Una promessa per la famiglia

Non so come sia la vostra, ma la mia settimana lavorativa passa davvero in fretta. Le giornate sono piene di cose da fare per il lavoro, che continua dagli spalti degli allenamenti o dagli spogliatoi di una piscina nel tardo pomeriggio. Li chiamano i vantaggi del lavoro digitale, che ti regala la flessibilità di mandare email mentre vai a prendere i figli a scuola in autobus, o lavorare seduta dalla caffettiera mentre aspetti che tuo figlio finisca danza. Sia chiaro non mi lamento affatto, perché già così mi sento spesso schiacciata dal senso di colpa materno di non poter seguire i figli come vorrei, o di non poterli prendere ancora prima da scuola per fare una semplice passeggiata rilassante con loro. Senso di colpa materno, si, perché pare che i padri siano statisticamente meno afflitti da questo. E quando dico statisticamente, intendo che molti, in media, se la vivono molto meglio di noi madri questa conflittualità tipica del genitore che lavora. Però ovviamente ce ne sono tanti di padri che invece prendono il loro ruolo sul serio tanto quanto le madri, e avendone uno di questi esemplari a disposizione, so che anche loro vorrebbero più tempo di qualità da dedicare ai figli e alla famiglia in generale, ma anche più tempo per se stessi.

bucato

Poi arriva il weekend, quel paio di giorni utili a riposarsi, e noi oscilliamo tra la voglia di fare qualcosa di speciale, tipo visitare musei o esplorare un bosco, e la voglia di diventare un tutt’uno con il divano, affrontando al massimo una maratona di film mentre sgranocchiamo pop-corn pescati da una grande ciotola. Eppure continua a mancare il tempo anche per questo, perché troppo spesso il fine settimana è dedicato alla grande spesa, alle pulizie della casa, alle lavatrici, insomma a tutta la gestione ordinaria di una casa e di una famiglia, a cui si somma la sensazione di insoddisfazione per non arrivare praticamente mai a scalfire la lista delle cose da fare che riguardano la gestione straordinaria (cambiare le ruote della macchina, sistemare i freni della bicicletta, comprare la nuova cornice al quadro che si è rotto 4 settimane fa), senza contare il famoso tempo di qualità da passare insieme.

Insomma si ha sempre la sensazione che il tempo non basti mai. Per questo quando Kinder Cereali ci ha lanciato una sfida che riguarda il tempo abbiamo deciso di accettarla.
Perché qual è la strategia migliore per guadagnare tempo per noi, inteso sia come individui che come famiglia, se non quella di aiutarci l’un l’altro?
Del resto mio figlio piccolo lo dice sempre ogni volta che gli intimo di sistemare i suoi giocattoli: “mamma, se mi aiutate facciamo prima!” Peccato che nella sua testa da seienne questo concetto vale solo quando lui deve fare qualcosa, e non viene mai applicato quando la cosa riguarda gli altri.
Infatti mentre io e GG condividiamo molta della gestione della casa, la cosa più difficile è sicuramente quella di far collaborare anche i figli, che però devo ammettere sono già abbastanza bravi nel sistemare i loro giocattoli, ma abbiamo sicuramente ampio margine di miglioramento per tutto il resto.

Gli psicologi affermano che servono 21 giorni per instaurare una nuova abitudine. Ossia un cambiamento applicato con continuità per 21 giorni diventa una abitudine e sarà quindi più facile mantenerlo nel tempo. E proprio con l’aspettativa di instaurare qualche buona abitudine abbiamo accettato questa sfida promossa da Kinder Cereali: Promessa Mantenuta.
Dobbiamo prenderci un impegno e promettere di mantenerlo per 21 giorni, allo scopo di riuscire a liberare tempo per la famiglia. Parteciperemo quindi ad un esperimento sociale, insieme ad altre 20 famiglie, facendo una promessa da mantenere fino al 6 dicembre.

Ma perché una promessa abbia la minima possibilità di riuscita è necessario che tutti siano d’accordo nel tentare di mantenerla, e così ne abbiamo parlato, io, GG, il Vikingo (9 anni) e Pollicino (6 anni). Ovviamente i bimbi hanno storto un po’ la bocca, non vedendo nessun vantaggio diretto per loro come risultato alla partecipazione a questo esperimento sociale. Però abbiamo parlato anche di tutte quelle cose che ci piacerebbe fare insieme e per le quali non abbiamo mai tempo. E alla fine abbiamo deciso che se riusciamo nell’impresa di mantenere la promessa per 21 giorni festeggeremo con un’attività familiare da scegliere insieme.

La nostra promessa è quindi quella di aiutarci tutti, nello specifico abbiamo deciso che, apparecchieremo e sparecchieremo la tavola e piegheremo il bucato tutti insieme.
Ogni volta che riusciremo a svolgere uno di questi compiti in collaborazione, aggiungeremo 10 minuti al pulsante contatempo che Kinder Cereali ci ha inviato. Attraverso il pulsante terremo il conto del tempo totale accumulato dalla famiglia, e alla fine della sfida sceglieremo come premio un’attività familiare della durata del tempo accumulato.

Ovviamente vi racconterò come sta andando qui sul sito e sui nostri canali Facebook e Twitter utilizzando l’hashtag #PromessaMantenuta, così magari vi ispiriamo a provare a fare lo stesso anche a casa vostra.
Che dite, fate il tifo per noi?

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1 thought on “Una promessa per la famiglia”

  1. Bello, quasi quasi. Vediamo cosa ci potremmo promettere. Far dormire mamma di notte e di mattina presto per almeno 21 giorni così poi riesce meglio a mandare avanti la baracca? Portarle il caffè a letto tutti i weekend? Mo ci penso che farmi promettere. Io per me ho promesso che resisterò a tutti gli istinti omicidi della maternità, e mi viene bene da quasi 14 anni, direi che i 21 giorni devo averli superati tanto tempo fa. 🙂

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