E primo contr.appunto

Un contr.appunto che è una presentazione. Il fatto è che, giacché ci sono, val la pena far la personcina a modo e presentarsi e dare il benvenuto in questo spazio che S1 e S2, nella loro bontà, inferiore solo alla loro incoscienza, mi hanno chiesto di coabitare con S3 (io sarei S4?).
Solo che devo cominciare partendo alla lontana, chiedo venia. Un appunto di un paio di anni fa, leggermente datato. Dunque. Chi è, o meglio “cosa” è supermambanana.

Supermambanana è una mamma geneticamente modificata. Ovvero, un organismo geneticamente modificato in una mamma, se preferite.

Il nick nasce da una mattina come tante altre, dal solito autobus verso il mio ufficio a Liverpool, da centocinquanta pensieri che un po’ tirano verso casa, dall’altro lato del tunnel da cui il bus è appena uscito, e un po’ tirano verso la giornata che mi aspetta alla fine della corsa, nel tipico altalenante quotidiano. E dalla inaspettata apparizione di 70 superlambananas coloratissimi che mi si palesano a sorpresa davanti a St. George’s Hall.

Dunque – e vi offriamo qui a gratis un contributo a #sapevatelo, e poi dite che GC non è utile all’umanità! – un superlambanana (con la L) è questo robo qui.

È una scultura, di 5 metri e passa, metà agnello (lamb) e metà banana, ormai una delle icone di Liverpool (fra Beatles e football). È giunto in città nel 1998 (come me quindi), e rappresenta uno statement ironico e pensieroso al contempo sull’ingegneria genetica, pensato su misura per Liverpool in memoria dei commercio storico che passava dal suo porto (quello da dove partì il Titanic, per la cronaca). È una scultura itinerante, non ha una dimora, e viene ospitata da varie parti della città a turno (altra cosa in comune? hehe). Nel 2008, la città di Liverpool commissionò centinaia di repliche più piccole, che furono personalizzate da varie associazioni, organizzazioni, scuole, in una cornucopia di idee e genialità e colori, e che per un anno ci hanno tenuto compagnia in giro per la città, spuntando nei posti più impensati (qui una galleria fotografica per i curiosoni). Fine contributo.

Dicevamo. Nel giorno in cui comincia questo post, tutti i mini-superlambananas son messi all’asta per beneficenza, schierati davanti a St.George’s Hall, e, bellissimi e coloratissimi, accolgono il mio autobus appena uscito dalla galleria sotto il fiume, quando tutti riabituiamo gli occhi alla luce del giorno e ci giriamo come un sol uomo a guardare fuori dal finestrino.

E allora penso che si, quello sono io anche io un pochetto, un superMambanana, un robo indefinito facente funzione di mamma.  Sembra una mamma, oppure no, dipende dalla prospettiva.  Di sicuro non è nato come tale. Di sicuro (pensa che) una con l’etichetta “no GMO” sarebbe stata meglio. A volte pensa nel suo narcisismo di esser una singolarità, salvo poi girarsi e vedersi replicato, com’è in fondo nella sua natura GM.

E si, lo sa bene, se lo è letto tante volte in questo ed altri forum, che la mamma postmoderna si sente costretta in uno stereotipo, che si sente a volte inadeguata, che si sente differente da chi l’ha preceduta, che sente di dover affermare un nuovo essere genitore, eccetera. Lo sa, sennò che ci starebbe a fare a smanettare per blog a orari antelucani invece di andare a dormire?

Ma resta il fatto che questo parolone pesante come una pietra, questo “mamma” di cui parlava Silvietta nel suo bellissimo primo appunto, questa cosa spaventa perché, almeno per me, se mi fermo un momento a far mente locale a tutto quel complesso di cose che per me si portava appresso la parola “mamma” quando ero piccolina, ora quello, proprio quella cosa là sono io a doverla incarnare per i miei boys, beh scusate tanto ma a me questa cosa mi schianta.  E mi basta questo, senza andare poi a parlare di imprinting e istinto materno (ci sta, non ci sta, ah saperlo!) e varie ed eventuali.

Solo che al contempo, vista l’inclinazione magari razionale no ma razionalizzante si, vedo che comunque una certa funzionalità il sistema la mantiene, e quindi penso che il gene modificato abbia un suo senso. L’importante è non starci a pensare più di tanto. In effetti a rifletterci bene tutto funziona alla grande non appena si innesta il pilota automatico e ci si disfa di un pochetto di fifa, la rotta si mantiene nostro malgrado. Non pensarci e disfarsi della fifa quindi. E magari evitare di cercare consensi, che quello ci frega sempre a noi GMO, che non le sappiamo fare le amicone, le sentimentali e le romantiche, questo gene non si è copiato bene nella modifica. Non pensarci, disfarsi della fifa e non cercare consensi.

Che poi, oh, il supermambanana tutto sta a guardarlo dal lato giusto.

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23 thoughts on “E primo contr.appunto”

  1. finalmente comprendo il significato del nick. conoscevo quella creatura, ma non sapevo si chiamasse superLambanana (diomio, che fantasia perversa!).
    (il post l’avevo letto qualche giorno fa, ma adesso finalmente vedrai la mia email 😉

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