna alla mente mia nonna, che ho amato molto, e mi viene un po’ di magone.
Chissà forse il nostro compito da nonni dobbiamo svolgerlo oggi, rimboccandoci le maniche per lasciare un mondo più accogliente per i bambini e per i loro genitori, perché quando noi saremo nonni, non è detto che potremmo essere li a dargli una mano!
Ciao a tutti! Vorrei segnalarvi un’interessante iniziativa chiamata “Età dell’Oro”. Si tratta di una serie di incontri in varie case di riposo della Lombardia in cui “nonni” e “nipoti” si ritrovano per condividere ricordi, esperienze e imparare l’uno dall’altro. In questo modo anziani e bambini possono dialogare e confrontarsi in un’atmosfera piacevole, svolgendo svariate attività insieme a ritmo di musica. E se non dovesse bastarvi, ci si può divertire sfruttando le nuove tecnologie: chat, community e piattaforme video. Non preoccupatevi se non vi sentite abbastanza “tecnologici”! I più piccini vi prenderanno per mano e vi guideranno nel terzo millennio!Per chi fosse interessato lascio qui sotto i riferimenti per mettersi in contatto con gli organizzatori.
Sito: http://www.etadelloro.it
E-mail: info@e-venti.com
Tel: 035 515488
io ho sempre pensato che la differenza di età con i miei genitori fosse troppa (mia mamma aveva 37 anni e mio papà 42 quando sono nata), ma come dice il detto…non sputare in alto che ti ricade in testa, io sono finita ad avere mia figlia alla soglia dei 43 anni, e sinceramente il pensiero di essere una nonna (ma anche una mamma) troppo anziana mi tormenta abbastanza.
sarà che vedo i miei genitori che ormai hanno 81 e 86 anni che non ce la fanno e, anzi, troppo mi aiutano tenendomi la piccola, che ora ha 17 mesi, quando ne ho bisogno (il meno possibile, cerco di non approfittare mai della loro disponibilità)!
per contro mi ritengo fortunata per avere avuto la possibilità (in corner) di vivere l’esperienza di mamma (se aspettavo un altro po’ facevo direttamente la nonna!), che è un’esperienza bellissima anche se molto faticosa e impegnativa soprattutto dopo i 40, e quindi cerco di non pensarci e di vivere al meglio quello che viene, nella speranza che riuscirò ad essere una nonna sprint e che magari mia figlia decida di non seguire le orme materne in questo campo…
staremo a vedere…intanto incrocio le dita e cerco di godermi ogni istante della mia piccola grande meraviglia
ma proprio x niente! nn ho nessuna ansia da prestazione pensando che un giorno mia figlia o mio figlio faranno un figlio e io dovrò rientrare nel ruolo di nonna….prima devono prendermi!!!!!!
Ho ci ho pensato spesso, in negativo perchè questa è (stata sinora) la tendenza di fondo. Il tristo pensiero si riassume in un: oh, io i nipotini non li vedrò, perchè a quell’età non ci sarò più (lacrimucce).Che razza di pensiero eh? Beh, l’alternativa è immaginare che il cucciolo diventato papà si industri a cambiare pannolini e pannolone contemporaneamente (me lo vedo, con la stessa aria assorta che prende quando infila carta in uno spago o impugna i pennarelli).
Di mamme fresche e freschissime ne vedo tante (tutte) e la vita “mondana” mi manca un sacco, anche se ho superato i 44 anni ed il cucciolo non ancora i 4. Ed ebbene si, metto i tacchi: da qualche settimana ho abbandonato gli eterni jeans e sneakers e cambiato look. Sono una signora di mezz’età io, mica come quelle bimbe che passano a prendere all’asilo i fratellini prima di fare i compiti (mamme? no, TROOPPO giovani).
Da mamma di 31 anni, che si è sposata a 25 ed ha due figlie di 3 anni e mezzo (ci tiene a ricordarlo lei!!!) e una di 10 mesi ed infine ha una madre di 66 anni che mi ha fatto a 35 anni, vi dico che a volte ha più sprint lei di me. E questo non perchè stia benone, ma perchè adora fare la nonna come adorava fare la madre. L’età non conta, lo stato fisico solo in parte, è sempre solo l’amore e la volontà che spronano a fare le cose!!!
P.S. Serena ti confermo quanto ti hanno già detto: all’asilo le mamme che hanno superato gli anta sono molto più sprintose di noi trentenni. Loro hanno tacchi alti, vestiti attillati e sono truccate. Noi in tuta e con certe occhiaie!!! Non ci sono più le trentenni di una volta, siete voi quelle trentenni!!!
A parte che ci sono giorni che sono più ammaccata io di mia suocera… e che io con le bimbe sclero dopo mezz’ora e lei può starci insieme tutto il giorno, chiusa in casa, e la sera me la ritrovo fresca come una rosa (se poi quando usciamo cade a pezzi non lo so…).
A parte questo… Io mi sono portata avanti, devo ancora toccare i 30 (mi manca poco, ma lasciatemi la soddisfazione) e ho già concluso la messa al mondo della prole. Se loro si daranno da fare presto sarò una nonna molto giovane visto le previsioni dell’epoca! Se continuo con gli acciacchi sarò anche moribonda, ma fingerò e non lo saprà nessuno! 😀
Dico questo e poi vado a letto..Ho 42 anni e alla mia età non si può più andare a letto tardi..
Anche io pensavo la stessa cosa tempo fa..Non tanto che sarò nonna quanto che quando Patacecio avrà 30 anni io ne avrò quasi 70 anni..mi sento quasi come se io sarò davvero la sua nonna…
Considerando che è figlio unico – e vorrei che restasse tale 🙂 – e che mio marito è figlio unico ed erediterà la casa dei miei suoceri di sicuro… senza contare gli averi dei miei genitori separati – che quindi hanno una casa ciascuno… alla fine avrà comunque abbastanza soldi per permettersi una brava tata che dia uno sguardo ai suoi figli..
A me non resterà altro che rubare gli omogeneizzati ai miei nipoti – vado pazza per gli omogeneizzati! Slurp
Il cinico realismo di silvia!!! 😀
Se si considera che mia madre aveva 47 anni quando sono nata io (vabbè, non ero ovviamente la prima figlia, ma la mia esperienza è stata questa) e che non ho conosciuto nessuno dei 4 nonni, cominciamo col dire che Meryem da questo punto di vista è più fortunata di me, ché almeno una nonna naturale e una acquisita (la madre della tata) le frequenta regolarmente. Secondo: io ho amiche ultrasessantenni che hanno più energia e spirito di iniziativa di me in questo momento, per cui (se sarò viva, il che non dipende del tutto da me) e se Meryem avrà figli (il che non dipende quasi per niente da me) non dispero di fare la mia parte!
Grazie a tutte per il supporto eh! Non è che mi avete tranquillizzata, ma almeno mi sono fatta due risate 🙂
tempo fa ho fatto anch’io una riflessione simile, ma riguardava i bisnonni…mia figlia ha conosciuto un bisnonno e tre bisnonne, ma, probabilmente, la sua generazione sarà l’ultima ad avere questo privilegio.
alla mia nonnitudine non ci penso ancora, per fortuna gli anta sono ancora abbastanza lontani!
Ah, beh, io mi sono goduta 12 anni da zia prima di diventare mamma, qindi il mio dovere l’ho fatto!
A parte scherzi, io sono figlia di genitori giovani (25 e 26 anni, ma seconda figlia) con nonni anziani. Ero in completa controtendenza già negli anni ’80, quando i miei amici vantavano nonni sprint e genitori ben più grandi dei miei. Però, certo, mia madre mi ha messo in prima elementare che aveva 31 anni e di energia ne avevano sicuramente tanta in più. Ma è anche vero che i miei hanno iniziato a lavorare appena finita l’Università, e si sono potuti permettere tante cose che invece a noi sono decisamente negate.